Re: Corti 2025 - Settimana 4
3 punti= Lo specchio dell'anima
Un corto molto carino e gradevole. Ho apprezzato davvero molto la semplicità e immediatezza con cui lo si gioca. La storia si rivela ben presto un true path, che comunque mi sono divertito ad affrontare, cercando di ricostruire nel frattempo i tasselli della trama. I 3 epiloghi sono toccanti e ben fatti. Non è un capolavoro, e non presenta particolari chicche o innovazioni, ma svolge comunque il suo lavoro egregiamente... E per questo voglio premiarlo!
2 punti= Fatal Dream
Al contrario del corto precedente, qui ho avuto la sensazione che chi l'abbia scritto avesse tantissime idee da utilizzare. Ne avrei sinceramente tolta qualcuna, concentrandomi piuttosto su quella dei simboli, che ho trovato interessante e stimolante. In alcuni punti mi sentivo un po' perso prima di comprendere bene come uscirne. Questo potrebbe essere un elemento negativo per un lettore novizio. Non mi è dispiaciuto, ma avrei preferito maggiore semplicità.
1 punto= "Quello"
Sono stato in dubbio per decidere se l'interpretazione del tema sia stata una genialata o una fastidiosissima furbata... e alla fine ho optato per quest'ultima. Come ha fatto notare Pirata delle Alpi, poteva essere la reporter di un altro giornale tedesco e non sarebbe cambiato nulla. La tematica non è nelle mie corde, ma ho cercato di affrontare il corto con la massima buona volontà. E debbo dire che di per sé non era neanche così male. Questo finché non mi sono accorto delle numerose false piste. Il fatto di dover barare per vincere non l'ho odiato (e anzi, ci sta), ma avrei preferito venisse dedicato un finale migliore di quelle due righe spicce. Mancava forse lo spazio per approfondire? In quel caso personalmente avrei rinunciato alla descrizione storica del giornale.
Ultima nota (di demerito) per l'instant death gratuita legata a un indizio ottenuto. Ma perché??
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Re: Corti 2025 - Settimana 4
PREMESSA
Finora in tutti i corti ho trovato refusi ed errori grammaticali. Ho deciso di ignorarli. Li farò presente solo nel caso che inficino realmente la godibilità del corto.
Übergriffsreporterin
Un corto che coniuga il giornalismo investigativo con una narrazione noir ambientata nella Germania degli anni ’80. Il tono è cinico e spregiudicato, in perfetta sintonia con la personalità della protagonista, Ewa Köch, un’aspirante reporter dal forte spirito d’iniziativa e dall’etica discutibile.
La scrittura è solida e coinvolgente, con un buon equilibrio tra introspezione, tensione e descrizione ambientale. L’ambientazione risulta credibile grazie a dettagli storici ben inseriti, come il riferimento all’eco mediatica delle inchieste dello Spiegel e il clima di paranoia generato dalle notizie sui focolai della Rote Armee Fraktion.
Dal punto di vista ludico, il sistema di gioco si avvale di una gestione delle prove basata su tre caratteristiche principali (Intuito, Fascino e Agilità) e su un meccanismo di scelta dei numeri per il tiro del dado. Questo permette un buon livello di personalizzazione del personaggio e un’interazione più ragionata con le sfide del gioco; inoltre ne aumenta la rigiocabilità, il che non è mai un male.
Il sistema di sottrazione dei numeri ai paragrafi (ad esempio, sottrarre 20 se il testo inizia con "L’erba è bagnata") è interessante come meccanismo di gioco, ma trovo che la sua implementazione risulti confusa e che gioverebbe di spiegazioni più chiare. Inoltre in alcuni passaggi tra paragrafi la continuità della storia procede a singhiozzi, con grossi salti temporali e questo potrebbe risultare spiazzante.
Il tema dello specchio viene trattato con una doppia chiave di lettura. Da un lato, è espresso tramite la rivista stessa per cui lavora la protagonista (Der Spiegel), sfruttata come strumento per riflettere e distorcere la realtà a fini giornalistici. Dall’altro, il tema dello specchio è presente anche in senso metaforico: la protagonista si confronta con il proprio riflesso interiore, mettendo in discussione la propria etica e il proprio ruolo nel mondo del giornalismo. Insomma... sebbene non basato su specchi reali, qui il tema è sviluppato tramite un simbolismo astratto che ho apprezzato.
