Re: Corto 16 - REDEMPTIO
I limiti di questo corto sono evidenti, ma non riesco a concentrarmi su di loro perché lo stile di chi ha scritto questo corto mi ha catturato. Non solo: la struttura a bivi estremamente elementare (con i rimandi per tornare indietro), gestita meglio, sarebbe stata per me un pregio, perché ho subito assimilato il corto alle fiabe a bivi di Stefania Fabri e della serie "Storie Intrecciate", immaginando un REDEMPTIO riveduto e corretto per lettori più giovani, in cui lo scopo non è tanto vestire i panni della protagonista quanto tessere la sua storia, in puro stile Storia Infinita / Fantastica.
Io credo che nel mercato ci sia spazio anche per questi prodotti e chi ha scritto REDEMPTIO potrebbe avere un talento a riguardo. Certamente alcuni aspetti andranno migliorati: un albero dei bivi più intrecciato e coerente, premesse fantastiche ma non illogiche (la magia è una brutta bestia quando si tratta di coerenza, ma diciamolo: storie blasonate come Harry Potter hanno problemi peggiori), un maggior bilanciamento tra avventura ed epiloghi sono gli aspetti a cui lavorerei per migliorare quest'opera che comunque, lo ripeto, mi ha catturato dalle prime righe e mi ha tenuto attaccato al pdf fino alla fine.
Il voto però è abbassato da un'aderenza al tema labile, che pare inserita "a forza" per far rientrare il corto in concorso. Ma anche qui, è un problema quasi costante nella presente annata.
Voto: 7,5
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Zakimos
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Re: Corto 16 - REDEMPTIO
Argh, mi dispiace tanto…
“Redemptio” parte con una buona base: una strega che esce di una prigionia mistica dopo 600 anni e si ritrova nel nostro mondo (beh, quello del 2021). Il corto avrebbe potuto essere centrato sullo stupore della strega e su come fare per sopravvivere, un po' come alcuni film (scusate, mi viene in mente solo “I Visitatori”, un classico della commedia francese).
Ma no… la strega deve vendicarsi del prete che l'ha maledetta… 600 anni prima! Secondo me, il problema maggiore del corto è questo: con tutto il rispetto per l'amico autore, tutto questo non ha senso! Come è possibile che il prete, Rohan e Erin siano ancora vivi? Se in quell'universo la gente può vivere a lungo (600 anni sono tanti), non ha nemmeno senso di porre una tale maledizione se uno può tornare a badare ai suoi affari dopo tutto questo tempo. Inoltre, la strega non è per niente turbata dal mondo del 2021 nemmeno questo sta in piedi.
Dal punto di vista ludico, il corto non è male e le varie scelte sono interessanti e sbloccano i vari epiloghi. Purtroppo, questi epiloghi sono troppo, ma troppo lunghi: forse di più della somma dei paragrafi utili per raggiungergli.
Penso che il tema del Bando sia rispettato.
In conclusione, credo che “Redemptio” debba essere rielaborato per diventare un vero librogame (uno di quelli grossi, oppure una serie di 3 volumi) perché c'è tanto, ma tantissimo materiale da sfruttare e credo che farne un'opera completa darebbe un vero gioiello.
Il mio voto è 6
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Re: Corto 16 - REDEMPTIO
Comincio con ciò che non mi è piaciuto: i paragrafi sono troppo lunghi. Il Doppelganger (l'autore lo scrive in modo diverso, ma sebbene io l'abbia sempre letto così non sono sicuro al 100% sia un errore) che compare all'improvviso e ci affianca l'ho trovato stonato, sia perché non si capisce cosa ci faccia lì nella cella, sia per il comportamento. Viene inoltre descritto successivamente come "Zanira più giovane", ciò mi convince ancora meno dato che il Doppleganger è una copia perfetta.
Tre epiloghi molto lunghi (uno addirittura di due pagine e mezzo) anche per un librogame canonico, figurarsi per un corto dove lo spazio è estremamente prezioso.
La prosa però è discreta, come la storia che non stupisce ma diverte abbastanza in virtù di percorsi ben differenziati e tre epiloghi. Nonostante lo scarso numero di paragrafi, una sufficiente longevità.
Nello scritto, da segnalare alcune ingenuità tipo "le porte sembrano chiuse a chiave". In situazioni di questo tipo sono brutte se non errate descrizioni così; le porte o sono o non sono chiuse a chiave.
Al paragrafo 18 nelle scelte abbiamo una straniante variazione: da conseguenza che dipende da una azione del protagonista a conseguenza (direttamente narrata nelle scelte) che esula dal protagonista.
L'attinenenza al tema l'ho trovata molto labile, la vicenda si svolge tutta nel medesimo tempo, a parte l'introduzione dove comunque non c'è nessuna azione rilevante. Si può percepire appena da una frase dell' epilogo C.
Bella idea le proposte in calce agli epiloghi per ricominciare al punto giusto e prendere la strada alternativa suggerita per rigiocare su una strada alternativa.
Voto: 5
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sancio
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Re: Corto 16 - REDEMPTIO
Arrivo con il mio (ormai consueto) ritardo, e posto la mia recensione.
