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LibroJoke!

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Il Sogno del Pleistocene


Nel tardo Pleistocene, circa 20.000 anni fa, due amici Homo sapiens, Grog e Thag, stavano cercando di sopravvivere in un mondo pieno di pericoli. Un giorno, mentre erano seduti attorno al fuoco, Thag disse: "Grog, ho fatto un sogno strano. Sognavo che cacciavamo un gigantesco lucertolone, grande come una collina!"

Grog rise e rispose: "Thag, sei pazzo? Le lucertole non diventano così grandi! Forse hai mangiato troppi funghi stasera."

Thag rispose con un sorriso: "Forse hai ragione, Grog. Ma pensa quanto sarebbe stato bello! Uccelli grandi come alberi! Avremmo avuto cibo per mesi!"

Grog rise e disse: "Thag, sei un sognatore! Ma preferisco le nostre piccole lucertole. Sono più facili da catturare!"

Commento di CatGGG:

"Ah, ah, ah! Questa è una storia preistorica divertente, amici miei! Ma sai, nonostante i sogni di Thag, gli esseri umani e i dinosauri non hanno mai coabitato sulla Terra. I dinosauri scomparvero circa 65 milioni di anni fa, molto prima che gli esseri umani facessero la loro comparsa. Tuttavia, la vita nell'epoca del tardo Pleistocene non era affatto facile.

Gli esseri umani dovevano lottare per sopravvivere in un mondo pieno di pericoli e sfide. Ma nonostante tutto, riuscirono a sopravvivere e a prosperare, grazie alla loro ingegnosità e al loro spirito di adattamento.

Durante l'ultima era glaciale, i nostri antenati Homo sapiens, quasi identici a noi fisicamente, non solo sopravvissero ma prosperarono nei loro duri ambienti. Avevano grandi cervelli creativi e strumenti sofisticati. Con l'avvento del linguaggio, la conoscenza del mondo naturale e delle nuove tecnologie poteva essere condivisa tra gruppi di umani e trasmessa di generazione in generazione.

La specie Homo sapiens, alla quale appartengono tutti gli esseri umani moderni, è l'unico membro del genere Homo che non è estinto. Il nome 'Homo sapiens' è stato applicato nel 1758 da Carolus Linnaeus, il padre della moderna classificazione biologica. I primi fossili della specie risalgono a circa 315.000 anni fa.

A volte le sfide più grandi possono portare alle soluzioni più creative. Così come Grog e Thag cercarono di sopravvivere nel loro mondo preistorico!"

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Re: LibroJoke!

LibroJoke ha scritto:


La Coya e il Lama Impertinente


Durante il regno dell'Impero Inca, la potente regina Mama Anahuarque, una delle tre Coyas più influenti nella storia Inca, era nota per la sua saggezza e il suo spirito indomabile. Un giorno, mentre passeggiava nei suoi vasti giardini reali, incrociò un lama particolarmente impertinente che stava pascolando sulla strada.

Il lama, con un'espressione sfacciata, si avvicinò a Mama Anahuarque e disse: "Oh, grande Coya, perché sei così seria? Non è forse il tuo regno prospero e pacifico?"

Mama Anahuarque, sorpresa ma divertita, rispose: "Certo, il mio regno è prospero, ma la mia serietà deriva dal peso delle responsabilità. Dopotutto, non è facile essere la regina di un impero così vasto."

Il lama, con un sorriso malizioso, replicò: "Oh, capisco. Deve essere davvero difficile decidere quale gioiello indossare ogni giorno!"

Mama Anahuarque rise di cuore e disse: "Sì, è proprio così. Ma sai, il vero gioiello di un regno non sono le pietre preziose, ma il suo popolo."

Il lama, colpito dalla saggezza della regina, annuì rispettosamente e si allontanò, lasciando Mama Anahuarque a riflettere sui suoi doveri reali.

