1) Operazione Mirra
L'avrei messo inclassificabile, ma l'info di Gigassi sul fatto che la "galleria degli specchi" a Versailles esiste e, sopratutto, che venga usata per scopi simili a quelli narrati nel corto, lo rende leggermente in tema... Quel pizzico quasi impercettibile a cui mi sono dovuto abituare dallo scorso anno e che sembra non dar fastidio alla maggioranza dei votanti.
Tornando al corto, la spy story è piacevole da leggere, tendenzialmente ben scritta e lo scorso anno avrebbe tranquillamente spopolato. Non si può dire lo stesso del gameplay, che fa uso MASSIVO di dadi e che ignora qualunque uso di parole chiave per determinare cosa sia già successo o meno.
Che i librogame funzionino naturalmente meglio con un movimento spaziale anzichè temporale è un dato di fatto, e se succedono degli eventi in un paragrafo, bisogna stare ben attenti a lasciarlo visitare nuovamente, perchè questi continueranno a ripetersi creando paradossi, al contrario di una semplice descrizione di un luogo. In questo corto, infatti, potrà capitare di malmenare e uccidere più volte "il mietitore" (Per gli "hater" di Isabelle un valore aggiunto

<3 <3), di pedinare e trovare più volte gli stessi personaggi, sempre nelle medesime condizioni.
Trovare la chiave per la stanza finale non ci impedirà di fare tutt'altro se visitiamo altre stanze, e anche una bomba innescata non ci limiterà dall'andarcene allegramente (anche se dovevamo disinnescarla) se finiamo fuori nei giardini dopo aver piazzato il software nel portatile.
La sala di monitoraggio è completamente inutile, dato che ci riporta agli stessi paragrafi che potevamo visitare di persona (è voluto o è un bug?)
Altra piccola chicca: la genialità del professore che rivela la combinazione della sua valigetta mentre parla del protocollo di sicurezza, evidentemente solo per fare lo splendido.
In realtà, limitando le aree già raggiunte (mediante parole chiavi, o dicendolo apertamente), nascondendo il dado all'autore (

) e inserendolo magari nell'edizione dello scorso anno, sarebbe stato un corto che avrei apprezzato molto.
2) The Watch
Il corto che mi è piaciuto di più! All'inizio non mi convinceva molto, data la scarsità di informazioni su di noi o sulla strega (sembrava una variante del clichè dell'amnesia), ma la scelta trova senso verso la fine.
A proposito, ma solo io ho pensato che il protagonista fosse maschio e quindi di non poter essere la strega?
Anche l'uso della scheggia di specchio mi sembrava all'inizio un trucco per giustificare il tema (dato che poteva essere sostituito da altri oggetti senza sconvolgerne la funzione) ma poi, in effetti, la follia del protagonista era stata in gran parte determinata dal proprio riflesso all'inizio del corto e nel riflesso nel pozzo troverà soluzione.
Tornando alla scheggia, tutta questa libertà nell'usarla l'ho trovata frastornante, specialmente quando si deve utilizzarla durante un'azione e non soltanto durante una descrizione (per quanto in effetti non c'era nulla che lo vietasse), tipo nell'incontro col bebè.
Ho apprezzato però molto l'uso del simbolo di "controllo" che impedisce di spoilerarsi fin troppi paragrafi (visto l'uso selvaggio che si può fare dello specchio).
Forse esagerato lo spiegone finale che però fa un buon lavoro nel chiarire tutti o quasi i punti oscuri della storia.
Qualche morte improvvisa di troppo (Ma alcune, come quella della vespa e della ragnatela, erano evitabili facendo attenzione al testo) che però hanno reso l'esperienza più interessante.
Dulcis in fundo un finale segreto ben nascosto (pure troppo), trovato a forza di cercarlo (l'ultimo paragrafo dava troppo nell'occhio).
3) Zardoz
Corto che ho rivalutato dopo averlo riletto più volte:
Pura heroic fantasy anni 80' con trama ridotta all'osso [c'è un cattivone che usa gli umani come cavie, noi siamo stati rapiti e dobbiamo fuggire dal suo maniero (torre, in realtà), magari prendendolo prima un po' a randellate.]
Tema
Risicato all'osso... se lo specchio non fa da specchio, avremmo potuto usare qualsiasi cosa al suo posto (anche se ammetto che scenicamente non stonano affatto). Oltretutto, il corto funziona bene usando le scalinate, e gli specchi, che dovrebbero essere centrali, tendono a essere un po' superflui (li usi all'inizio, ma poi la loro casualità ti confonde e basta)
Mappa
Tanta, troppa nausea da labirinto (per me che non ho senso dell'orientamento), acuita dal fatto che il più delle volte mi ritrovavo a scegliere la porta da cui ero appena entrato pensando fosse una zona nuova.
Penso che invece di descrivere così bene gli ambienti, sarebbe stato meglio descrivere le porte/rientranze nelle scelte per renderle più memorabili e facilitare l'orientamento.
Memoria
Troppe cose da ricordare: i punti paura, gli usi dello specchio (perchè poi?), se eravamo stati già in un paragrafo o meno, oltre che il paragrafo di partenza dopo il solito combattimento con il canuomo (e i dadi distraggono molto quando si deve ricordare).
Nemici/combattimento
Non sono contro il riutilizzo di un nemico già affrontato e di uno stesso paragrafo, ma davvero è sempre l'uomo cane??? E perchè poi ci fa così tanta paura ogni volta??? Tra l'altro è deboluccio e in pratica ci basta non fare 1 per sconfiggerlo, dato che praticamente tutte le armi ci mettono in una posizione di ultravantaggio.
Non era meglio una tabella di incontri casuali con almeno 3-4 nemici diversi da affontare? (giustificando le ben 3 armi)
Avrei tolto i punti paura (che stonano tantissimo), avrei messo dei classici punti ferita (l'unica cosa da ricordare a parte gli oggetti), qualche nemico in più, un oggetto curaferite, ed era pura heroic fantasy.
Apprezzato anche l'inserimento dell'enigma, opzionale, che ci permette di andarcene senza aver affrontato Zardoz.
Tutto sommato un buon corto dal sapore vintage, ma imho non molto di più.
Classifica!
1) The Witch
2) Zardov
3) Operazione Miroir