Re: Corti 2023 - Settimana 6
VEGGENTI TRA I VERMI
Un altro corto a tema fantascientifico. Ho girato gli occhi e sbuffato quando l'ho aperto per la prima volta. Poi però mi sono ricreduto! La storia mi è piaciuta molto e ho voluto fare più run perché il corto mi ha spinto a farle! Viaggio in modo sicuro o sfreccio tra le stelle? Aiuto il capitano a fare le sue cose o faccio le mie? Brava/o autorice/tore!
L'indovinello era fin troppo semplice e secondo me è un vantaggio. In questo modo non è frustrante raggiungere il finale migliore, che ho raggiunto alla prima lettura, e ho potuto rischiare il tutto e per tutto nelle run successive senza stress.
Bello – molto bello – l'uso della parola verme in diverse accezioni.
La scrittura mi è sembrata scorrevole e non ho critiche da fare allo stile. Personalmente non ho trovato difficoltoso il conteggio del TEMPO e della RESISTENZA e sinceramente non capisco chi ha avuto difficoltà. Se sommare da una parte e sottrarre dall'altra può essere macchinoso, sommare da entrambi le parti è la stessa cosa. Forse la penna dietro questo corto avrebbe potuto pensare a impostare la meccanica solo sulle somme, ma ripeto che per me non è stato affatto un problema portare il conto.
NON ERA UN CINGHIALE
Un'idea molto interessante e divertente che l'autore/trice ha saputo anche rendere bene pensando a scene a tratte esilaranti e caratterizzando bene i personaggi (soprattutto quelli secondari) e l'ambiente. Mi ha ricordato le tante parodie del Signori degli Anelli che giravano in reta, fatte nei più disparati dialetti e che trattavano i più disparati temi. Qui la parodia trasforma completamente il mondo tolkeniano e ci ritroviamo in un mix di Tarantino-Rick e Morty che non mi è dispiaciuto affatto.
Peccato però che il mio giudizio positivo si ferma all'idea. La realizzazione lascia un po' a desiderare. Per me è stato davvero difficile portare avanti la lettura tra errori grammaticali, refusi, frasi che forse erano state modificate senza però cancellare la parte da modificare. Insomma, il racconto manca di revisione. Una rilettura sarebbe stata sufficiente per scremare buona parte degli errori più grossolani.
Una bella rilettura da parte di un tester invece sarebbe stata ottima per limare alcuni problemi di progettazione. In particolare mi riferisco ad alcuni passaggi bruschi e al fatto di sottrarre 2 ad alcuni paragrafi: una scelta che sarebbe potuta essere interessante, ma che si è rivelata totalmente inutile visto com'è stata realizzata. Bastava rimandare semplicemente a un altro paragrafo oppure aggiungere quelle poche righe direttamente sotto al paragrafo principale.
La musica non l'ho ascoltata (in gioco). L'ho ascoltata dopo perché sono un gra divoratore di note musicali, ma in gioco non mi sembrava il caso. Si tratta di un corto con paragrafi brevi e non ci sarebbe stato il tempo di finire una canzone. Forse la musica poteva essere integrata in modo automatico (non so se ciò sia possibile e non so nemmeno come spiegarlo... insomma, la musica che parte automaticamente ad ogni paragrafo). In questo modo forse si sarebbe potuto fare a meno di quello che secondo me è un ausilio esterno, non previsto dal bando.
Concludo dicendo che l'idea è molto bella e le vicende molto interessanti. C'è solo bisogno di una bella limatura al tutto.
LA PARODISSEA
Quando ho aperto la Parodissea mi sono trovato davanti a uno dei miei corti preferiti di tutto il concorso! C'è tutto! C'è il viaggio (quello per antonomasia), c'è una buona scrittura, un sistema innovativo e divertente, una buona progettazione e tanti spunti che spingono a rigiocare.
Alcune trovate sono esilaranti, ma davvero (il fatto che “dopotutto anche Omero si esprimeva in versi” mi ha steso XD!).
