Corto 23 - Nel nome dell'imperatore
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Questo corto non prevede soluzioni.
Ricordo che le votazioni saranno aperte dal 22 Febbraio fino alle 23:59 del 30 Aprile.
Buona lettura e discussione!
(relativo numero della Gazzetta: 23 - Nel nome dell'imperatore)
Ultima modifica di: Adriano Apr-09-21 09:07:50
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Re: Corto 23 - Nel nome dell'imperatore
Qualche commento da precisino: in italiano non si applicano le regole del plurale delle altre lingue, quindi non andava scritto “voltigeurs” con la s, che oltretutto alla fine dell’introduzione è riferito al protagonista e quindi andava comunque al singolare. “Dobois” è un cognome francese? Io ho sempre sentito Dubois, inoltre mi pare che in francese i nomi composti vadano scritti con il trattino, quindi il protagonista dovrebbe chiamarsi Jean-Baptiste. Ci sono poi (rari) errorini sparsi come al paragrafo 3 in cui una “e” andava accentata in quanto voce del verbo essere. Lo stile di scrittura è comunque piacevole ed evocativo.
Venendo al gioco, la trovata di cominciare in medias res è molto azzeccata, tanto più che poi scopriremo il vero quadro generale e che l’1 è un checkpoint. Le ferite “mortali” che subisce il protagonista non sono sempre congruenti con il paragrafo in cui si sveglia di continuo, ma posso capire che essendo uno zombi o una cosa così rigeneri ogni volta fino a trovare il finale corretto. Finale che ha un retrogusto vagamente militarista, probabilmente incidentale e scelto per fare cogliere l’indizio della citazione in latino (e io non sono tra quelli che ci sono riusciti ). Anche se però ci sono altre situazioni in cui facciamo gli eroi e veniamo trucidati lo stesso! Secondo me l’aderenza al bando c’è, ottenuta oltretutto con una certa originalità ed eleganza.
Bella l’illustrazione, e buona idea metterla alla fine rischiando meno di spoilerare il nodo principale del Corto.
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Re: Corto 23 - Nel nome dell'imperatore
Flay4Fight ha scritto:
Molto bella l'illustrazione finale, che definisce il nostro
Non direi: ha tutte e due le braccia
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Re: Corto 23 - Nel nome dell'imperatore
GGigassi ha scritto:Flay4Fight ha scritto:
Molto bella l'illustrazione finale, che definisce il nostro
Non direi: ha tutte e due le braccia
Azz! Ma sai che non ci avevo fatto assolutamente caso!
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Re: Corto 23 - Nel nome dell'imperatore
Recensione di Prodo (già pubblicata sulla pagina Fb di LGL, ma la riporto anche qui):
23 Nel nome dell’Imperatore: Uno strano racconto strutturato come un classico Scegli la tua Avventura: solo bivi, niente regolamento, niente enigmi, niente dadi. Nulla di male: per chi mi conosce sa che io ho un debole per lavori di questo tipo. La lettura però mi ha lasciato una sensazione particolare: come se, nel messaggio di fondo e nell’anima del racconto fosse presente un “conto” impossibile, a qualche livello, da far tornare…
PRO
1) Ancora una volta mi trovo a promuovere il taglio narrativo di una delle opere in concorso. Al netto di un po’ di refusi residui il pathos e la vividezza delle immagini e delle situazioni descritte in questo lavoro colpiscono. Si narra di una battaglia tra i francesi, al seguito di Napoleone I visti gli accenni all’impero, e la coalizione degli altri eserciti europei che li fronteggiano. Non solo il tema è trattato con cognizione di causa, ma ci sono passaggi carichi di emotività che fanno riflettere e colpiscono il cuore del lettore. Ancora una volta mi trovo ad apprezzare tanta capacità scrittoria, in un’edizione dei Corti dove i buoni autori, da questo punto di vista, hanno abbondato.
2) L’epilogo principale, in sé e per sé, mi è piaciuto. Non tanto per il messaggio che trasmette, di quello parlerò più avanti, ma per i tempi e i ritmi letterari con cui è proposto. L’autore non solo ha saputo pensare a una conclusione di impatto, ma è stato capace di prepararla adeguatamente dedicandole il giusto spazio. Chi ha letto le mie recensioni sa che di alcuni racconti in concorso ho criticato la frettolosità dell’epilogo: qui abbiamo un ottimo esempio di come, senza scrivere poemi, si possa, anche in un contesto breve, creare qualcosa di valido.
