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Re: Corto 29 - Vinland Saga 2
Voti dei Giudici:
Adriano:
Devo ammettere che questo corto è cresciuto di lettura in lettura.
Cercherò di analizzarlo per il suo effettivo contenuto, indipendentemente dal fatto che sia fuori concorso.
L’eccessiva complessità in un corto (sia a livello di regolamento che di lunghezza) è un qualcosa che non sempre digerisco, ma l’autore ci regala un corto gestionale, probabilmente uno dei generi che preferisco. Inoltre, nonostante la lunghezza del racconto e il gran numero di regole, trovo tutto spiegato bene.
Certo, a volte leggere i paragrafi può dare un po’ quell’effetto di scioglilingua, ma l’esposizione secondo me è ottima, non si creano bug evidenti, le regole filano, i parametri sono abbastanza ragionevoli, e inoltre l’aspetto generale del corto è davvero ottimo, con le icone, i colori, ecc.
In questi casi ci sarebbe più che altro da chiedersi se ha senso giocare un corto del genere nel 2021, con tutti i GdR che ci sono in giro. La mia personale risposta è: SI. Si, perché secondo me racchiudere il divertimento all’interno di un concetto è sbagliato. Se giocando ad un librogame io mi diverto, poco importa se è un librogame in stile SLATA, se è un Lupo Solitario, se è più simile ad un GdR come un Blood Sword, o se è proprio un GdR. Questo corto mi ha fatto divertire, mi ha tenuto occupato per tantissime ore di lettura e gioco.
Come se non bastasse, l’autore ha inserito anche degli approfondimenti storici in fondo al racconto.
Certo, non si può non contare il fatto che questo è stato possibile proprio andando contro quelle che sono le indicazioni del bando, ma in questo mi sento di spezzare una piccola lancia in favore dell’autore: non si è trattato, infatti, di uno scrittore che ha voluto fare il furbo facendoci leggere più del triplo delle pagine previste dal regolamento, no, si è trattato di un semplice errore nell’interpretazione dei vincoli del bando.
In pratica, l’autore si è sbagliato, quindi questo racconto non è frutto di una “paraculata”, ma è stato scritto in buona fede.
Mi posso solo immaginare cosa ha provato lo scrittore quando gli è stato fatto notare che il corto era fuori concorso, e anche un’eccessiva “compressione” non avrebbe aiutato...
È un peccato.
Esco un po’ dalle classiche voci della recensione, volendo parlare nello specifico di:
TRAMA: Sebbene l’intro sia abbastanza semplice, ammetto che questo corto si introduce alla perfezione in quello che è il manga Vinland Saga, che guarda caso è giunto proprio al punto in cui inizia il corto. Beh, è pur vero che chi non legge il manga può avere una percezione molto ridotta di quella che è la storia, i personaggi e il viaggio che gli stessi hanno fatto per arrivare in questa terra promessa, io per fortuna lo leggo e mi sono approcciato al meglio a questo corto.
PARTE LUDICA: Personalmente la mia “follia ludica” mi ha portato fin dall’inizio a voler perseguire tutti gli obiettivi previsti nel regolamento, questo fortunatamente ha sempre reso varie e profonde tutte le mie partite. Certo, ammetto che alcuni aspetti del regolamento potevano essere gestiti meglio, e questo ne è un esempio. Il lancio delle monete non è proprio entusiasmante, ma mi rendo conto che l’introduzione del dado avrebbe complicato drammaticamente le cose. Inutile dire che la rigiocabilità è estrema.
NARRAZIONE: Fin troppo semplificata, a dire il vero. In praticamente tutto il corto la narrazione è sacrificata alla giocabilità, ma alla fine in un gestionale io cerco proprio la giocabilità, chi se ne importa della narrazione. È come se in un Age of Empire mi vado a lamentare dell’assenza di una trama elaborata.
Detto questo, il corto mi è piaciuto tantissimo, mi ha impegnato per ore e ore di gioco e mi ha divertito. Credo che, in definitiva, sia stato forse quello che mi ha divertito di più tra tutti i corti proposti.
Aloona:
Caro autore, volevi colpirmi negli affetti con un bel gestionale, cioè quel genere di giochi che solitamente evito di iniziare in formato videoludico per mantenere una vita sociale. Un regolamento così corposo e dettagliato non lasciava spazio a una grande narrazione, ma anche i paragrafi brevi rivelano una mano dal pennello abile; lode all’impresa e alla cura del dettaglio, con l’inserimento dei graziosi simboli e della bella mappa. Unico problema: tutto ciò non mi basta per avvertire in modo convincente i due mondi a confronto. Non mi accontento di sapere che gli autoctoni parlano un’altra lingua o vivono in caverne, se a mancare è il loro punto di vista, purtroppo carente; e le reazioni dei protagonisti non hanno abbastanza spazio ed incisività per salvare del tutto la situazione. Neanche il sistema aiuta, privilegiando il lato strategico, senza alcun cambio di prospettiva. In sostanza, come racconto-game non soddisfa i requisiti desiderati, ma lode all’impegno e alla conoscenza del materiale di ispirazione.
FinalFabbiX:
Ammetto che, se non fossi stato un organizzatore, probabilmente avrei saltato questo corto: alla vista di oltre 20 pagine di racconto quasi esclusivamente game, mi sono sentito male.
