LA LETTERARe: LA LETTERA
Probabilmente perché, come tu stesso dici nel tuo commento anche se non riferendoti esattamente a questo limite, tale situazione si viene a creare anche per il ristretto numero di paragrafi obbligato dal regolamento. Io penso che un struttura simile corredata da uno spazio di gioco molto più ampio possa tranquillamente portare a sfornare un prodotto che ha tra le sue doti la rigiocabilità. Si sente la mancanza di epiloghi negativi, l'ho scritto anche io: il libro, a parte un unico caso di morte prematura, ha un unico possibile finale, quello positivo. Ma pensa la stessa struttura di gioco in un volume con tanti paragrafi in più, con diversi possibili finali, con un buon numero di essi prematuri e negativi, e magari con un'unica strada per giungere alla conclusione: la rigiocabilità sarebbe stata assicurata.
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Re: LA LETTERA
Era esattamente quello a cui pensavo io quando ho detto che potenzialmente poteva essere un capolavoro: sarebbero bastati un'atmosfera più omogenea e una gestione più oculata del regolamento, che rendesse più rigiocabile il racconto.
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Re: LA LETTERAMmmm, ma ragazzi cosa vogliamo fare, dare il voto alle intenzioni? Se il regolamento impone certi limiti bisogna votare in base a ciò che si è riusciti a fare in quei limiti, non a ciò che sarebbe potuto essere senza quei limiti. Se il racconto ha questo difetto non è colpa del regolamento: si potevano, che so, eliminare due o tre paragrafi dedicati solo a "ti infili gli occhiali magici e la pagina bianca diventa leggibile" e usarli per sviluppare qualcos'altro. Si poteva fare in modo che il recupero di ogni oggetto rituale fosse legato ad una penalità, o al pericolo di subire una penalità, cosicché non sarebbe stato possibile recuperare tutti gli oggetti in una tornata sola (e si sarebbero anche rese più significative scene come quella della mano nel fuoco); si poteva mettere un inventario di spazio limitato; si poteva fare un finale alternativo... Lo spazio era quello, l'autore ha preso le sue decisioni e io lo giudico in base a ciò che mi ha proposto, non alle possibilità che poteva sviluppare in 100 paragrafi. Così com'è, non ha rigiocabilità, e per me questo pesa. Cioè, è più rigiocabile Io sto in crisi, rendiamoci conto
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Re: LA LETTERA
Si, si, ma su questo siamo d'accordo, l'ho annoverato anche io tra i difetti e l'ho ribadito più su, non si può dire che tale pecca non ci sia. Solo che, quando si tenta qualcosa di più azzardato nell'ambito di un concorso di racconti, come una struttura a mappa (che quest'anno e l'anno scorso non si era ancora mai vista), bisogna, a mio parere, tenere anche conto dei limiti connaturati alla struttura del regolamento che tale decisione può comportare. E se tali limiti ci sono perché probabilmente il regolamento è più pensato per altri tipi di racconti, secondo me se l'idea è comunque valida non si può penalizzare più di tanto.
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Re: LA LETTERAEfrem tra l'altro dovresti essere contento, si sta parlando un sacco di un racconto che per ora ha ricevuto solo giudizi sopra la sufficienza: il tuo cruccio legato al fatto che si discute molto solo quando un racconto viene considerato scarso almeno per stavolta sembra non aver ragione di esserci .
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Re: LA LETTERA
Ma Golem ha una struttura a mappa. Solo che non fornisce direttamente la mappa già disegnata.
Be', più o meno, ci siamo io te e kingfede che discutiamo di lana caprina Siamo ben lontani dalla discussione su Io sto in crisi...
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Re: LA LETTERAInsomma, qui nessuno sta parlando delle "strane" targhette sopra le porte!:-) @jegriva su Twitter!
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Re: LA LETTERA Io l'ho trovato un buon corto... peccato per
@jegriva su Twitter!
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Re: LA LETTERAcomunque l'uovo c'entra, se tu trovi l'indizio del quadro.. è un tipico elemento esoterico.. non è ben spiegata la cosa, però c'entra.. "Un velo nero ti impedisce di vedere altro. La tua vita termina qui: nel campo di battaglia, con la mitica Blood Sword tra le mani, felice per la sconfitta dei Veri Maghi." Adriano, Blood Sword PBM
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