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Corto 14 - Guerre e distruzione

Re: Corto 14 - Guerre e distruzione

Recensione



In questo corto, il dio sei tu!
Sembra che il tema della distruzione sia in voga quest'anno... l'autore (che ho beccato) ha scritto un'opera più "game" che "libro" nella quale possiamo fare di tutto contro questi popoli alieni.
Purtroppo, la lettura e il gioco mi hanno deluso: mi è sembrato fare un lungo compito di matematica e non di giocare, ma sarà perché non sono un grande fan dei giochi di pura gestione. Chi ha un diploma da ragioniere troverà pane per i suoi denti.
Spezzerò una lancia dicendo che l'autore ha messo tante possibilità di gioco, dando così una durata di vita pressoché infinita alla sua opera, e questo non è da tutti. Ahimè, questo tipo di gioco non fa per me.

Per me è un no.

Voto inviato a Adriano

"We will survive, fighting for our lives, the winds of fortune always lead us on,forever free, for the world to see,the fearless masters, Masters of the sea"

Pirata delle Alpi
Erede di Misson
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Re: Corto 14 - Guerre e distruzione

Anche se le differenze tra i due sono macroscopiche, questo Corto mi ha ricordato Fuoco Alieno. Non c’è una storia propriamente detta che si sviluppa ma solo delle regole da applicare per favorire una parte o l’altra in un conflitto di cui in sostanza decidiamo noi l’esito. La leggiocata è però implementata dall’ottima idea di far leggere al fruitore frammenti a sua scelta della storia dei due popoli, forse con l’intento di fargli scoprire il retroscena del paragrafo 14. Ma anche se questo fosse stato il proposito dell’autore, per me viene controbilanciato a livello ludico dall’aleatorietà del paragrafo 3 in cui abbiamo 1 possibilità su 6 di finire il gioco anzitempo con quello che è l’UNICO epilogo di tutto il Corto.
È stato più agevole da leggiocare rispetto a Fuoco Alieno, di cui però non ha stessa qualità a livello di prosa. VIA! (Voto Inviato ad Adriano)

GGigassi
Barone del Sole
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Re: Corto 14 - Guerre e distruzione

A me i gestionali non sono mai piaciuti. Ecco perché, nel momento in cui ho scoperto che questo Corto non è altro che un gestionale senza trama e senz’altro scopo che azzerare un punteggio, ho rinunciato ad applicarmivi. Ho dato una scorsa ai paragrafi descrittivi, sorriso per le donne che hanno l’invidia del braccio, e basta così. Per me un “librogame”, di qualsiasi lunghezza, non è questo. Questi sono giochi da tavolo senza tabellone, e francamente non smetto di meravigliarmi di vedere interesse, dedizione ed entusiasmo per queste opere da parte di un pubblico che, negli anni, non ha mai nascosto la sua avversione per librogame veri e propri come Fire*Wolf con i suoi combattimenti dai mille calcoli: lì perlomeno la storia c’era, ed era stupenda.
Ovviamente non è nulla di personale e riconosco perfettamente che creare un gioco come questo richiede una dedizione e una capacità mentale che vanno ben oltre quelle richieste per buttare già qualche centinaio di parole necessarie a imbastire una trama che tenga in piedi un Corto di poche pretese. L’impegno dell’autore è visibilmente ben superiore a quello da me profuso nel commentare il suo lavoro, quindi mi limito a non votare.

EGO
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Re: Corto 14 - Guerre e distruzione

Voti dei Giudici:


Adriano:

Questo corto è stranissimo da giudicare, a tratti è metaforico e criptico. Non si capisce bene dove voglia andare a parare l’autore.

