Corto 20 - Le ombre del mio gatto
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Questo corto non prevede soluzioni.
Ricordo che le votazioni saranno aperte dal 22 Febbraio fino alle 23:59 del 30 Aprile.
Buona lettura e discussione!
(relativo numero della Gazzetta: 20 - Le ombre del mio gatto)
Ultima modifica di: Adriano Apr-01-21 08:56:25
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Re: Corto 20 - Le ombre del mio gatto
GGigassi ha scritto:
L’autore però ha commesso un errore: se nel mondo delle ombre non ci sono colori come mai la nonnina si lamenta che il marito vede i "puntini sul verde"?
No, GGigassi, non è così.
Il testo ha perfettamente senso: quando vai nel mondo delle ombre, diventi letteralmente una delle ombre sulla parete del mondo normale.
Il mondo delle ombre in sè è in due dimensioni e in bianco e nero, ma i suoi abitanti possono guardare ciò che accade all'interno della stanza (le ombre si trovano sulle pareti!), come confermato esplicitamente dal testo:
L'introduzione ha scritto:
Le Ombre che in esso vivono guardano con invidia al mondo della Luce.
Il testo fa appositamente un commento per farti capire che non sta parlando dell'ombra del televisore, ma del televisore vero e proprio.
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Re: Corto 20 - Le ombre del mio gatto
Questo Corto è fantastico, ci mette negli ipotetici panni di una bambina (figlia? nipotina? )che deve salvare il suo micio dal mondo delle ombre, un universo bidimensionale e privo di colori. Abbiamo una specie di lanterna fatta con 9 globi luminosi, che saranno fondamentali per trasferire la nostra protagonista da un mondo all'altro (una sorta di contatore, analogamente al Corto Demoniache presenze, solo che in questo caso potremo farlo un numero di volte maggiore in rapporto con gli enigmi da risolvere).
Cosa mi è particolarmente piaciuto?
- l'atmosfera generale del Corto, soprattutto quei paragrafi che riguardano le ombre. Anche se in certi punti poteva essere fatto qualcosa di più, ma c'è la solita incognita dello spazio che forse in certi casi ha limitato parti di testo più approfondite.
- Il fatto che possiamo muoverci liberamente nelle due realtà, visitando paragrafi già visti con il sistema classico ma sempre vincente delle parole-chiave
- Gli enigmi, alcuni dei quali interessanti e stimolanti (personalmente penso che il migliore sia quello di dover trovare il modo di sloggiare il nonno da davanti la tv per concedere alla nonna (e ombra) di vedere la sua "opera soap" preferita .
Simpatica anche l'illustrazione a inizio Corto che dimostra l'impegno dell'autore anche nei piccoli dettagli.
In una prossima run vorrei provare a finirlo con più globi possibili, ho visto che c'è la possibilità di averne anche 6 alla fine, e la cosa mi sembrava un po' ardua. Il numero massimo di globi che alla fine sono riuscito a salvare è 4.
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Re: Corto 20 - Le ombre del mio gatto
Recensione di Prodo (già pubblicata sulla pagina Fb di LGL, ma la riporto anche qui):
20 Le ombre del mio gatto: Un racconto dal taglio infantile, ma la cui struttura non è affatto così semplice come potrebbe sembrare in prima battuta. Arrivare in fondo conquistando l’epilogo migliore non sarà per niente facile. La storia si pone come un ibrido quindi: tematica perfetta per avvicinare un giovanissimo alla narrativa interattiva, ma difficoltà da adulto. Che sia stato pensato per far leggiocare insieme genitori e figli?
PRO
1) La struttura ludica è ottima. Poche regole ma abilmente sfruttate. I globi che servono per passare dal mondo della luce a quello del buio sono una bella idea, oltretutto il quantitativo fornito (con la possibilità di recuperarne uno in un determinato passaggio) è sufficiente per portare a termine l’avventura purché ci si impegni nel farlo (leggi, se li sprechiamo perdiamo ogni possibilità di conquistare l’epilogo migliore e rischiamo anche di rimanere incastrati nel mondo delle ombre). Le parole chiave sono impiegate adeguatamente. L’approccio regolistico lo promuovo con convinzione: è perfettamente equilibrato e adatto anche a un pubblico molto giovane, se aiutato da un adulto.
