Dragan ha scritto:

firebead_elvenhair ha scritto:
Nel primo abbiamo Kaiya, figlia del regnante
Sarebbe quella in copertina?

Ora sono quasi sicuro che quella sia Myka, la madre di Kaiya, di cui ho appena scoperto l'origine della malattia. Ogni notte nel sonno veniva tormentata da Shoongath, che tentava di distruggerne la mente per impossessarsi del suo corpo, cosa che - dopo anni di tentativi - è accaduta... a giudicare dal fatto di come la donna in copertina si diletta nel vedere la città in fiamme, immagino che quella sia proprio Myka-Shoongath.

Myka-Shoongath non perde tempo e si mette subito all'opera; l'unica che sembra vedere qualcosa di strano in lei è Kaiya, i cui pochi ricordi della madre contrastano con i comportamenti di quella che ora è tornata in famiglia. Viene rivelato che Shoongath possiede un tocco in grado di "charmare" le persone, che per qualche ragione non funziona su Kaiya, e che in ogni caso non ha bisogno di usare con il marito, che da bravo babbaleo la ascolta in tutto e per tutto, anche quando Myka inizia ad occuparsi delle faccende dell'impero e lo convince a dichiarare giunta l'Età dell'Oro, da lungo tempo profetizzata dalla Chiesa, in modo da impedire che i sacerdoti possano protestare contro l'intenzione del governo di aumentare il proprio potere nella città. Una delle prime mosse per farlo è sottrarre l'insegnamento della religione ai sacerdoti - con una nuova dottrina che recita l'obbedienza totale alle autorità - ed assegnare il compito a Kaiya che, per non contrastare il padre, decide di accettare, senza comprenderne le implicazioni.
Pochi mesi dopo (dato che nel frattempo la storia di Nala e Tomaris non è avanzata e dalla direzione che sta prendendo la storia di Kaiya, mi è ora chiaro che le due linee temporali non sono contemporanee, ma che quella di Kaiya si svolge nel passato, poco prima della caduta dell'impero patriarcale ed adoratore del Sole, che lascerà il posto a tribù nomadi matriarcali e con un culto lunare), il potere della chiesa è già venuto meno ed i sacerdoti si sono ridotti a profeti dell'apocalisse agli angoli delle strade. Le loro profezie ricordano a Kaiya quella fatta a suo padre dalla Sacerdotessa della Luna mesi orsono: quando Kaiya si reca nel tempio della Luna alla sua ricerca, la figlia della sacerdotessa le dice che la madre è morta da tempo, giusto dopo aver ricevuto la visita di una nobildonna, che dalla descrizione sembrerebbe proprio essere la madre di Kaiya.
Nel frattempo, Shoongath crea una falsa pergamena antica, che finge essere stata recuperata da uno scavo archeologico, spacciandone l'origine come proveniente dai primi abitanti di Telchos, e che secondo lei contiene un rituale da lanciare durante l'Età dell'Oro per aumentare la prosperità dell'impero. Vagus ci casca ancora una volta con tutti e due i piedi e convince il Circolo dei Cinque - i più grandi maghi di Telchos - a lanciare l'incantesimo, che ha l'effetto di richiamare il sangue di Nyxator e di Agarash dal centro del Magnamund per creare i Doag, una sorta di schiavi replicanti, che hanno l'aspetto di umani e che ubbidiscono ad ogni ordine impartitogli da Vagus - ma la cui lealtà è ovviamente verso Shoongath.
I Doag - di cui viene lasciato credere che vengano evocati nuovi esemplari ogni notte dai Cinque - si diffondono ben presto lungo tutto l'impero; il benessere che deriva dall'utilizzo di schiavi, anche da parte delle famiglie non nobili, convince la popolazione a proclamare Vagus il primo unico imperatore da cinquecento anni a questa parte. Kaiya - ed il suo felino domestico Grump - trova però difficile sopportare la presenza dei Doag e, per passare il tempo, ha tentato di tradurre l'antica pergamena della madre (in realtà scritta nella Lingua di Naar) giungendo ad un punto morto. Di ritorno a tarda sera da una visita agli unici due amici a lei rimasti - il Gran sacerdote, ormai privato di ogni potere e costretto a vivere nascosto pena la morte, e Tyran, il giovane giardiniere del tempio della Luna - vede la madre lasciare la casa e, poco dopo, si accorge che anche la pergamena su cui stava studiando è sparita...