REGOLAMENTO: Il Prologo incuriosisce molto, ed è scritto in modo molto leggero, quasi ad introdurre una questione di poco conto dai tratti esilaranti: questi due popoli se le suonano di santa ragione in due pianeti a caso per risolvere questioni che non possono risolvere altrimenti. Il tono della presentazione del protagonista e tutta l’introduzione serve sostanzialmente a dare una cosa al lettore: la sensazione di una sana distruzione immotivata. Per la serie, “divertiti un po’ a distruggere quello che più ti piace, senza apparenti motivi”. Giusto? Sbagliato? La risposta credo sia soggettiva. Il mio parere generale è che ci sono momenti della vita in cui la razionalità passa un po’ in secondo piano. Chi di noi non ha mai dato sfogo a un po’ di rabbia? Chi di noi non si è mai scaricato in qualche modo, anche se quel modo col senno di poi aveva poco senso? Ecco, a mio modo di vedere qui abbiamo semplicemente un Dio della Distruzione che gioca a distruggere le cose, un po’ come quando da bambini giocavamo con pupazzetti e macchinette. Non occorre farsi troppe domande sul “senso” che abbia la cosa, altrimenti non avrebbe senso neanche ascoltare musica per sfogarsi un po’. Il mio personale parere è che lo sfogo è bello quando dura poco: qui tutto il corto è incentrato su questo, e alla lunga un po’ stanca.
Dal punto di vista tecnico, ho trovato il regolamento un po’ complesso si, ma molto interessante: si gioca con le caratteristiche geologiche dei pianeti con le caratteristiche dei fenomeni naturali come terremoti e asteroidi. Il tutto dà al lettore alcuni aspetti strategici da tenere in considerazione per pianificare gli attacchi. Certo, è tutto molto arbitrario: personalmente sono un po’ uscito da concetto di “equilibratore” di uno scontro e ho piuttosto seguito la logica del “colpire come mi dice la testa”: seguendo questa strada mi sono divertito molto a giocare questo titolo.
Completa il regolamento l’Appendice finale, con opzioni aggiuntive che dovrebbero aumentare la rigiocabilità del titolo.
TRAMA: ci sono approfondimenti ed un antefatto, non una vera e propria trama canonica, ma se si considera lo spirito del corto, chi se ne importa: la storia comunque c’è ed ha un inizio, uno sviluppo ed una conclusione.
STRUTTURA: secondo aspetto originale di questo titolo oltre al regolamento tecnico: una decina di paragrafi di raccordo da leggere a loop e il corpo centrale dei paragrafi non raggiungibili se non a discrezione del lettore, in base a scelte casuali. Sicuramente un bel coraggio ed una struttura quantomeno nuova, fresca, diversa. Certo, dal punto di vista della fruizione, costringe il lettore a tenere un foglio in cui segnare i paragrafi letti, così da non rileggerli troppe volte, il che è scomodo. Ma soprattutto l’autore non ha considerato che, terminati i paragrafi di approfondimento, il lettore non ha poi tanti motivi per continuare l’opera di distruzione gratuita, a meno che non voglia continuare a farlo perché si diverte... In tutto i paragrafi di approfondimento sono 37, il che significa che il lettore ha “garantiti” 37 cicli di distruzione. Contandone circa 5-6 a partita, in media, diciamo che in 5-7 partite dovrebbe aver letto tutti i paragrafi di approfondimento. Dopo di che, il corto esaurisce la sua funzione. Peccato, perché il regolamento tecnico e l’Appendice garantiscono ben più di 7 partite, solo che alla lunga si perde il senso e il corto si sgonfia.
PARTE LUDICA: L’ho trovata ottima, almeno fino a che il corto regge nei suoi cicli. La parte strategica è stimolante e i fattori di casualità concorrono a rendere variabili le partite.
NARRAZIONE: due toni diversi tra i paragrafi di approfondimento (più seriosi e descrittivi) ed il resto (che rimane con un tono di fondo più goliardico che serio), una differenza che stona un po’ guardando il corto nel suo complesso.

Peccato per la poca longevità e per il fatto che, per apprezzare il titolo, il lettore è costretto ad entrare in “modalità-cazzeggio”. Nel complesso, un corto che fa dell’originalità il suo marchio di fabbrica, riuscendo comunque a regalare ai lettori qualcosa di davvero diverso dal solito, anche se il risultato complessivo è da rivedere.

