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Discussione sul futuro della letteratura interattiva

Re: Discussione sul futuro della letteratura interattiva

djmayhem ha scritto:

A Modena ho visto praticamente che tutti gli editori o distributori presenti avevano/hanno LG in catalogo.
Ovviamente per gli appassionati è un bene, al nostro bel incontro abbiamo anche visto diversi titoli in arrivo.
Però, non so voi, ma io ho anche l'impressione che "la curva della rinascita del LG" abbia scavallato il climax e lentamente stia scendendo.

Ho un'opinione molto forte in proposito, di cui parlerò più avanti in questa replica.

djmayhem ha scritto:

E non è un caso che la notte da Cana abbia vinto i due premi a voto popolare (io gioco e il magnifico), così come il suo predecessore vinse altri premi.
Ms edizioni ha annusato il trand e ha annunciato altri fumetti game in arrivo.

Come scrivevo anche nell'articolo apparso sul magazine, la produzione italiana di storie a bivi è partita con un fumetto, e oggi una grandissima consacrazione nazionale e internazionale di un fumettogame ci riporta su quella linea rossa. E' una coincidenza molto interessante!

Zakimos ha scritto:

È mia opinione già da tempo che il nuovo corso del librogame italiano si sia rivolto a un pubblico molto preciso, ossia gli appassionati storici di LG che avevano mantenuto negli anni un buon contatto con il settore, principalmente attraverso LGL. Avendo spulciato negli anni un po' tutta la produzione E.Elle, queste persone erano pronte a cercare "qualcosa di più", come contenuti narrativi e come sfida ludica. A questo primo pubblico se ne sono aggiunti negli anni del rinascimento altri due: il pubblico di curiosi, che conoscevano poco la E.Elle e i LG in generale, ma che ne erano incuriositi (arrivati soprattutto grazie alle fiere e agli influencer su Instagram e Twitch), e il pubblico degli aspiranti autori, che vedevano il settore come un buon trampolino di lancio per la loro popolarità.

Tutto giusto.

Zakimos ha scritto:

Bene: arrivati oggi al 2024, bisogna domandarsi cosa l'editoria italiana abbia offerto a queste persone e se sia stata in grado di soddisfare le loro aspettative, ma soprattutto giova chiedersi quale sia lo stato di salute dei pubblici sopra indicati: e quando parlo di "stato di salute" intendo in senso letterale, visto che si tratta di una demografica (30enni/40enni) che va molto facilmente in crisi mentale o economica.

Tutto giustISSIMO.

Ubik ha scritto:

È terminata una prima fase di questo rinascimento. Quella in cui un manipolo di eroi scrittori ed editori ha riportato alla luce un genere che era sprofondato in un tragico oscurantismo.
Visto il successo, fortunatamente gli attori in gioco sono aumentati e si respira un'aria diversa, più ampia rispetto a prima.
Allargandosi il pubblico, per forza di cosa l'asticella va abbassata, ma è fisiologico ed è così ovunque.
Ci sta, come si suol dire.
Quello che invece ci sta meno è che non vedo ancora un target definito per il futuro di questo genere. Sull'individuarlo bisognerebbe lavorare per poter progredire ulteriormente e meglio.
Magari anche guardando all'estero...

Tutto giustissimERRIMO.

E qui vengo alla mia opinione. La fase esplosiva del "rinascimento" si è conclusa: è stata una fase di riscoperta, di entusiasmo, di riscritture nel solco della tradizione e anche un po' di sperimentazione. E' andata benissimo: è stata un fenomeno epocale che tutti quelli che frequentano il mondo dell'editoria ludica e libraria oggi riconoscono, e come dico sempre, IL FENOMENO E' PARTITO DA QUESTO FORUM.

Siamo noi che lo abbiamo fatto accadere, con il nostro entusiasmo, la nostra passione, e i tanti talenti che sono emersi da questo portale, guidati dall'infinita pazienza e disponibilità del nostro anziano e saggio condottiero, Prodo, novello Nestore. Questo non ce lo potrà ( enon GLIELO potrà) togliere nessuno.

Detto questo, il rinascimento è durato un decennio e si è definito principalmente come una ripresa dei classici (come ogni rinascimento), con tutte le prime serie, autori e collane che si inserivano vuoi o non vuoi nel solco della tradizione degli anni 80 e 90... Abbiamo clamorosamente MIGLIORATO i classici, ma siamo rimasti decisamente (quasi tutti) nello stile e nelle strutture che già conoscevamo.

Quello che vedo accadere negli ultimi 3-4 anni, e che secondo me sarà la cifra stilistica dell'attuale decennio dei librogame, è un progressivo abbandono delle formule classiche e una grandissima apertura verso la diversificazione, la creatività, la sperimentazione, l'osmosi con altre formule che negli anni 80-90 non c'erano: boardgame, giochi di carte, escape book ed escape game, e chissà quante altre. Ci aggiungiamo anche il fumetto e i videogame.