Il Puzzle System è davvero una cosa nuova per me! È troppo divertente provare nuove combinazioni e ancora più divertente è leggere il testo con le combinazioni scelte. C'è stata cura in questo, ogni parola è sempre coerente con il testo, a prescindere dalla posizione in cui si vuole collocarla. Sono sicuro che questo corto è un assaggio di questa nuova meccanica, un campione gratuito, ma a differenza di altri corti in cui l'esempio dato era apprezzabile ma forse inadatto al corto, qui non vedo niente di non adatto: la meccanica è perfettamente inserita in un corto che comincia e finisce senza lasciarti un senso di incompiuto. E aggiungo altro: lo vedrei volentieri in forma estesa!
Di negativo cosa posso dire? Non molto in realtà. L'unica pecca che ho riscontrato è che l'elevato numero di parole chiave risulta difficile da ricordare se si fanno più run consecutive, ma non lo reputo un problema invalidante perché durante una singola run non ho avuto problemi di memoria, e per me è quello che conta. Se si aspetta un po' prima di rileggerlo, la storia resta godibilissima.
Per me LA PARODISSEA vola dritta dritta in finale, ça va sans dire.
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Re: Corti 2023 - Settimana 6
Veggente tra i vermi
Storia semplice ma efficace. L'dea di base era molto simile a quella di tutti gli altri corti sullo spazio in gara, ma di questo corto ho apprezzato la pulizia e la cura nella scrittura.
Purtroppo tenere a mente i valori numerici non è stato comodo per me: tra numeri di paragrafo, somme e sottrazioni, alla fine o mi scordavo a che paragrafo volevo andare o mi scordavo quanti punti avevo in uno dei due valori.
La scelta di utilizzare il termine "verme" ancora mi fa storcere il naso. Speravo che la specie aliena avesse un qualche nome proprio con cui identificarsi, e invece il nostro simile non ci dice nemmeno come ci chiamiamo. Lo scambio si concentra sul nostro aspetto originario piuttosto che sulle informazioni che potrebbero aiutarci a definire la nostra identità. Già all'inizio l'idea che ci facciamo del nostro personaggio è molto aleatoria, visto che non ha più un corpo e la sua mente è dentro un computer, e dallo scambio col nostro simile in realtà poco cambia, se non che mi resta l'immagine di un verme in testa. Avrei voluto che fosse fatto uno sforzo linguistico in più per aiutare il lettore a definire il personaggio in un modo altro. Per fidarmi di quello che diceva il mio simile avrei avuto bisogno di più dell'immagine di un verme: un nome, un riconoscimento, un'affinità, qualcosa a cui sentire di poter appartenere... alla fine so che la scelta di fidarmi di lui è quella giusta, ma la faccio quasi contro voglia, non convinta.
Questo è l'unico punto su cui suggerisco agli autori di lavorare in futuro.
Non era un cinghiale
Non ero d'accordo ad ammettere questo corto in gara. Si tratta a tutti gli effetti di una fanfiction parodica crossover tra Il signore degli anelli e qualcos'altro. In più ci sono tre scelte in croce e tutto il resto va con il navigatore automatico a seconda della prima scelta che si fa. Si tratta a mio parere di un corto troppo legato all'opera originale, in cui i personaggi sono privi di spessore e sono divertenti solamente perché riconoscibili come caricature. Leggerlo non mi ha lasciato molto.
Parodissea
Al contrario del corto precedente, la parodia sull'Odissea l'ho trovata più accettabile, anche perché gioca proprio sul fatto che la storia di Ulisse la conoscono tutti e sfida il giocatore ad alterarla con trucchetti metaletterari. Ho provato tutte le combinazioni solo per vedere cosa erano stati capaci di inventarsi gli autori. Alla fine non ho riso tanto come mi aspettavo, ma ci ho provato molto gusto. Per questo sistema di gioco originale e per la creatività delle scelte assurde, voto questo corto per il passaggio in finale.
Gli autori hanno voluto esagerare mettendo anche delle parole chiave, che però sono uno zinzino troppo da tenere a mente: se alla prima run risulta piuttosto semplice ricordarle, dalla seconda in poi è facilissimo confondersi con quelle già ottenute nelle partite precedenti.