Aloona:

Non pensavo potesse esistere un librogame con una narrativa così sintetica da conquistarmi, buono che fosse il sistema. Questo ci è riuscito. Vuoi che sia stato capace di scatenare le mie manie di onnipotenza represse, vuoi che abbia deciso di leggere le parti informative piazzandoci sotto la musica di Quark (fatelo, vi prego!), fatto è che mi sono divertita come un’idiota a immaginare per tutto il tempo uno di quei film fanta-trash in cui un Dio si diverte a giocare a biglie con centinaia di minuscoli innocenti per scacciare la noia e viene pure lodato per questo. Ho immaginato le classiche scene da anime fine anni ’70 con raggi fotonici e comete, facce cattive in sovraimpressione condite da risate malvage ed esplosioni spettacolari (sempre con la stessa musica di sottofondo). Sono consapevole di non stare bene. Analizzando il sistema in modo serio, l’ho trovato originale, ben studiato e piuttosto realistico, nei limiti della semplificazione necessaria a un gioco. La differenziazione dei pianeti per composizione e quella del genere di danno in base ad essa sono innovative e filano bene; giusto qualche pecca da mettere a punto in questo senso, contando che abbiamo a che fare più che altro con la roccia, ma l’aggiunta in appendice di nuovi colpi e nuovi pianeti da devastare allegramente risolve il problema. Il calcolo del Danno in base alle percentuali non è eccessivamente macchinoso da interrompere il ritmo di gioco, almeno, per me non lo è stato. L’idea del Dio in vacanza, che ci lasci come sostituti è già vista, ma in questo caso non è che una scusa per lasciare spazio a tanto sano caos, senza pretese di lezioni morali, pur lasciandoci la possibilità di simpatizzare per un popolo o l’altro; entrambi questi sono piuttosto ben caratterizzati, pur se in poche righe, da renderne le differenze fin troppo evidenti. Nel complesso, un librogame dall’ironia spaccona (qualcuno direbbe un “sci-fi di menare”) e che funziona su carta, ma funzionerebbe ancor meglio in scatola, magari con un bel tabellone e delle carte; anzi, l’obbligo di leggere un paragrafo alla volta in modo casuale e altri dettagli mi lasciano, quasi pensare che l’idea in origine fosse questa. In caso contrario, spero che l’autore segua il mio consiglio.

FinalFabbiX:

“Guerre e distruzione” è un corto che riprende il genere a esplorazione libera, fonte di sperimentazione fin da tempi di “Fia’za e il venditore di tappeti”. L’autore ha provato a evolvere il genere affiancando ai paragrafi liberi una parte di gioco strutturata, con regolamento e paragrafi riservati alle meccaniche. L’esperimento sulla parte game, a mio parere, è riuscito solo in parte. Il corto in sé, però, mi è piaciuto molto, anche se temo che non verrà molto apprezzato dalla community.

L’autore misterioso, a mio parere, non è infatti stato in grado di “vendere” la propria opera nelle 2 pagine introduttive. In un concorso in cui partecipano quasi 30 racconti, è un errore che si paga caro. Molti utenti si sono fatti ingannare dallo stile a tratti demenziale del corto e hanno valutato la sola parte game senza rendersi conto di quello che il corto vuole veicolare davvero.

La parte importante dell’opera sono, infatti, i paragrafi 3-37 in cui vengono descritti i due popoli.
Inizialmente, sembrano semplici siparietti per intrattenere, ma se non si desiste pian piano ci si rende conto dell’esistenza di una trama di fondo nascosta. Ed è fra le trame più angoscianti presentate quest’anno.
La storia narrata non è demenziale come l’autore vuole farci credere inizialmente, ma cupa e fatalista. È la storia di un popolo che viene esiliato per motivi politici ed è costretto a vivere in condizioni disumane, che muore soffrendo atrocemente per la mancanza di cibo, per le radiazioni o per il sopraggiungere della pazzia, che si è autoconvinto di aver scelto di combattere e che, se non interveniamo, è destinato a perdere (il raggio rigenerante fornisce un vantaggio decisivo nella battaglia) e l’unico modo che abbiamo per intervenire è compiendo un genocidio.
Ho apprezzato molto l’idea di farci giocare nei panni di un Dio della Distruzione (idea immagino mutuata dal mondo anime, visto che ultimamente molte opere, incluso Dragonball Super, l’hanno trattata): è originale per il concorso e l’introduzione riesce a trasmetterla con sintesi e chiarezza.

