Zakimos ha scritto:

Ci sono rimasto malissimo

Ah sì? Ti dirò, io non ci sono rimasto malissimo perché l'avevo annusata abbastanza in fretta. C'è un passaggio che lo fa presagire:

 Spoiler  

 
Il momento in cui siamo noi a togliere l'anello al quadro nel passato. È la prova definitiva che tutto è un loop alla "Dark".

Un corto che mi ricorda alcune avventure grafiche dark horror e questo depone bene perché adoro questo particolare genere. La componente narrativa contribuisce ad aumentare l'immedesimazione perché, sebbene la maggior parte dei paragrafi sia molto corta, quando l'autore (o autrice? mi sembra ci sia una mano femminile dietro il corto, lo stile mi fa pensare a una donna) indulge in descrizioni e precisazioni lo fa molto bene.
Mi è piaciuta molto anche la tecnica di gioco adottata, quella della combinazione tra codici numerici che identificano gli oggetti presenti. Fa molto Monkey Island, anche se può spingere più di un lettore, se dovesse rimanere incastrato, a tentare il classico "combino tutto con tutto e vediamo dove arrivo". È un approccio comunque che trovo adattissimo a un corto, mentre lo vedrei meno bene in un librogame vero e proprio.
Al contrario di Marco il finale mi ha piacevolmente sorpreso: se devo trovargli un difetto sta nel fatto che è poco approfondito. Questo perlatro è un difetto di tutto il libro: vengono introdtti un sacco di elementi narrativi, promesse tante evoluzioni di trama, ma da un certo in poi tutto diventa tanto frettoloso, e una buona parte dei temi introdotti a inizio racconto si perdono. Mi da l'impressione che l'autore/autrice non sia espertissima di libri interattivi, almeno dal lato della scrittura, e si sia trovata oltre metà opera con il problema di doverla chiudere in uno spazio risicato, quello residuo. Da qui la frettolosità finale.
Altro difetto: se si vuole implementare un sistema di combinazione di codici bisogna essere chiarissimi, nei paragrafi in cui questo avviene, sul fatto che si è arrivati lì perché si sono messi insieme A e B. Questo non sempre accade: in un paio di passaggi mi sono chiesto se stessi compiendo l'azione giusta perché tutto rimane molto vago, e se ne ha la conferma solo una volta raggiunto l'epilogo ed esplorate le diramazioni. Che peraltro, è bene sottolinearlo, quasi non esistono: l'interattività dell'opera sta tutta nel combinare tra loro gli oggetti e risolvere il puzzle che contraddistingue la casa della fattucchiera. Non esistono variazioni sul tema e l'epilogo è unico. Questo potrebbe infastidire qualche lettore, ma credo che chi entrerà nel mood di Tempo Stregato finirà per apprezzarne il taglio e non ne sarà disturbato.
Complessivamente comunque è un buon lavoro: secondo me non lotterà per la vittoria finale, ma merita sicuramente  un buon voto e l'incoraggiamento a chi l'ha ideato, perché la strada imboccata è quella giusta per sfornare prodotti più maturi e di alto livello.

VOTO FINALE DI PRODO: 7

Questo corto ha molti punti di forza e qualche debolezza legata più che altro al genere di appartenenza (escape book - o "cortoescape"? O "avventura grafica su carta"). Abbiamo già visto corti simili nelle precedenti edizioni ed è un genere che si presta alla brevità del concorso, anche se porta con sé alcuni limiti intrinseci. L'atmosfera è interessante e la qualità degli enigmi più che valida: quasi tutti hanno indizi per capire cosa bisogna fare, unire gli oggetti è semplice e scoprire i vari esiti dà una buona soddisfazione.

Insomma, nulla da obiettare sulla struttura, se stessimo parlando di un'avventura grafica il giudizio sarebbe esclusivamente positivo. In formato carta emergono i classici problemi di questo genere: non ci sono scelte che esulino dal decidere cosa combinare, si possono visitare tutti i paragrafi senza limiti (il che rende inutile decidere che domande porre), non c'è un sistema anti-loop che renda i testi sempre coerenti; ma sono discorsi che valgono per tutti gli escape book in commercio, anche per quelli più blasonati.

In ottica di concorso, però, il corto è penalizzato dal fatto che non rispetta il bando nella parte in cui invita il lettore a giocare senza prendere appunti: è impossibile tenere a mente tutte le parole-chiave e relativi numeri. Inoltre, una riga o un simbolo di check all'arrivo dopo la combinazione di due oggetti sarebbe stata gradita, perché più volte mi sono chiesto se una determinata combinazione fosse davvero valida. Le scelte del passato che hanno incidenza sul futuro sono implementate col viaggio nel tempo, in particolare con un certo enigma del latte che mi ha ricordato non poco Day of the Tentacle: ci può stare.
Concludo con un giudizio sulla forma, che è eccellente. C'è un'ottima penna sotto e mi piacerebbe vedere i testi espansi per farla emergere meglio. Curiosamente però il corto non è in giustificato.

Per le sue caratteristiche complessive l'opera si meriterebbe un 8 abbondante, ma il fatto che non rispetti minimamente un requisito del bando mi costringe ad abbassare di molto il voto. Chi ha scritto questo corto pertanto sappia che il giudizio relativamente basso è legato solo a quello, in ottica di concorso. In realtà ho apprezzato moltissimo questo corto-escape.

Voto finale: 6,5

il paragrafo 1, che ti catapulta immediatamente nella favola dark, è assolutamente coinvolgente e scritto veramente bene. Ero emozionato fin dall'inizio e avevo grandi aspettative. Purtroppo però il regolamento (a mio parere troppo complicato) e la struttura a loop (non nelle mie corde) hanno creato un blocco che non sono riuscito a superare. Sarei per un voto basso ma mi riservo di rileggerlo per dargli un'altra possibilità