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Librogame Magnifico 2024, inizia la finalissima: vota il miglior LG dell'anno!

Corti 2024 - Settimana 6

Re: Corti 2024 - Settimana 6

Per la seconda volta ricorro al criterio dell’attinenza al tema per risolvere un parimerito tra i primi due classificati.

1) Il collezionista di veleni (3 punti)
2) The Curfew (2 punti)
3) Il tuo piccolo Pizza (1 punto)


Il collezionista di veleni

Libro-
Una vicenda che si rivela nel finale più semplice e “banale” di quanto sembrasse, ma che il mistero dell’avvelenamento e i sospetti del protagonista contribuiscono a rendere interessante. Ottima la cura dei dettagli storici e naturalistici che favoriscono l’immersività e la credibilità del racconto. Promossa anche la scrittura che, seppur con qualche piccola imperfezione, ho trovato decisamente piacevole e scorrevole. Insomma, un’opera nel complesso interessante e ben congegnata dal punto di vista narrativo, in cui non ho riscontrato difetti significativi. Le illustrazioni di buona qualità rappresentano un ulteriore plus.

-Game
Il corto si divide in due fasi. La prima, molto lineare e poco ludica, con una manciata di bivi ininfluenti. Ho quasi avuto l’impressione di una lunga premessa, necessaria a presentare il contesto generale e i personaggi, in cui l’autore abbia poi dovuto inserire dei bivi in maniera un po’ forzata.
La seconda fase si configura invece come una piccola indagine a tempo. Mediante pochi indizi è possibile dedurre abbastanza agevolmente la fonte dell’avvelenamento. Non mi è piaciuta l’idea del paragrafo nascosto come “prova” della correttezza della deduzione. Un giocatore (è successo a me) potrebbe aver dedotto la soluzione ma non ricordare il numero. Ancora peggio, un giocatore potrebbe ricordare il numero ma non aver dedotto la soluzione. Capisco che non sia semplice ma avrei comunque cercato un’alternativa più adeguata. Anche con questi difetti di game design penso che “Il collezionista di veleni” si dimostri ben bilanciato nelle sue componenti, entrambe ottimamente curate e in equilibrio tra loro.


The Curfew

Libro-
Il corto affronta in maniera distopica diverse tematiche di carattere socio-politico. Si passa dalla discriminazione, in questo caso di genere, all’uso della tecnologia come strumento di controllo e di distrazione di massa. La prima tematica è quella maggiormente approfondita. Ho apprezzato la scelta coraggiosa di porre sullo stesso piano maschilismo e certo femminismo estremista contemporaneo. Interessante anche l’idea di mettere in scena lo scontro socio-politico di genere in un contesto domestico e famigliare. Il rapporto tra fratello e sorella, inizialmente conflittuale per via delle posizioni inconciliabili, può evolvere in diverse direzioni determinando l’esito finale, più o meno positivo, della vicenda. Divertente la scelta di far comunicare i personaggi in “leet”, gergo molto diffuso nelle prime community online, specialmente di hacker.

-Game
Si divide nettamente in tre fasi. La prima, più lineare, con bivi dall’incidenza limitata. La seconda, basata sullo stesso tipo di enigma riproposto più volte con diversi livelli di difficoltà. Pur essendo piuttosto semplice ho trovato il mini-gioco ben congegnato e integrato nella narrazione, nonché curato dal punto di vista grafico. Veniamo alla spinosa questione dell’esclusione. Premesso che trovo la decisione dei giudici troppo fiscale, mi domando per quale motivo l’autore abbia deciso di ricorrere al dado per determinare il livello di difficoltà degli enigmi. Penso che si tratti di una scelta non solo superflua ma proprio sbagliata. Sarebbe stato nettamente meglio lasciare al giocatore la possibilità di selezionare il livello di difficoltà, come tra l’altro viene fatto normalmente nei videogiochi. Una leggerezza che è stata pagata a caro prezzo e che danneggia pesantemente un corto che avrebbe meritato di giocarsela alla pari con gli altri due del girone.
L’ultima fase è un dialogo con un notevole grado (non solo per un corto) di ramificazione che conduce a uno dei quattro finali, ben diversificati tra loro.