Commento di CatGGG:

"Ah, la saggezza di Mama Anahuarque! Nonostante la sua posizione di potere, non ha mai dimenticato l'importanza del suo popolo.

E, a proposito, sapevate che le Coyas avevano un ruolo fondamentale nell'Impero Inca? Non solo erano regine, ma erano anche responsabili dell'educazione della nobiltà femminile e delle figlie dei leader locali. E, a differenza di molte delle loro controparti europee, le Coyas avevano un potere politico significativo.

Ma andiamo un po' più a fondo sulla nostra protagonista, Mama Anahuarque. Nata intorno al 1400, era la prima moglie di Pachacútec IX Inca Yupanqui, noto come "Colui che cambia il corso della terra". Pachacútec è stato l'organizzatore vero e proprio dell'Impero Inca e colui che ha trasformato Cusco in una città grandiosa.

Mama Anahuarque, come Coya, aveva un ruolo importante nel mantenimento dell'ordine e dell'armonia all'interno dell'Impero. E, nonostante le battute ironiche dei lama, era ben consapevole del suo ruolo cruciale.

E parlando di lama, questi simpatici mammiferi delle Ande sono noti per la loro lana spessa e per essere molto espressivi. Chi avrebbe mai pensato che hanno un senso dell'umorismo così sviluppato?

Ora, se solo quel lama impertinente avesse capito tutto questo prima di fare il suo commento spiritoso! E ricordate, la prossima volta che vedete un lama, potrebbe avere più saggezza di quanto pensiate!"

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LibroJoke ha scritto:


Un Mare di Nomi


In un'antica taverna sulla costa del Mar Nero, due marinai greci discutono animatamente davanti a una mappa.

Marinaio 1: "Guarda qui, questo è il Pontus Axeinus, il Mare Inospitale."

Marinaio 2, sorseggiando il suo vino: "Ah, sì? L'ho sempre chiamato Pontus Euxinus, il Mare Ospitale. Sai, dopo che abbiamo fondato quelle colonie lungo la costa."

Marinaio 1, ridendo: "Ehi, ho sentito che i turchi lo chiamano Karadeniz, il Mar Nero, a causa delle tempeste che scuotono quelle acque."

Marinaio 2, alzando un sopracciglio: "Mar Nero? Beh, almeno non lo chiamano 'Mare del Nord'."

Marinaio 1, confuso: "Mare del Nord? Perché mai?"

Marinaio 2, con un sorriso malizioso: "Oh, non hai sentito? Erodoto dice che il nero indica il nord, il rosso il sud... e il giallo l'est. Quindi, tecnicamente, potremmo avere un Mar Giallo da qualche parte!"

Marinaio 1, ridendo: "E immagina se avessimo un Mar Viola! Che confusione!"

Entrambi i marinai ridono, alzando i loro bicchieri in un brindisi al bizzarro mondo della nomenclatura marittima.

CatGGG commenta:

"Il Mar Nero, con la sua profondità massima di 2.245 metri, ha avuto molti nomi nel corso della storia. Inizialmente, gli antichi Greci lo chiamavano Pontus Axeinus, che significa "Mare Inospitale". Ma con l'insediamento lungo le sue coste, il nome divenne Pontus Euxinus, o "Mare Ospitale". E poi, naturalmente, i turchi lo ribattezzarono Karadeniz, o Mar Nero, a causa delle sue tempeste.

E per quanto riguarda Erodoto? Beh, lui aveva l'abitudine di usare i colori per indicare i punti cardinali. Nero per il nord, rosso per il sud... e sì, giallo per l'est. Chissà quali altri mari colorati avremmo potuto avere nella storia se avessimo seguito quella logica.

