Re: Corti 2025 - Settimana 3
The Witch
The Witch (perché non “La Strega”?) mette in mostra qualche buona intuizione ma, a mio modesto parere, uno sviluppo non del tutto soddisfacente.
- Ho trovato la storia nel complesso interessante: non originalissima ma con qualche sequenza evocativa e un colpo di scena efficace (seppur in parte prevedibile). Ho apprezzato soprattutto il “sottotesto” psicologico. Il finale, ispirato al quasi omonimo film di Eggers (e al fenomeno storico della stregoneria), ci sta ma, da agnostico, avrei evitato un messaggio anti-cristiano così esplicito (dio e madonna minuscoli?). Una provocazione un po’ superficiale.
- Purtroppo la narrazione si concentra quasi esclusivamente nella parte finale, con un lunghissimo paragrafo rivelatore, mentre per il resto, tra amnesia e ricordi evocativi ma criptici, l’ho trovata poco coinvolgente. Forse disvelare la verità in maniera più graduale avrebbe reso lo svolgimento narrativo più avvincente.
- Altro aspetto su cui avrei lavorato maggiormente sono le descrizioni della casa, che ho trovato troppo scarne e poco atmosferiche.
- Lo stile di scrittura mi è parso ancora un po’ acerbo, con una certa tendenza a “strafare”, in particolare nell’uso delle metafore.
Ero sicuro che l’idea alla base del gameplay (invertire le cifre) prima o poi sarebbe saltata fuori. Alcuni difetti che ho individuato nel modo in cui è stata sfruttata:
- Se non si associa un malus di qualche tipo al suo utilizzo (una risorsa da spendere, un rischio) il giocatore può adoperarla in qualsiasi momento, rendendola una pratica meccanica e poco interessante.
- Farla usare in un paragrafo di morte è davvero anti-intuitivo e illogico. Il problema è rafforzato dal fatto che per raggiungere il finale migliore va usata proprio in quel modo. Io l’ho scoperto solo perché mi son messo a sviscerare tutti i paragrafi del librogame.
- Il passaggio 66 -> 99 è, secondo me, davvero difficile da intuire, nonostante la frase finale. La difficoltà non risiede tanto nell’enigma in sé ma nel capire che c’è un enigma da risolvere. Su questo bisognerebbe essere più chiari.
Nota finale: non ho trovato nessun utilizzo alla parola chiave #RAGNO_MORTO.
Classifica parziale:
1) The Witch
2) Operazione Miroir
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Re: Corti 2025 - Settimana 3
PREMESSA
Visto che l'attività sul forum è ai minimi, approfitto di questa occasione per salutare nuovamente tutti, utenti vecchi e nuovi.
Tornare in queste lande dopo tanti anni è un po' come tornare in famiglia dopo un lungo viaggio.
Per non stare a inquinare questo thread, salutiamoci qui:
https://www.librogame.net/index.php/forum/topic?id=6168
PASSIAMO ALLE VALUTAZIONI...
Operazione Miroir
Un librogame dal taglio spionistico che si rifà agli stilemi classici del genere, mescolando azione, tensione e infiltrazioni sotto copertura. La scrittura è fluida, con una buona gestione della suspense. I dialoghi, seppur essenziali, risultano credibili e funzionali.
L’aspetto più riuscito della narrazione è il senso di urgenza e pericolo costante, con colpi di scena e imprevisti che spingono il lettore a riflettere sulle proprie mosse.
Dal punto di vista del gameplay, il librogame sfrutta un sistema classico basato su scelte e tiri di dado a sei facce, fortemente ispirato al gioco di ruolo. I dadi influenzano sia il combattimento sia le prove di abilità il che (come sappiamo) potrebbe risultare frustrante in alcune situazioni, specialmente nei combattimenti ripetuti, e rende molto (troppo) facile barare.
Tuttavia la necessità di memorizzare dettagli, come codici e parole chiave, premia i giocatori più attenti e aggiunge un elemento investigativo interessante.