2) Un racconto per bambini è merce rara nel concorso: sono veramente felice che Le ombre del mio gatto colmi questa lacuna. E riesce a farlo con garbo e risultando divertente. La storia è ben congegnata, in grado di far trapelare quella meraviglia della quotidianità che è caratteristica dei giovanissimi. Il mondo che li circonda nasconde mille avventure e sorprese: gli adulti man mano ne perdono ricordo, ma evidentemente non l’autore (o forse autrice? Mi sembra di cogliere una mano femminile dietro l’opera). Tutto questo viene trasmesso con grande capacità e il lavoro ne guadagna.
3) È quasi incredibile come, nella semplicità e brevità del corto, l’autore/trice sia riuscito a racchiudere tutto. C’è un simpatico disegno all’inizio, un buon regolamento, una storia divertente, parole chiave impiegate con raziocinio, un piccolo indovinello da risolvere, con tanto di penalità, una sfida finale con bonus e malus da appuntare, una moltitudine di epiloghi (non manca persino quello più crudo e negativo!). Veramente bravissimo/a, non era facile mantenere il taglio stabilito per l’opera, conservandola equilibrata, inserendo tanti elementi: tutta questa varietà la rende molto divertente e superiore alla media.
CONTRO
1) Gli epiloghi, sebbene molteplici e vari, sono troppo secchi. In due righe veniamo liquidati e la storia finisce. In linea di massima è anche accettabile visto il poco spazio a disposizione, ma avrei gradito che, almeno quello principale, fosse un pochino più approfondito e “pirotecnico”. In fin dei conti non è semplicissimo da raggiungere, ci sta che il lettore si aspetti di essere gratificato se riesce a farlo (soprattutto se piccolino!).
2) Il gatto Berry è un comprimario e poco più. Visto che il suo rapimento è il fulcro della vicenda, ci sarebbe stata una sua maggiore partecipazione. Magari una collaborazione finale con la padroncina per sconfiggere le ombre oscure che minacciano la serenità della casa. Si tratta di un’opinione personale chiaramente, ma credo che un’interazione simile avrebbe aggiunto interesse e profondità a tutta la vicenda.
3) Questo forse non è neppure un vero e proprio difetto, più una curiosità. Mi sono chiesto chi fossero i destinatari ultimi di questo racconto. Se l’idea di fondo è che adulti e bambini giochino insieme allora è perfetto. Se invece mirasse a una sola delle due categorie allora la sua natura ibrida potrebbe penalizzarlo: la storia è forse troppo “infantile” perché un adulto la trovi interessante, e il regolamento troppo complesso perché un bambino (under 9) possa riuscire a padroneggiarlo da solo.
GLOBALE: Come una ventata di aria fresca quest’opera porta il refolo del rinnovamento sul concorso. Non per la struttura, che anzi è piuttosto classica, ma per le tematiche affrontate e il target di riferimento. Oltre a questo, c’è da considerare che il lavoro in sé e per sé è stato fatto davvero molto bene. A me è piaciuto, lo promuovo con convinzione: voto alto e secondo me può lottare per la vittoria finale (o quantomeno per centrare un posto sul podio).
"Lo sai come dev'esse lo sguardo del carabiniere? Pronto, acuto e profondo".
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Adriano
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Re: Corto 20 - Le ombre del mio gatto
Uno dei corti che mi ha sorpreso di più: complice il disegno iniziale, mi aspettavo una gradevole storia per bambini, invece ho trovato il primo corto "stile Escape Book" del concorso ad avere implementate correttamente dei sistemi anti-loop, con un uso delle parole-chiave perfetto e una struttura che, pur assomigliando moltissimo a Demoniache Presenza e Labirinto Finale, riesce ad apparire più curata dei diretti avversarsi, con un punteggio e relativi finali multipli in grado di rendere rigiocabile un genere di corti che per loro natura difficilmente sopravvivono alla prima partita.
Al corto manca qualcosa a livello di "storia" per puntare dritto alla vittoria, ma se sommiamo tutte le sue caratteristiche (precisione della parte gioco, meccaniche della stessa, stile narrativo e pure una piccola illustrazione) Le ombre del mio gatto è forse l'opera più "completa" tra quelle in gara, e merita sicuramente di finire tra i primi classificati. Complimenti all'autore.
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Zakimos
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