I Corti 2019 -Il destino di Dardleb- 22 febbraio/03 marzo
Pubblichiamo oggi il terzo Corto dell'11° edizione. Un racconto con un'ambientazione, il fantasy, che tutti ben conosciamo. C'è chi è più affezionato ad esso chi meno ma tutti possiamo ammettere il grande impatto (positivo) che il fantasy ha avuto sul mondo dei librigame e su quello dei Corti. Esso porta con sé valori profondi che vanno al di là dello sword and sorcery. Sarà così anche per questo Corto?
A voi il giudizio.
Riproponiamo le regole per evitare di andare a cercarsi il Bando, che chissà dove l'abbiamo messo!, e votiamo, ragazzi!
1) Leggete e giocate il Corto che trovate linkato in questo post
2) Commentate la discussione esprimendo il vostro giudizio articolato senza esprimere il voto numerico.
3) Scrivete via PM a uno degli organizzatori (Anima di Lupo, Zakimos, LordAxim) per comunicargli il vostro voto, che deve essere compreso tra 4 e 10 (sono ammessi i mezzi punti) entro la seconda domenica da oggi, cioè entro le 23:59 di domenica 03/03/19.
Vi ricordo che, affinchè le vostre valutazioni siano valide ai fini della proclamazione del vincitore, dovrete aver votato almeno 4 Corti.
Per qualunque dubbio, consultate il bando (se non ve lo siete scaricato su Dropbox, c'è un thread apposta a lui dedicato su questo subforum), oppure contattateci (ma contattateci che facciamo due chiacchiere!)
Ciao!
Il destino di Dardleb
Fa che ciò che ami sia il tuo rifugio
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Re: I Corti 2019 -Il destino di Dardleb- 22 febbraio/03 marzo
Direttamente dall'India costretto a una recensione lampo visto che qui il WI FI lo ho raramente:
Partiamo da un presupposto: questo racconto non ha la struttura di un racconto. La complessità e la profondità della vicenda, il comparto regolamentare, gli stessi elementi da ricordare, le diramazioni introdotte. Tutto fa pensare a un plot immaginato e ideato per fare da sfondo a un'opera molto più lunga e articolata rispetto a un corto.
La pecca più grande che scaturisce da questo approccio sta soprattutto nel sistema regolamentare che, per rispettare quanto stabilito dal bando 2019, prevede che non si impieghino strumenti diversi dalla propria memoria per gestire il personaggio e le situazioni. Se questa risoluzione va bene ed é gestibile finché si parla di caratteristiche del personaggio e P. F. diventa veramente deficitaria al momento di confrontarsi con la gestione dell'inventario e delle monete. Esistono decine, letteralmente, di oggetti, e un gruzzolo importante che può essere rimpinguato in un paio di occasioni. Tenere conto degli acquisti che si possono fare presso due diversi mercanti, delle monete spese e recuperate, più di qualche oggetto vario ed eventuale reperibile altrove diventa estremamente complesso.
Credo che l'autore abbia cercato di ovviare in parte a questa difficoltà limitando il numero degli oggetti realmente utili. Questo escamotage se da un lato consente di eliminare dopo un paio di partite, e l'acquisizione di una certa esperienza riferita alla storia, un buon numero di utensili, dall'altro appiattisce e rende poco utile la componente strategica che una simile struttura, per avere senso, deve prevedere e garantire. Per questo ritengo che l'autore pensasse a un libro più lungo quando ha avuto l'idea per questo lavoro, o quantomeno sia abituato a scrivere opere più lunghe e da questa sua tendenza si sia fatto condizionare anche in questa occasione. Per il resto l'opera é valida: risente di alcuni cliché tipici del genere fantasy nello sviluppo delle situazioni e nella scelta dei nomi, e talvolta gli incontri e le prove proposte sanno un po' di già visto. Qualche refuso qui e lì inoltre, e anche un errore di rimando al paragrafo 25, c'é scappato. Ma non sono difetti gravi anche perché i pregi non mancano.