Invece, questo mio pregiudizio si è rivelato infondato: di tutti i corti presentati quest’anno (e in generale nel concorso) Vinland Saga 2 è uno di quelli che maggiormente è riuscito a proporre un sistema di gioco convincente.
Sono convinto che parte del merito sia dovuto al maggiore spazio a disposizione rispetto a quello concesso ai corti standard. Qui infatti, l’autore ha avuto la possibilità di dare profondità al gioco senza ricorrere a stratagemmi come aumentare a sproposito la componente aleatoria, ma fornendo una serie diversa e imprevedibile di scenari.
L’ambientazione storica è il solito pretesto per dare uno sfondo al gioco; per quanto la scelta degli scenari nordici sia suggestiva e riesca a dare atmosfera, rimane un elemento di contorno sacrificato per dare più spazio al gioco. La scrittura è asciutta e semplice. Trama e personaggi inesistenti.
Il racconto è storicamente accurato, ma ciò non basta a rendere la componente storica convincente: la documentazione che l’autore riporta in appendice è stata sfruttata solo in superficie, senza mai approfondire veramente o aggiungere qualche dettaglio che potesse incuriosire, visto che è sconosciuta alla maggior parte del pubblico. Ad esempio, sarebbe stato interessante se l’autore avesse accennato all’importanza che ha avuto la varietà di grano “Vinland” che dà il nome al corto.
Nonostante ciò, i vari eventi sono comunque abbastanza differenti l’uno dall’altro e, soprattutto, si poggiano su un sistema di gioco molto solido. Il corto, pertanto, nel complesso mi è piaciuto.
Mi chiedo però quanto senso abbia accostare questo voto a quello degli altri corti:
- il racconto ci è arrivato in un formato A4 anziché A5. Pazienza che c’erano ben due template preformattati, mi rendo perfettamente conto che fosse comunque possibile sbagliare (come ho detto nelle discussioni, anche io al primo anno ho consegnato con un’imperfezione nella formattazione, anche se molto più sottile). Però qui l’errore è così grossolano che viene da chiedersi se l’autore abbia letto un corto negli ultimi 5 anni.
- come se non bastasse, questa mole di contenuto è stata affiancata da una serie di riferimenti storici per caratterizzare ulteriormente l’ambientazione, quando era stato chiesto di non inserire collegamenti a risorse esterne, il bando addirittura specificava di non inserire link a pagine web
Con queste premesse, abbiamo (ovviamente) escluso il corto a priori.
Aggiungo però che, in ogni caso, per me il corto non sarebbe stato comunque a tema. Abbiamo ripetuto fino alla nausea, nel bando e nei vari canali di comunicazione, che sì: con uno sforzo interpretativo, lo scontro fra due popoli che vivono in territori diversi può essere fatto passare come incontro fra due mondi, purché il corto abbia il focus sulle differenze culturali. Se tralasciamo le informazioni esterne, gli Skraeling qui sono caratterizzati come una fazione ostile a quella del protagonista, ma sicuramente il corto non si ferma mai a ragionare sul perché siano culturalmente diversi dal popolo guidato dal protagonista, se non per qualche sporadico particolare (fumano erba, adorano un luccio, si tingono il volto in modo diverso). Allo stesso modo non c’è alcuno sforzo per differenziare il mondo che andiamo ad esplorare, anche solo a livello di atmosfere e paesaggi.
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Adriano
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Re: Corto 29 - Vinland Saga 2
Due (mondi di) parole sul corto: Ho lasciato questo corto per ultimo, spaventato dalla mole di regole e preparazione che mi avrebbe richiesto concentrazione e tempo dedicato. In realtà, giocandolo, mi sono reso conto che era tanto rumore per nulla: le regole sono tante, sì, ma molto semplici e non ho mai dovuto tornare sul regolamento per dei dubbi. Quindi sono partito per l’esplorazione di questo nuovo mondo. Nonostante i tanti luoghi da esplorare, non ho trovato molta varietà negli incontri: o lupi, o indigeni che vogliono commerciare. In qualche zona +1 alle caratteristiche, ma la parte narrativa, seppur scritta abbastanza bene, non mi ha detto molto.
La prima cosa bella: la componente gestionale mi è piaciuta davvero tanto! Ogni volta che tornavo all’accampamento sceglievo con attenzione quali edifici attivare per essere performante, ogni incontro dovevo scegliere se sprecare preziose risorse per andare avanti o ritirarmi nell’accampamento e sprecare tempo altrettanto prezioso.
Un pelo nell’uovo: Il bilanciamento. Essendo un corto più gioco che libro, avrei preferito una maggiore cura su questo lato. La caratteristica “Leader” mi è sembrata nettamente più utile rispetto a tutte le altre già dalla lettura delle regole, impressione poi confermata dalla partita. Non solo ti permette di attivare più edifici durante la fase Insediamento (e già per questo io l’avrei preferita ad ogni altra caratteristica, poichè ottimizza tempo e risorse), ma ti permette di portare più compagni E ci sono pure dei check. Trovo a dir poco indispensabile mettere almeno 4 punti già nel momento della creazione.
Ricorderò questo corto per… Thorhall Gamlisson. Chi ha provato la via pacifista sa di cosa parlo.
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