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Qual è il tuo genere di librogame preferito, pensando a un ipotetico titolo inedito di prossima uscita?

I Corti 2019 -Alla fine della terra- 15/24 febbraio

Re: I Corti 2019 -Alla fine della terra- 15/24 febbraio

DarkSeed ha scritto:

gabrieleud, con il tuo criptovoto GUID hai spaccato l’impaginazione del forum!

Ma no, è stato abeas

"La grammatica è tutto ciò che conta"

gabrieleud
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Re: I Corti 2019 -Alla fine della terra- 15/24 febbraio

GGigassi ha scritto:

Tecnicamente erano tutti in gara (forse uno era fuori concorso), se uno si fosse piazzato nelle prime tre posizioni gli altri non avrebbero potuto classificarsi, quindi sarebbero finiti "fuori classifica" e non "fuori concorso" 
Ci misi un po' per capirlo

È giustissimo quello che dici, infatti vengono definiti "fuori classifica" sia sul forum che nel Libro dei Corti 2017.

Da questa mattina sono inoltre disponibili altri 3 volumi dei Corti per la stampa (anni 2012/2013/2014).

Ora chiudiamo l'OT e torniamo a parlare di Alla fine della terra che ha molto da dire.

Fa che ciò che ami sia il tuo rifugio

Anima di Lupo
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Re: I Corti 2019 -Alla fine della terra- 15/24 febbraio

Corto difficilissimo da giudicare.
Probabilmente il fatto che mi è piaciuto, oltre che la mia vicinanza ai 40, è stata la mia attuale predisposizione a queste ambientazioni astratte e le atmosfere così malinconiche: un paio d'anni prima e forse non sarei stato propenso e farmi piacere opere così criptiche.
A livello narrativo, questo corto è un abisso: impossibile descrivere quello che ho provato leggendolo. Posso solo dire che mi ha emozionato. Non c'è solo l'aspetto ludico, ma anche quello emozionale, e in questo il racconto colpisce nel segno, almeno per me. In questo corto ci ho visto dentro i miei momenti di sconforto, le mie debolezze, istanti di vita. Di tutto. Non è solo un'introspezione di un lettore, o la riflessione di un lettore datato che fa il punto su quella che è stata la propria vita, qui c'è lo sconforto, l'arrendevolezza, l'impotenza. Questo è un corto lugubre, un pozzo nero.
Il fatto che non ci sia una trama vera e propria non è un limite in senso assoluto, se il racconto esprime qualcosa ben venga.
Dove arranca è nella struttura, secondo me:
1) "senso del troppo": il racconto mi ha molto ricordato il film "Al di là dei sogni", titolo in cui il protagonista scende all'inferno per salvare la moglie morta suicida. E nella sua discesa, tutto ciò che vede/sente/percepisce riguarda quell'aspetto della sua vita, il suo passato con la moglie e i figli. Ecco, in questo corto avviene il contrario: si parla di troppe cose diverse. Genitori e ragazza che ti sono stati vicino (qui ho pensato fosse un corto assolutamente personale), il ciclo del sole (e qui ho pensato che il corto fosse un viaggio alla scoperta di una meccanica fisica in una realtà alternativa), meccanismi di un mondo in costruzione (siamo tornati ai tempi alla creazione del mondo?), diari e serrature (ma allora il corto parla di me ed è tutta una metafora?), parametri di gioco (?), pareti inesistenti e citazione dello scrittora come entità esterna... Insomma, c'è di tutto. C'è troppo. E in questo troppo ci si perde, si vacilla, subentra lo sconforto, sfugge il senso di dove si vada a parare (da qui il senso di smarrimento, che sebbene renda crepuscolare questo racconto, in diversi tratti diventa proprio smarrimento).
2) la struttura si perde: se nella prima parte abbondano le scelte, nella seconda si entra in un tunnel a due direzioni in cui la varietà delle scelte scompare. Ok la metafora "arrivare fino alla porta dell'inferno e regredire", però mi ha dato una sensazione che non ho saputo apprezzare a pieno. E' come se in un videogioco open world, improvvisamente ci troviamo in una parte su binari: non letale in senso stretto, ma comunque limitante rispetto all'open world.
Ci si aggiugono un po' di ripetizioni, un senso di smarrimento in alcuni passaggi (es: 17. Chi va negli inferi, tu o la donna?) ed una revisione fatta in fretta e furia (alcuni problemi di punteggiatura e spazi, paragrafi non in grassetto e non centrati).

Riassumendo: non c'è storia, nè una vera trama. Il corto si perde in un mare di sensazioni, che sono contemporaneamente il suo punto di forza e la sua debolezza.
L'autore, ad ogni modo, è stato molto coraggioso. Ti faccio un applauso, davvero meritato.

Voto inviato a Zakimos

"Lo sai come dev'esse lo sguardo del carabiniere? Pronto, acuto e profondo".

Adriano
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Re: I Corti 2019 -Alla fine della terra- 15/24 febbraio

Recensione di "alla fine della terra"



Trama: Un tipo anonimo (l'eroe sei tu) assista in prima persona alla fine del suo mondo interiore, confrontandosi con tutta la sua vita e la sua mitologia personale.