La narrazione é piacevole, i personaggi sono credibili e la storia é interessante. Mi é piaciuto molto lo sforzo che l'autore ha fatto per proporre ambienti vari e stimolanti, capaci di accontentare diversi palati. Troviamo il bosco, il lago, la città, i sotterranei e anche una fase di scontro con un posto di blocco militare. Mi ha convinto anche la gestione del livello di difficoltà che, fatto salvo quanto detto prima, é equilibrata, e lo sforzo fatto per garantire rigiocabilità al prodotto. Esistono infatti percorsi diversi sia a livello di evoluzione dell'avventura che di esplorazione della città. Per gustarsi appieno tutti i risvolti due letture sono il minimo ma mi sento di affermare che con meno di tre qualcosa finisce inevitabilmente per andare perduto.
Essere riusciti a garantire una molteplicità di percorsi simile in un'opera così breve merita complimenti sinceri.
Ottima anche l'idea relativa all'amministrazione degli incantesimi e al fatto che pesino sui punti ferita. In questo modo non si é appesantito il lavoro con altri elementi da tenere a mente e il sistema funziona grazie all'abilità dell'ideatore di gestire adeguatamente il numero dei punti di resistenza persi e la loro recuperabilità (il rischio di sbagliare in questo senso era alto visti i soli 3 p. f. di partenza).
L'autore guadagna le giuste congratulazioni e ha dimostrato di saperci fare: sono sicuro che se decidesse di trasformare questo corto in un'opera più lunga, che contempli l'impiego di dadi, registro e note, dal suo lavoro potrebbe uscire fuori qualcosa di veramente notevole.
Nel caso specifico però non posso non tenere conto del fatto che la struttura regolamentare di questo corto non é adatta a un corto. Si tratta di una mia opinione e come tale va considerata. Può darsi benissimo che altri lettori non abbiano nessun problema con la gestione mnemonica di oggetti, monete e punti ferita. Io l'ho trovata strutturalmente poco compatibile con un racconto breve e questo finisce per pesare sul mio giudizio finale (che resta comunque positivo, sarebbe ingiusto punire pesantemente per questo una proposta che ha anche, come detto, diversi pregi).
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Re: I Corti 2019 -Il destino di Dardleb- 22 febbraio/03 marzo
Cominciamo bene: il protagonista Dardel cambia nome dopo l’introduzione! E il nome nel titolo è ancora diverso! D’altronde la storpiatura dei titoli dei Corti è una vecchia tradizione del concorso: una mia negromante cambiò sesso due anni fa e l’anno scorso venne inserito un articolo determinativo dove non andava.
L’ho giocato un paio di volte e l’impressione generale è molto piacevole: un fantasy solido, classico, con stereotipi ben giocati ma anche con qualche sorpresa. Il riferimento al “Mondo Conosciuto” mi fa pensare agli Elfi di Alfheim, cosa che ho gradito parecchio. Sono rimasto però un po’ deluso dalla razza del protagonista: “Dardled” mi suona come nome nanesco, non elfico.
Non sono ancora riuscito a finirlo (la prima volta sono morto di freddo!!! ) il che mi sembra sia un pregio: pur con il poco spazio a disposizione l’autore è riuscito a imbastire una storia articolata e impegnativa.
Ho colto un gusto musicale nella composizione delle frasi, con il verbo ogni tanto alla fine o costruzioni come “un falso passo” che forse vogliono dare al Corto un tocco aulico. Dopo un inizio un po’ ingessato (ma evocativo) l’autore si scatena e l’azione procede rapida e incalzante.
Ho notato però anche alcuni difetti di scrittura, dovuti sicuramente a una revisione non ottimale, ammesso che sia stata fatta: una “dosA” di veleno… “mano a mano” invece di “a mano a mano”… “LE ruderi”… nel 10 si parla di “sentinella” che però poi si concorda al maschile (“è armato”)… l’Uggar guardiano diventa un Ugaar nei paragrafi finali… Se dalle prossime letture dovessero venirne fuori molti altri ne terrò conto per il voto finale, per il momento siamo entro il limite di guardia.
Ci sono anche degli errorini “strutturali”, ad esempio il rimando al 35 nella taverna porta al 41, oppure al 25 si dà per scontato di aver dato alla donna 2 monete, ma uno potrebbe averle finite tutte al mercato .