Alcune prove di dado (ad esempio i lanci per determinare il combattimento con Tarik) sembrano eccessivamente punitive, lasciando il successo o il fallimento della missione troppo in balia del caso. Un bilanciamento più attento, magari introducendo parametri legati alle scelte precedenti, avrebbe potuto migliorare questo aspetto.
Dal mio punto di vista, il tema dello specchio non è stato centrato. Sembra più una arrampicata... ehm... sugli specchi. Si, l'autore ha messo la parola "specchio" dovunque, incluso nel titolo, ma gli specchi non hanno un ruolo attivo nella storia. Non c'è un collegamento diretto tra il concetto di riflesso e lo sviluppo della trama. Il racconto sarebbe potuto esistere senza il tema dello specchio, il che significa che non è realmente centrale.
The witch
Un librogame profondamente immersivo e psicologico. La narrazione è ricca di pathos e di simbolismo, intrecciando tematiche di ingiustizia, persecuzione e trauma con un uso sapiente del folklore sulle streghe e i processi inquisitori.
La protagonista, Isabeau, è un personaggio tormentato il cui passato è disseminato di dolore e inganni.
L’uso delle immagini evocative è eccellente: il rogo, l’acqua del pozzo, il volto cucito della strega, il neonato deforme. Ogni elemento contribuisce a un senso di orrore psicologico che va oltre al semplice spavento.
Il lettore si ritrova a mettere insieme i pezzi di una storia frammentata, rispecchiando il tormento della protagonista nel discernere cosa sia reale e cosa sia il frutto della sua psiche danneggiata. Il corto chiede molto al lettore: la storia è densa di dettagli e richiede molta attenzione per essere pienamente compresa. Alcuni passaggi, soprattutto quelli legati ai ricordi, potrebbero risultare disorientanti se non si segue il filo logico con estrema cura.
Personalmente mi infastidisce la scelta del titolo, in quanto non giustificata dal testo. Non c'è nessun elemento che giustifichi l'uso dell'inglese. Non ci sono personaggi o ambientazioni anglosassoni, né riferimenti culturali che rendano più efficace il titolo in inglese. Sembra una scelta fatta solo perché (discutibilmente) "suona meglio". L'ambientazione di "The Witch" (o meglio, "La Strega") sembra essere un contesto europeo tardo-medievale o rinascimentale, probabilmente in Francia a giudicare dai nomi utilizzati. A questo punto, se proprio uno voleva dare un tono "esotico" al titolo, si poteva chiamare "La Sorcière".
Dal punto di vista ludico, The Witch si allontana dalle meccaniche classiche basate su combattimento e caratteristiche numeriche, per abbracciare un sistema di progressione narrativo legato a parole chiave e ricordi. Questa scelta rafforza l’aspetto investigativo e psicologico dell’esperienza, spingendo il giocatore a prendere appunti e a riflettere sulle informazioni raccolte. La struttura è piuttosto intricata, e in alcuni momenti potrebbe essere difficile capire quale strada porti effettivamente a una conclusione soddisfacente. Alcuni finali negativi possono arrivare improvvisamente, dando un senso di inevitabilità che potrebbe risultare frustrante se il giocatore non ha raccolto abbastanza indizi o parole chiave. Alcuni passaggi, inoltre, hanno un livello di ambiguità che può portare a scelte basate su tentativi ed errori più che su una vera deduzione.
Il tema è stato centrato in maniera magistrale e, secondo me, tra i 3 corti di questa manche e quello che l'ha sviluppato in modo migliore.
Il Maniero del Dottor Zardov
Un librogame che mescola elementi di horror gotico e avventura, sfruttando il classico stratagemma di un protagonista senza memoria che si risveglia in una cella senza sapere come ci sia finito. La narrazione è intrigante e ben costruita.
L’intreccio si sviluppa in modo organico e premia l’esplorazione e la raccolta di indizi. Il protagonista, inizialmente ignaro della propria situazione, si trova a dover interagire con altri prigionieri e scoprire poco alla volta la verità su Zardov e i suoi esperimenti.
