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Librogame Magnifico 2024, primo turno: vota il miglior LG dell'anno!

Demoniache Presenze Fortino Librarsi - 6.3%
Games of Death II Marolla Acheron - 0%
Ghasts ‘n Gremlins Di Lazzaro Acheron - 12.7%
Grafomante con Delitto Gherardi Bucciarelli Dracomaca - 7.1%
I Misteri delle Catacombe Angiolino Parapiglia - 1.6%
I Misteri di Babilonia Headline Collin MS Edizioni - 5.6%
Il Caso Victoria Cake Orsini Dracomaca - 0.8%
Il Palazzo dei Misteri Orsini Librarsi - 3.2%
In Cerca di Fortuna e altre storie da Ianua e dintorni Angiolino Plesio - 0%
Kadath Sergi Officina Meningi - 4%
Il Leone Bianco d'Acqua Giuliano GoG - 0.8%
L’Occhio della Furia d’Inverno Ward Giochi Uniti - 3.2%
Le Orme Rosse Orsini Rovagnati Lambda - 7.9%
Lo Stregone della Montagna Infuocata Jackson Livingstone Raven/Vincent Books - 7.9%
Mago Spacca Detective Privato Zamanni Rotelli Autoproduzione - 5.6%
Makthum La Fuga Cecchi GoG - 0%
Metal Heroes and the Fate of Rock Harder Raven/Vincent Books - 2.4%
Nel Vortice del Tempo Bailey Bailey Raven/Vincent Books - 0.8%
Oscura Carcosa Bianchini Aristea - 5.6%
Shugendo Simionato Acheron - 1.6%
Somora La Città della Menzogna Sussner Sussner Raven/Vincent Books - 0.8%
Turno di Notte Hancox Raven/Vincent Books - 4%
Una Notte da Cana Tartarotti MS Edizioni - 8.7%
Verso la Terrasanta Cresci Aristea - 9.5%

Voti totali: 126

Corti 2024 - Settimana 6

Re: Corti 2024 - Settimana 6

BOOMER VS BAMBOCCI

FinalFabbix, mi spiego meglio: temi di attualità, polemica, società vanno benissimo, ed evviva anche ogni novità FATTA BENE in ogni settore, ma la scelta di un tema impegnato e la novità o l'attualità in quanto tali non sono garanzia di qualità.
Tradizionale o originale, classico o innovativo, fantastico o realista, sono categorie che non ci dicono nulla sualla qualità di un'opera d'arte o un elaborato narrativo-ludico come in questo caso.
Quello che dico io è che è più FACILE ottenere risultati buoni e graditi se ci si dedica a una certa narrativa di genere già molto sviluppata, perchè stereotipi e archetipi, situazioni classiche, linguaggio, cliché e tropes sono già belli stratificati e pronti da cogliere e utilizzare.

Trattare di temi attuali scottanti, o sperimentare tanto, non è un merito di per sé, se non lo fai bene. E soprattutto se non centri bene il tema e l'approccio corretto. Senza contare che ogni tema caldo è estremamente divisivo - ma questo va anche bene, se sei dalla parte "giusta" della barricata.

Invece quel corto, sono sicuro per poca avvedutezza di chi l'ha scritto, non volontariamente, rischia di sembrare un delirio incel, una specie di mondo distopico visto dagli occhi di un qualche redpillato che ha perso il contatto con la realtà.

RIPETO PER ESTREMA CHIAREZZA: non sto parlando di chi ha scritto il corto, sto parlando di un tema importante, trattato purtroppo malissimo, come nel caso della storia del bullo, mentre si sarebbe meritato un lavoro molto più consapevole.

Per questo motivo, il mio consiglio rimane sempre quello. Mentre affilate le vostre armi stilistiche, ludiche e narrative, meglio esercitarsi con tematiche e strutture più classiche e consolidate.

"Un velo nero ti impedisce di vedere altro. La tua vita termina qui: nel campo di battaglia, con la mitica Blood Sword tra le mani, felice per la sconfitta dei Veri Maghi." Adriano, Blood Sword PBM
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Mornon
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Re: Corti 2024 - Settimana 6

Mornon ha scritto:

Invece quel corto, sono sicuro per poca avvedutezza di chi l'ha scritto, non volontariamente, rischia di sembrare un delirio incel, una specie di mondo distopico visto dagli occhi di un qualche redpillato che ha perso il contatto con la realtà.