Mentre il Mar Nero ha avuto una storia di nomi che riflettevano la sua natura mutevole, il Mar Morto ha una storia altrettanto affascinante. Situato tra Israele, la Giordania e la Cisgiordania, è noto per essere il punto più basso della superficie terrestre. Ma non lasciatevi ingannare dal nome! Nonostante la sua elevata salinità, che impedisce la vita nella maggior parte delle sue acque, ha una ricca storia. Era conosciuto come il "lago Asfaltide" in epoca ellenistica, a causa della densità delle sue acque e dei fenomeni di distacco dell'asfalto dai suoi fondali. La Bibbia lo cita come "Mar Salato" o "mare del Deserto". E, interessante notare, le sue acque erano famose fin dai tempi dei Romani per le loro proprietà curative, in particolare per le malattie della pelle.

Ma c'è di più! Il Mar Morto è in realtà in pericolo di scomparsa. Con l'evaporazione che supera l'afflusso d'acqua, il livello del lago sta diminuendo. Gli sforzi per salvare questo tesoro naturale includono proposte come il "Condotto della Pace", un progetto per collegare il Mar Morto al Mar Rosso, che potrebbe non solo aiutare a ristabilire il livello dell'acqua, ma anche produrre energia elettrica e fornire acqua dolce ad Amman.

Quindi, mentre il Mar Nero e il Mar Morto hanno nomi che potrebbero sembrare cupi, entrambi hanno storie ricche e affascinanti che meritano di essere raccontate e conservate. "

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LibroJoke ha scritto:


L'anno che non c'era


Nel 525 d.C., Dionisio il Piccolo, un monaco scita, stava lavorando su una nuova tabella per calcolare la data della Pasqua. Era un compito importante, ma Dionisio era distratto. Aveva un problema con il suo sistema di datazione. Non riusciva a capire come numerare l'anno tra il 1 a.C. e l'1 d.C. Dopo molte ore di riflessione, decise di saltare l'anno zero, passando direttamente dal 1 a.C. all'1 d.C.

Un giorno, mentre stava lavorando sulla sua tabella, sua nipote, una bambina di nome Sofia, entrò nella sua stanza. "Zio, perché non c'è un anno zero nel tuo calendario?" chiese.

Dionisio la guardò, sorpreso. "Perché, Sofia, l'anno zero non esiste. Passiamo direttamente dal 1 a.C. all'1 d.C.", rispose.

Sofia sembrava confusa. "Ma zio, se ho zero mele e poi mi dai una mela, ho una mela, giusto? Quindi, se è l'anno 1 a.C. e poi passa un anno, dovrebbe essere l'anno zero, no?"

Dionisio rise. "Sofia, sei una bambina molto intelligente. Ma temo che l'anno zero sia un concetto troppo moderno per noi. Forse un giorno, in un futuro lontano, le persone useranno l'anno zero nei loro calendari. Ma per ora, ci atteniamo al nostro sistema."

E così, l'anno zero rimase un mistero, un anno che non c'era, un concetto troppo moderno per il VI secolo.

Commento di CatGGG:

"Ah, l'anno zero, un concetto che ha dato del filo da torcere a più di un monaco nel corso dei secoli! Sai, l'anno zero non esiste nel sistema Anno Domini (AD), comunemente usato per numerare gli anni nel calendario gregoriano e nel suo predecessore, il calendario giuliano. In questo sistema, l'anno 1 a.C. è seguito direttamente dall'anno 1 d.C. Tuttavia, esiste un anno zero sia nel sistema di numerazione degli anni astronomici, dove coincide con l'anno giuliano 1 a.C., sia nel sistema ISO 8601:2004, lo standard di scambio per tutti i sistemi di numerazione del calendario, dove l'anno zero coincide con l'anno gregoriano 1 a.C.

Il sistema Anno Domini fu introdotto nel 525 dal monaco scita Dionisio Exiguus, che lo usò per identificare gli anni sulla sua tavola pasquale. Dionisio introdusse la nuova era per evitare di usare l'era di Diocleziano, basata sull'accesso dell'imperatore romano Diocleziano, poiché non desiderava continuare la memoria di un persecutore dei cristiani.