Fatal dream
Fatal Dream è un librogame dal forte impatto narrativo e simbolico, che mescola elementi di fantasy oscuro, enigmi e introspezione psicologica. Lo stile di Fatal Dream è evocativo e ricco di simbolismi, con una costruzione del mondo che alterna momenti onirici a sequenze più tangibili e concrete. Tutto sommato, il testo riesce a trasmettere un senso di inquietudine e mistero e a catturarti nella narrazione.
Il sistema di gioco, per quanto funzionante, è piuttosto articolato e fonde diverse meccaniche... forse un po' troppe. Questo può occasionalmente disorientare il lettore. Alcuni esiti dipendono fortemente dal caso, rendendo il percorso meno strategico e più basato sulla fortuna. In alcuni momenti, il gioco sembra punire il giocatore con scelte senza vie di uscita. Sebbene l’idea dei profili basati sui simboli sia intrigante, la sua applicazione risulta complessa e poco intuitiva, richiedendo una gestione molto attenta degli appunti per non perdersi nei passaggi.
Il tema dello specchio è ben integrato sia a livello narrativo che meccanico. Il Fatal Dream è un elemento chiave della storia, non solo come strumento magico, ma come simbolo del riflesso interiore dei personaggi. Lo specchio rivela verità nascoste, altera il destino e rappresenta il legame tra il protagonista e Udriel, suggerendo che la verità può essere distorta o frammentata, proprio come un riflesso.
Lo specchio dell'anima
Lo specchio dell’anima è un corto che approccia il tema dello specchio in modo introspettivo e simbolico, mescolando elementi di avventura, fantasy e horror psicologico. Il protagonista è il SOLITO poveraccio privo di memoria che si risveglia in una cella desolata... ma questo ha con se qualcosa: uno specchio misterioso, che si rivelerà la chiave per esplorare non solo il mondo circostante, ma anche il proprio mondo interiore.
Questo corto unisce introspezione e avventura in una struttura non lineare e altamente rigiocabile. Lo stile di scrittura è evocativo e suggestivo, capace di trasmettere un’atmosfera intensa. La trama è stratificata, con percorsi che esplorano diverse sfaccettature dell’anima umana e le scelte hanno un peso reale, portando a finali significativamente diversi.
Nonostante alcune piccole imprecisioni nella fluidità dei passaggi tra i paragrafi, il risultato è un’esperienza coinvolgente che offre molto più di una semplice avventura: è un viaggio dentro l’anima del protagonista e, in un certo senso, anche dentro quella del lettore.
Il sistema di gioco è classico e senza particolari innovazioni, ma è comunque efficiente, ben bilanciato e adatto alla storia narrata del corto. Si apprezza in particolar modo l'alta rigiocabilità data dalle numerose sottotrame, che spingono il lettore a esplorare per svelare tutti i segreti dello specchio e scoprire il finale più soddisfacente.
Per quanto riguarda il tema, lo ritengo centrato appieno. Il corto non solo rispetta il tema, ma lo sviluppa in modo creativo. Lo specchio è il centro della narrazione, il fulcro delle meccaniche di gioco e il simbolo della crescita del protagonista. Non è un semplice elemento di scena, ma il vero cuore dell’esperienza interattiva.
LA MIA PERSONALE CLASSIFICA
Lo Specchio dell’Anima
Ottima (e atipica) combinazione tra introspezione e avventura. La scrittura è evocativa e il sistema di gioco, seppur classico, è ben bilanciato e altamente rigiocabile. Il mio preferito tra questi tre corti.
Übergriffsreporterin
Un noir investigativo evocativo e ben scritto. Il tema dello specchio è trattato in modo simbolico e originale, anche se (forse) un po' meno centrale rispetto agli altri corti. Come "Fatal dream", soffre di una carenza dal punto di vista meccanico, ma ho deciso di premiarlo per l’accurata ricerca storica.
Fatal Dream
Un racconto fantasy onirico e suggestivo, con una narrazione densa di simbolismi e un mondo affascinante. Il sistema di gioco è forse un pelo troppo ambizioso, risultando a tratti macchinoso e punitivo, limitando la fluidità dell’esperienza.
