Mi unisco con un po' di ritardo alle considerazioni di fine concorso.
Dopo una esperienza come lettore ed una come autore, ho vissuto questa edizione come giuria/organizzatore. Partecipare in questa veste mi ha insegnato molto; ogni insegnamento, piacevole o meno che possa esser stato, è motivo di crescita e ne ho tratto esperienza.
Come commento generale sull'edizione nel suo complesso, considerando il contesto e tutte le condizioni al contorno, non posso che dirmi soddisfatto della riuscita, della qualità e della varietà dei corti che ho letto, dei commenti e dei feedback che sono stati dati agli autori - veterani o esordienti - anche se riconosco delle mancanze (una tra tutte: il totoautori) e dei possibili miglioramenti.
Detto ciò, entriamo nel dettaglio.
LA LUNGHEZZA
Ggigassi chiede:
GGigassi ha scritto:
Comunque il mio dubbio iniziale permane: perché proprio 36.000 caratteri invece, che ne so, di 35.000 o 40.000? Voi organizzatori avete proposto tre lunghezze diverse e poi avete fatto la media?
L'aumento di lunghezza è stato forse il tema più sofferto e combattuto dell'intera fase organizzativa. La proposta iniziale era di 75.000 caratteri. Si è dibattuto a lungo fino a calare a 36.000 non come compromesso ma come condizione sine-qua-non pena lo scioglimento della giuria.
La mia opinione personale è che incrementare la lunghezza sia un modo per appagare l'ego degli autori (non uccidetemi, continuate a leggere e ricordate che sono autore anche io) che hanno (abbiamo) inequivocabile piacere a descrivere quanto immaginano (immaginiamo) riversandolo su carta con dovizia di dettagli. Questo appagare il proprio ego (che, ripeto, ci sta) va tuttavia a discapito dell'interesse di un pubblico molto specifico e mirato che è quello del concorso.
Bisogna infatti ricordare che gli autori non stanno scrivendo un libro che poi metteranno in vendita alla prova del mercato. Siamo nel contesto di un concorso che chiede ad un pubblico variegato ("esperti", amici degli autori, curiosi) di leggere ogni corto e votare con tempi stretti e scaletta prestabilita (1 settimana ogni girone). L'obiettivo del concorso... ma qui probabilmente occorre una digressione.
DIGRESSIONE: LA NASCITA DEL CONCORSO.
Il Concorso dei Corti di Librogame's Land nasce nel 2008 da un'idea di gpet74 e Seven_Legion.
Nel 2008 tutte le case editrici che avevano pubblicato librogame avevano abbandonato il medium: Giunti aveva mollato, Mondadori aveva mollato... e EL? L'ultima nuova pubblicazione (LS28 Sejanoz) era del 1999... ma fermi tutti! Dopo otto anni di silenzio, nel 2007, EL era tornata alla carica con... le ristampe dei primi tre Ninja e LS1 Expanded... groan.
Il contesto di nascita del concorso direi che sia chiaro: tenere in vita la fiamma tra fan, tra amici, anche e perché no in modo goliardico, nel contesto del più totale e amaro deserto editoriale. Chi partecipa lo fa per il piacere di scrivere e di farsi leggere dalla cerchia degli appassionati con cui scambia flame e opinioni sull'isola-forum.
Questo approccio, questa finalità, permane negli anni finché non succede qualcosa.
Da un lato, il pubblico di frequentatori del forum (e autori in gara) cala drasticamente poiché nascono nuovi modi di stare online, la gente ha nuove passioni (o impegni). Degli 11.343 utenti ad oggi registrati, attivi ce n'è meno di un cinquecentesimo (~20ina).
Dall'altro il mercato si riaccende e nascono nuove case editrici che o ristampano brand storici o pubbilicano inediti italiani, spesso e volentieri nati proprio qui sul forum, sia gli autori (Prodo, Mornon, etc) sia gli editori (DarioIII). Per questo si parla di "rinascimento italiano".
Da cinque anni, poi, c'è una collaborazione fissa con l'Editrice Librarsi che si impegna a selezionare uno dei corti in gara per poi pubblicarlo. Un impegno che finora non è mai stato disatteso e che costituisce una concreta attrattiva per chi vuole essere pubblicato, esordiente o meno.
Il concorso del 2025 (ma direi come minimo dal 2020 in poi, anno spartiacque) non è più il concorso nato da una idea di gpet74 e Seven_Legion perché il contesto non è più lo stesso.