Capisco cosa vuoi dire e in parte ti do ragione. Se fossi un editore avrei certamente molta difficoltà a pubblicare un’opera del genere per il rischio che dici tu però…qua siamo in un contesto diverso, i corti sono letti da poche decine di persone adulte e vaccinate, secondo me un lavoro del genere ci può anche stare. E’ sicuramente provocatorio ma se letto con attenzione e in tutti i suoi finali si rivela l’esatto opposto di un “delirio incel".

Mi sono un attimo documentato su quella proposta di legge che non pensavo fosse stata avanzata veramente. Sembra si trattasse di una provocazione di una deputata dei Verdi britannici nei confronti della polizia che di fronte all’ennesimo femminicidio avrebbe consigliato alle donne di uscire accompagnate dopo le 6 (che è un po' come dire: se non volete rogne non vestitevi in un certo modo o, appunto, non uscite di casa).
Una possibile interpretazione del corto è quella di far capire ai lettori maschi quanto sia discriminatorio e liberticida un consiglio del genere, ribaltandolo a danno dei maschi come fatto dalla deputata con la sua proposta provocatoria.
Io, ignorando la questione, avevo dato un’interpretazione diversa e pensavo fosse una critica alla discriminazione di genere da qualsiasi parte provenga.

A prescindere da questo, il protagonista può effettivamente reagire al coprifuoco assumendo un atteggiamento da “delirio incel” ma in quel caso è punito col finale peggiore (Epilogo C).

m0ch
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Re: Corti 2024 - Settimana 6

Mornon ha scritto:

BOOMER VS BAMBOCCI
...
Trattare di temi attuali scottanti, o sperimentare tanto, non è un merito di per sé, se non lo fai bene. E soprattutto se non centri bene il tema e l'approccio corretto. Senza contare che ogni tema caldo è estremamente divisivo - ma questo va anche bene, se sei dalla parte "giusta" della barricata.

Scusa, ma qual è la "parte giusta" della barricata? Chi decida quale sia la parte giusta? Tu? Il governo? I media? Spiegami un po' perché sono confuso in merito.

Mornon ha scritto:

Invece quel corto, sono sicuro per poca avvedutezza di chi l'ha scritto, non volontariamente, rischia di sembrare un delirio incel, una specie di mondo distopico visto dagli occhi di un qualche redpillato che ha perso il contatto con la realtà.

Incel e redpillato... che cosa vogliono dire questi termini?

Mornon ha scritto:

RIPETO PER ESTREMA CHIAREZZA: non sto parlando di chi ha scritto il corto, sto parlando di un tema importante, trattato purtroppo malissimo, come nel caso della storia del bullo, mentre si sarebbe meritato un lavoro molto più consapevole.

Per questo motivo, il mio consiglio rimane sempre quello. Mentre affilate le vostre armi stilistiche, ludiche e narrative, meglio esercitarsi con tematiche e strutture più classiche e consolidate.

Mauro, tu sei un bravissimo scrittore e un grande autore di narrativa a bivi. Per tanto quando avanzi delle critiche sullo stile o la struttura di un LG io ti ascolto con la dovuta attenzione e rispetto.
Ma quando si parla di altri argomenti, società, politica, e quant'altro) devi motivare le tue affermazioni e motivarle anche bene, perché da questa tua affermazione mi pare traspaia solo un mettersi in cattedra e dire: "io so cosa è giusto, voi fidatevi che IO lo so!"
A me quel corto è piaciuto, la tematica mi è sembrata trattata bene, date le premesse fantasiose (una petizione online che si trasforma in una legge vessatoria). Mi dici che il tema no è approfondito a dovere? Vero! Ma lo stesso si può dire di ogni altro Corto letto fino ad ora. Inevitabile visti i limiti dati dal bando.

gpet74
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Re: Corti 2024 - Settimana 6

gpet74 ha scritto:

Ma quando si parla di altri argomenti, società, politica, e quant'altro) devi motivare le tue affermazioni e motivarle anche bene, perché da questa tua affermazione mi pare traspaia solo un mettersi in cattedra e dire: "io so cosa è giusto, voi fidatevi che IO lo so!"