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Re: Corti 2025 - Settimana 4
Übergriffsreporterin
Gigassi ha risposto al mietitore dicendo di non aver letto tutto il commento per evitare spoiler. È quello che solitamente faccio io: non leggere i commenti degli altri prima di aver concluso le mie letture. Ma non so perché stavolta sono andato a spoilerarmi tutto e questo ha inevitabilmente influito sul mio giudizio, soprattutto per quanto riguarda il primo corto.
Inizialmente mi era piaciuto, tanto! Ci sono continue occasioni di esplorare il paesino, e non si tratta dell'elenco dei soliti quattro luoghi. Qui ho avuto davvero la sensazione di poter girare liberamente: inizialmente scegliendo tra chiesa, bar e strade, poi tra varie attività commerciali, poi tra la cava, il castello ecc. Insomma, siccome adoro l'esplorazione, questo corto mi ha regalato soddisfazioni.
Anche il fatto di non dover seguire necessariamente le regole è stato eccitante, almeno all'inizio. In seguito barare è diventato il risultato della frustrazione di non riuscire a venirne a capo, e questo è stato meno eccitante.
Comunque, il corto si presenta bene, la meccanica dei dadi è originale e ti dà quel brividino che è giusto che ci sia. In generale è scritto bene (qualche refuso qua e là, ma vabbé) e l'introduzione contestualizza davvero bene il tutto (forse avrei evitato la digressione sulla storia del giornale, ma considero questo elemento parte dello stile e anche funzionale al gioco). Dopo averlo letto la prima volta mi era rimasta una bella sensazione e l'avrei messo in alto, molto in alto. Poi però il commento del mietitore mi ha fatto riflettere e ho rivalutato Übergriffsreporterin.
Cari autori, non sto addossando la colpa ad un commento. Quello che è stato detto (un po' da tutti gli utenti) è giusto. Ci sono tanti lati positivi e tanti lati negativi in questo corto e bisogna fare i conti con entrambi.
Il tema non è centrato. O forse sì. Per me sì, ma è evidente che ci sono altri corti in cui lo specchio è molto molto più centrale.
Fatal Dream
Dopo aver letto il regolamento ero un po' spaventato dai tanti elementi in gioco, ma allo stesso tempo non vedevo l'ora di fiondarmi in questa avventura che annunciava tante variabili. Entrambe le aspettative si sono rivelate corrette.
Inizio da quella che reputo positiva: l'accumulare parole chiavi, e poi sommarle, accumulare i simboli, tirare il dado, aggiungere +10 ad alcuni paragrafi sono tutti elementi che rendono il gioco vario ad ogni run.
Ma tutti questi elementi sono anche il lato negativo del corto. Io stesso presentai qualche anno fa un corto pieno di cose da ricordare, quindi non biasimo gli autori, ma rimanere concentrato per ricordare tante cose, mi ha distratto dalla storia vera e propria. Quindi le prime volte non ci ho capito niente. Ho poi proceduto con carta e penna e devo dire che sono riuscito a godermi il tutto. Per questo motivo non voglio bocciare il corto per le tante cose di cui è zeppo, ma mi rendo conto che riesce a stare a stento nello spirito del concorso (ho detto nello spirito – la mobilità – non nel regolamento. Il corto è assolutamente in regola).
Avrei optato per un altro titolo. Siccome nel racconto ci sono diversi nomi di fantasia, non riconducibili a nessuna lingua, anche lo specchio avrebbe potuto avere un nome del genere.
L'ho trovata una storia dal livello di sfida alto e per questo allettante. A tratti anche un po' delirante, ma queste sono cose che mi piacciono. A primo impatto volevo premiare l'impegno degli autori, quindi gli ho dato un voto alto. Poi però ho letto:
Lo Specchio dell'Anima
Che bel racconto! Tema centratissimo. Rigiocabilità altissima. E soprattutto, di una semplicità incredibile che invece di togliere punti ne aggiunge tanti. Alla prima lettura, la sensazione di avere molte trame e la semplicità del gioco, mi ha dato una grande spinta nel rileggiocare una, due, tante volte! L'introspezione è unita all'avventura in modo impeccabile; le situazioni che si creano sono numerose e tutte ben progettate. Mi ha ricordato un po' Sindibad il marinaio, le cui avventure ho letto avidamente.
Bello bello! Non ho nient'altro da dire. Si può dire che è molto semplice, che ha un true path ben nascosto, che è un compitino ben fatto... sono d'accordo. Ma, appunto, è ben fatto.