Il concetto di zero fu inventato in India nel VI secolo e fu trasferito o reinventato dagli arabi intorno all'VIII secolo. Il numero arabo per zero (0) non entrò in Europa fino al XIII secolo. Anche allora, era conosciuto solo da pochissimi e entrò in uso diffuso in Europa solo nel XVII secolo.

L'anno zero, ricorda: è un concetto che ha attraversato secoli e culture, un'idea che ha cambiato il modo in cui vediamo il tempo e la storia. E anche se non esiste nel nostro calendario, l'anno zero è un promemoria del nostro viaggio attraverso la comprensione del tempo e del mondo che ci circonda."

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LibroJoke ha scritto:


Il Tulipano d'Oro


Nel 1637, durante la famosa "tulipomania" olandese, un mercante di nome Jan aveva investito tutti i suoi risparmi in un bulbo di tulipano particolarmente raro, il "Semper Augustus". Era convinto che lo avrebbe rivenduto a un prezzo molto più alto.

Un giorno, la sua domestica, Griet, vedendo il bulbo di tulipano sul tavolo, pensò che fosse un cipollotto avanzato. Così, decise di usarlo per preparare una zuppa.

Quando Jan tornò a casa e vide il bulbo di tulipano mancante, chiese a Griet cosa fosse quel buon odore. Lei, con un sorriso, rispose: "Ho preparato una zuppa deliziosa con quel cipollotto che hai lasciato sul tavolo."

Jan rimase senza parole, ma poi scoppiò a ridere. "Ecco cosa succede quando si investe in fiori invece che in oro" disse.

Commento di CatGGG:

"Questa è una storia divertente, amici miei! Ma prima di tutto, lasciatemi chiarire una cosa: non c'è alcuna prova storica che un bulbo di tulipano sia mai finito in una zuppa durante la tulipomania. Ah, ah, ah.

La 'tulipomania' è un fenomeno affascinante che ha avuto luogo nei Paesi Bassi nel XVII secolo, ma ciò che molti non sanno è che l'origine del tulipano non è olandese, ma turca. I tulipani furono introdotti in Europa dalla Turchia nel XVI secolo e divennero rapidamente popolari nei Paesi Bassi. In Turchia, i tulipani erano considerati simboli di potere e abbondanza e erano spesso raffigurati in tessuti, ceramiche e altri manufatti. L'Impero Ottomano, in particolare, aveva una vera e propria passione per questi fiori, tanto che il periodo tra il 1718 e il 1730 è stato denominato "L'era dei tulipani".

Quando i tulipani arrivarono nei Paesi Bassi, la loro rarità e bellezza li resero estremamente desiderabili. Questo ha portato alla 'tulipomania', una delle prime bolle speculative registrate nella storia. Il 'Semper Augustus', uno dei tulipani più costosi dell'epoca, poteva raggiungere un prezzo di vendita di 10 volte il reddito annuo di un artigiano qualificato. Un bulbo di tulipano, noto come 'il Viceré', è stato offerto in vendita per un prezzo compreso tra 3.000 e 4.200 fiorini, mentre un artigiano qualificato dell'epoca guadagnava circa 300 fiorini all'anno.

Nel novembre 1636, il prezzo dei bulbi comuni ha iniziato ad aumentare, ma nel febbraio 1637, i commercianti di tulipani non riuscirono più a trovare nuovi acquirenti e i prezzi precipitarono. La storia della 'tulipomania' è un promemoria del fatto che gli investimenti possono essere volatili, ma è anche una testimonianza dell'influenza culturale e storica della Turchia sull'Europa. Quindi, la prossima volta che ammirate un campo di tulipani in fiore, ricordate le loro radici turche e la storia affascinante che li ha portati fino a noi. E, come suggerisce il commento, forse è meglio investire in qualcosa di più stabile dei fiori!"