La lingua italiana ha un grosso problema: quando qualcuno dice "quella cosa è giusta/sbagliata  o bella/brutta, non si capisce mai se sta semplicemente esprimendo un'opinione personale o se si vuole assurgere a una verità più oggettiva e profonda. I più avveduti lo specificano in ogni frase dicendo "PER ME" quel lavoro è... etc.  Anche a me il discorso di Mauro ha dato fastidio, ma riflettendoci, suppongo (e voglio sperare) stesse esprimendo semplicemente una sua indindacabile opinione personale:  "PER ME quel corto/quell'autore...".
Ed è libero di farlo. Come noi siamo liberi o meno di essere d'accordo col suo giudizio.

A parte questo, romanzi con un tema scioccante/provocatorio son sempre esistiti...  testi che la censura ha proibito per certi periodi perchè troppo provocatori, e non ci vedo nulla di male a proporli in un concorso a bivi. Potranno non piacere, potranno far sorgere aspre critiche, ma non penso che si dovrebbe consigliare a qualcuno di evitare di crearli/proporli.  E poi, anche se l'argomento fosse stato approfondito poco, proprio grazie alle critiche ricevute il prossimo potrebbe essere all'altezza!

mizraim
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Re: Corti 2024 - Settimana 6

La mia classifica è:

1° posto – Il collezionista di veleni (3 Pt.)
2° posto – The Curfew (Fuori concorso, purtroppo)
3° posto – Il mio piccolo Pizza (1 Pt.)



Il collezionista di veleni
Stile
La scrittura è gradevole e priva di grandi difetti. Ho notato un eccesso di termini quali: “vedi, Noti” e simili, che denotano forse un passato da dungeon master, ma in un libro game in cui il punto di vista è saldamente piantato nella testa del protagonista questi verbi sono del tutto superflui. Se descrivi un giardiniere al lavoro è ovvio che il protagonista lo abbia notato, diversamente la descrizione non ci sarebbe stata.
Ma se devo attaccarmi a simili minuzie pur di fare le pulci a questo lavoro vuol dire che esso è scritto davvero bene. Belli e credibili i dialoghi, descrizioni adeguate e ottima proprietà di linguaggio
Voto: 8-

Storia e ambientazione
La ricerca storica retrostante l’opera si vede e personalmente l’ho apprezzata molto. Molto bella la possibilità di modificare la storia e salvare il naturalista Villasneri. Forse ho trovato un po’ forzata la pista dello spionaggio e dell’intrigo internazionale legato al Trattato di Siviglia. Pur creando la giusta atmosfera e dando contesto storico alle vicende mi è sembrato evidente che non potesse avere a che fare con l’avvelenamento di Villasneri fin dall’inizio e i suggerimenti dell’autore mi parevano dei chiari tentativi di depistarci e/o di dare al corto attinenza al tema spionistico del bando, ma in entrambi i casi il tentativo i è sembrato goffo.
Voto: 8

Giocabilità
La struttura del Corto è deludente.
Tutta la prima parte non è nemmeno un racconto a bivi, visto che si tratta a tutti gli effetti di una storia lineare nella quale sono stati inseriti artificiosamente alcuni finti bivi che però non apportano cambiamenti alla storia.
Il Corto diventa una vera storia a bivi solo dal momento in cui iniziano le nostre indagini. Anche qui ho trovato deludente il sistema utilizzato. Possiamo parlare con tre persone che in realtà non ci danno alcun indizio per arrivare alla soluzione del caso e anche esplorando la stanza non abbiamo alcuna indicazione su quale sia l’unica azione utile a salvare Villasneri. Si tratta in sostanza di procedere alla cieca e sperare di avere fortuna. Io, ad esempio, come prima azione ho esplorato lo studio del Maestro e lì, come prima cosa, ho dato un’occhiata alla libreria, trovando immediatamente la vespa e risolvendo, di fatto, il caso in modo del tutto fortuito. Ciononostante ho dovuto fare la seconda esplorazione nello studio e, tornato indietro, ho dovuto interrogare uno dei tre personaggi, anche se mi era evidente che fosse del tutto inutile, nonché una perdita di tempo.
Insomma, dal punto di vista strutturale, pur non essendo evidentemente buggato, questo Corto presenta delle magane che mi fanno storcere la bocca.
Voto: 5

