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I Corti 2019 -Il destino di Dardleb- 22 febbraio/03 marzo

Re: I Corti 2019 -Il destino di Dardleb- 22 febbraio/03 marzo

Ultimo giorno per il Destino di Dardleb!
A mezzanotte si chiude, ragazzi, fatevi sotto se non avete ancora espresso il vostro giudizio.

Buona Domenica a tutti!

Fa che ciò che ami sia il tuo rifugio

Anima di Lupo
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Re: I Corti 2019 -Il destino di Dardleb- 22 febbraio/03 marzo

Questo racconto e il più debole tra i tre visti fino a questo punto. La premessa è abbastanza scontata (il "prescelto" che deve partire improvvisamente per compiere una missione da cui dipende il destino del mondo) e lo svolgimento è anch'esso scontato: breve scena cittadina per acquistare equipaggiamento e poi via su due sentieri mutualmente esclusivi che si incontrano solo alla fine.
Il tutto è costellato da piccoli difetti "logici", come ad esempio il fatto che il salvatore del mondo venga mandato allo sbaraglio senza nemmeno una camicia di ricambio o come il cattivo finale affidi la sorveglianza della propria fortezza a un singolo guardiano, per di più stupido come un totano.
Sarebbero mancanze veniali se il corto fosse scritto bene: descrizioni precise, dialoghi realistici e in generale attenzione alla forma. Purtroppo non è così e tutta la scrittura risulta un po' approssimativa, impedendo al testo di essere considerato "compitino fatto bene".
Se a questo aggiungiamo un sistema di gioco che difficilmente rientra nei limiti del bando, mi trovo a non poter dare la sufficienza.

Voto inviato ad Anima di Lupo.

"Se non volete sentir ragioni, sentirete il filo delle nostre spade!"

Rygar
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Re: I Corti 2019 -Il destino di Dardleb- 22 febbraio/03 marzo

Corto avvincente, che punta nel presentare il più classico dei librogame facendo passare del tempo piacevole al lettore.

Non mi dilungo troppo perché non ritengo ci sia molto da dire: trama buona, scrittura chiara, buona struttura a bivi.
Nulla di nuovo, ma ben fatto, per cui si merita il mio apprezzamento.

Due sole note amare:
  - anche se il corto è classico, non significa che ogni cosa debba avere un nome fantasy alla Pdor figlio di Kmer. Ma andava così tanto di moda negli anni 80/90 ?
  - la mia prima partita l'ho giocata provando a ricordarmi tutti i parametri come indicato nel regolamento. Ci ho rinunciato al quarto paragrafo. È abbastanza chiaro che non c'è stato nessuno sforzo in tal senso (non dico ridurre tutto a uno slata, ma sono certo che si sarebbe potuto arrivare a un compromesso)


Voto inviato a anima di lupo!

FinalFabbiX
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Re: I Corti 2019 -Il destino di Dardleb- 22 febbraio/03 marzo

Giudizio lampo perché sta per finire il tempo: ho trovato interessante la scrittura che riproduce lo stile del librogame fantasy classico, che è il pregio e il limite del testo. La narrazione è efficace, ma non offre novità dal punto di vista dello stile e del linguaggio. Un difetto che mi ha impedito di riprendere più di due o tre volte la storia è il gameplay: il richiedere al lettore di ricordare a mente gli stati del personaggio, non potendo per regolamento scriverli, mi pare poco corretto e - in fase di lettura - affaticante.

fbrzvnrnd
Maestro Ramas
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Re: I Corti 2019 -Il destino di Dardleb- 22 febbraio/03 marzo

Ecco i giudizi della Triade sul terzo corto in gara!

ANIMA DI LUPO:
Pur avendo partecipato ai Corti ben due volte con racconti non fantasy, devo dire che il Concorso risulterebbe (ai miei occhi) incompleto senza almeno un Corto ambientato in un mondo fantasy, nella concezione più classica del termine.