Quello che già fanno e hanno fatto Zamanni e Costantini per esempio è imboccare tali sentieri, ma anche tanti lavori di officina meningi vanno in questa direzione. Ed MS Edizioni ha appena preso la bandiera del fumettogame italiano e la sta esportando in tutto il mondo (DIECI LOCALIZZAZIONI RAGAZZI!). Per non parlare dello sperimentalismo degli ultimi concorsi dei Corti!!

Insomma, in qualità di Saccente Supremo dichiaro che il Rinascimento si è degnamente concluso e possiamo entrare nell'Età Moderna del Librogioco.

Magari cercando di evitare di finire nel Barocco.

"Un velo nero ti impedisce di vedere altro. La tua vita termina qui: nel campo di battaglia, con la mitica Blood Sword tra le mani, felice per la sconfitta dei Veri Maghi." Adriano, Blood Sword PBM
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Mornon
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Re: Discussione sul futuro della letteratura interattiva

Ma oltre che il passato studi anche il futuro? No, perchè hai beccato un paio di spoiler mica da poco... Se tutto andrà come deve, ne riparleremo :-) .

Guarda dietro di te! Una scimmia a tre teste!
Scoprimi su Amazon https://www.amazon.it/Antonio-Costantini/e/B076VTJ3F7 !

Ubik
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Re: Discussione sul futuro della letteratura interattiva

Ubik ha scritto:

Ma oltre che il passato studi anche il futuro? No, perchè hai beccato un paio di spoiler mica da poco... Se tutto andrà come deve, ne riparleremo :-) .

I drink and I know things. That's what I do. lol  lol  lol

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Mornon
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Re: Discussione sul futuro della letteratura interattiva

Mornon ha scritto:

Siamo noi che lo abbiamo fatto accadere, con il nostro entusiasmo, la nostra passione, e i tanti talenti che sono emersi da questo portale, guidati dall'infinita pazienza e disponibilità del nostro anziano e saggio condottiero, Prodo, novello Nestore. Questo non ce lo potrà ( enon GLIELO potrà) togliere nessuno.

Hai ragione, ce lo dovremmo riconoscere

Mornon ha scritto:

Quello che vedo accadere negli ultimi 3-4 anni, e che secondo me sarà la cifra stilistica dell'attuale decennio dei librogame, è un progressivo abbandono delle formule classiche e una grandissima apertura verso la diversificazione, la creatività, la sperimentazione, l'osmosi con altre formule che negli anni 80-90 non c'erano: boardgame, giochi di carte, escape book ed escape game, e chissà quante altre. Ci aggiungiamo anche il fumetto e i videogame.

Anche questo è vangelo, è ora di uscire dagli steccati degli autori, dei pubblici e dei meccanismi per generare un futuro, altrimenti ci autoalimentiamo finché non si estinguono carburante e comburente!

Dragan
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Re: Discussione sul futuro della letteratura interattiva

djmayhem ha scritto:

I "giovani" forse preferiscono letture ludiche più semplici, appunto come i fumetti game, che non i nostri libroni pieni di rimandi letterari o citazioni storiche erudite.

Evernight ha scritto:

Oggi per allargare il più possibile il target, vengono deliberatamente creati sempre più spesso "Idiot frendly" per fare in modo che anche i giocatori più scadenti e pigri possano concluderli senza sforzo. Il fumetto game, di per se, potrebbe essere un medium alternativo valido, quante volte ci viene chiesto di cercare indizi in un'immagine? ma cercare di forzare il genere del librogame in una cultura che tende progressivamente  all'analfabetismo mi pare fatica sprecata. Quanto possiamo ribassarlo prima che la parte "libro" scompaia del tutto?

gpet74 ha scritto:

Le giovani leve, tranne poche eccezioni, sono disabituate a leggere. Le mie figlie, per dire, sono cresciute in una casa piena di libri, fin da piccole ho provato a interessarle alla lettura, anche di LG. Eppure la loro soglia di attenzione è spaventosamente bassa a causa della sovrastimolazione dei cellulari e di tutto il mondo social.

Mornon ha scritto:

Quello che vedo accadere negli ultimi 3-4 anni, e che secondo me sarà la cifra stilistica dell'attuale decennio dei librogame, è un progressivo abbandono delle formule classiche e una grandissima apertura verso la diversificazione, la creatività, la sperimentazione, l'osmosi con altre formule che negli anni 80-90 non c'erano: boardgame, giochi di carte, escape book ed escape game, e chissà quante altre. Ci aggiungiamo anche il fumetto e i videogame.

Tutta la discussione è interessante ma i commenti quotati mi aiutano a esplicare meglio il mio pensiero perché esso ruota per lo più attorno a quelle stesse considerazioni.