P.s. Il doppiosenso della sirena mi ha totalmente spiazzata, non me l'aspettavo zero. XD
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Re: Corti 2023 - Settimana 6
IL VEGGENTE TRA I VERMI
Inizio il corto e subito mi sento immerso in un'atmosfera alla Warhammer 40k, il che mi piace, misto a un più mite Star Trek. Qualcosa non mi torna nell'ambientazione, o meglio intuisco che deve esserci un mistero dietro al Veggente, è un essere troppo diverso dagli altri umani per liquidare i suoi poteri e il suo incommensurabile servizio con una casualità. E gli altri psionici?
Non rimango deluso. Il colpo di scena secondo me è una delle cose migliori del corto: come è gestito, le scelte morali che apre, il fatto che sia effettivamente segreto (per quanto, giustamente, facile da scoprire) e non obbligatorio.
I due parametri sono un po' più difficili da tenere a mente di quanto potrebbe sembrare di primo avviso. Suggerisco anch'io che sarebbe stato più proficuo un sistema basato solo sull'addizione (es TEMPO e DANNI), anche se questo avrebbe fatto sentire ancora di più la facilità di intuizione degli effetti delle scelte, che già così permettono di andare piuttosto a colpo sicuro in base a ciò che non possiamo permetterci di perdere. Capire bene abbastanza gli effetti delle proprie scelte non è un male, anzi lo trovo apprezzabile, anche in questo corto. Il contrario sarebbe stato molto, molto peggio, ed è ancora più perdonabile per il fatto che il succo del corto è altrove, è nello scoprire e arrivare alle scelte morali finali. In un certo senso i punteggi strutturali sono al loro servizio ed è un bene che siano determinabili e bene dalle scelte da una giocata all'altra.
Però! E proprio qui secondo me sta il grosso difetto del corto, mi sfugge il collegamento logico tra i punteggi del viaggio dell'Orgoglio di Callisto e l'esito dello scontro tra umani e Vermi.
Già il viaggio dell'Orgoglio e la sua motivazione vengono prontamente accantonati appena compaiono i vermi. E c'erano tanti modi per integrarli nella guerra imminente, ad es se, invece dei negoziati per lo sfruttamento delle risorse, portasse (segretamente) una qualche arma per sconfiggere i vermi dove attivarla per distruggerli, e questo avrebbe forzato i vermi a palesarsi e ad agire, anche contro dei primitivi come gli umani.
Sarebbe stato bello se ci fosse stato questo collegamento tra il viaggio dell'Orgoglio e la guerra dei vermi, e soprattutto un collegamento logico tra i valori del viaggio e le conseguenze nella battaglia finale. Ad esempio, invece di TEMPO e RESISTENZA (o DANNI) della nave, c'è TEMPO e SFORZO (del Veggente). Avrebbe creato delle combinazioni incredibili per finali differenti. Ad esempio, se per arrivare in tempo ti sforzi troppo, poi non puoi contribuire a sufficienza, qualunque sia la tua parte, però se arrivi davvero in tempi brevissimi, a costo di grande sforzo, l'umanità attiva la sua arma e i vermi sono sconfitti, anche se alla fine volevi parteggiare per loro. Potrebbero finire sconfitti anche senza che tu venga mai a sapere della loro esistenza, se arrivi senza perdere tempo. Se arrivi troppo tardi allo scopo di conservare le forze, i Vermi attaccano prematuramente - e se poi passi alla parte dei vermi, questo è un vantaggio. E così via.
Che dire, un'ottima base, con delle limature possibili nella struttura e nel sistema per elevarlo verso l'eccellenza.
NON ERA UN CINGHIALE
Questo corto parte benissimo. E' pieno di buone idee, la migliore delle quali rileggere il Signore degli Anelli in chiave pulp trash, cosa che ho trovato spassosissima a ogni reinterpretazione di personaggi e situazioni. Per me anche se parodia di un materiale esistente, possiede comunque creatività nelle rielaborazioni, non è scontato, potevano essere molto più banali.
