sancio ha scritto:

FinalFabbiX ha scritto:

djmayhem ha scritto:

I nomi dei giocatori sono inventati dall'autore

E tuttavia non sono affatto casuali
Avrete un dejavù, soprattutto se fate parte degli "anziani" del forum.

Lazzari = Vincent, editore
Chiarvesio = Andrea, autore di giochi da tavolo come Kingsburg
Tramontana = Walter, dell'edizioni Tramontana poi Quadrifoglio
Foschian e Marmora non saprei..

Ultima foschian - - > mornon

Adriano ha scritto:

Recensione di Prodo (già pubblicata sulla pagina Fb di LGL, ma la riporto anche qui):

C’è un errore strutturale piuttosto grave. Alla mia terza partita ho concluso il match sull’80 pari. Non sono potuto andare avanti perché non c’è alcuna indicazione che specifichi come dirimere una situazione di parità.

l'altro giorno risolvendo un gioco sulla Settimana Enigmistica ho scoperto che le partite di basket non possono finire in pareggio

Purtroppo questo Corto non mi ha convinto molto. L'ho trovato un po' troppo macchinoso nella giocabilità e molto incentrato sugli schemi del basket, del quale non sono un appassionato (forse ciò mi ha bloccato un po'?).
Non sono stato coinvolto nella trama, che comunque è poca roba, essendo tutta concentrata su come muoversi dal p.1. Questa è la cosa che mi è piaciuta di meno: non c'è interattività e il tutto si riduce alla scelta di come muovere il giocatore.
Secondo me anche lo stile umoristico dell'autore si perde un po' nei tecnicismi del gioco.
Voto inviato ad Adriano.

RECENSIONE

Voti dei Giudici:


Adriano:

Dico subito che questo corto è riuscito ad entrare nella mia Top-10, ma... che brutto il senso di De-ja-vù già dalle prime due righe della prima pagina... Non mi aspettavo di certo di leggere una sorta di “sequel” di uno dei corti dello scorso anno, o più che altro un corto che seguisse le orme non solo di un corto già letto, ma di uno di quelli aventi il basket come ambientazione, di certo non proprio lo sport che più amo al mondo...
Probabilmente tutto l’incipit è quello che meno mi ha attirato, anzi a tratti l’ho trovato surreale (ma non nell’accezione positiva del termine):

- sei stato soprannominato “L’Eroe dei Due Mondi”: è un po’ forzato come soprannome, soprattutto considerando che fa riferimento al fatto che il protagonista ha semplicemente giocato in due campionati... i corrispettivi calciatori, che non solo cambiano campionati, ma anche continenti, a rotta di collo, come dovrebbero essere soprannominati?
- la pandemonia: un problema così grave nel mondo affrontato in maniera così scherzosa lo sminuisce e non poco.
- A quanto pare la proliferazione incontrollata di universi alternativi [...]: come fanno a sapere che è incontrollata? Hanno contato altri universi? E quanti?
- ha portato a una riduzione di… spazio: beh, tecnicamente non è del tutto vero, soprattutto per come è descritto il problema. Lo spazio resta immutato.
- il medesimo spazio fisico deve essere occupato alternativamente dagli abitanti dell’uno e dall’altro mondo: in base a quali prove o analisi?
- E così capita che uno parli con un suo amico e questo si trasformi nella sua versione “aliena”: come funziona la trasformazione?
- I “demoni”, come sono affettuosamente chiamati: perché demoni? Perché un nome così particolare ed evocativo, usato tra l’altro in modo affettuoso?
- Si riesce a comunicare con loro (come?), ma un po’ a fatica (cioè?).
- ce ne sono alcune come te che non hanno un corrispettivo nell’altro mondo: perché?
- vengono chiamati “fuori concorso”: ???
- si continua con le solite cose, ad esempio con una partita di basket: beh, come si gioca a basket si giocherà anche a tutti gli altri sport, quindi presumo che la gente esca come nel nostro mondo, che faccia la spesa, che festeggi compleanni, che viaggi in aereo... insomma, la vita normale di tutti i giorni. E allora perché si cita il basket come esempio di mantenimento della normalità?
- ma a causa di un ritardo tu, Fabrizio Tramontana (l’Eroe dei Due Mondi!), sei potuto arrivare solo a cinque minuti dalla fine: che ritardo?
Ecco, l’intro mi ha messo addosso più interrogativi che risposte, alcune considerazioni sono state fornite al lettore in maniera poco incisiva o precisa, altre in modo del tutto fortuito.