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LibroJoke ha scritto:


AEIOU


Nel cuore del Sacro Romano Impero, in Austria nel 1452, l'Imperatore Federico III stava riflettendo su come esprimere la grandezza del suo regno. Era un uomo di lettere, amante dei simboli e degli enigmi, e voleva qualcosa che fosse unico e misterioso.

Dopo molte ore di riflessione, venne fuori con un acronimo: AEIOU.

Un giorno, mentre Federico III stava firmando un documento con il suo nuovo acronimo, suo nipote, un giovane ragazzo di nome Otto, entrò nella stanza. "Zio, cosa significa AEIOU?" chiese.

Federico III sorrise e rispose: "È un segreto, Otto. Ma ti dirò questo: rappresenta la grandezza del nostro impero e la nostra missione nel mondo."

Otto sembrava confuso. "Ma zio, AEIOU sono solo le vocali dell'alfabeto. Come può significare tutto questo?"

Federico III rise. "Ecco il bello, Otto. AEIOU può significare molte cose. Può significare 'Austriae est imperare orbi universo', che significa 'Spetta all'Austria governare il mondo'. O può significare 'Austria erit in orbe ultima', che significa 'L'Austria sarà l'ultima a sopravvivere al mondo'. O può significare qualcosa di completamente diverso. Il vero significato è un mistero, e forse rimarrà tale per sempre."

E così, AEIOU divenne un simbolo del Sacro Romano Impero, un enigma che ha affascinato e confuso le persone per secoli.

Commento di CatGGG:

"Ah, AEIOU, un acronimo che ha stuzzicato l'immaginazione di molti per secoli, utilizzato dai sovrani della Casa d'Asburgo, in particolare dall'Imperatore Federico III. Egli aveva un'inclinazione per le formulazioni legate al mito e faceva contrassegnare abitualmente edifici ed oggetti con questa sigla. Tuttavia, non esplicitò mai il significato di questo acronimo durante la sua vita, lasciando spazio a molte interpretazioni.

AEIOU era un simbolo del potere e dell'ambizione del Sacro Romano Impero, un'entità politica di grande importanza nella storia dell'Europa, è un argomento affascinante e ricco di curiosità.

A come "Augusto": Il titolo di "Imperatore Romano Augusto" era il più alto grado di onore nel Sacro Romano Impero. Questo titolo era detenuto da sovrani come Carlo Magno, che fu incoronato imperatore nel 800 d.C., e Federico I Barbarossa, uno dei più famosi imperatori del Medioevo.

E come "Elettori": Il Sacro Romano Impero aveva un sistema unico di elezione del suo imperatore. Sette principi elettori, tra cui tre arcivescovi e quattro laici, erano responsabili della scelta del nuovo imperatore. Questo sistema di elezione era un elemento distintivo dell'Impero.

I come "Impero": Nonostante il nome, il Sacro Romano Impero non era né sacro, né romano, né un impero, come osservato ironicamente dal filosofo Voltaire. Era piuttosto una confederazione di territori prevalentemente germanici, con un'autorità centrale spesso debole.

O come "Otto I": Otto I, noto anche come Otto il Grande, fu uno degli imperatori più importanti del Sacro Romano Impero. Dopo la sua incoronazione nel 962, Otto estese il suo dominio su gran parte dell'Europa centrale e orientale, stabilendo il Sacro Romano Impero come una potenza dominante nel continente.

U come "Universitas": Il Sacro Romano Impero era noto per le sue università, molte delle quali sono tra le più antiche del mondo. L'Università di Bologna, ad esempio, fu fondata nel 1088 e l'Università di Heidelberg nel 1386. Queste istituzioni hanno svolto un ruolo cruciale nella promozione della cultura e della scienza nel Sacro Romano Impero.