Altra buona idea è sostituire le parole chiave con il sommare o sottrarre un numero in base al simbolo, così che ci siano scelte pseudo-segrete a cui non si può accedere facendo i furbi come ad esempio scegliendo dove abbiamo una parola chiave che non abbiamo. Anche se io lo avrei fatto con il numero del paragrafo in corsivo per l'addizione e in testo normale non in grassetto per la sottrazione, o viceversa, e che lascia comunque la possibilità di combinarli.
E altra buona idea è il paragrafo segreto, accessibile adocchiando le lettere in corsivo. Mi sarebbe piaciuto che questo espediente non ci fosse in un punto solo, ma in più punti, così che chi se ne accorgeva alla prima aveva modo di cambiare radicalmente la storia o quelle specifiche situazioni -in meglio, ricompensando così la propria acutezza-, mentre se viene scoperto più tardi, invoglia a rileggere il corto per vedere cosa ci siamo persi nei paragrafi dove abbiamo trovato altre lettere in corsivo.
Ma è bello che, tra tutti i punti dove mettere per una sola volta quell'espediente, per me è stato scelto davvero il migliore: quando tutto sembra perduto... e invece no! Dubito che sia stato intenzionale, ma lo vedo comunque come un ulteriore omaggio a Tolkien e al suo concetto di Eucatastrofe, di Grazia Imprevedibile, che permea il Signore degli Anelli.
Tutto bello? No. Affatto. E' pieno di buone idee implementate male. Sulla scrittura non mi soffermo. E' buona nella scelta dei dettagli, ad esempio traspare bene la vita coatta di Fred e Sam e di Dalf e di Glum, ma è pessima nella forma. La mancanza di cura e di rilettura non può passare sotto silenzio, soprattutto in relazione alla cura nella forma di corti precedenti, come Nel Nome di Magellano o Post Scriptum, per fare solo due nomi.
Ma il difetto peggiore è senza dubbio la mancanza di interazione. Le scelte non sono rilevanti, tranne quella iniziale e quella finale, e pure quelle ben poco. Così è poco più interattivo di un racconto, ma in certi punti ci si sente anche presi in giro per l'irrilevanza delle proprie scelte, che non solo non cambiano gli esiti della storia (il che, fino a un certo punto, ci può stare, soprattutto in un corto o in un lg progettato "lineare" alla Lupo Solitario o monofinale), ma non cambiano in modo rilevante o interessante nemmeno gli eventi che portano agli stessi esiti, e questo no, non ci può stare.
Come detto, le potenzialità ci sono. Autore, sono con te!
LA PARODISSEA
Oooh! Credo di aver trovato il corto che sosterrò fino alla fine, il mio candidato per la vittoria di questo pregevole concorso, e, anche non fosse per la sua qualità, quale migliore vincitore di questo tema che una parodia del viaggio dei viaggi, l'Odissea?
Ma partiamo dai difetti. L'unico che trovo è la difficoltà di ricordare le parole chiave, forse un po' troppe e sì, che si confondono da partita a partita causa la rapidità delle singole partite.
Per il resto, la meccanica di base del Puzzle System per me è davvero brillante, oserei dire geniale, e una vera innovazione sul lato gioco nata da questo concorso, che secondo me a partire da qui può fare molta strada, in altri corti o in opere più lunghe. Dà la sponda perfetta per la creazione di combinazioni spassose e sfida il lettore a provarle, aumentando in automatico la rigiocabilità, e sono tutte sostenute a dovere dalle trovate dell'autore.
Proprio per questo, mi è dispiaciuto molto, di quel dispiacere buono che, per restare in tema, i greci chiamavano algos (il dolore che apre, come in nostos algos, la nostalgia, il dolore/anelito del ritorno che è il motore dell'Odissea) contrapponendolo all'agon (il dolore che chiude, da cui agonia), dicevo, mi è dispiaciuto che il corto si esaurisse solo in quelle situazioni. Non vorrei dire, ma l'Odissea è piena di celeberrime altre scene che con un sistema simile possono volgere in mille modi spassosi: penso alla ninfa(omane) Calipso, ai lotofagi, alle vacche del Sole, ai feaci & Nausicaa... per me siamo solo all'inizio, l'inizio di uno splendido e spassoso viaggio se l'autore vorrà.
Il mio voto va alla Parodissea.