REGOLAMENTO: per il resto, la parte tecnica del regolamento è scritta bene, comprensibile ed interessante.
TRAMA: ripeto, ammetto che l’idea di una partita a basket toglie fascino al corto, non tanto per la fantomatica “assenza di trama”, quanto perché l’idea di un corto incentrato su una partita a basket non mi entusiasma.
Trovo inoltre una forzatura il fatto che noi siamo sempre umani: in realtà è un’informazione “esterna”, da protagonisti non potremmo mai sapere una cosa del genere...
STRUTTURA: anche qui abbiamo una struttura che rimanda continuamente al più corposo paragrafo 1, dal quale si dipanano tutte le azioni del protagonista. L’ultimo paragrafo con gli eventi, poi, che rimanda ad altri paragrafi del corto, mi è piaciuto particolarmente: insomma, un aspetto insolito ma funzionale ed originale.
PARTE LUDICA: che dire? A discapito di tutti i dubbi che mi mette addosso questo racconto, mi sono divertito a giocarlo più e più volte, l’autore è riuscito nell’impossibile compito di farmi piacere una partita di basket (o quantomeno, parte di essa).
Unico appunto sull’enigma finale, che obiettivamente ho trovato un po’ pretenzioso e ideato non nel modo migliore. È pur vero che da un corto sportivo non potevo certo aspettarmi degli enigmi numerici, quindi un applauso comunque all’originalità ed al coraggio nell’averci provato!
NARRAZIONE: il gergo è molto semplice, mi limito a dire che l’ho trovato particolarmente adatto ad un ambito sportivo.

A conti fatti, è un corto che mi è piaciuto abbastanza.

Aloona:

Se c’è una cosa che nella vita mi annoia sono le storie di sport. Quindi, il fatto che questo Corto mi abbia divertita assai la dice lunga. Degno “seguito morale” di un racconto edizione 2020 (per chi non lo sapesse), mantiene l’originario buon ritmo, ma condito da un pizzico di sana follia per amanti dello humor grottesco. L’interazione tra i mondi è resa molto bene da un sistema che fa il verso ai classici “cambi” sportivi (solo un tantino più insidiosi), riuscendo così a creare gustose situazioni paradossali e a fornire una buona dose di varianti tattiche. A conti fatti, guadagna più della sufficienza, anche se non mi sento di andare oltre, non tanto perché sia il mio genere solo per metà, ma perché non si tratta di un’idea propriamente originale, per quanto rimaneggiata molto bene.

FinalFabbiX:

“Fuori concorso” è un corto con un’ottima premessa, ma che, a mio parere, sfrutta troppo poco il concept su cui dovrebbe essere basato, cioè la pandemonia, e si perde nel descrivere tecnicismi sportivi poco interessanti al generico lettore.

Purtroppo, da non appassionato del basket, non sono riuscito ad apprezzare le descrizioni delle azioni sportive, e quindi mi sono annoiato molto leggendo il 90% del corto. Non posso rimproverare all’autore di aver scritto un corto su un argomento che non mi appassiona, ma devo anche constatare che c’è un abisso fra la resa di questo corto e il vincitore dell’edizione 2020, sia a livello di impatto emotivo che di varietà nella narrazione.
La presenza di numerose easter egg e di frecciatine metatestuali aiuta a stemperare il problema, ma alla lunga anche queste ultime risultano ripetitive: ad esempio, mi è parso eccessivo ripetere in tre paragrafi diversi (14-15-20) le medesime considerazioni sull’uso dei due mondi.
L’umorismo non mi ha particolarmente colpito, con qualche eccezione sporadica come ad esempio il paragrafo 17, a mio parere il più riuscito del corto.
Ringrazio i miei colleghi organizzatori e il resto del forum per avermi aiutato a svelare l’arcano dietro a quei nomi dei giocatori che da solo non ero riuscito ad associare.

La parte game funziona, pur non introducendo novità significative rispetto a quello a cui siamo abituati. Le abilità sono abbastanza bilanciate e le situazioni di gioco sono abbastanza varie, anche se in generale si lamenta un peso eccessivo dell’elemento aleatorio.
Faccio una preghiera all’autore, agli altri autori del concorso e in generale a chiunque voglia mai approcciarsi alla scrittura di un librogame: usate il d6. Non le monete (fra l’altro, tre lanci ad ogni evento!), non d14, non i tarocchi, non la lettura delle foglie di té, ma il caro e vecchio d6.
Il dover continuamente interrompere la lettura per effettuare interminabili sessioni di lancio monete rovina l’atmosfera e fa apprezzare più che mai l’esistenza di Random.org.

Ho trovato eccessivo l’autore nel dichiararsi fuori concorso fin dal titolo: la sovrapposizione dei mondi è un caposaldo di molte opere che esplorano il tema del doppio mondo, ed era una delle possibili declinazioni che avevamo in mente quando abbiamo scelto il tema (tanto che, se non sbaglio, in una risposta privata citammo la “sovrapposizione delle sfere” della saga fantasy The Witcher).
Certo, qui più che elemento di trama, compare solo in alcune gag e si sviluppa quasi esclusivamente nella parte game. Si poteva sfruttare di più, ma a mio parere quanto scritto è sufficiente per l’ammissione in concorso.
Come per gli altri corti che nominano il Covid (nonostante avessimo chiesto di evitare), non abbiamo rilevato intenti polemici e quindi non ne abbiamo tenuto conto.