Il meccanismo mnemonico, indispensabile per partecipare al concorso di quest’anno, è piuttosto impegnativo e anche poco funzionale: a giocarci di seguito più volte uno potrebbe imbrogliare involontariamente ricordandosi codici o oggetti di una delle partite che ha appena giocato, così come potrebbe in buona fede sbagliare qualche calcolo (e ritrovarsi con più o meno monete di quelle che dovrebbe avere) oppure confondere un oggetto con un altro, penso ad esempio alla corda e alla cordicella, o alla borraccia e al flacone, anche se questi ultimi mi sembra che ai fini delle dinamiche di gioco si equivalgano .
Mi sto divertendo molto a giocare questo Corto, prima di valutarlo vedo di sviscerarlo per bene.
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GGigassi
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Re: I Corti 2019 -Il destino di Dardleb- 22 febbraio/03 marzo
Pagellone:
Prepararsi a partire! = 8
In generale te la sei cavata bene. I tuoi personaggi partono e basta, non tentennano.
Tell, don't show = 8
Vedi che bravo. Hai mostrato ciò che succede. Pochi i tentennamenti. Il tuo livello di regista è alto. Talvolta però rimango perplesso: p.41 "vai avanti di tre passi senza accorgertene e sei gradevolmente sorpreso dalle creature." Che vuol dire?
Al p.12 uno dei giocatori tira fuori una "busta di tela" contenente roba che starebbe in un baule. Dove la teneva?
intro: "il tuo mentore, il quale sperava che questo giorno non dovesse arrivare mai." Insomma, lui lo sapeva da cento anni e non mi ha preparato? E io che ne so che lui sperava che il giorno non arrivasse?
p.25 "una collana fatta con uno stile a te sconosciuto"
C'è una contraddizione nell'introduzione: Lyrie dice che arriveremo a destinazione perché il cuore ci guiderà. E allora perché tutta l'Assemblea si è impegnata per farmi una mappa? E se lo sapevano da 400 stagioni, era brutto prendersi un po' di anticipo per prepararla? PS: manca una frasetta che dica che qualcuno mi ha consegnato questa mappa.
E' = 9
Testo non formattato? Poco male. Un click e si sistema tutto. La punteggiatura è usata in maniera coerente.
Perché certe parole sono maiuscole? Tipo le Monete.
Sembra = 7
In un paio di casi lo hai usato a sproposito: p.38 "sembra che le punte non abbiano penetrato abbastanza nella carne della creatura" (a parte l'errore - siano penetrate nella carne oppure abbiano penetrato la carne)
p.41 "sembra funzionare"
Quasi = 10
Appare una volta sola, e a proposito.
Combo (sembra+quasi) = 10
Mai usato
As you know, Bob = 9
Alcuni dialoghi sono forzati. Ad esempio quando la gente chiede se io sia un viaggiatore. Quando è stata l'ultima volta che hai chiesto a qualcuno se è un viaggiatore? Nessuno è un viaggiatore (tranne gli youtuber, i blogger, quelli che lo fanno di mestiere). Se uno viaggia lo fa è perché sta andando a comprare roba o sta andando a trovare qualcuno, ma ciò non ti fa diventare un viaggiatore. Uno dei ragazzi alla taverna usa questa scusa per vendermi delle cose "da viaggiatore", che provvidenzialmente si portava dietro anche durante una partita di carte fra amici. Se costui è un mercante può vendermi della roba anche se non sono un viaggiatore.
Il potere della mente = 7
Ti piacciono avverbi e aggettivi, con abilità (o fortuna?) li usi a proposito e non stonano.
Camera mobile = 10
La cinepresa è infilata in mezzo agli occhi del protagonista e non si schioda. Ben fatto.
Narratore epilettico = 6
Ogni tanto vengo a sapere cose che non dovrei sapere... p. 32 "neanche i tuoi occhi di Syddh riescono a penetrare l'oscurità."
Quando è stata l'ultima volta che hai pensato "hmmm, nemmeno con la mia Abilità X da umano riesco a fare la cosa Y"? Dardleb è un Syddh, il suo metro è essere un Syddh.