"Don't mourn for me. This is my destiny." —Gerrard Capashen
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Re: Corti 2023 - Settimana 6
VEGGENTI TRA I VERMI
Una bella storia con un bel twist che mette il lettore davanti a un vero bivio interiore per fare la scelta finale. Nessuna difficoltà nel tenere il conteggio di tempo e resistenza, ben implementati nella storia e equilibrati. L'ho trovata una storia profonda, con implicazioni morali. Mi è piaciuta! Bravi autori per l'idea, la realizzazione e la scrittura che non presenta problemi.
NON ERA UN CINGHIALE
La base di partenza è divertente: una rivisitazione in chiave parodistica del Signore degli anelli che qui diventa un action movie di serie B (li adoro) con scene rocambolesche e divertenti.
La scrittura però lascia molto a desiderare. Troppo. Non mi riferisco allo stile, che è personale e differente per ogni scrittore, intendo proprio errori di grammatica e di ortografia troppo troppo gravi. L'ho letto con indignazione, lo ammetto. Non voglio colpevolizzare l'autore, la prima bozza di chiunque è “brutta”, ma credo che in questo caso ci si sia fermati solo alla prima bozza. Si sente forte il bisogno di una rilettura con conseguente riscrittura. Mi scuso in anticipo se reco offesa a qualcuno, ma ho trovato questa noncuranza irrispettosa nei confronti degli altri autori che si sono impegnati a confezionare un buon prodotto.
Ripeto che in generale mi è piaciuta l'ambientazione e anche giocare è stato divertente. I problemi tecnici che segnalerei sono gli stessi già notati da altri utenti (pochi bivi, sottrarre 2 che non porta ad alcun cambiamento).
Il mio modesto parere è che quest'opera non è più bella dei tre racconti esclusi che, al contrario, sono scritti meglio. Se si parla di gioco e di scrittura è necessario tenere conto anche di quest'ultima.
Chiedo, anzi sprono, l'autore/autrice ha rileggerlo e riscriverlo perché l'idea è interessante.
LA PARODISSEA
Senza dubbio il miglior racconto dei tre, sia per la scrittura irriverente che strappa sorrisi, talvolta risate, ad ogni paragrafo, sia per il Puzzle System, geniale a mio avviso. È un sistema che spinge il lettore a provare, riprovare, mescolare e rigiocare, e vedere che ogni combinazione porta a conseguenze sensate e coerenti è un piacere che soddisfa sia il lato ludico sia quello di lettura.
Le molte doti mettono a dura prova la memoria. Eppure ho trovato divertente anche temere di aver scordato qualcosa. Non so come dirlo, il semplice fatto di fermarmi a ricordare se avevo o no una dote e ripassare mentalmente dove l'avevo eventualmente trovata mi ha fatto ricordare le scene passate e quindi ridere di nuovo.
Questa settimana vince LA PARODISSEA.
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Biriany
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Re: Corti 2023 - Settimana 6
Spiace fare il guastafeste, ma fra le settimane, questa è quella che mi è piaciuta di meno
Sia chiaro, tutti e tre i corti condividono dei pregi importanti. Sono aderenti al tema, sono scorrevoli, giocabili ed esenti da bug.
Insomma, siamo anni luce avanti a Caccia Maledetta (2022), o a Il labirinto del cacciatore di venti (2020), segno che, anche grazie alla preselezione, la standard minimo dei corti si è alzato. Le critiche che sto per fare vanno, pertanto, contestualizzare in questo riquadro.
Innanzitutto, ho riscontrato lo stesso problema di settimana due, dato che i corti sono derivativi: la Parodissea prende da Omero, Non era un cinghiale prende da Tolkien. Se avete mai visto della fantascienza (ma anche solo Doctor Who), anche la trama di Veggente fra i vermi vi sembrerà cosa vista e rivista.
Veggente fra i vermi, secondo me, è un mezzo disastro non solo sull'originalità della trama, ma anche su ritmo, regolamento, enigmi e world building.
Ritmo: l'idea era di nascondere una storia segreta dentro a una storia più innocua. Interessante nella teoria, nella pratica sembrano due storie slegate.
