Sicuramente Giorgio Enrico Luca Garrapa sara' contento.
Le nostre chiacchere incontrollate gli hanno procurato ben tre copie!
Magari piu' di tre, chissa, forse qualcun altro, di nascosto, si e' lasciato contagiare dal richiamo del librogame perduto o piu' precisamente, semisconosciuto.

Segnalo inoltre, che rileggendo attentamente le informazione di uno dei primi link segnalati, ossia quello su ''il mio libro'', ho scoperto che le ultime frasi della presentazione, non le avevo lette, perche' la parte iniziale era stata utilizzata anche per la descrizione presente su Lulu e così avevo dato per scontato che fosse conosciuta, che l'avessi già letta precedentemente.
Le frasi dell'Autore erano:
''...Questa è la versione con formato più piccolo rispetto alla precedente, pertanto con un numero maggiore di pagine e (grazie ai contributi dei lettori) con qualche piccolissima variazione nel testo. A chi volesse leggere un'anteprima più lunga della mia opera, consiglio di visualizzare l'incipit della prima edizione!''

Queste frasi non chiariscono i miei dubbi, al contrario li aumentano! Secondo voi, a cosa si riferisce la parola formato? Non credo allo spessore del libro, perche uno spessore piu' piccolo presuppone meno pagine.
Penso invece si riferisca alle dimensioni complessive piu' piccole, così da poter aumentare le pagine. Ma a tal punto di poter raddoppiare il numero delle pagine?
Inoltre a quale prima edizione si riferisce? Una prima edizione edita anch'essa da: Il Mio Libro?
Questa seconda e' del 2010, come anche quella di Lulu. Solo quella di Amazon e' datata 2011.
Credo che finchè non avremo in mano le differenti copie, non potremmo appianare i dubbi

Gott ha scritto:

Ne avrò letta metà sì e no, poi l'ho regalato a un amico in cambio di mezzo pacchetto di Chesterfield rosse.

Comunque meglio di mezzo pacchetto di nazionali senza filtro.

Sarà anche una questione soggettiva.
Io non sono contrario agli stereotipi e al "già visto": ci sono casi in cui risultano piacevoli, perchè è quello che desidero come lettore.
Per dire, preferisco la millesima storia dove il bene vince e il cattivo muore a quei finali stravaganti e insoddisfacenti dove l'autore cerca una ridicola originalità a tutti i costi e lascia la storia aperta, oppure ribalta i ruoli e si scopre che l'antagonista è il buono e noi siamo i cattivi.

Faccio paragone con un altro librogame molto di nicchia, VENUS di Emanuele Maia: anche lì ci sono alcune ingenuità e alcuni stereotipi della fantascienza d'azione, ma l'impasto funziona e scorre spensierato e accattivante, motivandoti a voltare pagina. Ed è scritto in un italiano scorrevole e accettabile, non come un resoconto grammaticalmente improvvisato: ne "i predicatori del male" a volte ho avuto quasi l'impressione che l'autore stesse cercando di ricapitolare la situazione a se stesso più che narrarla al lettore.

La mia copia da Amazon è in un formato di 11x17 cm. Le pagine sono 320, a caratteri piuttosto grandi, e i paragrafi 330.

gabrieleud ha scritto:

Qui il link dell'autore che presenta il libro sul suo blog:
https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/fia … -del-male/

compresi 27 pareri positivissimi TUTTI LO STESSO GIORNO.
Il primo: "che sballo di libro che hai scritto! Un libro game, erano anni che ne cercavo uno non solo scritto bene ma anche in Italiano corretto!" (pubblicato circa a Settembre 2015)

Il bello è che anche chi ha dato un voto basso in realtà ha lasciato un commento positivo.
Il mio preferito è:

Voto: 1
Commento: che idea fantastica quella del libro-gioco. Scritto veramnente con grande maestria e capacit\u00e0 narrativa...Complimenti