Purtroppo non sono un grande fan dei librigame dove il background della storia cambia radicalmente in base alle scelte effettuate: le mie scelte dovrebbero modificare il futuro del personaggio, non il suo passato.
A prescindere dai gusti personali, però, il corto soffre di un problema abbastanza evidente, ovvero l'eccessiva brevità di ogni trama: non si fa in tempo a compiere una scelta che siamo già indirizzati verso il finale relativo. Troppa poca giocabilità a fronte invece di idee narrative molto interessanti, che fanno pensare a un autore talentuoso ma con poca esperienza.
Un ultimo appunto, questo davvero personale e che lascia il tempo che trova: ma davvero possiamo identificare l'umanità e la nostra civiltà solo con la Statua della Liberta? 

GGigassi ha scritto:

giax ha scritto:

ma davvero possiamo identificare l'umanità e la nostra civiltà solo con la Statua della Liberta? 

ovviamente bisognerebbe sentire l'autore, ma credo che la necessità primaria in quel caso fosse citare il film di riferimento e non avanzare questioni idelogiche o estetiche.

Concordo, in effetti mi sono espresso male. Mi chiedevo se in generale fosse possibile trovare un'altra idea così immediata ed efficace, mi scervellavo e facevo fatica a trovarne 

L’idea alla base del Corto non è male, per quanto non originalissima, ma la dimensione non è quella giusta per metterla in pratica. Solo 15 paragrafi di cui ben 5 sono finali rendono la lettura estremamente veloce. Sì, c’è il gusto di scoprire tutti i finali ma anche così il gioco dura poco e soprattutto potrebbe porre il Corto fuori concorso visto che i mondi delineati sono ben più di due, anche se si potrebbe pensare che essendo uno SLTA le condizioni di partenza vengono resettate ogni volta e i mondi tornano ad essere la cultura del protagonista (che varia di leggiocata in leggiocata) e il pianeta su cui fa naufragio. Ci si consola comunque con una buona prosa. VIA! (Voto Inviato ad Adriano)

Questo Corto è abbastanza carino come trama e idea di fondo ma manca di mordente, cioè della capacità di far interagire il lettore legandolo alla storia. Questa è una critica che mi è stata fatta personalmente in passato nei miei primi lavori e non è molto semplice da assimilare all'inizio (a volte è difficile anche da far capire agli autori).
Perché bisogna capire che descrivere bene, magari anche con un buon stile di scrittura, e raccontare una storia dalle basi solide non è l'unica qualità richiesta a un creatore di storie a bivi. Le diramazioni devono essere stimolanti e logiche, altrimenti si rischia di buttare giù qualcosa di molto simile a un trattato, oltretutto molto breve visto lo spazio eccessivamente ridotto da quando ci sono i Cortissimi.
Quindi direi che l'interazione con il lettore/giocatore e l'immedesimazione nella storia risultano qui un po' sacrificate da una struttura troppo semplice, che mi appare quasi come un testo narrativo. Devo anche tenere conto che, a 38 anni, ne ho lette di cotte e di crude e quindi è anche "colpa" mia se non riesco più a esaltarmi per certi tipi di bivi e strutture. Nonostante abbia sempre considerato la parte narrativa fondamentale, bisogna tenere in considerazione che è necessaria una certa dose di atmosfera, dubbio, indagine, mistero eccetera da associare allo "spiegone", che inevitabilmente ci deve essere ma non deve essere preponderante. Quindi, non è necessariamente la mancanza dei dadi, di un regolamento, degli enigmi eccetera che pesa quanto l'eccessiva linearità delle brevi storie che portano agli epiloghi. Spero di essermi spiegato bene.
Voto inviato ad Adriano.

Mi sarebbe piaciuto molto avere una conferma sull'interpretazione da dare al corto, visto che sono abbastanza certo di non averlo capito.
L'autore, tuttavia, fin dall'inizio non si è lasciato piegare dalle mie avance, e ha preso la coraggiosa decisione di lasciare che i votanti si facciano la propria idea, promettendo di intervenire a concorso finito.
Ammiro la scelta, anche perché inevitabilmente avrà un peso sulle valutazioni.

Ora che manca poco alla fine dei giochi, però, inizio ad essere molto curioso