Il tuo piccolo Pizza

Libro-
Un corto di satira sociale, che ironizza su “creduloni” da web, complottisti vari, paranoici e simili. Non un bersaglio particolarmente scomodo o inedito, considerando quanto sia stato preso di mira negli ultimi anni sia dall’informazione “ufficiale” sia dalla stessa satira (ricordo il mitico Napalm 51). Che lo faccia un librogame è sicuramente meno usuale e riconosco all’autore una certa dose di coraggio e originalità. Interessante poi la modalità con cui il reale intento del corto ci viene sbattuto in faccia, sotto forma di colpo di scena finale (anche se c’erano delle avvisaglie), per mezzo di un paragrafo “meta-narrativo” che può essere raggiunto solo barando. Il vero epilogo riesce non solo a ribaltare il senso generale del racconto ma anche a risollevare in parte l’opinione poco lusinghiera che mi ero fatto della narrazione fino a quel momento. Prima del paragrafo 2 avevo infatti trovato la lettura poco interessante sia per la premessa sia per l’assurdità (anche se voluta) della vicenda. Lo stile di scrittura si presenta ricercato in alcuni punti ma per i miei gusti troppo “telegrafico”.

-Game
L’approccio al game design è coerente con quello alla narrazione. L’intento satirico è intuibile sin dall’inizio ma si palesa pienamente solo dopo la prima run. L’autore si diverte a violare tutte le buone norme di progettazione di un librogame: le qualità iniziali sono mal distribuite e del tutto ininfluenti così come le scelte di moltissimi bivi. Condizioni impossibili da soddisfare, se non barando, numeri di telefono segreti inesistenti…tutto è pensato per “non funzionare”, ma è interessante notare come questa impostazione si manifesti al lettore solo rigiocando il corto più volte. Ecco che allora la soddisfazione per aver scelto la qualità più utile o la deduzione corretta si rivelano per quello che sono: una grande presa in giro. E viene il dubbio che il secondo bersaglio della satira di quest’opera sia proprio il recensore, a cui l’autore si rivolge direttamente sin dal regolamento (a proposito, finale 45, punti 15).
Al netto di questa impostazione ho trovato mediamente poco interessante la parte game. L’idea di preannunciare l’imminente finale come conseguenza di alcune scelte rende molti bivi scontati e forza un po’ troppo la direzione in cui procedere. Forse questa meccanica fa parte dell’intento satirico ma mi è sembrata limitante, quantomeno durante la prima run. Inoltre, la possibilità di esplorare liberamente tutte le numerose scelte di un paio di bivi toglie un po’ di mordente alle singole decisioni. Insomma, capisco che il vero fine dell’autore fosse un altro, ma non mi sarebbe dispiaciuto un corto più divertente anche da giocare.

m0ch
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Re: Corti 2024 - Settimana 6

giax ha scritto:

GGigassi ha scritto:

Qualcuno ha risolto la bonus track di The Curfew? Io l'avrei anche risolto, ma non trovo il paragrafo a cui in teoria dovrebbe rimandare. hmm

La soluzione

 Spoiler Show Spoiler Hide Spoiler
 è 89, come avete già individuato. Essendo una "bonus track", è scollegata dal resto del corto e della storia, quindi è da giocare "di per sè".

yikes
(grazie, comunque)

GGigassi
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Re: Corti 2024 - Settimana 6

m0ch ha scritto:

che può essere raggiunto solo barando.

Ma lo sai che non me ne ero accorto?
In effetti dal 28 è impossibile arrivare al 2 perché la condizione è non avere né cuore né mente, ma per essere lì bisogna non avere neanche corpo e quindi la condizione non può essere mai verificata visto che bisogna avere scelto due abilità.
Dal 36 nemmeno perché i punti ottenuti fino a quel momento possono essere al più 15 (+5, +10).
E dal 21 perché non c'è mai scritto il 2 rosso da solo.