Quest'anno, forse complice un sentimento amplificato per la Madre Terra sofferente (qui da noi e là, a Ghè), mi ha particolarmente colpito l'appello della Sacerdotessa Lyrie e mi sono ben immedesimato nel prescelto Dardled dei Syddh.
Le atmosfere sono rese benissimo pur risultando evidente qualche passaggio scarno e desideroso di una quantità maggiore di descrizione. Però, nella sua concisione, il risultato è più che apprezzabile e luoghi e personaggi rimangono impressi, anche considerando la classicità di alcuni (vedi ad esempio le Ondine del Lago delle Lacrime che portano alla mente antiche sirene di Ulissiana memoria).
Non deve ingannare il Regolamento, apparentemente complesso, tenuto conto del Bando 2019. All'inizio dobbiamo ricordarci 3 parametri: i due pasti, i tre punti ferita e le venti monete. Direi non impossibile da tenere a mente.
La tecnica da adottare durante le varie partite sarà quella del minimo indispensabile: non carichiamoci dunque di mille oggetti inutili.
(A proposito degli oggetti, al 30 e al 5 non sono scritti in grassetto e in corsivo ma credo proprio di poterli acquistare lo stesso anche perché senza la coperta non si va da nessuna parte nel Bosco Fulminato...Forse il Regolamento va interpretato nel senso che vengono identificati in grassetto solo gli oggetti trovati per caso, infatti viene usato il termine "raccogliere").
Dopo aver imparato un minimo il percorso, infatti, si capisce che non si ha una reale utilità di tutta quella roba.
Come non serve la mappa. Un fantasy senza una bella mappa sarebbe da buttare in pasto ai draghi ma qui siamo ai Corti: innovazione e fantasia. La mappa c'è ma non c'è. La missione inizia senza meta e tale scelta non viene neanche troppo giustificata dalla storia e dal testo. Viene detto: "non importa se non sai dove andare, perché è il tuo cuore che ti guiderà".
La mappa ci viene dunque consegnata ma non serve perché "qualsiasi luogo visiterai, arriverai alla Madre e al Nemico che la sta divorando"
Ciò ha dato un nonsochè di misterioso al viaggio e mi è piaciuto. È stato un "vagare a caso" ben accolto e ha aiutato ad immedesimarmi subito nella storia.

Il Corto, non potendoci appuntare nulla,  richiede un minimo di sforzo mnemonico, specialmente nelle prime partite. Poi lo si impara a memoria e tutto scorre via liscio fino ai finali. Quello super positivo che porta all'Epilogo (48-58-Epilogo) e quello agrodolce dove moriamo (48-60) ma in fin dei conti sappiamo al 60 che accadrà comunque ciò che c'è scritto nell'Epilogo: Ghè riprenderà forza, crescerà sia con noi che senza di noi. Sia con il fluido terrestre che rigenera sia con le nostre preghiere, il risultato sarà raggiunto.
Davvero tutto molto bello, e che interpreta molto bene il senso del tema "terra".
 
Concludo con una precisazione:
Punto importante all'11, dove al bancone incontriamo il losco figuro sfregiato che in cambio di una moneta ci fornisce o il codice Pesce o il codice Ceneri.
Ho apprezzato che uno dei due codici sia inutile (il Pesce) ma non avrei lasciato l'opzione al caso. Mi spiego meglio.
Al p.8 (dove chiediamo info per il Lago delle Lacrime) avrei scritto un passaggio che riesca a far dedurre un minimo al lettore che l'uomo con la spada in realtà non era sicuro di sapere come superare le Ondine. Invece in entrambi i paragrafi l'uomo con la spada sembra molto sicuro di sé e dunque noi non abbiamo una discriminante per poter scegliere a quale dei due suggerimenti dare retta. Ne nasce una scelta casuale.
Dunque, complimenti all'autore!
Un Corto bellissimo.