La mia classifica:
1. Lo Specchio dell'anima
2. Fatal Dream
3. Übergriffsreporterin
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SuliLand
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Iniziato
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Re: Corti 2025 - Settimana 4
Fatal Dream
Non è il mio genere di librogame, ma vorrei che lo fosse. Almeno la prima parte.
Mi sembra infatti che questo corto sia sostanzialmente diviso in due: la prima metà è fondamentalmente un grosso enigma, una sequenza di enigmi più brevi e concatenati tra loro per fornire una vera e propria esperienza ludica enigmistica. Il fatto che sia tutto un enigma allevia i difetti narrativi. Nel senso: così come gli enigmi rispondono esclusivamente a una logica meta-linguistica tutta loro così mi aspetto, fino a questo punto della lettura, che ciò sia vero anche per questo librogame. Perciò ci sta che la storia si svolga in una sua dimensione un po' fiabesca non troppo definita, ci sta che ci si sposti nello spazio senza troppa coerenza.
Dopo di che si passa alla seconda parte e le caratteristiche del corto cambiano. L'aspetto narrativo diventa assai più preponderante e si passa ad un unico macro-enigma finale. La seconda metà del corto nega dunque le caratteristiche, e se vogliamo anche le qualità, della prima metà. Dato che l'aspetto narrativo torna ad essere così rilevante ci dobbiamo rendere conto che la storia finora è assai inspida, e che quei vuoti di senso che avevamo accettato finora adesso non possono più essere ignorati. Diventa molto complicato capire il rapporto causa-effetto tra le proprie scelte e i vari finali verso cui siamo diretti. Anche a livello di playtest devo dire che ho fatto molta fatica a scompattare questo lavoro per farmi un'idea di come funzionasse.
Come dicevo avrei voluto essere più sgamato per apprezzare gli enigmi del gioco. Purtroppo io con gli enigmi sono scarso. Ho cominciato il gioco come principe e ho risolto con una certa soddisfazione quello dell'appendice 2, poi mi sono piantato. L'ho ricominciato più volte provando a fallire apposta i tiri ma non ho trovato nient'altro di buono. Al 16 si parla di sommare il valore delle varie parole chiave trovate finora ma anche facendo le altre strade ne ho trovata soltanto una, "nume", scritta in quel medesimo paragrafo, e che peraltro non compare in elenco. L'appendice 1 non capisco a cosa mi serva. Mi piace molto che cambiando classe del personaggio cambino gli indizi a propria disposizione per condurre la partita; non sono tuttavia riuscito a capire se tutte e cinque le strade fossero percorribili. Quella del principe, a dire il vero, non mi è sembrata esserlo.
Ammiro moltissimo l'intensità della sfida in quella prima metà. Ogni paragrafo contiene elementi meccanici che sono parti di enigmi, attivatori basati su chi sia il proprio personaggio o altre cose da fare ("nebbia" e i suoi anagrammi). Tutto questo prova secondo me un grandissimo sforzo di design che però sembra essersi incagliato, mi viene da immaginare per la sopraggiunta scadenza dei tempi di consegna, nella seconda metà. Complessivamente dunque l'esperienza ludica mi sembra risultare frammentaria, difficile da digerire e complicata da seguire.
Concordo con GGigassi: troppa carne al fuoco, troppo eclettismo che spinge in troppe direzioni differenti, affossando un progetto a cui l'autore evidentemente ha lavorato con grande cura, ma che avrebbe guadagnato, secondo me, da una maggiore focalizzazione su cui aspetti più riusciti. Mi domando come potrebbe essere una versione estesa di questo lavoro e auguro all'autore di realizzarla.
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il mietitore
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Usignolo
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Maestro Ramas
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Re: Corti 2025 - Settimana 4
Lo specchio dell'anima
Parzialmente perchè questo non giustifica tutto: per quale motivo uno zombie dovrebbe pietrificarsi come Medusa, vedendosi allo specchio? Il suo sguardo mica pietrifica. Tanto più che compiere la scelta sbagliata qui conduce a una morte istantanea e casuale, una cosa che spero s'incastri in altri enigmi del gioco che non ho risolto perchè altrimenti sarebbe una caduta di stile non da poco.
Impianto tutto sommato abbastanza convenzionale, ben architettato. Sono un po' perplesso dal punto di vista meccanico.
