Ho letto/giocato il Corto fino alla fine e l'ho trovato originale e interessante. Ci sono un paio di cose che però non capisco:

 Spoiler  

 
Al termine dell'introduzione il testo dice che siamo pronti a "tornare ai primi anni 80", che - secondo la PARTE 2, dovrebbero essere gli anni di Esther (sposata nel 1985). Però dandole i fiori si capisce che è Ethel (1972) e non Esther.
Anche in un paragrafo più in là, se si parla del "presidente Cowboy o degli "Gpettoni" la scelta risulta errata ma dovrebbe invece essere giusta perché dovremmo essere in compagnia di Ethel.. a meno che non mi sia perso io un "salto temporale".

FinalFabbiX ha scritto:

Flay4Fight ha scritto:

Ci sono un paio di cose che però non capisco:

Nel corto sono volutamente presenti dei "trabocchetti", cioè elementi che fanno pensare a un universo ma che, in realtà, possono riferirsi a entrambi.
Vi sarà più chiaro con le soluzioni.

Ottimo allora, aspetto la soluzione, anche perché stamattina l'ho rigiocato e su quel paio di passaggi proprio non mi raccapezzo. Farò sicuramente una figura barbina

Recensione di Prodo (già pubblicata sulla pagina Fb di LGL, ma la riporto anche qui):

21 L’eroe dei due mondi: È bene chiarirlo subito, il protagonista non ha nulla a che fare con Garibaldi! Un racconto enigma, in cui ci vengono date delle informazioni all’inizio che dobbiamo memorizzare (non subito, ma molto presto nel corso della vicenda) e poi impiegare per riuscire a raggiungere uno degli epiloghi positivi. Un errore è perdonato, due conducono alla rovina…
PRO
1)    Il sistema di gioco è veramente geniale. Semplicissimo, eppure riesce a fare in modo che il racconto sia dotato di una sua struttura valida e risulti interessante. Rinunciando quasi completamente a un regolamento, l’autore ci offre delle informazioni sulla nostra situazione in due differenti universi, che dobbiamo sfruttare per fare in modo che la nostra serata, nel giorno dell’anniversario con le nostre mogli (siamo infatti bigami), vada nel migliore dei modi. Tali informazioni sono suddivise in parti e progressivamente, a causa dei continui salti da una realtà all’altra, perderemo la possibilità di accedervi. Allora solo la nostra memoria potrà salvarci! Lineare ma perfettamente funzionale e assai stimolante.
2)    L’ironia di fondo è eccezionale. Uno scienziato di levatura internazionale, ricco e affermato, che usa il suo ingegno e le sue capacità per avere due mogli e darsi alla poligamia. Fa morire dalle risate, anche per la bravura dell’autore nel creare situazioni grottesche che strappano immancabilmente momenti di ilarità. Il racconto è ben strutturato, ma anche molto divertente, e questo è senza dubbio un valore aggiunto.
3)    Mi è piaciuta anche l’inventiva dell’autore (che è per forza di cose una vecchia conoscenza di LGL) nell’infarcire l’opera di rimandi e citazioni. Rispuntano dopo anni i gpettoni, che mi ero quasi dimenticato, e la capacità con cui ridisegna in maniera divertente il nostro passato, rendendolo “altro”, mi ha colpito, perché gli elementi che inserisce non sono solo “estetici”, ma contribuiscono a rendere più interessante e divertente il racconto. Un’ottima capacità di infiocchettare, che trasforma un buon corto in uno eccellente.
CONTRO
1)    Nello stile di questo autore gli epiloghi sono lapidari, cortissimi, quasi buttati lì. Credo di averglielo già detto più volte in passato, glielo ripeto anche in questa occasione: cura di più i finali! Hai scritto un’opera di alto livello, perché rischiare di comprometterla, almeno in parte, solo per non dedicare un minimo di spazio e tempo in più ai paragrafi conclusivi?
2)    Forse, al contrario di altre volte in passato, stavolta l’ideatore è stato un po’ troppo buono. Ci sono errori anche marchiani (tipo quando sbagliamo il ristorante) che ci vengono perdonati in due casi su tre nella scelta “riparatoria” successiva. Il racconto è breve e abbiamo comunque, da regolamento (giustamente), la possibilità di commettere un errore. Nelle altre occasioni io sarei stato più punitivo, anche perché le info da ricordare non sono moltissime.
3)    Nelle parti introduttive ci sono un paio di frasi equivoche, che sembrano attribuite a una moglie e poi, leggiocando, si scopre riguardavano l’altra. Apprezzo la trovata del “torbido” per aumentare la complessità della sfida, però da come sono strutturati i periodi sembrano proprio errori, perché sintatticamente paiono frasi correlate a un soggetto ben preciso. Rivedrei quei passaggi per rendere chiaro che le descrizioni sono trasversali e sta al lettore il compito di agganciarle alla corretta interlocutrice (anche combinandole con info che si acquisiscono successivamente).
GLOBALE: Al netto di pochi e secondari difetti questo è probabilmente il titolo che mi ha divertito di più dell’intero concorso. La nota classe dell’autore viene fuori intatta, per nulla appannata dal trascorrere degli anni e dal susseguirsi delle edizioni de I Corti. Un ottimo lavoro che, almeno a mio gusto, può puntare decisamente alla vittoria finale.

sancio ha scritto:

Voleva battere il record di Osseans wanderr?

Ti confermo che è esattamente così, perché ho voluto parlarne direttamente con l'autore.

Personalmente non è una scelta che mi ha fatto impazzire, anche perché è bene ricordarlo, Osseans Wanderr non aveva "soluzioni", ma un file di spiegazione che venne pubblicato solo DOPO la conclusione del concorso.