Nel presente, Nala e Tomaris hanno iniziato la discesa nella caverna, alla ricerca di qualcosa che possa far capire l'origine della sorgente e se vi sia qualcosa di utile per la tribù, quando Tomaris ha una visione, che gli mostra l'esistenza di un'enorme caverna piena di lava in cui si agita un enorme rettile...

Dragan ha scritto:

Ho letto moooolto velocemente per avere il minor spoiler possibile

Ah ah ah! Sorry ma sto spoilerando tutto, dato che questo è l'unico post dell'universo internet in cui è possibile avere qualche informazione sulla trama di questo libro semisconosciuto.

Dragan ha scritto:

Hai ragione ha valore enciclopedico! Magari se ti andasse sarebbe carino racchiudere tutto in un articolo-retrospettiva da pubblicare in un futuribile magazine!

Ma non so se sono in grado di scrivere un articolo per il magazine!

Comunque, dopo aver scoperto la pergamena in camera di Kaiya, Shoongath decide di eliminare la ragazza, ma prima che possa pugnalarla nel sonno, squillano le trombe dei soldati: ha avuto inizia la seconda parte del piano del demone. Orde di Agarashi assaltano le mura della città, ma non sono in grado di superare la luce irradiata dai Pilastri del Sole (grandi monoliti che immagazzinano la luce del sole per tenere la città sempre illuminata). Mentre assiste all'attacco, l'imperatore sa che c'è una zona della città dove un Pilastro non funziona, la Shadow Walk, e che non appena le creature se ne accorgeranno, utilizzeranno quell'area per invadere la città (i tentativi dell'imperatore di riparare il pilastro, ironicamente, hanno fallito proprio perché egli stesso aveva scacciato gli ultimi sacerdoti del sole). Shoongath suggerisce allora di liberare i Doag dalla loro obbedienza in modo che possano prendere le armi ed affrontare gli Agarashi: l'inganno finale è compiuto.
Vagus recita l'incantesimo, liberando i Doag dalla schiavitù e facendo loro assumere la reale forma (un ibrido tra le fattezze dragoniche di Nyxator e quelle demoniache di Agarash). I Doag in tutto l'impero iniziano a uccidere i loro ex-padroni e ad abbattere i Pilastri del Sole nella capitale, in modo da far entrare l'orda in Avan-Telchoi. Subito dopo, Shoongath assassina lo stupefatto imperatore.
Kaiya, avvertita da Ishir, riesce a fuggire dalla sua camera e, viaggiando negli antichi tunnel sotto la capitale - conosciuti solo ai membri della chiesa - raggiunge il distretto dei poveri, dove insieme a Kaamay (l'ex sommo sacerdote), Miila (la giovane sacerdotessa della luna) e Tyran, raduna dei sopravvissuti per tentare di lasciare la città attraverso i tunnel. Attaccati da un'orda di Agarashi, i fuggitivi sono salvati dai due sacerdoti che evocano i poteri delle rispettive divinità: viene così rivelato che il pilastro non funzionante era stato consacrato alla Luna e la sua luce è l'unica cosa che ancora impedisce agli Agarashi di seguire i fuggitivi nei tunnel che si aprono sotto il monolite...