È ancora un concorso per chi vuole farsi leggere dagli amici storici (non c'è nulla di male), o per farlo in modo goliardico, ma alla prova dei fatti è diventato soprattutto un concorso per:
- mettersi in mostra davanti a Librarsi
- ricevere feedback da altri autori pubblicati che partecipano come autori o come votanti
- richiamare gente dai social, mediante l'apertura dei voti su Facebook, le letture su Twitch e Discord, sperando di "pescare" pubblico che rimanga interessato portando ad un ricambio generazionale e inverta la rotta della (neanche troppo) lenta morte del forum.
E QUINDI TORNIAMO ALLA LUNGHEZZA
L'obiettivo degli autori può essere molteplice.
L'obiettivo del forum (ente astratto personificabile in Prodo) è però uno e uno soltanto: fare un bel concorso, richiamando gente e prestigio.
Questo obiettivo è incompatibile con il seguente punto di vista
Se qualcuno si tira indietro sia da un lato che dall'altro della tastiera forse non è così appassionato del medium, avere 10 Corti invece di 25 io non riesco a vederlo come un problema. Vorrà dire che saranno dieci Corti più belli, innovativi e curati e che ci sarà più tempo per leggerseli tutti!
che, come mia opinione personale, considero un punto di vista miope, egoistico ed autoreferenziale che va contro gli sforzi fatti da tutti (Prodo & le "terne") negli ultimi anni, va a detrimento del prestigio del concorso, va a destrimento del portare dentro nuove leve ed avere ricambio generazionale.
Questa edizione ha 15 corti in gara. È il punto più basso raggiunto dal 2020, primo anno di collaborazione con Librarsi che vide il numero di partecipanti schizzare da 6 (SEI!) a 20. Se togliessimo il corto ritirato arreremmo a 14. Se la giuria avesse applicato gli stessi criteri del 2023 per le esclusioni, in gara ce ne sarebbero stati 11.
Il punto più alto di quando fuori c'era il deserto fu di 13.
Questo è un dato che io ritengo preoccupante e che impone, agli organizzatori 2026 ma anche a noi tutti amanti del forum (e figuriamoci agli organizzatori 2025!!) di capire cosa non abbia funzionato in questa edizione.
UN SECONDO COMMENTO SULLA LUNGHEZZA
Sarò brevissimo. Quando è uscito il bando del 1-Page Gamebook mi sono chiesto come fosse possibile inserire una intera storia dentro una unica facciata ed anzi mi sono detto che fosse impossibile. Beh, alla fine ne ho scritti ben due, di circa 6.500 caratteri ciascuno. Come me, ci sono riuscite altre 30 persone.
Questo per dire: non servono per forza 75.000 caratteri per raccontare una storia che diverta...
TEMPISTICHE PIÙ STRETTE PER CONSEGNARE
Come già inteso da qualcuno, il vincolo/problema è dovuto all'anticipo di Play di oltre un mese e mezzo (!!!). Play costituisce un vincolo poiché è il palcoscenico d'elezione per la cerimonia di premiazione del concorso.
Come giuria ci siamo presi giusto il tempo necessario per poter leggere i corti, giacché più della metà è arrivato negli ultimi due giorni e il 75% nell'ultima settimana. Tempo che, gli autori sanno, è stato utilizzato sia per fornire feedback e correzioni dell'ultimo minuto (laddove non alterassero il corto, ovviamente) che generare le copertine per chi ne fosse sprovvisto.
Potrei sbagliare ma credo che, alla fine, il tempo dato agli autori sia rimasto grossomodo lo stesso come numero di settimane, forse giusto una in meno, col bando uscito dopo Lucca e la scadenza al 19 gennaio. Nel 2024 mi sembra che il bando uscì a metà novembre con scadenza il 31 gennaio.
È mia opinione personale che nell'anno in cui si è stati tutti costretti a contrarre i tempi, spingere per aumentare la lunghezza dei corti sia stata una decisione che non teneva conto del contesto.
È altresì mia opinione personale che, dato agli autori il doppio del tempo, il 75% di loro consegnerà nell'ultima settimana, il 50% negli ultimi due giorni e qualcuno si lamenterà di non essere riuscito a fare il dovuto playtest o non essere riuscito a finire in tempo
la procrastinazione come stile di vita
IL TOTOAUTORI AUTOGESTITO
Personalmente, a nome mio, posso solo scusarmi per essermi totalmente dimenticato di fare il post del totoautori malgrado ne parlassi in privato con PowerBob già da prima che iniziasse il concorso.