Attinenza al tema
Ma quindi, se io avessi scritto un corto in cui un comprimario si chiamava Goffredo Spia, sarei stato in tema? Qui non solo il protagonista non è una spia, non compie azioni di spionaggio e no ha a che fare con alcuna spia, ma l’unico tentativo di tematizzare l’opera consta nel nome della vespa? Ma dai!
Voto: 3

Totale (non matematico): 6,5



[b]The Curfew[/b]
Stile
Ho difficoltà a giudicare la qualità della scrittura di questo corto, visto che a parte l’inizio ed i finali tutto il corto si sviluppa in rapide frasi di botta e risposta, spesso in uno slang che, alla mia veneranda età, a stento comprendo.
Basandomi dunque sui primi paragrafi e su quelli finali posso dire che la scrittura è pulita e scorrevole. I dialoghi sono rapidi, credibili e comunicano efficacemente la personalità del protagonista e della sorella (particolarmente odiosa). Quindi direi che la sufficienza abbondante c’è tutta
Voto: 7

Storia e ambientazione
Il presupposto è ben poco credibile. Che una petizione online possa dare adito ad una legge restrittiva come quella che sta alla base del Corto è più che improbabile. Ma in fondo anche accettare che esista la magia è poco credibile, eppure si tratta del presupposto di quasi tutti i titoli fantasy in circolazione. Quindi se applichiamo la sospensione dell’incredulità e prendiamo per buona la base del racconto, tutto il resto è perfettamente coerente. L’ambientazione si sente tutta grazie ai pensieri e alle interazioni online del protagonista ed è davvero claustrofobica, così come sono claustrofobici e ansiogeni tutti finali proposti. Non ne ho trovato nemmeno uno che fosse, non dico positivo, ma almeno venato da una vaga speranza.
Questo di per sé non è un difetto. L’autore ha voluto buttarci in un mondo distopico e senza speranza, quindi è ovvio che in nessuno dei finali la speranza faccia capolino. Non posso dire che la cosa mi piaccia, ma di per sé, ripeto, non costituisce un difetto.
Ho poi molto apprezzato la libertà, lasciata al leggiocatore, di decidere il proprio orientamento riguardo al coprifuoco. Fermo restando che si tratta di una legge liberticida e che al protagonista non piace, ogni lettore può decidere se approvare, magari obtorto collo, la situazione e sopportarla perché ritiene sia utile ad un fine maggiore, oppure se rifiutare la situazione e tentare, puerilmente a dire il vero, di ribellarsi, incorrendo nel peggiore dei finali possibili.
Quindi il racconto è un contenitore in cui il lettore mette il proprio punto di vista, mentre l’autore non esprime e non impone mai il proprio.
Ottimo, dunque, anche se… Oddio alla fin fine oltre che deprimente il racconto mi è anche risultato un pelino noioso.
Voto: 7+

Giocabilità
Non ho capito perché sprecare così tanto spazio per inserire quell’orrendo giochino in cui si deve trovare il numero. È brutto. È noioso. È inutile. Eliminando il gioco e lasciando solo la chat in cui parlare con gli altri MPS, l’autore avrebbe recuperato lo spazio per approfondire maggiormente il mondo e le conseguenze del coprifuoco, oppure persino, chissà, per sviluppare un percorso che portasse ad un finale vagamente positivo.
Quindi di per sé la struttura è molto lineare e non presenta difetti “oggettivi” ma per me la presenza del giochino online comporta un tale spreco di spazio da costituire un errore in sé.
Voto: 5-

Attinenza al tema
Tra i tre Corti della settimana, questo è quello con la maggiore aderenza al tema. Ma questo più che per meriti propri di The Curfew avviene per demerito dei due concorrenti.
Sì, c’è la sorella che ci spia e noi possiamo scoprirlo in due finali su quattro, poi c’è la questione della tecnologia invadente che anch’essa ti spia, cosa che viene accennata in un percorso e in uno dei finali. Ma sinceramente il tema l’ho sentito un po’ appiccicato con lo sputo (cit.).
Voto: 6

Totale (non matematico): 6


Il tuo piccolo Pizza
Stile
Non è scritto male. Diciamo che lo stile dell’autore non mi ha entusiasmato particolarmente. L’ho sentito un po’ freddo… distaccato. Come se stesse narrando la storia con il freno a mano tirato… ma questa è solo un’impressione.
In generale la prosa è più che soddisfacente, con un’ottima capacità di descrivere le scene e di trasmettere gli stati d’animo del protagonista.
Voto: 7