3) L’idea di non inserire istant death o percorsi alterativi, ma un’unica evoluzione che porta all’epilogo e una serie di vie “specchietto” che ci fanno ripartire dal paragrafo 1 è buona. Non solo perché è una variante sul modo usuale di approcciare un racconto simile, che ben si sposa con la necessità di risparmiare spazio e aumenta la longevità/rileggibilità, ma anche perché è particolarmente adatta al contesto. Siamo morti, la nostra esistenza si è conclusa, è giusto che, se non troviamo un modo per garantire la pace alla nostra anima, si rimanga intrappolati in un loop senza fine.
CONTRO
1) In una edizione del concorso in cui gli autori sono stati molto attenti a sistemare i propri racconti, in sede di revisione, in questo in particolare abbondano i refusi. Ne ho trovati diversi, alcune anche pesanti (e senza accento o a senza h). Probabilmente è accaduto perché l’autore è andato lungo con i tempi, o forse, ipotizzo, perché ha presentato più racconti in concorso e questo è stato l’ultimo (e quindi il meno curato). Sia come sia, la fase di revisione e testing andava fatta meglio.
2) Il racconto in sé può piacere o non piacere, il difetto che trovo qui è molto soggettivo. Non ho gradito, e questo fatto ha fatto calare in me la considerazione per il racconto, che l’unico modo per porre fine al nostro stato di anima in sospensione, sia quello di porsi alla testa di una avanzata disperata e farsi massacrare definitivamente. Bella l’idea del “non fuggo più”, ma il messaggio di fondo non è nelle mie corde. Avrei gradito la presenza di un epilogo diverso, magari da affiancare a questo. Il messaggio poteva essere il medesimo, e il protagonista trovare la pace nel non fuggire di fronte, per esempio, la necessità di aiutare dei civili o condannare con fermezza gli orrori della guerra.
3) L’autore conosce il periodo storico che descrive e ne parla con cognizione di causa. Non ho potuto fare a meno di pensare però che qualche accenno più preciso e circostanziato avrebbe aumentato la qualità dell’opera. Quelli che ci sono rimangono, immagino volutamente, vaghi. E per questo motivo aiutano poco il lettore a immedesimarsi. Per fare un esempio, un racconto identico a questo intitolato Sedan, e ambientato durante la guerra franco-prussiana con rimandi più precisi mi avrebbe coinvolto ed esaltato di più. Anche se in quel caso avremmo combattuto per il meno carismatico Napoleone III.
GLOBALE: L’autore è bravo e lo dimostra senza che possano esserci dubbi. Ha pensato un buon racconto, lo ha strutturato adeguatamente e lo ha reso godibile. Per ragioni che spero di aver illustrato con chiarezza in precedenza, per lo più soggettive, quest’opera però non è riuscita a prendermi come altre in concorso. Senza nulla togliere alla validità dell’idea e alla qualità del lavoro, e attribuendo comunque un voto positivo, non mi sento di piazzare Nel nome dell’Imperatore nelle primissime posizioni.
"Lo sai come dev'esse lo sguardo del carabiniere? Pronto, acuto e profondo".
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Adriano
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Re: Corto 23 - Nel nome dell'imperatore
RECENSIONE
Corto dall'ambientazione storica molto ben scritto, che ci fa sentire veramente nei campi di battaglia di quell'epoca. Impersonifichiamo un soldato da poco trapassato e in cerca di vendetta o solo di tornare "a casa". Il comparto game consiste solo nei canonici bivi ma grazie ad un sapiente uso dei paragrafi di morte, l'autore crea un effetto circolatorio. I suddetti paragrafi non terminiano infatti con una istant death, ma con un "vai all' 1", e il testo che si lega bene e non subisce interruzioni, giova moltissimo alla lettura e l'opera, che conta solo 24 paragrafi, da l'impressione di essere più lunga. Si poteva fare ancora meglio e ottimizzare, evitando alcuni capoversi dopo solo un paio di parole, e recuperare spazio prezioso. Al termine del corto c'è un disegno molto bello ma anche grande, che richiede altra mezza pagina abbondante di dazio al testo. E anziché in fondo forse stava meglio dopo l'introduzione o a metà.
In conclusione è comunque un lavoro che ho molto apprezzato, sia per l'ottima scrittura che per il gioco che, anche se troppo poco impegnativo, in certi momenti è preferibile.
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sancio
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