EX-Nihilo ha scritto:

Sui dadi, almeno nel sistema che utilizzo sono l'extrema ratio, dipingono una situazione di stress in cui il personaggio deve "provarsi". E' un po come quando (narrativamente) un combattimento lo scrivi in una pagina perché per il personaggio è una novità, mentre un paio di pagine dopo una situazione simile non prende che un trafiletto. Le scene con o senza dadi seguono questa logica.

E' chiaro, ma continuo a non essere sicuro se consideri l'impiego del dado come conseguenza di una scelta non perfettamente centrata del giocatore, o se prove casuali possano subentrare anche se il lettore-giocatore ha agito a monte "correttamente".

EX-Nihilo ha scritto:

Via via che la storia avanza, i bivi sono più mortali, ma c'è... meno dado. Le scelte diventano più secche. All'inizio è come se il personaggio non capisca come scegliere "bene", ma ha bisogno di test(arsi).

Chiarissimo. Un inizio un po' alla Creatura del Male (il libro di Jackson) in cui non sai chi sei né cosa ci fai lì (forse nel tuo caso meno estremo). Un prosieguo poi sempre più consapevole e razionale e meno legato alla sorte. Mi sembra un'ottima scelta.