Storia e ambientazione
Mi ha lasciato perplesso… L’idea di fondo è carina: un montare progressivo di ipotesi non confermate e castelli in aria che si concretizzano in un’interpretazione paranoica della realtà. Bello! Peccato che la realizzazione sia quantomeno scadente. Tanto per cominciare non c’è nulla di progressivo. Il protagonista parte in quarta fin da subito e senza alcun senso. Perché dovrebbe scavalcare il cancello di suola per indagare? Per una luce accesa? Ma dai! La cosa non ha senso, l’agire del protagonista non ha senso e questo lo trovo oltremodo infastidente.
Se ti comporti sensatamente non esiste alcun Corto e alcuna storia. Se invece agisci in modo assurdo hai una storia che non sta in piedi. Credo che questa fosse proprio la volontà dell’autore. Diciamo il messaggio che voleva trasmettere.
Be’ qui faccio una piccola digressione. Io ODIO le opere di letteratura che voglio diffondere dei messaggi. Un’opera di narrativa deve avere un unico scopo, ossia quello di raccontare una storia. Se poi un lettore vuole trovare un senso più alto nella storia è liberissimo di farlo, ma deve essere un processo mentale che avviene dal basso, dal lettore, e non calato dall’alto dall’autore.
Voto: 5-

Giocabilità
Il sistema di questo Corto è un non-sense ed è evidente che l’autore lo sapesse benissimo. Abilità inutili, rimandi sbagliati, punteggio farlocco e obbiettivi irraggiungibili, numeri di telefono introvabili… è tutto troppo sbagliato soprattutto per un corto la cui struttura generale denota una certa competenza. L’autore si vede che è “del mestiere”. Quindi tutti questi orrori strutturali sono evidentemente voluti.
Perché?
Ritengo che essi abbiano lo scopo di potenziare il messaggio che l’autore voleva mandare (Vedi la digressione poco sopra). E questo ai miei occhi rende ancora più fastidioso e supponente questo corto.
Voto: 3

Attinenza al tema
C’era una spia?
Voto: 3

Totale (non matematico): 4,5

gpet74
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Re: Corti 2024 - Settimana 6

gpet74 ha scritto:

Io ODIO le opere di letteratura che voglio diffondere dei messaggi. Un’opera di narrativa deve avere un unico scopo, ossia quello di raccontare una storia. Se poi un lettore vuole trovare un senso più alto nella storia è liberissimo di farlo, ma deve essere un processo mentale che avviene dal basso, dal lettore, e non calato dall’alto dall’autore.

Micheal ende (l'autore della Storia Infinita) diceva (vado a memoria):  all'autore va il compito di rappresentare un mondo, al lettore il compito di interpretarlo.   
Mi trovo completamente d'accordo col tuo pensiero.

mizraim
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Re: Corti 2024 - Settimana 6

gpet74 ha scritto:

Scusa, ma qual è la "parte giusta" della barricata? Chi decida quale sia la parte giusta? Tu? Il governo? I media? Spiegami un po' perché sono confuso in merito.

Avendo messo il termine tra virgolette mentre parlava in maniera astratta di temi divisivi, immagino intendesse la parte in cui tu, che stai leggendo, ti identifichi. Quando un tema è divisivo e sono presenti due fazioni contrapposte, ciascuno tende a ritenere che la fazione che esprime il pensiero a lui più vicino sia quella nel GIUSTO.

Vorrei dire che sia una piaga dei tempi moderni, ma Jonathan Swift, o lo stesso Dante Alighieri, insegnano che sia una caratteristica costante del pensiero (greve) umano.

HarlockHrk
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Re: Corti 2024 - Settimana 6

mizraim ha scritto:

gpet74 ha scritto:

Io ODIO le opere di letteratura che voglio diffondere dei messaggi. Un’opera di narrativa deve avere un unico scopo, ossia quello di raccontare una storia. Se poi un lettore vuole trovare un senso più alto nella storia è liberissimo di farlo, ma deve essere un processo mentale che avviene dal basso, dal lettore, e non calato dall’alto dall’autore.

Micheal ende (l'autore della Storia Infinita) diceva (vado a memoria):  all'autore va il compito di rappresentare un mondo, al lettore il compito di interpretarlo.   
Mi trovo completamente d'accordo col tuo pensiero.