Narrazione: Questo Corto è scritto bene, il sentimento di catastrofe imminente è palpabile e ho avuto l'impressione di essere stato buttato in un labirintico quadro di Escher, ma con le tematiche infernali e fantasmagoriche di Boch. Nonostante ciò, alcuni elementi della narrazione sono asciutti per non dire meccanici, soprattutto nella presentazione delle scelta a fine paragrafo:

autore del corto ha scritto:

Uno degli scribi sembra volerti parlare [5], mentre più in alto i sacerdoti stanno facendo una preghiera [6], o qualcosa del genere.

Questo modo di introdurre la scelta dei paragrafi è (secondo me) un po' maldestra e penso che l'autore avrebbe potuto fare di meglio, visto l'elevato livello di cultura dimostrato dall'inizio alla fine del Corto.

Giocabilità: Muoversi e interagire in questo universo ormai alla fine è difficile. Siamo in un labirinto interiore e l'unica via d'uscita consiste in varie Instant Death, o finali assai misteriosi. Ho trovato questo Corto ripetitivo e con poche vere possibilità ludiche, l'ambientazione e la narrazione l'hanno avuta meglio sulla parte “gioco” dell'opera. Percorriamo questo dedalo metafisico e onirico, ma non possiamo fare altro che incontrare mostri e meraviglie, non c'è una vera interazione. Il lettore-giocatore è passivo e questo è un peccato.

Divertimento:

Verdetto finale: Ogni edizione dei “Corti di Librogame's Land” ha uno o più Corti-UFO (“La nebbia” di abeas, “True Path” di Adriano,  “Firenza canzone triste” di Ggigassi…) e questo “Alla fine della terra” è il primo UFO di questa edizione. Personalmente, non mi è piaciuto perché non ha saputo “rapirmi” e l'immedesimazione è stata poca. Ma sarà colpa mia: non o ancora superato la soglia dei 40 anni e forse non posso apprezzare questo racconto al 100%. Se l'autore avesse premuto il tasto dell'interesse ludico quanto ha premuto il tasto della potenza narrativa, questo Corto sarebbe stato un capolavoro, ma sarà anche dovuto al fatto che non si può fare molto quando una persona vera è in crisi interiore, non lo so. Quindi, amico autore, hai una penna abile e una grande cultura, ma questa tua opera non ha saputo sedurmi, mi dispiace. Il mio voto non sarà alto, ma non sarà neanche bassissimo.

Voto invito a Lord Axim

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Pirata delle Alpi
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Re: I Corti 2019 -Alla fine della terra- 15/24 febbraio

Adriano ha scritto:

mi ha molto ricordato il film "Al di là dei sogni", titolo in cui il protagonista scende all'inferno per salvare la moglie morta suicida

Ma li trovi tutti te questi film strani?! smile2

Pirata delle Alpi ha scritto:

Ogni edizione dei “Corti di Librogame's Land” ha uno o più Corti-UFO

Corti-UFO è fantastica! Mitico Pirata. applauso

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Anima di Lupo
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Re: I Corti 2019 -Alla fine della terra- 15/24 febbraio

Anima di Lupo ha scritto:

Adriano ha scritto:

mi ha molto ricordato il film "Al di là dei sogni", titolo in cui il protagonista scende all'inferno per salvare la moglie morta suicida

Ma li trovi tutti te questi film strani?! smile2

Il film è pure famoso (oddio, almeno per quanto ne so io): è "Al di là dei sogni", con Robin Williams.

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Adriano
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Re: I Corti 2019 -Alla fine della terra- 15/24 febbraio

Adriano ha scritto:

Anima di Lupo ha scritto:

Adriano ha scritto:

mi ha molto ricordato il film "Al di là dei sogni", titolo in cui il protagonista scende all'inferno per salvare la moglie morta suicida

Ma li trovi tutti te questi film strani?! smile2

Il film è pure famoso (oddio, almeno per quanto ne so io): è "Al di là dei sogni", con Robin Williams.

me lo ricordo... leggermente tragico...

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djmayhem
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Re: I Corti 2019 -Alla fine della terra- 15/24 febbraio

Adriano ha scritto:

mi ha molto ricordato il film "Al di là dei sogni", titolo in cui il protagonista scende all'inferno per salvare la moglie morta suicida

Paragone niente affatto azzardato, anzi.

In effetti alcuni momenti, ma solo alcuni, potrebbero ricordare il film, che è del 1998 e che vidi al cinema... Mamma mia, 21 anni fa... sad

Ora sono triste e malinconico, grazie Adriano! wink

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DarkSeed
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Re: I Corti 2019 -Alla fine della terra- 15/24 febbraio