Mi sa che ho fatto male i conti nella mia seconda run pensando di avere preso +5 e +15 lol

HarlockHrk
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Re: Corti 2024 - Settimana 6

FinalFabbiX ha scritto:

Concludo con una riflessione più generale

Lungi da me rispondere al posto di Mauro Longo, che credo sia capacissimo di farlo da solo.
Però vorrei dire la mia su questa cosa, e vorrei iniziare da dove hai concluso tu.

Mi sono (ri)avvicinato al mondo dei librogames alla veneranda età di 44 anni (ora sono 45, per cui facile capire da quanto). Credo che l’analisi che tu hai fatto riguardo al mercato che fu sia abbastanza giusta, principalmente perché i librogames, secondo il mio punto di vista discusso anche con altri amici che la pensano più o meno come me, erano letteratura introduttiva al gioco di ruolo, un metodo per dire “ecco, prendi questo, comincia a giocare da solo, poi dallo a un amico,  fallo giocare pure a lui, appassionatevi, e se volete giocare insieme fatelo con i vari manuali che ci sono in giro, magari cominciando dalla scatola rossa” (che la vendevano pure da Rocco Giocattoli, nota catena di giocattoli romani e non).
E’ normale che la stragrande maggioranza di appassionati di questo genere sia di un paio di generazioni più vecchia di te (credo di aver capito che tu sia molto giovane, e questo ti fa solo onore); quelli come me sono dei vecchi ragazzi che oggi amano tornare sul sentiero della loro vita che da un pò non percorrono più, e che amano ricordarsela anche attraverso i librogames. Siamo quelli che si immedesimavano con Phoenix, con Oberon, con il Prete Gianni e con Lupo Solitario che, guarda caso, erano tutti eroi a loro modo, o comunque figure di riferimento molto particolari, diciamo gente fuori dal comune che facevano cose più grandi di loro in momenti difficili: erano avventurieri. E noi bastava questo. Il 200esimo reboot di Sherlock Holmes a noi, come direi io a Roma, ce piace.
La spaccatura che tu vedi non è tra chi vuole l’attualità e chi invece vuole rimanere a nuotare nello stagno degli eroi per caso; è più tra una generazione che ha goduto e continua a godere di quello che ha vissuto 30 anni fa e chi invece vuole innovare a tutti i costi per portare novità. Ma attenzione! Spesso gran parte di quelli dello stagno sono  ben lieti di innovare essi stessi, e comprano e supportano l’editoria moderna, che spesso tira fuori prodotti avvincenti e di impegno sociale: parlando per me, sono non pochi i giochi di ruolo indie che hanno un profondo substrato di modernità e attualità che posseggo (e che ho letto con attenzione); anche il librogame ci sta arrivando, e considerando l’esposizione mediatica al di fuori della nicchia che sta godendo solo negli ultimi anni, lo sta facendo anche a passi lunghi ben distesi. L’unico consiglio che la struttura stessa di questo forum e quindi dei suoi partecipanti può dare, è di farlo (innovare) con saggezza e con accortezza, senza fermarsi, certamente, ma arrivandoci così attentamente e prudentemente che nessuno potrà poi trovare nulla da ridire sul prodotto finale.
Leggo spesso una certa indisposizione nelle tue parole, che può essere forse generazionale, o semplicemente dovuta dal fatto che ti senti attaccato, o giudicato, o semplicemente che devi avere a che fare con un branco di (più) vecchi; noto pure che spesso tendi a vedere sempre il lato peggiore di quello che si dice, e che i termini con i quali giudichi sono spesso sopra le righe, hai delle uscite alle quali poi, rileggendo forse, metti una pezza; e questo va anche bene, perché suppongo che tutti lo facciano prima o poi. Solo che è un peccato, perché noi non siamo Ghali, magari, ma non siamo neanche tuo padre. Nessuno pensa che Mauro Longo sia la chiave di volta per il pensiero formicaio di chi gravita qui intorno, e se qualcuno lo pensa per prima cosa si sottovaluta, e poi sbaglia. Mauro è uno solo più appassionato, che di quella nerditudine ha fatto una passione e adesso un (parziale, credo) lavoro; ha scritto dei manuali importanti per questo mondo, ma nessuno lo vede come chi approva o no cosa gli autori, e i fruitori del sito, vogliano e possano dire/pensare.
Tutto questo per dire che credo che tu faccia bene a dire quello che pensi e quello nel cui credi; però, consiglio di uno che qui dentro ci sta da poco e si è subito accorto di questa cosa, cerca di farlo con calma e senza buttarla sul personale: vedrai che ci guadagnerai sia tu che tutti gli altri che avranno da godere della tua presenza senza dover storcere, a torto o a ragione, il naso.

