Più che altro la questione è se davvero si intende proporre uno standard unificato da proporre per tutte le recensioni, con una scala di valori definita grado per grado in modo che libri diversi, recensiti da persone differenti (o addirittura dalla stessa di umore differente) siano direttamente comparabili riguardo a tali valori. Continuo a pensare che la parte del leone la faccia il testo, che da indicazioni chiare su ogni aspetto del libro, sebbene non vada sottovalutato il fatto che nelle presentazioni si solito c'è un'anteprima di quei punteggi ben visibile

gpet74 ha scritto:

Longevità: Questo parametro sembra chiaro ma per me non lo è. Si riferisce al tempo medio impiegato per cocludere l'avventura? Magari in relazione al numero di paragrafi? Oppure alla possibilità di rigiocarla in modo soddisfacente? Insomma un LG in cui una storia si conclude in 15 minuti ma che propone molte altre storie di eguale durata è più o meno longevo di uno che, magari, richiede dodici ore per essere portato a termine ma non è molto rigiocabile, essendoci un'unica storia principale con qualche deviazione qua e là?
Non sarebbe meglio avere come parametri: Durata e rigiocabilità ?

La longevità nell'ottica in cui è stata pensata, consta di entrambe le cose che hai citato. In pratica indica quanto dura un libro. Può avere una longevità alta se ci metti molto a finirlo, senza annoiarti o avere la tentazione di mollarlo a metà, in un'unica run, ma anche se ti consente di rigiocarlo molte volte.

gpet74 ha scritto:

Difficoltà: Secondo voi questo è un parametro il cui valore numerico associato indica un fattore positivo o negativo per chi legge?

Su questo concordo con te. Il termine difficoltà ha sempre ingenerato confusione. Secondo me la soluzione sarebbe cambiare il termine in Bilanciamento.

gpet74 ha scritto:

Giocabilità: Questo è il parametro che mi lascia più perplesso

Anche questo va inteso globalmente. Quanto vale il comparto ludico del libro a livello trasversale.

All'epoca quando pensammo alla pagella (se non ricordo male la ideammo io e Mauro di concerto) l'idea di fondo era creare uno specchietto finale che riassumesse le potenzialità del libro sulla falsariga di quello che facevano le riviste di videogiochi. Concordammo sul fatto che tale specchietto finale non dovesse avere troppe voci, per non risultare dispersivo e poco chiaro, e credo che l'idea sia valida anche oggi. Quindi non mi entusiasma pensare a un pagella con 6 o 7 voci. Anche perché ci sono più di 500 recensioni in database che le voci aggiuntive non le avrebbero, non sarebbe il massimo.

Evernight ha scritto:

(poi a volte intervengono i poteri forti; come quella volta in cui avrei voluto dare un 10 che è stato ribassato).

Detta così sembra che Prodo modifichi a suo piacimento le recensioni . Questo non avviene mai, solo in due casi chiedo ai recensori di riguardare i voti:
1) In caso di voti massimi o minimi, 10 o 1 appunto. Sono voti estremi e definitivi che secondo me mal si sposano con l'idea che il processo di scrittura sia in costante evoluzione, negativa o positiva che sia. Dare 10 a un globale per esempio sta a indicare un libro perfetto, un concetto spesso dettato da gusti personali che non sarebbe certamente realistico per tutti. Stesso discorso per l'1, per quanto un libro ci sembri brutto si trova sempre qualcuno che lo apprezza. Dando 9 o 3 si ottiene lo stesso effetto e si comunica lo stesso messaggio di eccellenza o disastro, senza scomodare assoluti, che in linea di massima non è mai una buona idea.
2) Se c'è una evidente discrasia tra il commento e il voto dato. Se leggo "libro meraviglioso, uno dei migliori degli ultimi anni" e il voto globale è 6 c'è qualcosa che non va. Oppure se in longevità c'è scritto: "si finisce in 20 minuti e non si presta a riletture" e il voto è 9 stesso discorso. In quel caso rimando la recensione a chi l'ha scritta invitandolo a modificare o il voto o il commento.