Regolamento: è il regolamento classico con due parametri da bilanciare nel tentativo di trovare l’equilibrio. Una formula classica, vista e rivista e che non mi dice più niente. C’è chi ritiene che usare un regolamento classico e rodato sia una scelta valida, per me ha lo stesso sapore di trovare un corto fantasy con protagonista prescelto stereotipato, etc: preferisco di gran lunga un corto senza regolamento. In questo caso, tuttavia, sono disposto a perdonare. Riflettendoci, mi sono reso conto che il regolamento classico è propedeutico ad alimentare l’ “inganno” del corto e nascondere la vera trama.
Enigmi: c'è un unico enigma, che è da rincoglioniti, non è contestualizzato in alcun modo, è obbligatorio per accedere alla trama. È l'escamotage più pigro che mi viene in mente per far dire al giocatore "ma allora si poteva anche perdere!". Non ci siamo.
World building: mi sono ritrovato un po’ stranito in più occasioni. Credo che una narrazione più intelligente avrebbe potuto approfondire un po’ di più il mondo e la sua storia senza appesantire. Non mi è chiaro, ad esempio, come faccia un computer ad aprire dei wormhole (ok, gli hai messo dentro l’intelligenza di questa creatura.
La Parodissea: non ho riso. Mai. Mi spiace. Ho giusto sorriso in un paio di punti, come per battuta delle sirene, ma nulla di più.
La meccanica è anche carina, per quanto ha un problema intrinseco: tutte le possibilità vengono presentate al lettore come di uguale validità, ma nella pratica, riuscire a dare lo stesso peso richiede uno sforzo di progettazione enorme.A volte, alcuni elementi vengono tralasciati, a volte le conseguenze appaiono un po’ sconclusionate, a volte si vede proprio che, per far uscire tutte le diramazioni, ne è andata di mezzo la storia. Ripeto, non è un problema degli autori. Secondo me è proprio la meccanica che rende la scrittura difficile, oltre a forzare l’inserimento di molte parole chiave.
È un po’ ostico tenere a mente tutte le parole chiave, soprattutto in multiple run.
Il problema principale del corto, però, per me risiede nell’umorismo. È difficile spiegare perché una cosa non fa ridere. Provo ad azzardare la mia risposta: qui più che a una presa in giro dell'Odissea, siamo davanti a una serie di battute che hanno l'odissea come cornice. E non è neanche proprio così, perché la storia che creiamo con le nostre scelte diverge dell'Odissea classica, è può diventare una storia con una sua dignità: il lettore finirà a mettere il suo focus anche su questo elemento, godendo meno delle battute.
Non era un cinghiale mi ha divertito di più, per quanto abbia dei problemi enormi.
L'escamotage di attualizzare una storia del passato funziona sempre: ogni epoca è piena di comportamenti assurdi e paradossali, che passano in sordina per via del contesto. Se rimuoviamo tale contesto ed esacerbiamo, è molto facile strappare una risata.
Peccato che l’opera abbia pochissimi bivi: gli autori si sono dimenticati che un corto-gioco deve avere qualche vantaggio nell’essere interattivo e qui, purtroppo, le scelte non apportano molto alla trama, né cambiano il modo di fruire il corto.
Come mio solito, passo sopra agli errori grammaticali. Ho digerito un po’ meno altri collegamenti inter-paragrafo un po’ bruschi.
Colonna sonora completamente superflua: non è il concorso adatto per presentare elementi multimediali.
Nel complesso, non ho un corto preferito per la settimana. Forse, dal punto di vista oggettivo, meriterebbe La Parodissea, ma sono convinto che vincerà senza il mio voto, e, pertanto, scelgo Non era un cinghiale, perché è il corto che mi ha intrattenuto di più.
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FinalFabbiX
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Signore del Totoautori 2016
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Cavaliere del Sole
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Re: Corti 2023 - Settimana 6
Un po' in ritardo, ecco le mie recensioni
Veggenti tra i vermi
Attinenza al viaggio: elevata
Facilità d'uso: Tenere a memoria due serie di numeri che cambiano è un po' troppo per me.