“Doubt not your purpose nor your strength.”

mambo
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Re: Corti 2024 - Settimana 6

mambo ha scritto:

Leggo spesso una certa indisposizione nelle tue parole, che può essere forse generazionale, o semplicemente dovuta dal fatto che ti senti attaccato, o giudicato, o semplicemente che devi avere a che fare con un branco di (più) vecchi; noto pure che spesso tendi a vedere sempre il lato peggiore di quello che si dice, e che i termini con i quali giudichi sono spesso sopra le righe, hai delle uscite alle quali poi, rileggendo forse, metti una pezza; e questo va anche bene, perché suppongo che tutti lo facciano prima o poi. Solo che è un peccato, perché noi non siamo Ghali, magari, ma non siamo neanche tuo padre. Nessuno pensa che Mauro Longo sia la chiave di volta per il pensiero formicaio di chi gravita qui intorno, e se qualcuno lo pensa per prima cosa si sottovaluta, e poi sbaglia. Mauro è uno solo più appassionato, che di quella nerditudine ha fatto una passione e adesso un (parziale, credo) lavoro; ha scritto dei manuali importanti per questo mondo, ma nessuno lo vede come chi approva o no cosa gli autori, e i fruitori del sito, vogliano e possano dire/pensare.

Guarda, mi spiace se è passato questo messaggio. Online purtroppo si fa fatica a esprimersi trasmettendo il proprio tono, e mi rendo conto che spesso penso a delle frasi "tranquille", ma poi, quando le trascrivo, risultano arroganti.

La mia critica riguarda solo e unicamente l'opinione che mi è sembrato di capire sia stata sostenuta da alcuni questa settimana, secondo cui il mezzo librogame non si presta a tematiche di attualità e che, in ogni caso, queste tematiche vanno trattate solo da scrittori esperti.

Se mi sono permesso di rispondere è anche perché ho molta stima del mio interlocutore (di cui ho letto più di un libro e ne ho alcuni anche autografati), e perché credo ci sia l'intelligenza necessaria a portare avanti un dialogo sereno. Tutto qui.

FinalFabbiX
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Re: Corti 2024 - Settimana 6

m0ch ha scritto:

Per la seconda volta ricorro al criterio dell’attinenza al tema per risolvere un parimerito tra i primi due classificati.

Noto che anche su questo siamo molto combattuti.
Rinnovo l'invito a chi la pensa così a provare a spiegarci perché, secondo voi, è a tema. Per come la vedo io, il racconto non è molto a tema dato che:

 Spoiler Show Spoiler Hide Spoiler
 
- il personaggio che fa la spia di mestiere è un personaggio secondario
- l'insetto spia è un'invenzione degli autori. E non ho neanche ben capito perché dovrebbe chiamarsi così.