PARTECIPAZIONE DEI VOTANTI & FACEBOOK
Ggigassi chiede come sia andata.
Limitandosi alla fase dei gironi, ci sono stati 127 voti unici (43 su Facebook, 84 sul forum). Il numero di votanti unici è 34.
Per il 2024 non ho dati di ripartizione precisi perché, pur avendone tenuto traccia per curiosità, non ho usato la stessa dovizia di dettagli di quest'anno. A naso, l'anno scorso la partecipazione su Facebook aveva una percentuale decisamente più alta.
Sempre limitandosi ai gironi, i voti di quest'anno hanno seguito questa curva: 30, 24, 24, 22, 21.
L'anno scorso fu: 42, 37, 36, 30, 37, 33, 35.
Si può osservare oggettivamente come la settimana peggiore dell'anno scorso abbia gli stessi voti della settimana migliore di quest'anno.
Un altro dato importante di cui tenere conto per indagare cosa non abbia funzionato quest'anno.
I PROPOSITI DI GGIGASSI PER IL PROSSIMO ANNO
GGigassi ha scritto:
Il prossimo anno parteciperò come concorrente ma non come votante. Visto l’andazzo voglio vedere se al netto delle informazioni “di servizio” (è in tema o non è in tema? come metto il testo sotto spoiler?) le pagine che parlano di un Corto potranno anche ridursi a sole 2 o addirittura 1. Dai, possiamo farcela!
Non so se qui fossi serio, se volessi lanciare una provocazione, se fosse una frecciatina alla ridotta partecipazione quest'anno... fatto sta che io volevo proporre, come proposito 2026, l'obbligo (nel bando) per gli autori di commentare sul forum (e su Facebook) tutti i corti, tutte le settimane.
Scorrendo i post degli anni passati (pre-2020) ho visto diverse opinioni a riguardo, comprese (mi sembra) forti opinioni contrarie per un rischio di "inquinamento" dei voti. Non so, erano tempi diversi, c'era il voto numerico mentre ora c'è il più semplice e meno stringente sistema delle preferenze con ripescaggio, i voti nel proprio girone non sono contati, etc.
Personalmente, come autore, l'anno scorso ho dato peso diverso ai commenti di un generico lettore rispetto a quelli di un autore-concorrente che aveva condiviso le mie stesse difficoltà e fatiche.
IL TEMA
In estrema sintesi, io penso che avere un "tema" sia necessario e fondamentale. Che debba essere considerato dalla giuria come discriminante di ammissione o esclusione di un corto, così come avvenuto in passato, e che debba essere considerato anche dal pubblico nella sua valutazione.
A me la frase
Personalmente considero molto marginalmente fattori quali l’aderenza al tema o ai vari paletti del bando, uso questi parametri più che altro per dirimere, nella mia testa, situazioni di pareggio
mette tanta amarezza soprattutto visto il cappello indossato da chi la ha scritta.
Passando alle proposte e alle critiche che sono state fatte: l'aderenza al tema, qualsiasi esso sia, rimane un aspetto con una componente di soggettività. Forse si può mitigare con un tema del tipo incipit o immagine da sfruttare. Anche in questi casi, tuttavia e come fa notare mizraim, se un autore vuole fare il furbo, trova il modo di farlo.
Non concordo con mizraim sulla proposta di obbligo di invio di una sinossi ai giudici con relativa accettazione/rifiuto, poiché almeno per esperienza personale, prima di scrivere Nézumi (mio corto 2024) mi sono frullate in testa tante idee diverse. Vi basti sapere che la prima bozza non era ambientata in Giappone!
Allo stesso modo, visti i toni crudi di alcune scene, scrissi a Yannick chiedendo se, come tema e come trattazione, rientrasse nel bando, ricevendo un OK. Questo per dire: gli autori, se vogliono, possono sempre chiedere spontaneamente un parere alla terna, motivo per cui ci sono i riferimenti forum e Telegram nel bando. Anche quest'anno qualcuno ci ha contattato.