Vedi che = 8
Hai usato una volta "ti accorgi che", due volti "scorgi", due volte "senti" o espressioni simili. Essendo ovvietà non occorre inserirle, sei stato bravo ad evitarle.
Pdor, figlio di Kmer = 6
Dardleb, del popolo dei Syddh, discepolo di Orkeenit, Prescelto dai Saggi del Re di Rolen Zael, e di Lyrie, Sacerdotessa di Ghè. Poteva andare peggio.
E il re non ha nome? O mi è sfuggito?
Edit --- ho alzato il voto, non intendevo mettere 4 stamattina: ero di fretta. I nomi, per quanto strani, sono credibili e non stonano fra loro. Mi piacerebbe sapere come pensi che si pronuncino.
Lì per lì avevo messo un voto basso perché mi ricordavano troppo la scena di Aldo, Giovanni e Giacomo, ma sarebbe stato ingiusto penalizzarti per questo.
Peccato per il nome del protagonista, che cambia 3 (giusto?) volte, per Uggar-Ugaar, già notato in precedenza.
Poter saper volere = 10
Hai fatto fuori sistematicamente i verbi modali, preservando il flusso della lettura.
Ecodoppler = 9
Ti è sfuggito (p. 55) "il momento di iniziare il tuo viaggio sta per iniziare adesso", e al p.46 "avverti una potente forza magica, [dove] avverti una forte energia magica"
More is less = 9
Ancora complimenti, per trovare parole ridondanti devo cercare col lanternino.
Cerchiamo di provare a riuscire = 8
Bene bene bene, i tuoi personaggi fanno le cose anziché cincischiare; prediligi la parola "tentare" ma è tanto rarefatta da essere invisibile.
segnalo infine un errore di concordanza al p.17, se non è già stato notato da altri: scorgi una figura venire versi di te: non è molto alto.
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Riassumendo, caro autore, sei stato attentissimo a tutti gli aspetti della narrazione. Hai ricontrollato il testo con giudizio e sicuramente - viste le capacità espresse - hai già gli strumenti adatti a limare gli errori, pur veniali, che ho trovato nel tuo componimento. Continua su questa strada che vai forte.
Ti suggerisco, durante il secondo quadrimestre, di concentrarti sull'aspetto riguardante il punto di vista del protagonista. La scelta di scrivere sfruttando il narratore onnisciente è raramente buona.
"La grammatica è tutto ciò che conta"
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gabrieleud
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Re: I Corti 2019 -Il destino di Dardleb- 22 febbraio/03 marzo
Il pagellone di gabrieleud è già diventato il post che attendo con maggior impazienza, anche più della pubblicazione di un nuovo corto!
Con l'autorità conferitami dal non aver ancora letto neanche una parola del corto attuale, mi sento di poter rispondere ad alcune osservazioni del nostro friulano preferito:
gabrieleud ha scritto:Narratore epilettico = 6
Ogni tanto vengo a sapere cose che non dovrei sapere... p. 32 "neanche i tuoi occhi di Syddh riescono a penetrare l'oscurità."
Quando è stata l'ultima volta che hai pensato "hmmm, nemmeno con la mia Abilità X da umano riesco a fare la cosa Y"? Dardleb è un Syddh, il suo metro è essere un Syddh.
Il narratore però parla con un lettore umano, quindi secondo me la frase va bene. Secondo me ti inganna il fatto che il racconto sia in seconda persona, se fosse in terza lo troveresti accettabile.
gabrieleud ha scritto:intro: "il tuo mentore, il quale sperava che questo giorno non dovesse arrivare mai." Insomma, lui lo sapeva da cento anni e non mi ha preparato? E io che ne so che lui sperava che il giorno non arrivasse?
Te l'avrà detto.
A un certo punto esce fori un vecchio che fà dice: “Presto chiamate un’ambulanza”, dico “Ma che chiami? Non lo vedi che questi c’hanno si e no trenta secondi de vita?”. Aò so passati venti secondi, so’ spirati proprio così, all’unisono… Mortacci l£%0%0%0%0%0
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