FinalFabbiX
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Re: Corti 2024 - Settimana 6

FinalFabbiX ha scritto:

(rispondo a te, ma una parte dei concetti vale anche per Zage che ha scritto un'opinione simile)

Visto che mi tiri in ballo, immagino tu lo faccia riferendoti a questa sola frase del mio feedback: “Trovo però che il tema scelto sia un po’ troppo complesso per essere affrontato con leggerezza in un corto-gioco.“

Mi rendo conto che avendolo scritto frettolosamente possa aver veicolato il messaggio sbagliato: non intendevo dire che in generale i corto-giochi non si possano permettere temi complessi, ma che in questo specifico corto questo specifico tema, anche a causa del limite del mezzo, abbia toccato un tema scottante con leggerezza (mia personalissima opinione). Attenzione: ogni autore/autrice ha il diritto di affrontare i temi a modo suo ed è liberissimo di fare quello che vuole. Anzi, mi complimento sempre a prescindere con chi ha avuto il coraggio di prendere in mano la “penna” e aver detto la sua, portando a compimento la sua opera. Non è da tutti e non è banale.

Tornando in generale al fatto che i corti dovrebbero trattare anche temi impegnati, non sono affatto contrario, ci mancherebbe, ma tutto sta su come li si affronta e con che stile. La generalizzazione “il mondo dei libri sta andando verso un’altra direzione” mi sembra eccessiva: allegorie, satira, ironia esistono da sempre.

Per finire, ma questo non c’entra nulla con tutto ciò che ho scritto sopra, sono molto dispiaciuto che questo corto sia finito fuori concorso. Quel punto del bando sull’utilizzo dei dadi l’ho trovato troppo restrittivo, ma così è, ci si sono scontrati tutti gli altri autori, e quindi pace. Spero che in futuro si possano trovare soluzioni più flessibili.

zage
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Re: Corti 2024 - Settimana 6

FinalFabbiX ha scritto:

Rinnovo l'invito a chi la pensa così a provare a spiegarci perché, secondo voi, è a tema.

Per quanto mi riguarda, nel corto si vive un'atmosfera spionistica perché c'è la possibilità che l'avvelenato sia vittima di intrighi internazionali. Il fatto che poi non sia così, non toglie nulla all'atmosfera, anzi è una soluzione meno banale di trattare il tema.

zage
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Re: Corti 2024 - Settimana 6

FinalFabbiX ha scritto:

Noto che anche su questo siamo molto combattuti.
Rinnovo l'invito a chi la pensa così a provare a spiegarci perché, secondo voi, è a tema. Per come la vedo io, il racconto non è molto a tema dato che:

Perché in questo corto si parla di due potenziali spie (il giardiniere e l’esploratore) al servizio di due potenze dell’epoca (Spagna e Gran Bretagna) in guerra tra loro sullo scenario centro-americano. Il fatto che siano sospettati dal paranoico Ferdinando di essere spie anche se in realtà non lo sono cambia poco, almeno secondo me, anzi è un’idea che ho apprezzato molto. Tra l’altro mi sembra che la stessa idea sia più o meno presente anche in “Il tuo piccolo Pizza”, in cui le uniche spie sono nella mente (ancora una volta paranoica) del protagonista.
In "The Curfew" il tema spia è presente, perché nella società distopica descritta nel corto i cittadini sono spiati dalle autorità, ma non è assolutamente quello centrale. Per questo lo metto al secondo posto anche se sarebbe un ex aequo.

Chiudo dicendo che non mi sembra che nel bando ci sia scritto che la spia debba essere il protagonista altrimenti sarebbero completamente fuori tema anche alcuni corti delle settimane passate, come "Per Speculum, Obscure" e "La Trattativa", che sono pure andati in finale.

m0ch
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Re: Corti 2024 - Settimana 6

m0ch ha scritto:

In "The Curfew" il tema spia è presente, perché nella società distopica descritta nel corto i cittadini sono spiati dalle autorità, ma non è assolutamente quello centrale. Per questo lo metto al secondo posto anche se sarebbe un ex aequo.

 Spoiler Show Spoiler Hide Spoiler
 
Non solo!  In realtà tramite l'epilogo C si scopre che Znes, la persona con cui parla in chat il protagonista, è in realtà la sorella che lo denuncierà alle autorità! Quindi, come una spia, si è finta qualcun altro per conoscere le sue vere idee riguardo al coprifuoco e allo stesso tempo ha fatto la spia alla polizia.

mizraim
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