Uno degli aspetti più riusciti della storia è la gestione della tensione e il modo in cui il testo lascia al giocatore la libertà di scegliere il proprio percorso. Alcuni passaggi potrebbero risultare ripetitivi, specialmente se il giocatore si trova a dover ritentare più volte per via di scelte sbagliate o di scontri persi, ma questo è un classico difetto delle strutture a mappa. Alcuni dettagli narrativi, come il passato di Ronan e il funzionamento preciso della magia di Zardov, avrebbero potuto essere sviluppati maggiormente.
"Il Maniero del Dottor Zardov" introduce alcune meccaniche interessanti che lo contraddistinguono. Una tra tutte, il sistema degli specchi, che creano una sorta di "mappa speculare", che altera le connessioni tra le stanze.
Una possibile criticità è legata all’uso ripetitivo dei lanci di dado. Anche se offre una componente casuale che aumenta la rigiocabilità, in alcune situazioni la dipendenza dal caso può risultare frustrante, specialmente quando il giocatore ha fatto scelte ponderate ma viene comunque sconfitto da un tiro sfortunato.
Inoltre, la gestione degli specchi, pur essendo innovativa, può diventare confusionaria. Il rischio di essere teletrasportati in una stanza pericolosa senza possibilità di preparazione potrebbe risultare eccessivamente punitivo per alcuni giocatori.
Il tema è indubbiamente centrato e ben utilizzato.
LA MIA PERSONALE CLASSIFICA
The witch
Il tema dello specchio è perfettamente integrato nella narrazione, riflettendo il tormento psicologico della protagonista. La storia è intensa e immersiva, con una forte componente emotiva e simbolica.
Il Maniero del Dottor Zardov
L’uso degli specchi crea un’originale mappa speculare che altera l’esplorazione, rendendo il tema centrale. Il racconto è intrigante, ma alcuni dettagli narrativi e meccanici potevano essere approfonditi meglio.
Operazione Miroir
Un buon thriller spionistico con ritmo e tensione ben gestiti, ma il tema dello specchio è solo un elemento di sfondo. Il sistema di gioco funziona, ma l’eccessiva dipendenza dal caso penalizza il gameplay.
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Re: Corti 2025 - Settimana 3
Il Maniero del Dottor Zardov
Il librogame è ben progettato e per gli amanti del genere dungeon crawler piuttosto divertente. Presenta tuttavia alcune pecche non di poco conto:
- Narrativamente siamo davanti al cliché dei cliché del genere fantasy anni ‘80. Ho amato l’ingenuità e la semplicità di quegli anni ma temo che al giorno d’oggi, e soprattutto in un concorso del genere, ci si aspetti qualcosa di più maturo ed elaborato.
- Anche volendo accettare l’estrema semplicità narrativa (ad esempio pensando a un pubblico di bambini) manca comunque una qualsiasi forma di caratterizzazione. Tutto, a partire dalla trama e dai personaggi, risulta davvero troppo anonimo. Un consiglio che mi sento di dare in questi casi è quello di giocare la carta dell’ironia, che, se ben fatta, funziona egregiamente nel conferire identità e carisma a un contenuto così semplice.
- Anche l’ambientazione soffre dello stesso problema, acuito dal fatto che stiamo parlando di un librogame di esplorazione in cui l’ambientazione, per usare un’espressione un po’ abusata, è un personaggio a sé stante. Qui risulta davvero troppo scarna e anonima. Esempio: ci sono degli arazzi, sarebbe bello sapere cosa c’è raffigurato sopra.
- Qualche refuso di troppo.
Il gameplay tutto sommato funziona bene, lanci di dado compresi, che qui hanno senso di esistere essendo giustificati narrativamente (teletrasporto) o bilanciati da altre variabili (combattimenti). Unici consigli che mi sento di dare:
- Le ambientazioni non tengono conto del punto da cui proviene il giocatore e questo, prima che prendessi familiarità con la topologia del maniero, mi ha creato non pochi problemi di spaesamento.