L'ambientazione mi è piaciuta molto. Un mix riuscito che trae ispirazione sia da warhammer 40000 che da Dune.
Si respira anche un'aria di fantascienza positiva, con astronavi luccicanti, imperi galattici...
Trovo solo un po' strano che una creatura onnipotente si sia fatta assoggettare dagli umani e ne diventi un agente.
Detto questo, la scrittura scorre bene e la lettura è piacevole, non ho visto errori ne incongruenze particolari.
Forse la figura del capitano poteva essere più sviluppata e non relegata al ruolo di parola chiave o poco più, ma immagino che con lo spazio a disposizione non fosse così facile.
Io voto "veggenti tra i vermi"
Non era un cinghiale.
Attinenza al viaggio: elevata
Facilità d'uso: Ok.
La lettura non è facile: ci sono parecchi errori anche grossolani. troppi refusi. In compenso la parodia è molto gustosa e ci sono alcune trovate volutamente trash che mi hanno fato ridere ("Il machete del triveneto").
Non ho neanche capito perchè improvvisamente mille tentacoli corrono in aiuto del protagonista. Dovrebbe essere una citazione, ma per me c'entra pochissimo, non essendo secondo me di Tolkien. Capisco se il fiume si fosse ingrossato all'improvviso travolgendo i cattivi...
La parte "Gioco" in sè mi pare un po' limitata: si va in una direzione e si sperimenta qualche variante. Un po' come leggere alcune storie parallele.
Vengono forniti alcuni oggetti ma non hanno un uso pratico nel gioco (il salame, ad esempio)-
Il meccanismo del +2/-2 è interessante. In teoria permetterebbe di godere di due varianti della storia. Purtroppo sembra implementato superficialmente e soprattutto non è chiaro se il testo del paragrafo a cui si rimanda sostituisce o implementa quello di partenza.
Mi sembra ci sia un bug al paragrafo 8*. In teoria bisognerebbe andare al 10, ma il testo non prosegue con congruenza come se forsse un rimando sbagliato.
Forse lo si sarebbe potuto sostituire con dei paragrafi di rimando "calassici", ma probabilmente l'autore ha optato per questa soluzione a causa del limite tiranno dei 23000 caratteri.
La raffinatezza che mi è piaciuta di più sono stati i link alle musiche su internet adatti alla situazione. Una bella idea ma sono riuscito a fruirne solo su PC, mentre scrivo questa recensione.
LA PARODISSEA
Attinenza al viaggio: elevata
Facilità d'uso: Sarò un caso disperato, ma tenere a mente troppe parole non fa per me. Non ci siamo
La lettura è molto piacevole e accattivante, molto umoristica. Le immagini veicolate "alla Terry Pratchett" mi hanno fatto davvero sorridere di cuore (nota personale: grazie all'autore: Ne ho bisogno in questo periodo). Polipofemo
La parte gioco, il "puzzle system" lo trovo davvero originale (mai visto prima, correggetemi se sbaglio). Si presta molto a creare una storia a bivi!
Purtroppo nel corto questo è stato impiegato per creare una storia lineare con alcune deviazioni, in cui possono esserci o meno delle morti o dei finali (ben cinque, comunque) a seconda delle scelte fatte in precedenza.
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Erikzann
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Novizio
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Re: Corti 2023 - Settimana 6
Ciao!
Prima di proseguire con il classico spiegone, vorrei scusarmi con ognuno di voi: nonostante conosca bene la vostra lingua, ho scritto da cani e non è da me.
La parte finale della redazione di “Non era un cinghiale” è stata disturbata dall'inizio di un periodo difficile per me (e per alcuni dei miei cari) e ho fatto l'errore di finire di scrivere questo Corto quando avevo bisogno di una valvola di sfogo: ho riscritto paragrafi interi freneticamente, massacrandoli senza accorgermene. Si dice che non si può fare la spesa quando uno ha fame e uno non può pensare scrivere correttamente senza la giusta condizione, sopratutto se non lo fa nella propria lingua. Mi dispiace sinceramente per aver presentato questa schifezza: non ero in grado di scrivere checchessia e ho sbagliato tutto confondendo sfogo personale e concorso letterario. Chi mi conosce e mi segue sa che posso fare di meglio.