Prime impressioni: L’ambientazione fantasy mi intriga, e mi intriga ancora di più interpretare una strega rinchiusa che dopo seicento anni si libera, per poi viaggiare indietro nel tempo di seicento anni… Sono io o mi sembra un’espediente per far rientrare il corto in concorso ma raccontare una normale storia fantasy? Vabbhè inizio e noto subito una parte preponderante della narrazione (in terza persona) con paragrafi lunghi e fitti. Scelgo la cripta (nella torre ci sono stata seicento anni, anche basta eh) e trovo i figli della strega! Li libero, ma non torno indietro con tutti i pericoli che ho dovuto schivare. Entro in una locanda e intravedo delle guardie scendere da cavallo, poi mi viene chiesto se nascondermi o chiedere aiuto… La strega è una fuggitiva ricercata e dovrei chiedere aiuto alla guardie? Mi puzza di ID da lontano un miglio, scelgo di nascondermi. Scassino la serratura con la magia (ah ok allora sa fare anche altro oltre a viaggiare nel tempo). La protagonista e i figlioli si riposano, ma ecco Sepulvéda, il perfido inquisitore, che la blocca con… la magia? Game over.
Ah! Credevo che fosse finita? E invece no, chi scrive il corto mi permette di tornare indietro all’ultima scelta sbagliata. Quindi correggo il tiro con il passaggio nascosto e capisco che l’aiuto lo avrei chiesto all’oste, grazie alla capacità di materializzare soldi. Il trio fugge nelle fogne e scelgo di seguire il gocciolio, ma arriva Sepulvéda sotto forma di corvo. Insomma, qui i cattivi non siamo noi. Attacco il mio acerrimo nemico con una pioggia di fulmini. Il prete però ne esce incolume, visto che ci ha insegnato lui questo incantesimo (macchecc..) e insomma niente, devo trasformare i marmocchi in rondini, che riescono a scappare mentre continuo a combattere contro il malvagio reverendo, che intanto si è ingigantito, finché non devo decidere che effetto ha la mia ultima magia. Scelgo il lampo di luce, che si rivela inefficace. Purtroppo il mio ex maestro ha la meglio, quando le rondini tornano a salvarmi, portando la storia all’epilogo. Aderenza al tema e narrazione: L’aderenza al tema non l’ho percepita. Tolta l’introduzione, non c’è alcun riferimento al fatto che le scelte fatte da Zanira abbiamo ripercussioni sul passato. C’è giusto un accenno in uno degli epiloghi, ma a mio avviso non basta. Forse nei game over la strega può tornare indietro per modificare l’ultima scelta? Se è così, è davvero poco chiaro e per niente spiegato. La prosa l’ho trovata buona, ma con un particolare squilibrio: chi scrive dice tanto, riempie i paragrafi con il narrato senza mostrare cose che mi facciano immedesimare (scelta voluta, visto l’uso della terza persona?) o informazioni utili a chiarirmi la situazione o permettermi di fare una scelta con cognizione. Come ho letto il corto e gameplay: A tavola, da pc. Il lato game di questo corto, a mio avviso, è molto debole. Chi ha scritto il corto è stato senza dubbio coerente: visti i limiti del bando, ha proposto un’avventura con soli bivi e, giustamente, ha dato risalto ai testi, in particolare ai finali: sono tre ma sono ben differenziati l’uno dal l’altro, portando a risoluzioni della vicenda diametralmente opposte e ben curate e descritti. Il problema è che appunto, è tutto lì. Le scelte a volte sono poste in modo incomprensibile, altre sono frutto di poteri della strega che non mi sono chiari nemmeno dopo aver analizzato tutto il corto, e altre sono veri e propri falsi bivi che ti riconducono alla scelta non fatta precedentemente. Peculiare il bivio al 12 che crea un falso bivio dentro l’altro, in un virtuosismo di scelte che forse chi ha scritto il corto ha creato per dare a chi legge la sensazione di smarrimento della protagonista, ma che a me ha restituito solo l’impressione di brodo allungato. Mi spiego meglio: la sensazione di smarrimento si potrebbe ottenere se dai multiple scelte al lettore che sono con la serie giuste portano all’uscita dalle fogne. Il lettore che sceglie a caso si ritrova a rileggere gli stessi paragrafi provando la stessa frustrazione della protagonista che, non prestando attenzione, è costretta a girare in tondo. Un lettore più accorto si ricorda le scelte fatte in precedenza e, imparando dagli errori, riesce a trovare la via d’uscita provando una soddisfazione addirittura comparabile a quella della protagonista. Nel caso di questo corto invece è l’autore a fare le scelte al posto nostro: vuoi andare a est, è chiuso, ti faccio andare io a ovest. Questo rende la lettura della parte nelle fogne solo più lunga. Ovviamente questo per mio gusto personale, perché è un tecnicismo che, come per le indicazioni nei finali, aiuta chi legge a tornare subito in carreggiate proseguendo con la scelta giusta. E a proposito dei finali: non mi sono piaciute le indicazioni sul trovare la strada giusta. Posso capire che servano a facilitare, ma volte sono inutili, altre ridondanti, molte riportano all’1. Se fosse stato un elemento di gameplay integrato con i poteri della strega (può tornare indietro nel tempo, quindi, come in Prince of Persia, quando sbaglio riavvolgo il tempo) lo avrei apprezzato tantissimo, ma non mi sembra questo il caso. Come al solito, se ho travisato le intenzioni di chi ha scritto il corto sarò ben contento di essere smentito. ^^ L’eredità del corto (o altrimenti detto, cosa mi ha lasciato dopo la lettura): Affascianato dal worldbuilding, ma appesantito dalla struttura.
Giudizio finale: Con un lavoro sul gameplay può venir fuori un ottimo racconto-game.
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