- Il limite dei punti paura è secondo me troppo basso e punitivo. Immagino che per finire il gioco senza raggiungere il limite si debba cercare una sorta di true path ma quando mi è successo di morire non avevo alcuna voglia di ricominciare e li ho semplicemente ignorati. Si potrebbe magari legarli a un finale negativo, anziché a un paragrafo di morte.
Le ultime considerazioni riguardano il rispetto del tema e i vincoli del bando:
- Troppe informazioni da memorizzare, topologia della mappa compresa (non potendola tracciare su un foglio).
- Tema non particolarmente a fuoco (anzi).
Tirando le somme, ecco la mia classifica finale:
1) The Witch
2) Il maniero del Dottor Zardov
3) Operazione Miroir
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Re: Corti 2025 - Settimana 3
The Witch
Anche in italiano il corto avrebbe sortito un bellissimo effetto; forse è in inglese perché si ambienta nelle desolate e sconfortanti lande bretoni.
Come già detto, il corto mi coinvolge sia per la sua atmosfera sia per la sua meccanica del ribaltamento. Si tratta di una forma di chiaroveggenza già vista in Demoniache presenze e foriera di indizi in Autolico.
L’ho giocato due-tre volte e non riesco a finirlo, quindi c’è ancora qualcosa che devo esplorare e mi prenderò il tempo per farlo. Mi incuriosisce l’atmosfera horror, l’intreccio strega-protagonista, il male che affiora sotto forma di trauma, l’odio che fa da motore alle azioni, insomma una serie di sfumature psicologiche che si approfondiscono lettura dopo lettura. Complimenti a chi lo ha scritto, per ora è il mio corto preferito.
Operazione Miroir
Gli specchi fanno da sfondo e atmosfera a questa spy story ben curata nel lessico e ben congegnata nella meccanica. Io non saprei scrivere un lavoro così, perché io e lo spionaggio siamo su due pianeti molto distanti. C’è un punto in cui le telecamere di sorveglianza possono essere interpretate come specchi rivelatori di informazioni, quindi, in fondo, la tematica specchio non è centrale come in altri corti, ma comunque presente.
Un racconto divertente e lineare nelle sue dinamiche: ha tenuto un buon tenore fino alla fine, con dettagli che potevano essere degni della sceneggiatura di un film poliziesco.
Il Maniero del dottor Zardov
Un impianto classico ha sempre il suo fascino. Il percorso nel maniero di uno stregone (alchimista), la ricerca di oggetti, un aiutante forte (come il fratello guerriero del libro game La Prova, uno dei miei gamebook preferiti).
La narrazione prosegue senza eccessivi intoppi verso il finale, in modo lineare; mi sembra che una volta superato lo specchio la missione è praticamente risolta, mentre un ostacolo in più o un approfondimento su Zardov ci poteva stare; ammetto, però, che anche io ho dovuto chiudere il cerchio della narrazione del mio corto un po’ in fretta, a causa del poco a disposizione.
"Tra Operazione Miror" e "Zardov" scelgo di dare due punti al primo semplicemente per i tanti dettagli da script filmico che hanno arricchito le mie conoscenze del genere.
The Wich 3 p
Operazione Miroir 2 p
Il maniero del dottor Zardov 1 p
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Martinico
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Iniziato
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Re: Corti 2025 - Settimana 3
Forse preso ancora dall'euforia della settimana scorsa, non sono riuscito a godermi a pieno i corti di questa settimana, che ho trovato piuttosto sotto tono.
Dovendo stilare comunque una classifica, direi...
1) Il maniero del dottor Zardov: l'impostazione alla escape book vedo che va per la maggiore in questa edizione. L'atmosfera vecchio stile si sente, ma rispetto ad altri corti che sfruttano la stessa meccanica, ho trovato il racconto piuttosto dispersivo. Avrei inoltre gradito un maggiore approfondimento della storia, che si lascia apprezzare solo per un effetto nostalgia.
