l'anello deboleRe: l'anello debole Comunque in patria alcuni sono andati malissimo, altri veramente molto bene, facendo numeri che sono inimmaginabili per il mercato italiano. E non solo gli inediti: Lo Stregone e la Rocca hanno avuto veramente una riuscita eccezionale. Probabilmente l'effetto nostalgia ha influito, erano i primi ripubblicati da Scholastic (nonostante le varie ristampe precedenti).
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Re: l'anello debole Non riesco a immaginare come Stregone e Rocca possano continuare ad andar bene anche nell’ultima edizione... sono sempre i primi due che escono ad ogni ristampa, ce ne sono in giro ancora migliaia di copie vecchie nell’usato.
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Re: l'anello debole
Io non l'ho ancora letto, ma a giudicare dalla lista di errori su Titannica, si farebbe prima a riscriverlo...
La cosa assurda è che l'edizione brasiliana o portoghese di Port of Peril ha invece ricevuto illustrazioni nuove, se non eccellenti di certo mooolto migliori delle originali.
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Re: l'anello debole
Ma santo cielo...
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Re: l'anello debole Pure questo non scherza....
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Re: l'anello debole
Anche io preferisco di gran lunga le illustrazioni brasiliane, tuttavia "molto migliori" premette un criterio oggettivo. non confondiamo i nostri gusti col valore dell'opera di Krizan. Certo, l'aver palesemnte scopiazzato i disegni degli originali(che l'idea si sia stata sua o di altri) non gli ha fatto nessun favore nell'ingraziarsi il pubblico, ma almeno in port of peril si è potuto esprimere liberamente. Il suo disegno stilizzato non è paragonabile a quello cui siamo maggiormente abituati, adottato dal disegnatore della versione brasiliana. anche io preferisco il secondo, ma non mi sento di paragonarli qualitativamente. Molti dei disegni di krizan non mi sono piaciuti e in alcuni casi sono certo sia ricorso al copia e incolla, però ci sono alcune illustrazioni che sarei curioso di vedere chiaramente e non come una confusa accozzaglia di toni scuri quasi indistinguibili, perchè sembrerebbero spiccare rispetto alle altre.
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Re: l'anello debole
Gli ultimi FF Puffin secondo me non venivano più nemmeno lontanamente testati, la collana era agli sgoccioli, l’editore probabilmente prendeva i manoscritti già ordinati sulla fiducia e faceva un editing basilare del testo senza controllare eventuali errori di gioco. Del resto molti di quei libri erano diventati così complicati (Keith Martin e Jon Green soprattutto) che anche solo individuare gli errori diventata un lavoro che forse non valeva più la pena fare.
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