Nel presente, Nala e Tomaris - che sembrano aver finalmente un rudimentale legame (o almeno lei non ha più pensieri omicidi nei confronti del marito e quest'ultimo riconosce di essere un masochista per essersi innamorato di qualcuno che lo tratta così male) - raggiungono un velo di luce lunare posto all'interno della caverna, del quale ignorano la provenienza. Decidono tuttavia di continuare l'esplorazione, in una silenziosa gara a chi dei due cede prima, che però prosegue ormai da una settimana, lasciandoli senza acqua e cibo. Entrambi decidono di tornare indietro nello stesso istante, accorgendosi però proprio allora che, nonostante si trovino chilometri sottoterra, riescono a vedere, sperando che ciò indichi la vicinanza di un'uscita...

Dragan ha scritto:

Perché no? A metà tra la narrazione della trama e una recensione! Per qualsiasi forma di assistenza ci siamo noi!

Chissà...

Con la benedizione di Ishir su di lei - che fa brillare di luce bianca i suoi occhi - Kaiya diventa il leader de facto del gruppo di straccioni che percorrono i tunnel sotto la capitale per trovare la salvezza. La ragazza dimostra ben presto di non volere essere il capo della spedizione, ma è l'unica persona che sembra in grado di convincere tutti, dato che la presenza, specialmente dei sacerdoti di Teltan dà i nervi ai sopravvissuti, che incolpano il Sole di non averli protetti (molto ingiustamente direi, perché i sacerdoti sono stati scacciati in primis dalle azioni dell'imperatore, che ha corrotto la fede del sole per i propri scopi). Dopo mesi sottoterra, i malumori esplodono quando uno dei sacerdoti appella in malomodo Kaiya, dando una scusa ai fuggitivi per usare le mani. Durante la rissa Kaiya tenta di calmare gli animi, ma un gesto del sommo sacerdote viene mal interpretato in un attacco e, pertanto, alcune persone spingono i sacerdoti del sole nel magma sottostante, causando un'eruzione che fa crollare parte della caverna, uccidendo metà dei fuggitivi. Solo duecento persone rimangono, e dopo una sfuriata di Kaiya, ora la ragazza sembra essere in grado di farsi rispettare come si deve.
Dopo quattro mesi dalla partenza, i fuggitivi trovano la piuma di un uccello, segno che vicino si trova un'uscita. Finalmente la caverna ha fine e i sopravvissuti escono alla luce lunare. Quando sorge il sole, però, Kaiya vede che davanti  a loro si stende un deserto di sabbia. Tuttavia Miila è ottimista perché se un uccello riesce a viverci, possono farlo anche gli ultimi Telchoi. La Dea Gaeshara stessa incarica Kaiya di essere la nuova guida dei Telchoi e le dona il suo stesso nome segreto: Ishaya (Ishir), la prima madre di cui le tribù seguono ancora gli insegnamenti.

Nel presente, Nala e Tomaris hanno capito che la luce non proviene da una uscita ma poichè ormai sono privi di acqua e cibo non hanno altra scelta se non continuare. Miracolosamente Tomaris attiva il proprio potere magico (proviene da una famiglia di Witchmen) e chiamando a sè i due elementi maschili - terra e acqua - è in grado di portare alla luce una piccola sorgente che dà sostentamento ai due sposi, e soprattutto sopravvive a quello che è un talento magico mai esercitato nella storia dei Telchoi. Proseguendo i due giungono nella caverna lavica, ancora piena di Agarashi. Lo shock di rivedere i mostri dei suoi incubi fa comprendere al Witchman di avere l'Anima dell'Ombra, oltre a quella della Terra e dell'Acqua- il talento di avere due anime magiche è raro fra i witchmen (viene rivelato che è stato grazie alla resistenza della terra e alla rigenerazione dell'acqua che Tomaris è stato in grado di mantenere i ritmi della moglie), ma ancora più è quella dell'ombra, che si attiva dopo uno sforzo estremo e che spesso conduce il Witchman alla morte.
Nella caverna, intanto, sei enormi uova si sono aperte e sono emersi dei Doag in forma umana che invocano il nome di Karthog. Non appena vedono l'enorme bestia risvegliarsi, Nala e Tomaris capiscono di dover avvertire le tribù della loro scoperta e si precipitano lungo il tunnel, sperando di arrivare in tempo... e così finisce la storia.