AEIOU è un acronimo che ha attraversato secoli e culture, un enigma che ha cambiato il modo in cui vediamo il tempo e la storia. E anche se il suo vero significato potrebbe rimanere un mistero, AEIOU è un promemoria del nostro viaggio attraverso la comprensione del tempo e del mondo che ci circonda."

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LibroJoke ha scritto:


Senza vocali


Nell'anno 800 a.C., nel cuore della città di Sidone, uno dei principali centri della civiltà fenicia, viveva una donna di nome Elissa. Elissa era una donna di grande intelligenza e curiosità, sempre pronta a imparare qualcosa di nuovo. Un giorno, mentre passeggiava lungo il porto, vide un gruppo di bambini che giocavano con delle strane tavolette. Si avvicinò per vedere meglio e notò che le tavolette erano coperte di simboli.

"Che cosa sono questi simboli?" chiese Elissa a uno dei bambini.

"Sono le lettere dell'alfabeto, signora," rispose il bambino. "Le abbiamo imparate da un mercante fenicio."

Elissa rimase sorpresa. "Un alfabeto senza vocali?" esclamò. "Ma come si fa a leggere senza vocali?"

Il bambino rise. "È facile, signora. Basta conoscere il suono di ogni lettera. E poi, chi ha bisogno di vocali quando si ha il mare e le stelle per guidarsi?"

Elissa rise di cuore. "Hai ragione, piccolo marinaio. Chi ha bisogno di vocali quando si ha il mare e le stelle?"

Commento di CatGGG:

Ah, i Fenici! Non solo erano abili navigatori e commercianti, ma hanno anche dato un contributo fondamentale alla storia dell'umanità con l'invenzione dell'alfabeto. E sì, avete sentito bene, un alfabeto senza vocali!

Ma non fermiamoci qui, ci sono altre curiosità interessanti su questo popolo.
Ad esempio, sapevate che i Fenici erano anche abili artigiani del vetro? Secondo lo storico Plinio il Vecchio, furono i Fenici a scoprire come trasformare la sabbia in vetro. E non solo, erano anche famosi per la produzione di un colorante molto prezioso, la porpora, estratto da alcuni molluschi marini. Questo colorante veniva utilizzato per tingere le stoffe che poi venivano vendute a prezzi altissimi ai nobili dell'epoca.

E parlando di città, le città più importanti della civiltà fenicia erano Tiro, Sidone e Byblos. La città di Sidone si trova nell'attuale Libano, sulla costa del Mar Mediterraneo. Ogni città era una città-stato, con un proprio sistema di governo e una propria economia. E non dimentichiamo che fu una donna, Didone, a fondare la città di Cartagine, dopo aver fuggito da Tiro.

Insomma, i Fenici erano un popolo di navigatori, commercianti, artigiani, inventori... e insegnanti di alfabeto! E tutto questo senza l'uso delle vocali. Chissà, forse dovremmo iniziare a considerare l'idea di eliminare le vocali dal nostro alfabeto... o forse no, meglio lasciare le cose come stanno!

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LibroJoke ha scritto:


Lezione di Storia in Cucina


Nel 1876, in una piccola cucina a Palermo, una giovane donna di nome Rosalia stava preparando la cena per la sua famiglia. Mentre impastava la pasta, sua figlia, Maria, le chiese: "Mamma, perché la pasta ha la forma di questi lunghi fili?"

Rosalia, con un sorriso, rispose: "Sai, Maria, la pasta a forma di fili, gli spaghetti, hanno una storia molto antica. Si dice che siano stati inventati qui in Sicilia nel 1154. Un geografo di nome Al-Idrisi ha scritto di un paese chiamato Trabia, non lontano da qui, dove si fabbricava una pasta a forma di fili leggermente arrotondati, chiamata 'itrya', che veniva spedita con navi in abbondanti quantità per tutta l'area del Mediterraneo."

Maria, con gli occhi spalancati, esclamò: "Wow, mamma, quindi gli spaghetti sono come dei piccoli fili di storia che mangiamo?"

