Indicazioni e suggerimenti portano davvero avanti il gioco nel gioco segreto: un esercizio di stile pregevole.
Alla luce di questo rimodulo un po' il mio giudizio sommario, ma non mi sento di cambiare il voto complessivo.

Mornon ha scritto:

Alla luce di questo rimodulo un po' il mio giudizio sommario, ma non mi sento di cambiare il voto complessivo.

Si può fare? Giax posso cambiare il voto già espresso? Perché effettivamente anche io sto rivalutando Lancilsette dal punto di vista dell'effort impiegato.

mizraim ha scritto:

Ho capito dove vuoi arrivare...  [...] (se ti stavi riferendo alle regole del concorso)

Mi stavo riferendo alle regole del concorso ma senza malizia: la run "ufficiale" (?) rientra perfettamente nelle regole. Se anche la run "segreta" ci riesce è un plus che mi sento di dover considerare per rimodulare il mio giudizio. Se non ci riesce, lo rimodulo ugualmente per l'effort ma con riserva. Certamente non lo boccio (cosa che comunque non ho fatto neanche nella mia attuale recensione).

Mornon ha scritto:

Indicazioni e suggerimenti portano davvero avanti il gioco nel gioco segreto: un esercizio di stile pregevole.
Alla luce di questo rimodulo un po' il mio giudizio sommario, ma non mi sento di cambiare il voto complessivo.

Gli a capo disastrosi ("opus-coli", decifra-rle") sono parte del gioco nascosto?

HarlockHrk ha scritto:

Giax posso cambiare il voto già espresso?

Certo che sì, entro domenica a mezzanotte

SpyXWitch (1° posto)

Corto ben costruito e ottima storia, compresa la lore di contorno! Nulla di clamorosamente originale, sia ben inteso, ma trovo l'universo del gioco istintivamente interessante e mi è piaciuto leggiocarci dentro. (un po' come per ScheiBSpion).
Perfettamente in tema col concorso (qualcuno brontola che James Bond ha cambiato nell'immaginario il ruolo della spia, ma ormai la "spia" è anche quello).
La prosa può migliorare (alcuni periodi non mi hanno fatto impazzire), ma come ho detto per "Smiling Town": chissenefrega!, dato che la ciccia c'è ed è di buona qualità.
Simpatici i riferimenti ai film di 007 anche quando non c'entrano nulla col finale vero e proprio, un po' meno la citazione del Martini (eccessiva e un po' inutile a mio parere).
A volte ci muoviamo un po' alla cieca, altre volte riusciamo a prevedere invece il risultato delle nostre azioni. Anzi, dopo un po' si intuisce quali nostre azioni porteranno alla perdita di resistenza e quali alla perdita di tempo, il che permette una certa strategia nello sfruttamento di tempo/resistenza (Ok, sto esagerando essendo un corto con pochissime scelte, ma la direzione è quella). Che alcune azioni siano alla cieca (come con Esabau) non ritengo sia un male: se il protagonista non conosce il luogo dell'azione, è normale che debba avere almeno un po' di culo (il discorso cambia se la scelta a culo porta a una fine prematura, ma non è questo il caso). Ottima anche l'idea di mettere nel regolamento tutti i titoli dei finali sfidando il lettore a trovarli (un po' meno i quadratini per le spunte accanto ad essi, dato che da regolamento non si può usare la matita ).
In definitiva un corto facilmente espandibile in un librogame vero e proprio (la considero una demo) ma che è riuscito a dare un'esperienza narrativa e ludica piuttosto "completa".   

Lancilsette! (2° posto)

Altro ottimo corto, nato per esserlo e autoconclusivo (tremo al pensiero di un librogame del genere con 100 pagine di enigmi). Un prodotto assolutamente completo e ben confenzionato.  C'è tutto: grafica, gameplay, storia, segreti.  Il problema è trovare un lettore abbastanza sveglio da accettare la sfida e portarla a termine! ed è per questo che lo ritengo, tra i corti di pregio finora visti, quello meno mainstream (e dubito che i lettori più pigri lo voteranno). Unica grossa pecca è che lo trovo un po' fuori tema... mi sembra una caccia al tesoro mascherata da impresa spionistica. Forse è anche colpa dell'ambientazione, ma a me il protagonista sembra un cavaliere, un avventuriero o un esploratore... ma non una spia.  E scivola di poco al secondo posto solo per questo (perchè ripeto: come completezza ed esperienza è uno dei più creativi e migliori finora visti oltre a essere quello che mi ha fatto più giocare). Qualora perdesse la sfida della settimana, spero venga ripescato.

Bullo (3° posto)

Tema centratissimo ma di molto sotto gli altri.  Pecca praticamente su tutto:  sceneggiatura, gameplay, forma. 
L'idea di base era potenzialmente molto interessante:  un racconto-game investigativo visto attraverso gli occhi di un bullo, antieroe spregevole che ci avrebbe costretto a scelte orribili e antiempatiche. Ma l'illusione finisce molto presto: a parte un bivio iniziale che serve a concederci 2 o 4 azioni, ci ritroviamo davanti a un listone di persone con relativa descrizione, che cerchiamo, con difficoltà, di associare al disegno che ci viene proposto (azione completamente inutile ai fini del gioco).  Interroghiamo (a casaccio) qualcuno e infine, con gli scarsi indizi a nostra disposizione, scegliamo qualcuno da buttare giù dalle scale, sperando di averci azzeccato.
Scene molto poco dettagliate e confuse: Non è chiaro cosa abbia fatto il protagonista, non è chiara l'ossessione nel voler comprendere chi sia uscito dalla classe dopo il bullo (forse per andare a fare la spia con la maestra che non si trovava più in classe?). La spia, quindi, l'hanno fatta in più persone? Ma il crack vuoldire che la vittima si è spezzata l'osso del collo? Importa almeno alla maestra, dato che invece di correre a sincerarsi della salute del bimbo (e/o chiamare polizia e ambulanza), preferisce fargli la morale?
Gameplay ai limiti dell'inesistente:  interroga 2-4 persone a caso e poi scegli il colpevole. Sembrano gli enigmi della settimana enigmistica in cui viene descritta una scena e poi si invita il lettore a indagare. Solo che qui la scena del delitto non è descritta e possiamo parlare solo con alcuni testimoni (che sceglieremo a casaccio) che diranno più o meno le stesse cose.
Spazio mal utilizzato: quasi tutti i finali sono uguali è vengono ripetuti sprecando spazio. Capisco che il numero del paragrafo deve essere diverso per non far capire quali sono uguali, ma bastavano dei paragrafi di raccordo che puntavano allo stesso "bad ending" e si risparmiavano decine di righe! E con quello spazio si poteva far di tutto per rendere il corto più articolato.
Rifiniture assenti: Errori di sintassi, di grammatica, assenza di congiunzioni.  Paragrafi non mischiati e con i numeri in pagine diverse dal testo.

Ho voluto premiare "La spia di smeraldo" la scorsa settimana perchè era un corto con una buona struttura (pur con tante ingenuità) ed estramente giocoso, anche se la forma laciava (MOLTO) a desiderare, ma in questo lavoro non ho proprio visto lo sforzo di creare un prodotto valido.