Se da un lato applaudo la scelta di togliere quasi completamente i tiri, lasciandone solamente uno peraltro evitabilissimo per mezzo delle proprie scelte, dall'altro devo constatare che tutto questo librogioco di fatto è riducibile a un grosso trial & error. Meccanicamente dunque l'impianto è poco gratificante.
In verità credo che il trial & error possa funzionare, per lavori così brevi, ma che vadano fatte delle considerazioni. Per esempio: che tutto si riduca alla qualità delle proprie scelte ci può anche stare, ma bisogna che il giocatore possa compiere le proprie scelte in modo consapevole. Invece in questo caso le scelte vanno prese un po' alla rinfusa, anzi, risulta spesso assai controintuitivo capire quale sia la strada giusta.
Nella parte della scala delle stelle, per esempio, veniamo informati sì che dobbiamo fare in fretta, ma anche che siamo molto stanchi. Di conseguenza può aver senso mettersi maggiormente in sicurezza o fermarsi a riposare. E invece l'unico modo per arrivare alla runa è scalare direttamente fino alla cima, puntando direttamente all'uovo. Dopo di che, quando ci si trova di fronte al drago, nonostante si sia lì per rubare l'uovo, nonostante ci si sia muniti di una pergamena (peraltro spendibile anche in altra maniera: parliamo dunque di una risorsa importante), bisogna restituire l'uovo al drago, che ci grazierà lasciandoci uscire. Bisogna dunque contravvenire alle indicazioni della narrazione per capire quale sia la strada giusta.
Tolto il discorso ludico la narrazione comunque è buona. Essenziale, efficace, forse solo un po' insipida in qualche momento che avrebbe meritato, credo, qualche lirismo in più. Ma mi rendo conto che con così poco spazio a disposizione ci si potesse fare poco. C'è qualche punto migliorabile: al par. 66 il verbo "rivalersi" è utilizzato in modo errato: non significa ripiegare su qualcosa di alternativo, significa valersi nuovamente, vendicarsi o rimettersi in salute. In almeno un punto accade qualcosa di poco chiaro: perchè toccare l'uovo al 17 ci fa male, mentre in tutti gli altri casi non ci fa nulla?
Non mi è chiaro infine quale dovrebbe essere il collegamento tra questi tre episodi di vita e il protagonista. Sono dei flash del suo passato? Sono vite altre in mondi altri? Sono sogni? Sono fermamente dell'idea che una storia non debba necessariamente dire tutto, però credo che un appiglio su cui costruire una propria lettura vada offerto. In questo caso mi sono sentito un po' perso.
Al tempo stesso il corto ha delle qualità abbastanza importanti. A partire dall'aspetto simbolico: si fa un ottimo utilizzo di un argomento importante riguardo agli specchi, ovvero la loro presunta capacità di imprigionare le anime dei defunti qualora non vengano coperti. Per questo motivo il corto non solo è evidentemente a tema ma è per il momento forse quello più a tema dell'intero concorso, e anche solo per questo motivo merita di essere premiato e di raggiungere la finale, secondo me. Pur nella semplicità delle descrizioni ho inoltre percepito un coinvolgimento non trascurabile: ho visto quella montagna, quella metropoli e quel villaggio nella foresta con grande precisione. Colgo infine almeno una citazione, probabilmente involontaria ma chissà, a Il vagabondo delle stelle di Jack London.
In conclusione: i difetti non sono indifferenti, ma per penso che il lavoro abbia ottime potenzialità e che si meriti una versione estesa e reidratata, con più parole dove servono e con un sistema di gioco che premi maggiormente il giocatore attento.
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Re: Corti 2025 - Settimana 4
il mietitore ha scritto:Lo specchio dell'anima
Parzialmente perchè questo non giustifica tutto: per quale motivo uno zombie dovrebbe pietrificarsi come Medusa, vedendosi allo specchio? Il suo sguardo mica pietrifica. Tanto più che compiere la scelta sbagliata qui conduce a una morte istantanea e casuale, una cosa che spero s'incastri in altri enigmi del gioco che non ho risolto perchè altrimenti sarebbe una caduta di stile non da poco.
Questo primo paragrafo nel post non ci dovrebbe essere, è un copincolla fatto male. Non posso editare. Ignoratelo.
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