Qui sono in forte disaccordo con entrambi, ma ci può stare.
Quella che descrivete o desiderate voi, spero senza esservene accorti, è uno svilimento dell'opera letteraria, perché queste frasi raccontano un autore a livello di un falegname cui commissionare un tavolo e non al livello di una espressione artistica.
Anche il "deve partire dal basso" contribuisce a questo svilimento: ci sta la libera interpretazione (così come Mauro ha indicato nella sua recensione di Pizza che le richieste dell'autore fossero improprie una volta ceduto il corto al lettore) ma - perdonate il termine un po' forte - dire che debba partire dal basso è una affermazione arrogante in cui il lettore si ritiene superiore e migliore dell'autore, arrogandosi (da cui l'arroganza) lui il diritto e la competenza di trovare un senso superiore a qualcosa che non ha prodotto.

Attenzione, non significa che il gesto stesso di veicolare un messaggio da parte dell'autore sia automaticamente un valore intrinseco che renda capolavoro o arte il suo prodotto o che la assenza di un messaggio renda una produzione un mero consumabile.

Torno a Star Trek: quante puntate veicolano un messaggio! Le avete odiate?
E quante non lo veicolano e sono ugualmente belle?

HarlockHrk
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Re: Corti 2024 - Settimana 6

HarlockHrk ha scritto:

mizraim ha scritto:

gpet74 ha scritto:

Io ODIO le opere di letteratura che voglio diffondere dei messaggi. Un’opera di narrativa deve avere un unico scopo, ossia quello di raccontare una storia. Se poi un lettore vuole trovare un senso più alto nella storia è liberissimo di farlo, ma deve essere un processo mentale che avviene dal basso, dal lettore, e non calato dall’alto dall’autore.

Micheal ende (l'autore della Storia Infinita) diceva (vado a memoria):  all'autore va il compito di rappresentare un mondo, al lettore il compito di interpretarlo.   
Mi trovo completamente d'accordo col tuo pensiero.

Qui sono in forte disaccordo con entrambi, ma ci può stare.
Quella che descrivete o desiderate voi, spero senza esservene accorti, è uno svilimento dell'opera letteraria, perché queste frasi raccontano un autore a livello di un falegname cui commissionare un tavolo e non al livello di una espressione artistica.
Anche il "deve partire dal basso" contribuisce a questo svilimento: ci sta la libera interpretazione (così come Mauro ha indicato nella sua recensione di Pizza che le richieste dell'autore fossero improprie una volta ceduto il corto al lettore) ma - perdonate il termine un po' forte - dire che debba partire dal basso è una affermazione arrogante in cui il lettore si ritiene superiore e migliore dell'autore, arrogandosi (da cui l'arroganza) lui il diritto e la competenza di trovare un senso superiore a qualcosa che non ha prodotto.

Attenzione, non significa che il gesto stesso di veicolare un messaggio da parte dell'autore sia automaticamente un valore intrinseco che renda capolavoro o arte il suo prodotto o che la assenza di un messaggio renda una produzione un mero consumabile.

Torno a Star Trek: quante puntate veicolano un messaggio! Le avete odiate?
E quante non lo veicolano e sono ugualmente belle?

se l’opera mi crea lo sfondo su cui si veicolano varie  idee e mi dona un substrato su cui ragionarci sopra allora mi piace assai… se insiema ad esse si cerca anche di veicolare una conclusione, allora diventa spazzatura.  Ovvio che se poi concordo con la conclusione, il comfirmation bias mi porterá a gradire l’opera, ma lo ripeto, l’opera non avrá molto valore. Un esempio: i libri di Stefano Benni che adoravo…. piano piano son diventati portabandiere del suo pensiero politico, in cui la destra, il capitalismo, il consumismo son sbagliati e lui li mostrifica su carta. Devo essere io lettore a giungere a determinate conclusioni, se me le sbatti in faccia come giusto e sbagliato allora mi fa schifo smile . Puoi anche darmi il 2+2 , ma alla soluzione ci arrivo io.

mizraim
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Re: Corti 2024 - Settimana 6

Sui temi dell'etica e deliri incel se volete apriamo delle discussioni parallele sul forum, senza intasare questa.

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Mornon
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