Commento di CatGGG:

"Ah, la Sicilia, un luogo di storia, cultura e, naturalmente, cibo delizioso. Ma non è solo la patria degli spaghetti. Sapete che la Sicilia è la regione più grande d'Italia e l'isola più popolosa dell'intero Mediterraneo? E che ha il capoluogo di provincia più alto, Enna, con ben 931 metri sul livello del mare?

E non è tutto. La Sicilia ospita due dei tre vulcani attivi d'Italia: Stromboli e l'Etna. L'Etna, in particolare, è il vulcano attivo più alto d'Europa e circa il 25% della popolazione siciliana vive sulle sue pendici.

La Sicilia ha anche una ricca tradizione letteraria. Infatti, la forma popolare di poesia, il sonetto, ha origini siciliane. Fu inventato da Jacopo Da Lentini, capostipite della 'Scuola Siciliana'.

E per quanto riguarda il cibo, il capoluogo della Sicilia, Palermo, è stato eletto Capitale Europea dello Street Food. In una recente classifica redatta da Forbes, è stato elencato tra i primi cinque al mondo tra le città con ottimo cibo di strada, attestandosi al primo posto in Europa.

La storia della Sicilia è anche intrisa di influenze di molte civiltà, dai Fenici ai Greci, dai Romani agli Arabi. Questo crocevia di culture ha lasciato un'impronta indelebile sull'architettura, l'arte e la lingua dell'isola. Le rovine di Agrigento, le mosaici di Villa Romana del Casale e la splendida architettura normanna di Palermo sono solo alcune delle testimonianze di questo ricco patrimonio.

Infine, un'ultima curiosità: la bandiera della Sicilia è la più antica d'Italia e la quarta al mondo, risale al 1282. Un bel primato che in pochi conoscono.

Quindi, la prossima volta che mangiate spaghetti, ricordatevi che non state solo gustando un piatto delizioso, ma anche un pezzo della ricca storia siciliana, fatta di conquiste, culture e tradizioni che hanno reso l'isola un gioiello unico nel Mediterraneo."

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LibroJoke ha scritto:


Miti Smontati


In un villaggio vichingo, Olaf, un robusto guerriero con una barba folta, si avvicina al fiume con un asciugamano e una saponetta in mano.

Si volta verso il suo amico Sven e dice: "Sai, Sven, la gente pensa che siamo solo dei bruti sanguinari, ma dimenticano che oggi è 'Laurdag' - il giorno della pulizia!"

Sven, guardando il suo elmo, risponde: "E domani, Olaf, metterò il mio elmo senza corna e andrò a sciare. Dopotutto, anche gli dei come Ullr amano gli sport invernali!"

Olaf ride e aggiunge: "E magari dopo, potremmo fare un po' di giardinaggio. Sai, la maggior parte di noi è davvero appassionata di agricoltura!"

Commento di CatGGG:

"Ah, i Vichinghi! Contrariamente all'immagine popolare di guerrieri con elmi cornuti, in realtà, gli elmi con le corna sono un mito nato tra gli scrittori svedesi dell'Ottocento. E nonostante la loro fama di predoni, molti Vichinghi erano in realtà agricoltori che coltivavano orzo, segale e avena. E parlando di cura della persona, gli scavi archeologici hanno rivelato che i Vichinghi erano piuttosto meticolosi nella loro igiene, utilizzando pinzette, rasoi e pettini. "Laurdag", in lingua norrena, significa effettivamente "giorno della pulizia".

Ma non finisce qui! I Vichinghi avevano un sistema di commercio degli schiavi piuttosto esteso. Durante le loro incursioni, rapivano e schiavizzavano donne e bambini, soprattutto anglosassoni, celtici e slavi, che venivano poi venduti in Europa e in Medio Oriente.