Ciò che convince poco è il regolamento: l’autore non è riuscito a risolvere i limiti del sistema di gioco da lui inventato e il risultato finale non funziona.
- per come viene descritto il sistema dei danni, sembra che vadano effettuati calcoli spaventosamente macchinosi e solo chi ha un occhio allenato si rende conto che non è così. Ad esempio, tutte le potenze (tranne, per qualche ragione ignota, quella del colpo Glaciazione=10) sono state scelte come multiple di quattro, in modo che i danni risultino sempre numeri interi.
- una volta effettuati i calcoli, ci si rende in fretta conto che c’è sempre un attacco più conveniente in base alla strategia che vogliamo effettuare. Avrei gradito più elementi come il colpo Glaciazione, che riescono a cambiare le carte in tavola.
- alcuni pianeti risultano danneggiabili solo da un piccolo sottoinsieme di attacchi, rendendo gli altri colpi inutili in questi scontri (per esempio questo avviene con i pianeti gassosi)
- il sistema di danni viene introdotto nelle prime pagine, ma acquista senso solo successivamente con l’appendice visto che la prima partita non fa uso di buona parte del regolamento
- intervenire ogni turno, per via dei pochi punti stress a nostra disposizione, non è una scelta che il corto ci spinge a fare logicamente. È molto più conveniente aspettare,
- gli eventi aleatori, pur avendo una giustificazione di trama, aiutano a rompere la monotonia del gioco, ma in alcuni casi hanno un peso eccessivo, togliendo ulteriore importanza alle scelte del giocatore

"Lo sai come dev'esse lo sguardo del carabiniere? Pronto, acuto e profondo".

Adriano
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Re: Corto 14 - Guerre e distruzione

Due (mondi di) parole sul corto: Un bel giochino. Ho trovato sfidante riuscire nell'intento di distruggere un pianeta, soprattutto se abitato da quei maledetti Barocki! Gli extra finali sono una chicca che ne aumenta ancora di più la rigiocabilità! Gli intermezzi di approfondimento sulle razze sono un tocco di flavour che rende la partita più godibile, anche se sono slegati dalla meccanica

La prima cosa bella: Ho apprezzato davvero tanto come il corto sia rigiocabile all'infinito in un modo coerente con la trama, con tanto di achievement e power-up.

Un pelo nell'uovo: Un peccato che tutti quei paragrafi flavour non abbiano un effettivo riscontro sul gameplay o su un potenziale avanzamento della storia, cosa che è stata fatta, ad esempio, dal finale al par.38.

Mi ricorderò questo corto per… la voglia di provare tutti i powerup e le combinazioni di pianeti!

Periodonikes
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Re: Corto 14 - Guerre e distruzione

Visto che ci sono, scrivo qualche riga sui miei tre corti, a cominciare da questo.

Il corto è stato scritto in circa due giorni, e tre giorni prima della scadenza.
L'atmosfera di fondo voleva essere goliardica e fuori da ogni logica reale, perchè ogni tanto un po' di illogico sfogo lo abbiamo tutti. Questo voleva essere solo un contenuto per uscire un po' fuori dal concetto-trama, perchè non necessariamente serve una trama per descrivere un'azione.
Per i due popoli, ho attinto ad eventi vissuti e li ho modificati all'occorrenza adattandoli all'antefatto. Diciamo che mentre lo scrivevo ho portato la mia attenzione per la quasi totalità a creare qualcosa di diverso dal solito, non me ne sono fregato molto del possibile voto che avrei preso, volevo uscire un po' dall'ordinario e creare qualcosa di mai visto e giocato, sia dal punto di vista della struttura, sia dal punto di vista degli aspetti ludici (giocando un po' con la geologia e con la scienza in generale, idea che secondo me è tutt'ora inesplorata nell'ambito di librogame, e tanto mi è bastato per scriverlo).
Grazie a chi l'ha letto, giocato e votato.

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Adriano
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Re: Corto 14 - Guerre e distruzione

Adriano ha scritto:


Per i due popoli, ho attinto ad eventi vissuti e li ho modificati all'occorrenza adattandoli all'antefatto.

hmm Insomma, meglio non farti incazzare.
Ok, quindi non c'era nessun intento impegnato/antimilitarista, in effetti mi era venuto il dubbio.

GGigassi
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