Se non ho capito male, la previsione per il futuro è nefasta (abbiamo raggiunto il picco e si può solo scendere) e, per recuperare/mantenere lettori, dovremmo dunque scrivere LIBRIGIOCO in generale più semplici.
Dove per "semplici" si deve intendere: opere con meno parole (e, quelle stesse parole, che siano capibili perché "sui social si parla poco"/"si usa meno il vocabolario"/"si legge meno" o cose del genere), meno testo, meno narrativa e più immagini perché le nuove generazioni (e qui mi verrebbe da dire: chi sono le nuove generazioni? quelli che nel 2024 hanno 10 anni? o 15? o 20? o 25? o 30? o 35?. C'è un abisso tra queste età, comunque tutte sotto i 40 anni della generazione "zoccolo duro" anni '80) non sono abituate a leggere, più adesivi, più fumetti, più carte, più enigmi, più collegamenti esterni al libro per avvicinarlo al videogioco.

E questo perché?

Perché finora leggevano i LG solo i dinosauri come me e ora li leggono anche le nuove generazioni (vedi precisazione sopra su chi sono le nuove generazioni) e questi giovani sono sovrastimolati dai cellulari e dai social? E quindi non sanno leggere (nel senso che non ne hanno voglia) un'opera così semplice come un librogame?? Ma non vanno a scuola e poi all'Università questi? Questa storia che la lettura sia in caduta libera non l'ho mai veramente accettata. I lettori forti e i non lettori ci saranno sempre stati, no?
Oppure, visto che leggono già tanto per diventare qualcuno nella vita, quando gli viene offerto uno svago (come lo è il LG) siamo ora (solo ora perché prima c'era lo zoccolo duro che era abituato a leggere) in dovere di fornirgli opere meno scritte perché il testo annoia e la diversificazione no? E' questo il punto? Le lettere annoiano? Il punto è togliere la lettura come svago perché "non tira più" e lasciarla solo nel mondo del lavoro?

Mi domando: la diversificazione di cui parla Mornon magari non deve essere intesa in senso totalmente negativo (come dice Evernight, per gente pigra e giocatori scadenti) ma semplicistico sì di certo? O nemmeno in quel senso? Vanno bene anche opere complesse basta che non ci sia il "muro di testo"? Basta che non ci sia il classico bivio a fine paragrafo? Basta che non ci siano SOLO bivi a fine paragrafo? E' questo che si intende per "progressivo abbandono delle formule classiche?"

E questo per cosa?
Per andare incontro a gente disabituata a leggere?
Ma non ci posso credere! Questa è un'offesa alle nuove generazioni. Non si può generalizzare mettendo tutti dentro. C'è a chi piace e c'è a chi non piace. Una mia grande amica del 2000 legge di tutto mentre mia nipote di 8 anni va matta per i librigame della sua età!
Per andare incontro a chi si annoia a leggere dobbiamo scrivere meno e più semplice? Ma è come se andassimo incontro a chi non piace guidare togliendo i cartelli per le strade! Non smettiamo mai di puntare in alto, per favore.
A chi piace il genere, piacerà anche svagarsi leggendo librigioco. A chi non piace il genere, sceglierà sempre e comunque il digitale.

Il quadro che ne emerge è davvero a tinte fosche. Mi chiedo infatti se non siamo di nuovo di fronte a un calo d'interesse per la narrativa interattiva. Anche se mi sembra un pò limitato asserire che il Rinascimento si basava sulle vendite al solo zoccolo duro. Qualcuno di ste benedette nuove generazione avrà comprato i LG scritti finora o no?

Non dico che questi nuovi prodotti interattivi non saranno belli o divertenti, per carità. Io mi sento solo di segnalare la follia di scrivere meno e più semplice perché al "grande pubblico" la cosa stanca. La lettura è un'arma eccezionale da sfruttare anche nel tempo libero secondo me.

In conclusione, per me che nei miei LG uso come tema di fondo la "noiosissima" Storia piuttosto l'oblio che snaturare troppo l'opera per adattarla a presunti analfabeti pigri e stanchi di leggere. Se per salvare un settore economico e continuare a vendere dobbiamo snaturare un LG e trasformarlo in qualcos'altro, va bene, lo capisco. Non chiamiamolo più librogioco, ma va bene. Fatelo pure.
Ma io sarò felicissimo di non essere più della partita.

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Re: Discussione sul futuro della letteratura interattiva

Dici bene, ma non è tutto perduto.

La crisi della parola scritta, per esempio in Italia, è un fatto conclamato, analizzato e conosciuto. Investe i giornali cartacei, le pubblicazioni da edicola, i libri, la scuola, l'università, e PERFINO i fumetti e i blog. Non bisogna cedere, ma che sia un fatto da considerare è autoevidente.

Detto questo, la mia personale visione non è "stupidificare" i testi, ma diversificare, superare il classico come unico paradigma, e prendere spunti da altri media. Quindi: sì, alcune collane per sopravvivere dovranno stupidificarsi, altre invece no, seguendo percorsi diversi. Quello che intendevo è:

"Grande la confusione sotto il cielo: la situazione è eccellente"

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