LORD AXIM:
Un altro Corto molto interessante che caratterizza questa edizione 2019: storia fantasy avvincente e ben raccontata, un elfo druido "prescelto", con una buona ambientazione ricca di dettagli (compatibilmente con la natura di Corto). Sull'aderenza al Bando ho avuto qualche perplessità, non tali da proporne l'esclusione ma certamente frutto di una piccola penalizzazione. Passi il concetto di Terra, qui personificata o deificata, resta un grande interrogativo il divieto di prendere appunti. Il regolamento del Corto impone di non usare carta e penna ma per tenere traccia di acquisti (soprattutto) e dei tre punti vita sarebbe normale prendere appunti, è stata molto dura condurre l'avventura senza prendere appunti, e "barando" la seconda lettura l'ho fatta con carta gomma e matita.
Punto di forza del Corto è lo stile: pochissimi refusi, scrittura per lo più fluida e curata (alla prima apparizione però il protagonista si chiama darleb! Acciderbolina!). La difficoltà è medio alta, ma il Corto si presta volentieri a riletture per sviscerare i bivi inesplorati, sicuramente un merito del Corto.
Giudizio positivo anche per questo lavoro, e per questo il voto è...

ZAKIMOS:
No, no, no e no! Autore, non me lo dovevi fare! Il tuo corto è BELLISSIMO! Oltre a essere perfettamente in tema (anzi, è proprio il tipo di storia che mi immaginavo di leggere quando lo abbiamo scelto!) presenta delle caratteristiche da capogiro che forse non tutti hanno colto - mi riferisco in particolare al modo geniale in cui hai giocato con un elemento classico dei librogame, ossia il famigerato "raccogli tutto e usa tutto, prima o poi andrà bene!"
Qui invece no! Bisogna ragionare, pensare e soprattutto divertirsi - quando sono incappato in quella cosa con la fatina nel barattolo, chiara citazione di Zelda, mi sono illuminato con un sorriso che avrebbe rischiarato da solo le grotte, per non parlare della partita a carte!
Certo, ci sono errori di battitura, c'è qualche problema strutturale con i rimandi, ci sono i nomi alla Pdor che però sono giustificabili visto il clima "serioso ma non troppo" che si respira tra le righe, ma si tratta comunque di difetti su cui avrei potuto passare sopra senza problemi.
Non posso invece passare sopra alla gestione di soldi ed equipaggiamento. E' una cosa che già detesto generalmente nei librigioco, ma senza poter prendere appunti suona proprio come una presa in giro! Perché non hai rimosso quella parte lasciando solo gli oggetti utili? Non sarebbe cambiato nulla dal punto di vista della giocabilità ma il corto sarebbe stato molto più adatto al bando e godibile.
Insomma, il mio giudizio finale è positivo perché mi sono divertito davvero tanto a leggere Il Destino di Dardleb, ma devo allo stesso tempo tener conto del fatto che non si tratta di un corto adatto al bando di quest'anno. Peccato, autore, davvero un peccato.

Zakimos
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Re: I Corti 2019 -Il destino di Dardleb- 22 febbraio/03 marzo

Ciao!

Come ogni anno, ecco lo spiegone del mio Corto dell'anno!

Come è nato "Il destino di Dardleb"?

Avevo un altro progetto per questa edizione dei Corti: ho provato di ricavarne qualcosa durante settimane, ma non ho concluso niente. Allora, ho immaginato una storia diversa, con degli elementi ispirati a "West Side Story" (lo so, sono vecchio). Ma non sono riuscito a combinare nulla, nemmeno prendendo una pillola blu ordinata su un sito sudcoreano. Ma un giorno, ho letto questo post:

Zakimos ha scritto:


basta la voglia di mettersi in gioco e divertirsi :-)

E ho avuto l'illuminazione: la storia di Dardleb mi si è iscritta nel cervello (o quel che ne rimane), ma il tempo era poco. il Corto è stato scritto in tre giorni, gli ultimi prima della scadenza, con una revisione supersonica. Il concetto di questo Corto era di proporre un'avventura semplice, rigiocabile varie volte (facendo caso ad evitare le mie trappole) basata sul concetto della Madre-Terra.

I Problemi del Corto

Refusi, rimandi errati: Dardleb, Dardled, Ugaar, Ugar, Dardl¿„ãßꪧ¬ , errori vari sono tutti meri sbagli di battitura che hanno messo una tuta camouflage durante la revisione. Ringrazio la Spelling Police per avere indicato i vari problemi semantici e sintattici.

Incongruenze: Idem, questi bug narrativi sono dovuti alla mancanza di tempo per una rilettura bella, sana e buona (sono sponsorizzato dalla polenta).