Per un lungo momento ho creduto che qualcuno avesse hackerato il mio pc e mi avesse trafugato la bozza di uno dei miei corti abortiti. Lo stile di questo corto rispecchia in pieno uno dei miei (infruttuosi) tentativi di creare un racconto destrutturato, senza indicazioni che parlino al lettore, ma solo sensazioni con paragrafi indicati tra parentesi. Non è per niente facile creare un racconto senza storia che si regga bene. Questo corto ci riesce.
In realtà il corto è diviso in due parti. La prima, composta da sensazioni, è di fatto un labirinto metafisico, con tanto di varie possibilità di loop che altrove avrebbero stonato. La seconda è il viaggio negli inferi: l'autore cambia registro, parla con il lettore, ritornano le indicazioni classiche "vuoi andare a est o a ovest", ma anche qui si può procedere essenzialmente solo a caso.
Il corto non ha neanche una ID, caso rarissimo (ma non unico), tuttavia ci sono tre finali (anche se si può dibattere se il par.23 sia da considerare un finale o una ID; o ancora se solo il par.43 sia il vero finale).
Ho trovato molto bello il percorso negli inferi in cui, se si salta la botola, si procede fino ad arrivare alla porta di uscita, che non si apre, e non si può far altro che tornare a ritroso per i propri passi fino al punto di partenza. Anche se all'inizio mi ha dato un po' di fastidio che i paragrafi venissero ripetuti identici ma con numeri diversi (cosa che in un'opera di poche pagine e 60 paragrafi si nota inevitabilmente), ciò ha naturalmente lo scopo di portare ad un passaggio in cui la botola non si apre più e si arriva ad un finale differente.
Nel corto non c'è vera sfida in realtà, perchè non si può far altro che vagare (a caso) fino ad approdare a un finale. Tuttavia il punto forte del racconto non è tanto l'aspetto ludico, quanto appunto quello letterario. Scritto molto bene, con riferimenti colti, sfocia nella metanarrativa e autoconsapevolezza.
Cito:

Neuronarratologia. Il futuro del racconto (a cura di Stefano Calabrese) ha scritto:

Ontologicamente il narratore di una finzione narrativa è tanto un individuo finzionale quanto i partecipanti del mondo finzionale le cui azioni egli riferisce e commenta; ma la sua sola attività di narratore è quella di riferire e commentare verbalmente e, al contrario dei suoi personaggi, non può esserci nessun accesso diretto alle attività e agli stati mentali del narratore, che è necessario dedurre dalla sua stessa attività verbale. [...] Ogni volta che il narratore è anche un partecipante, non importa quanto secondario, di stati ed eventi raccontati da lui stesso, e ogni volta che questi eventi occupano nella narrazione un posto temporalmente innaturale, la natura dell'attività mentale di colui che parla può essere molto significativa riguardo al richiamo di informazioni immagazzinate sugli eventi e sulla loro configurazione. Il narratore può richiamare ovviamente non solo gli eventi esterni del passato, ma anche gli eventi interni della sua mente (dalla percezione all'attività concettuale) e atti di reminiscenza già compiuti in passato. [...] Più un narratore diventa autoconsapevole, conscio di sè e autoreferente in relazione alla sua attività effettiva, più siamo in grado di operare deduzioni sui processi cognitivi sia di primo che di secondo ordine del narrare. In un certo senso la metacognizione occupa l'intero discorso del narratore, ostacolando sia i processi cognitivi che la verbalizzazione delle informazioni riguardanti la storia narrata; si tratta del fatto che una storia diventa la sua stessa metastoria, ciò che rientra nel fenomeno logico dell'autoreferenzialità testuale o metadiscorso.

Non so se la citazione è appropriata, ma volevo infilarcela a tutti i costi.

Tra i pochi difetti del corto, annovero:
Paragrafi non mescolati (ancora???), anche se forse potrebbe essere intenzionale.
Refusi sporadici (pochissimi). Segnalo: par.17: "Da qua puoi dirigerti a est [26] verso o scendere ancora andando a sud [27]." Verso cosa?
Inoltre non c'è modo di arrivare al par.47, inserito forse solo per simmetria col percorso di andata.

ID count: nessuna! O una, o due, a seconda delle interpretazioni.

Giudizio finale: Un ottimo racconto onirico-metafisico-introspettivo in cui non succede niente, soggetto inusuale per un librogame. E infatti la parte "game" viene quasi del tutto persa, a beneficio della parte "libro". Un esperimento riuscito.
Voto inviato a Dario III.
#iostocondario

PS: ne approfitto per ringraziare DarkSeed che disegna dei grafi molto ben fatti e mi evita di farlo io a mano (con risultati peggiori), come facevo gli anni scorsi! smile

A un certo punto esce fori un vecchio che fà dice: “Presto chiamate un’ambulanza”, dico “Ma che chiami? Non lo vedi che questi c’hanno si e no trenta secondi de vita?”. Aò so passati venti secondi, so’ spirati proprio così, all’unisono… Mortacci l£%0%0%0%0%0

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Re: I Corti 2019 -Alla fine della terra- 15/24 febbraio

gabrieleud ha scritto:

DarkSeed ha scritto:

gabrieleud, con il tuo criptovoto GUID hai spaccato l’impaginazione del forum!

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A un certo punto esce fori un vecchio che fà dice: “Presto chiamate un’ambulanza”, dico “Ma che chiami? Non lo vedi che questi c’hanno si e no trenta secondi de vita?”. Aò so passati venti secondi, so’ spirati proprio così, all’unisono… Mortacci l£%0%0%0%0%0

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