Zerocalcare agli esordi del blog, nel 2011, aveva sempre il tormentone che alle 2 del mattino si metteva davanti alla TV col plumcake a guardarsi la serie (Lost, The Walking Dead, House) scaricata da Megavideo. Nulla di anacronistico.

LOOPS - Voto 5.5
Al netto di una narrazione leggera e scorrevole, questo corto è poco curato e soffre di una parte game troppo semplice: la trama ha scarse diramazioni e giocabilità, alcuni paragrafi sono copiaincollati e il lessico usato per le informazioni di servizio non è lo stesso tra i vari paragrafi.
Il racconto, inoltre, purtroppo arriva in ritardo, sia per quanto riguarda la struttura che le tematiche trattate. È comprensibile che nuovi i votanti lo trovino una boccata d’aria rispetto a Lupo Solitario, ma chi ha letto le edizioni precedenti non può considerarlo “innovativo”.  In questi anni, il concorso ha avuto numerosi racconti "a loop", giganti come "La nebbia" (2015) scritti da autori con anni di esperienza alle spalle. Sono racconti che andavano letti e da cui si potevano trarre insegnamenti cruciali come:
il loop, funziona meglio quando è una sorpresa. Non va messo nel titolo e bisogna usare password e codici per mascherare le scelte che si sbloccano al secondo loop. In questo modo, il lettore arriva alla fine un po' deluso e - wow - si deve ricredere perché è ancora tutto da giocare. Si crea così anche una maggiore immedesimazione protagonista/lettore.
per il lettore, rileggere un testo è sempre noioso. Si può ammortizzare il problema aggiungendo stimoli continui, checkpoint per velocizzare e altri accorgimenti vari.
Neanche l'abbinamento "loop scanzonato + rivelazione sciocchina finale sul perché del loop" è freschissimo: fra TV, libri e videogiochi, è stato trattato in tutte le salse. Ci hanno fatto addirittura una puntata di "Zack e Cody al Grand hotel", per dire.
La scrittura scorre, ma non farebbe male seguire di più lo  "show, don't tell". In particolare, è fastidioso mettere in chiaro qual è il tuo umore: la protagonista della storia sono io, dovrei vivere quelle emozioni, non sentirmi dire come sto. Sono inoltre presenti infodump.
Carina l'idea del finale, dimostra che chi ha scritto il corto aveva qualcosa da dire. Invito a prendere atto delle recensioni arrivate e riprovare con un corto l’anno prossimo: a mio parere, anche se gli errori ci sono (e tanti), sono per la maggior parte errori “da esordiente” che possono essere risolti con un po’ di esperienza.

EGO ha scritto:

Zerocalcare agli esordi del blog, nel 2011, aveva sempre il tormentone che alle 2 del mattino si metteva davanti alla TV col plumcake a guardarsi la serie (Lost, The Walking Dead, House) scaricata da Megavideo. Nulla di anacronistico.

undici anni fa, come sono vecchio!

GGigassi ha scritto:

FinalFabbiX ha scritto:

Come ho scritto su facebook,

sembra che vi divertiate come matti, su FaceBook.

Non ne hai idea. C'è Marco (anche detto Zakimos su siti più vetusti) che mette le GIF degli anime.

GGigassi ha scritto:

powerbob ha scritto:

in questo corto ci si concentra a parlare sui superalcolici e di quanto siano buoni. È un messaggio davvero molto brutto e che non mi aspettavo da un corto di questo tipo.

Non ci avevo fatto caso. D'altra parte nel contesto credo che stia bene, è realistico.

Per ora abbiamo ucciso gattini, mosso guerre fra popoli, indotto suicidi, organizzato appuntamenti con due donne contemporaneamente, tagliato mani, fatto esplodere una bomba nucleare.... e il problema è la crema al whiskey?