Fosforo: Non pensavo che il fatto di ricordarsi di oggetti, monete e dei codice avrebbe dato così tanto fastidio. Molti di voi hanno avuto problemi a tenere conto di tutto a memoria, siamo tutti diversi: personalmente mi basta leggere due o tre volte il mio Registro di Guerra (o simili) a voce alta, poi non ho più bisogno di consultarlo (vale per le schede di GDR, eserciti WH Battle e WH40K..)! Però, se vado al supermercato, devo assolutamente avere l'elenco della spesa sotto gli occhi!
Forse sono stato sadico io (come me lo dicono spesso), ma mettere una vasta scelta di oggetti da comprare (molti dei quali sono inutili) permetteva al giocatore di fare errori, per poi ricominciare dopo. Come ci sono dieci giorni per leggere, giocare e scrivere una recensione, pensavo che uno potesse fare le cose con calma e capire che le armi sono inutili, come lo è la maschera da boia o questo tipo di cose.
Lo spirito di questo Corto era di fare le scelte più logiche: Dardleb è un druido, quindi non gli servono le armi (non siamo in Diablo II, D&D di qualsiasi versione o simili. Ha una spada e un'armatura, ma è più per la coerenza con l'alta pericolosità di ogni mondo fantasy, che fanno fuggire gli assicuratori del multiverso), il giocatore è libero di provare varie strade, sbagliare, imparare e ricominciare con maggiore consapevolezza, come in qualsiasi LG. 
Ci sono tante critiche a proposito (come giusto che sia) ma allora non capisco perché tutti adorano la serie "Sortilegio" con tutti gli incantesimi, il loro costo in Resistenza, i loro effetti e gli ingredienti speciali per farli funzionare da sapere a memoria e nessuno non ha mai detto niente a proposito (dai, ammettetelo che barate!).

Déjà-vu e figlio di Khmer:

Questo Corto è un puro fantasy che sa di lancio di D20, patatine al paprika e birra a buon mercato, su questo non ci piove. Non ho assolutamente niente contro le nuove idee del fantasy (Ultima Forsan, Darkwing, Fra Tenebra e Abisso...) ma la mancanza di tempo mi ha impedito di fare qualcosa di fresco e di figo.

Devo ammettere che non capisco affatto le critiche sulle situazioni "già viste o tritate e ritritate": sono decenni che sculacciamo i Signori delle Tenebri e le loro bestiacce nelle edizioni normali, expanded, ristampate e nuove di zecche di Lupo Solitario; tutti applaudono quando esce la nuova ristampa di Blood Sword o di Fabled Lands, ricompriamo i Fighting Fantasy della Salani (le stesse avventure di 30 anni fa) e mi si rimprovera di proporre le situazioni classiche del fantasy? Per la questione dei nomi, mi sono già espresso l'anno scorso (pensate un po': in 11 anni di Corti, tra i quali vari fantasy, lo sketch di Ptor è stato citato solo l'anno scorso per  il mio "Nella bocca del leone") perché non si fa la stessa osservazione quando delle opere fantasy sono proposte in commercio (con tanto di nomi "fentessy")? Non ricordo aver letto le stesse critiche quando si parla di una nuova opera di questo genere sul forum! Poi, non ditemi che non avete mai dato dei nomi ispirati a Tolkien o ad altri autori per i vostri personaggi di GDR fantasy! Paradossalmente, se si da un nome "normale" ad un personaggio fantasy, il risultato è spesso disturbante, addirittura comico (Conan il Barbaro suona bene, ma Rupert il Selvaggio* no). Immaginate un po':

Un autore qualunque che vuole scrivere del fantasy ha scritto:


Egli è il signore dei Lich, comanda agli spiriti dannati, ha sfidato e ucciso il demone dei Sette Picchi, guida gli eserciti dei morti, la sua spada è fatta con l'osso di un gigante maledetto e possiede tutte le conoscenze empie del Libro Vietato degli Stregoni Folli. Il suo nome è ...Domenico Rossi.