2) The Witch: un racconto che poteva ambire più in alto, ma che non è riuscito a catturarmi. La meccanica del cambio paragrafo era interessante, ma sfruttata in malo modo. Avrei inoltre evitato le instant death, che spezzano la storia senza aggiungere molto (oltre a sembrare piuttosto casuali).
3) Operazione Miroir: ci troviamo di fronte a un corto a mio avviso del tutto fuori tema, e che complica la vita del lettore con un sistema di dadi inutilmente complesso e superfluo (motivo per cui con molta probabilità non sarei stato in grado di apprezzarlo nemmeno se fosse uscito l'anno scorso, in quanto mi ricorda molto un altro corto con problematiche simili di gameplay).
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powerbob
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Arcimaestro
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Re: Corti 2025 - Settimana 3
Questa è la settimana dei problemi di meccaniche. Andiamo con ordine con le recensioni.
Operazione Miroir:
Il tema è decisamente poco rispettato, di specchi non c'è traccia a parte il nome dell'operazione. Il problema principale risiede però nella struttura: senza un qualsivoglia sistema di controllo sugli accessi del lettore ai paragrafi, si possono creare loop paradossali.
Esempio: io ho ucciso il "mietitore" nelle cantine. Poi dopo esserne uscito vengo rimandato al crocevia del paragrafo 8 da cui, se voglio, posso ridiscendere in cantina e incontrare il "mietitore" di nuovo. A livello di giocabilità trovo l'uso del dado tedioso: costringe a ripetere le stesse sequenze di paragrafi più volte finché non si ottiene il risultato utile a proseguire.
The Witch:
Bella l'atmosfera horror. Storia di impatto, molto oscura.
Problema sulle meccaniche: innanzitutto ci sono tanti paragrafi, soprattutto all'inizio, senza alcuna scelta ma solo continuativi a straight-line, non so se sia una scelta dovuta alla necessità di far tornare la numerazione dei paragrafi ma ho notato che ci stanno comunque delle zone di discontinuità quindi non so. Detto questo, il mio problema è la storia dello specchio la cui inversione sarebbe un'ottima idea, solo che non sempre funziona in quanto non ho capito quale sia il criterio secondo cui si possa fare oppure no. Utilizzandolo nel momento sbagliato mi sono autospoilerato parti della storia andando a finire dove non avrei dovuto  il sistema è un po' confuso e avrebbe necessitato di una maggiore spiegazione o, anche qui, di un meccanismo di controllo.
Il maniero del dottor Zardov
Una fuga dal castello senza storia dietro, in pratica un dungeon molto vecchia scuola. Potrebbe essere carino e divertente da giocare, soffre però di alcuni problemi di meccanica: è impossibile ricordarsi tutto senza appuntare le cose. Soprattutto è facile sbagliarsi quando molto spesso il testo chiede di ricordarsi il paragrafo da cui si proviene: l'ho sempre trovata una soluzione scomoda per il lettore e da evitare.
L'utilizzo degli specchi l'ho trovato abbastanza inutile, dopo la prima volta ho sempre preferito andare a piedi; il dado l'avrei evitato relegandolo ai soli combattimenti. A proposito di combattimenti sono tutti uguali (sempre lo stesso paragrafo) e basta tirare una volta un 1 per fare Game Over.
Il testo necessita di una revisione, ci sono molti piccoli errori che potevano essere facilmente evitati ("sei una stanza circolare[...]" oppure "Accora scosso[...]" e così via). Infine la vicenda non fa gridare al miracolo per l'originalità o per la narrazione.
In definitiva mi sento di premiare l'atmosfera di The Witch a cui quindi assegno 3 punti, al secondo posto metto Il Maniero del dottor Zardov che comunque mi sono divertito a esplorare, mentre relego al terzo posto Operazione Miroir che soffre di troppi problemi.
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