L'idea: Quando ho letto il bando di quest'anno, volevo divertirmi scrivendo una parodia. E quale opera parodiare per un concorso a tema viaggio? Ho pensato subito al “Signore degli Anelli”: l'idea delle versioni trash dei personaggi e di un Gollum innamorato perso di Frodo mi ha fatto ridere tanto. Inoltre, come sapevo che il buon Powerbob avrebbe assunto di nuovo il difficile ruolo di caporedattore della Gazzetta e ho voluto scrivere il Corto più delirante che potessi per dare spunti a Bob per la sua recensione.
Il game design: Lo so, è quasi un true path. Volevo fare qualcosa di semplice e focalizzare l'interesse del Corto sulle cazzat stupidaggini che mi sono inventato. In pratica, la trama ha due strade: se segui Glum, puoi salvarti (come nell'opera originale), ma se dai ascolto a quel dannato anello massonico, sei fregato. Il sistema del “!” e del “*” serve a evitare le frasi tipo “Se hai dormito con l'anello in mano, vai al XXX” o “Se hai parlato con Glum, vai al XYZ”, che fanno sprecare un sacco di caratteri. Quindi, se uno ha gli asterischi, vuol dire che ha seguito l'anello e che va verso la morte certa (c'era la fregatura con il paragrafo scritto al contrario), mentre se ti fidi di Glum puoi salvarti (anche se lui ci rimette le penne). So che c'è poca interattività, ma era voluto:questo Corto doveva essere un mero divertimento. L'idea delle challenge alle fine è una cosa in più che volevo proporre per stuzzicare la vostra voglia di mettere la vostra cultura nerd alla prova.
La musica: Non so per voi, ma io adoro quando c'è una colonna sonora quando si gioca a un GDR. Ho voluto provare di inserire delle musiche per migliorare l'esperienza di gioco: come tutti parlano di realtà aumentata, di QR Code, di AI e di cose simili, volevo vedere come potrebbe funzionare con un LG. So che il tentativo è stato maldestro, ma spero che lettori molto più abili di me potranno sperimentare il multimedia con un LG e avere un risultato interessante.
Riferimenti vari: Certo, alcuni personaggi dell'Arda sono stati utilizzati in questo Corto. Quando ho letto i vostri commenti, sono rimasto gradevolmente sorpreso quando qualcuno ha parlato di Tarantino, non me lo aspettavo. Il personaggio di Dalf è ispirato a Gandalf, ma anche a un marginale che viveva nei boschi nelle vicinanze del mio paesino: viveva in un vecchio camper, la sua “proprietà” era segnalata da un cartello scritto a mano, era armato ed era solito sparare agli intrusi! L'utente Giax ha azzeccato quasi tutti i riferimenti all'opera originale: La maglietta di Dalf non è un riferimento al Balrog di Tolkien, ma bensi ai “Balrog”: una band power metal del Varese. I tentacoli che sbranano i poliziotti sono ispirati a “Vampire: Masquerade” (Questo è il terzo livello della disciplina dei Lasombra). Le macchine sono quelle di Ryo Saeba e Kaori (Creta, nella versione italiana) di City Hunter.
Molti di voi hanno pensato che questo Corto faccia parte di un progetto più grande, ma non è così: era solo una proposta per scherzare, anche se questo scherzo è sembrato un rutto nell'ora di religione a scuola. Non credo che potrei mai scrivere un LG “lungo”: mi perdo già con un Corto, allora non oso nemmeno immaginare per la redazione di un testo di 300 paragrafi! Ma il buon Nostradamus ha scritto che ci sarà un mio LG quando
La Juventus vincerà la Champions League
E quindi, capite che non è per domani!
Ecco, vi ringrazio per la lettura e la pazienza. Ahimè, quest'anno ho fatto una schifezza e spero che l'anno prossimo starò nelle giuste condizioni per scrivere qualcosa di decente. Come al solito, risponderò ad ogni recensione tramite PM.
"We will survive, fighting for our lives, the winds of fortune always lead us on,forever free, for the world to see,the fearless masters, Masters of the sea"
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