I nomi che abbiamo stonano in questi universi, come i loro stonano nel  nostro:

Una ragazza che decide di parlare del moroso a suo padre conservatore ha scritto:


"Papa, ti devo parlare del mio nuovo fidanzato, si chiama Oberon."
"Eh? Che razza di nome è? E cosa fa nella vita?"
"E' un giovane mago!"
"Cosa? Lavora pure in un circo?! Ma che gente frequenti figlia mia?"

E ricordo che due edizioni fa, ha stravinto il Corto "Il Senza pietà" con un tipaccio dal nome "Fentessy" con mille soprannomi che rammentano "Pdor", ma nessuno ha fatto questo tipo di critiche.

*La prima volta che ho sentito parlare di "Rupert il Selvaggio", pensavo che si parlasse di un porno gay degli anni '70 (con tutto il rispetto per la comunità LGBTQ+)

Il Corto e le sue trappole:

Nel villaggio, comprate solo una coperta, un flacone e/o una borraccia. Non andate nella locanda: la veggente non è molto utile, i giocatori sono degli imbroglioni e il tipo sfregiato darà un'informazione utile e dirà una balla. Ma davvero vi fidate dei tizi delle taverne?

Gli Urrak, gli stregoni e le ondine vanno combattute con la magia. L'Ugaar può essere sconfitto dallo stesso modo (o gli si racconta una c*zzata, tanto ci crede). Nel tempio, seguite il corridoio più buio per avere il codice "iniziato" e preparatevi a incontrare il serpentaccio.

Per rispondere a Ggigassi, il flacone serve a prelevare il veleno della vipera (in piccola quantità, serve un piccolo contenitore) mentre la borraccia serve per attingere l'acqua alla fonte del santuario. Non, non si può utilizzare i contenitori come pare a uno, visto che devono servire da proiettile (Se si mettono 2 ml di veleno in una borraccia di un litro, le poche goccie metteranno 2 anni prima di fuoriuscire e toccare la dea).

Risposte a varie domande:

Volevo proporre un Fighting Fantasy ai lettori? No. Ma un racconto facile da capire, anche per un neofita, basandomi sui clichés del fantasy: tutti hanno visto uno dei film della trilogia del "Signore degli Anelli", quindi si sa che gli elfi che vivono in foresta, sussurrano negli orecchi dei cavalli e fanno la raccolta differenziata.

Questo corto fa parte di un'opera più grande? No.

Ci sarà una serie con Dardleb? Non credo, anche se siamo in pieno rinascimento del genere LG, non penso che ci sia spazio per un testo che sa di vecchio fantasy. Inoltre, odio realmente la roba elfica! A me piacciono la birra, le scure, l'industria mineraria, i tipi rozzi e le barbe... ma non credo che Raven, Aristea o Acheron Books voglia pubblicare qualcosa sui ZZ Top. Se devo scrivere una serie, anche breve, sarà forse con dei supereroi .

Gli Uraak (o come cavolo si scrive) sono ispirati agli "Uruk-Hai" di Tolkien? No. Volevo una parola semplice che rammenti l'inglese "orc" per designare gli "orchetti" in italiano.

E Ugaar? Idem, volevo rendre l'idea dell'inglese "Ogre" senza utilizzare l'italiano "Orco".

I "Gublin" sono triestini? No, non volevo utilizzare il "Goblin", ma creare un'altra parola che faccia capire lo stesso concetto.

Chicche

"Dardleb" è un nome inventato da me nel lontano 1998 quando giocavo a Epic 40'000: avevo un esercito Eldar, ma non volevo collezionare miniature dipinte come gli Eldar di Saim-Hann, Ulthwé o Alaitoc. Ho inventato il mio proprio popolo: Dardleb, contrazione di "Eldar" e dell'arabo "bled". Evviva la fantasia degli anni verdi.

I giocatori di carte della taverna son ispirati ad un viaggio a Napoli dell'anno scorso (con il gioco delle tre carte in Piazza Garibaldi) e a come la mia gente ama fregare i turisti (con il "bicchiere dell'amicizia" o come bere gratis)

Ma nessuno di voi ha capito chi è Ximaronap, l'antico druido? Si tratta dell'anagramma di Panoramix! E Ronnad?! È l'anagramma del nome "Donnar", il Thor dei popoli germanici! Mi delude ragazzi!