Mi piace invece molto leggere il mietitore quando dice:
ilmietitore ha scritto:
A questo punto mi sono chiesto quante volte io ho fatto lo stesso. Quante volte ho commentato dei corti dicendo che erano fuori concorso, perdendomi per strada qualcosa che forse per l'autore era importante e che contribuiva a renderlo in tema? Quante volte ho letto velocemente dei corti che non mi piacevano, avendo solo una settimana per farlo, e di conseguenza ho dato giudizi affrettati su cose che non ho capito?
E mi piace quindi la proposta sua e di mizraim di chiedere agli autori di produrre una breve "introduzione" che spieghi l'aderenza al bando. Questa può essere messa come spoiler sul forum a mo' di commentario dell'autore, così come viene già richiesto di fornire, separatamente, le soluzioni degli enigmi del corto se presenti.
Pur piacendomi e sottoscrivendola, non la ritengo una proposta risolutiva che possa impedire i commenti critici dalle recensioni, e lo motivo con degli esempi, inventando delle possibili "introduzioni" (non me ne vogliano i rispettivi autori che sicuramente scriverebbero introduzioni molto più convincenti).
1. Ubergriffs.
"L'aderenza al tema è data dal nome della rivista. Die Spiegel è famosa per un giornalismo di un certo tipo, yadda yadda, bla bla e questo rende il mio corto a tema."
Personalmente continuo a ritenerlo fuori tema. Altri lettori però l'han trovata una idea geniale. Che si fa?
2. Operazione Miroir
"L'aderenza al tema è attaccata in tanti punti: il salone degli specchi, il nome dell'operazione segreta, il software di clonazione (termine tecnico: mirroring) dell'hard disk, poiché ne crea una copia a specchio ed è l'obiettivo del protagonista."
È un termine tecnico, è vero, è reale, ma lo conoscono e possono apprezzare in pochi. Il corto però soffre molto del fatto che sia una storia alla James Bond, nell'edizione successiva a quella a tema "La Spia" e questo ha sicuramente fatto risaltare di meno il fattore specchio dando l'impressione che fosse un corto rispolverato dal cassetto.
Forse, più che una introduzione, servirebbe una spiegazione che dica perché/come il tema sia centrale nel corto. Su questo aspetto di centralità insisteva Christian Giove nella live di presentazione del concorso di GOG della scorsa estate. Se il tema è "catastrofe ambientale", non puoi scrivere una storia romance tra due persone ambientata a New York durante le nuvole rosse della cenere degli incendi, perché rimane una romance e non una storia su una catastrofe ambientale. In effetti se io, autore, so di dover scrivere una spiegazione del perché e percome io abbia reso centrale il tema, mi accorgerò più facilmente se sto scrivendo qualcosa di diverso.
Passo ora a quote sparsi.
gpet74 ha scritto:
- Un grafo obbligatorio: i partecipanti possono scrivere la storia che gli pare ma devono rispettare un grafo fisso.
Mi sembra idea poco funzionante: giocato il primo corto, il lettore già sa cosa aspettarsi e come doversi muovere per tutto il resto del concorso. Dove sono le instant-death, dove è il percorso per la vittoria, etc.
gpet74 ha scritto:
Insomma per dire che l'uso del Tema non è che ce l'ha imposto il dottore, semplicemente è stato usato negli ultimi concorsi, ma non necessariamente perchè sia la soluzione migliore. Forse, anzi, perchè è la soluzione più semplice: si cerca una parola, un concetto accattivante e la fatica è finita!
In realtà, dati alla mano, la realtà è diversa ma in effetti noto che non hai partecipato alle edizioni dal 2016 al 2023.
2025: Lo Specchio
2024: La Spia
2023: Il viaggio
2022: L'eredità del passato: come scelte lontane nel tempo possono influire sul futuro
2021: I due mondi
2020: VENTI, da intendersi come l'azione eolica, il numero cardinale, e qualsivoglia altra accezione del termine; sono altresì ammesse le associazioni di idee comunemente coniate col termine VENTI, quali, a titolo di esempio: il Dio dei Venti, il Dado da Venti, la Rosa dei Venti, gli Anni Venti.
2019: TERRA, intesa come elemento naturale o pianeta, luogo in cui viviamo, zona di passaggio e confine oltre a ricettacolo di memoria, biologica, geografica e culturale.
2018: la Biblioteca, intesa come vasta raccolta di libri e/o ambiente in cui detta
raccolta è collocata.
2017: Scegliere un protagonista che incarni un ruolo tra: il Nerd, il Robot, il Cattivo.