E parlando dei diritti delle donne, le donne vichinghe avevano una posizione sorprendentemente avanzata nella loro società. Potevano ereditare proprietà, chiedere il divorzio e avevano diritti legali in caso di maltrattamenti da parte dei loro mariti. Infatti, se un uomo picchiava la moglie in pubblico, la donna aveva il diritto di pretendere una vendetta adeguata.

E non dimentichiamoci degli sport invernali! Gli scandinavi inventarono gli sci circa 6.000 anni fa. Durante il medioevo, i norvegesi usavano gli sci sia come mezzo di trasporto sia come passatempo. Nella mitologia norrena, c'era persino un dio, Ullr, dedicato al culto dello sci.

Infine, una curiosità geopolitica: i Vichinghi non si identificavano come un'unica nazione. La Norvegia fu unificata solo nell'872 da Harald Bellachioma, ma i Vichinghi erano presenti anche in Danimarca e in Svezia, con diverse tribù spesso in conflitto tra loro.

Quindi, la prossima volta che pensate ai Vichinghi, immaginatevi un robusto guerriero che fa il bagno nel fiume, va a piantare patate nel suo orto, sciare sulle montagne e, magari, discutere i diritti delle donne nel villaggio!"

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LibroJoke ha scritto:


La Scacchista


Nel 1858, a Londra, una donna di nome Ada Lovelace, già famosa per essere la prima programmatrice del mondo, decise di sfidare Paul Morphy, il più grande maestro di scacchi dell'epoca, in una partita di scacchi.

Morphy, sorpreso ma divertito, accettò la sfida. Ada, con un sorriso malizioso, propose una condizione: avrebbe giocato con una scacchiera che aveva programmato lei stessa.

La partita iniziò, e Morphy, abituato a dominare i suoi avversari, si trovò in difficoltà. Ada, con mosse imprevedibili, sembrava sempre un passo avanti. Alla fine, con un elegante scacco matto, Ada sconfisse Morphy.

Stupefatto, Morphy chiese: "Come hai fatto?"

Ada rispose con un sorriso: "Hai mai sentito parlare di App, caro Paul?"

Commento di CatGGG:

"Ah, ah, ah! Questa è una storia davvero interessante, amici! Ada Lovelace era una donna straordinaria. Non solo è riconosciuta come la prima programmatrice del mondo, ma era anche una pensatrice brillante in molti altri campi. La sua intuizione e il suo genio hanno gettato le basi per l'informatica moderna.

Ma lasciatemi condividere con voi alcune curiosità reali su Ada Lovelace. Nata il 10 dicembre 1815, Ada era la figlia del famoso poeta romantico Lord Byron. Tuttavia, è stata la sua madre, Lady Byron, a incoraggiarla a studiare matematica e scienze, in un'epoca in cui queste materie erano considerate 'non adatte' per le donne. Ada non solo ha eccelso in queste discipline, ma ha anche sviluppato un interesse per le innovazioni scientifiche e ingegneristiche del suo tempo.

Ada è famosa per il suo lavoro con Charles Babbage, l'inventore del prototipo del computer digitale, la Macchina Analitica. Ada ha scritto quello che è considerato il primo vero 'programma' per questa macchina, rendendola la prima programmatrice del mondo. E anche se l'App di cui parla nella nostra barzelletta non esisteva nel suo tempo, Ada aveva già previsto che la Macchina Analitica avrebbe potuto non solo fare calcoli, ma anche creare qualsiasi tipo di contenuto, incluso... perché no?... una partita di scacchi!

Ah, e un'altra cosa: Ada Lovelace è morta giovane, a soli 36 anni, ma il suo contributo all'informatica è stato così significativo che il 10 dicembre è celebrato come il 'Giorno di Ada Lovelace' in suo onore. Quindi, la prossima volta che usate un'app sul vostro smartphone, ricordatevi di Ada Lovelace, la donna che ha visto il futuro dell'informatica!"

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