Ma porcavaccuzza, nessuno ha visto che utilizzare un incantesimo costa dei PF (e indebolisce il Protagonista) esattamente come in Sortilegio?! Perdete i colpi amici...

Ringrazio la Terna per aver organizzato questa edizione dei Corti, come ringrazio ogni utente che ha letto, giocato, recensito e dato un voto a questo mio Corto. Proverò di rispondere a tutti, abbiate pazienza!

"We will survive, fighting for our lives, the winds of fortune always lead us on,forever free, for the world to see,the fearless masters, Masters of the sea"

Pirata delle Alpi
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Re: I Corti 2019 -Il destino di Dardleb- 22 febbraio/03 marzo

Caro Pirata, temo di doverti delle scuse per il discorso "Pdor figlio di Khmer", perché credo di essere stato il primo a tirar fuori il problema nelle mie recensioni passate dei corti e la critica ha preso piede bigsmile. Se ti può consolare, lo faccio anche per le opere commerciali!!

E hai ragionissimo sugli incantesimi di Sortilegio ma bisogna tenere presente una cosa: il memorizzare un incantesimo è parte stessa del gioco e se li dimentichi nella vita reale è coerente che il tuo avatar li dimentichi nel libro. E' più difficile dimenticare di avere indosso un'armatura e la cosa diventa stridente :-). Il problema comunque come dici è legato al fatto che ognuno di noi ha un tipo di memoria diverso - ma soprattutto stiamo invecchiando di brutto!!

Io continuo a sostenere che con il talento che hai (anche il corto dell'anno scorso per me è stata una bomba) dovresti provare a dedicarti con il giusto tempo a un'opera completa.

Zakimos
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Re: I Corti 2019 -Il destino di Dardleb- 22 febbraio/03 marzo

Pirata delle Alpi ha scritto:

I "Gublin" sono triestini

smile

Matteo
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Re: I Corti 2019 -Il destino di Dardleb- 22 febbraio/03 marzo

Così a memoria (ma cfr. il commento di Zakimos sull'effetto dell'età) mi pare che la critica Pdor figlio di Kmer fosse già stata sollevata anni prima, ricordo che con Aloona si discuteva dei nomi dei personaggi dell'Agone degli Erranti anche se forse non ancora in questi termini. Ma è uno dei classici del concorso, come la paventata riduzione a Corto di un'opera più estesa, cosa che praticamente non è mai, almeno nel mio caso.
La scelta di mandare a memoria un "registro dell'avventura" era quindi voluta, non un escamotage per riciclare un Corto nato in maniera diversa. Era l'unico dubbio che avevo. Grazie per il chiarimento su borracce vs. flaconi, ti assicuro che le volte che ho vinto l'ho sempre fatto onestamente smile
Anche perché prima di vincere una prima volta ho dovuto giocare un bel po'!

GGigassi
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Re: I Corti 2019 -Il destino di Dardleb- 22 febbraio/03 marzo

Pirata delle Alpi ha scritto:

Ma nessuno di voi ha capito chi è Ximaronap, l'antico druido? Si tratta dell'anagramma di Panoramix! E Ronnad?! È l'anagramma del nome "Donnar", il Thor dei popoli germanici! Mi delude ragazzi!

Bel colpo con Ximaron-Ap, non lo avevo proprio notato. "Donnar" avrei potuto immaginarlo, ma non l'ho mai visto scritto così. In tedesco è detto Donner (Donnerstag=giovedì)

Pirata delle Alpi ha scritto:


Ma porcavaccuzza, nessuno ha visto che utilizzare un incantesimo costa dei PF (e indebolisce il Protagonista) esattamente come in Sortilegio?! Perdete i colpi amici...

Bè... sì, è scritto nelle regole... ma accade in una gran quantità di librogame. Ad esempio Alla Corte di Re Artù, Fire*Wolf, Horror Classic, La Terra di Mezzo, per dire quelli che mi vengono in mente adesso. Se doveva essere una citazione a Sortilegio, il collegamento era proprio labile. (Sarebbe stato diverso se gli incantesimi andassero richiamati da un codice di tre lettere...)

"La grammatica è tutto ciò che conta"

gabrieleud
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