2016: il tema fu libero, purché non razzista, diffamatorio, etc etc.
2015: In questa edizione gli autori devono scrivere il proprio Corto facendo riferimento a un’ambientazione o a un tema ben preciso: Una locanda nella nebbia. Per “locanda” si intende qualsiasi tipo di struttura che fornisca cibo e ospitalità ai viaggiatori, con tutti gli ambienti e i servizi annessi e connessi. Per “nebbia” si intende una foschia o una caligine di qualsiasi natura che riduca sensibilmente la visibilità dell’ambiente circostante la locanda. La locanda può trovarsi in qualsiasi località, reale o immaginaria, sul nostro pianeta oppure no, in qualunque periodo storico. Non vi è nessun vincolo sulla provenienza e sulla razza dei viaggiatori eventualmente presenti.
2014: Analogo al 2017 (sto andando in ordine cronologico inverso), protagonista tra "L'animale", "Lo svantaggiato" e "L'italiano".
2013: Ambientazione magnamund ("Vallo a fa oggi!" cit. Edoardo Ferrario)
2012: Gara
2011: C'era da scegliere una (o più?) tra le tre immagini allegate al bando e integrarla nel raccontogame.
2010: Temi di questa edizione del concorso sono i seguenti “la Luna, la Caccia, la Vendetta” e tutta la trama dovrà essere declinata in base a uno di questi argomenti e deve ricadere in uno di questi generi letterari: Gotico, Fantascienza e Steampunk.
2008: erano presenti tre incipit (da circa un pagina l'uno, per cui non li incollo) che andavano mantenuti e da lì costruito il tutto.
Dati alla mano, nella stragrande maggioranza delle edizioni, c'è stato un "tema" inteso come parola, concetto accattivante e la fatica è finita.
gpet74 ha scritto:
ma suvvia, quante volte un Corto è stato escluso perchè fuori tema? La risposta è: MAI!
No, dati alla mano la risposta è (perlomeno) nel 2023.
gpet74 ha scritto:
2) Perchè la gente scrive e partecipa al concorso de I Corti?
A questa domanda credo possano rispondere chi i Corti li scrive.
So che in passato la aprtecipazione avveniva per il piacere di scrivere e per quello ancora maggiore di essere letti, di confrontarsi con un pubblico e potersi così migliorare.
Poi immagino ci sia stata una fase in cui scrivere per i Corti di LGL fosse diventato un possibile trampolino di lancio per il sogno della pubblicazione. Chissà, probabilmente è stato davvero così per qualche anno ma a oggi, mi pare di aver capito da numerosi confronti qui sul forum, il mercato a bivi sta vivendo una pesante flessione e le speranze di venire pubblicati si sono ridotte queasi a zero, soprattutto se non si è un nome già conosciuto. Quindi posso presumere (forse sbagliando, ditemelo voi) che lo scopo che spinge la gente a partecipare a I Corti stia tornando ad essere quello delle origini.
Non so a quali numerosi confronti tu faccia riferimento ma, nuovamente dati alla mano:
- solo a Play sono stati annunciati quasi una decina di nuovi Librogame solo dalle case editrici, cui vanno aggiunte le auto-produzioni.
- Nel 2024 Giunti, dopo trent'anni dall'ultimo TatticaGame, ha pubblicato un nuovo librogame.
- EL, proprio lei, ne ha pubblicato uno nel 2024 e ne ha una mezza dozzina in canna per il 2025, di cui uno a firma del nostro prode Mornon.
- Librarsi sono 5 anni che pubblica un racconto-game selezionando da questo nostro concorso il corto che più si adatti al suo stile editoriale. L'anno scorso (2024) ha selezionato Roberto Battiston, illustre sconosciuto ed esordiente. Nel 2023 Luca Capece, nome sconosciuto. Nel 2021 Fabrizio Fortino, nome con all'attivo 0 librogame ma alcuni libri tradizionali.
gpet74 ha scritto:
- Eh, ma se facciamo una fanfiction senza i diritti non si possono pubblicare i corti! - E chissenefrega? Tanto quante speranze avreste comunque di essere pubblicati? -
La probabilità che un corto sia selezionato e pubblicato da Librarsi è attualmente il 100%.
Ci sono stati peraltro casi in cui la percentuale è salita al 200% o più, quantomeno lato proposta da parte degli editori, anche se poi si sono risolte in un nulla di fatto per via degli autori stessi. Non posso però entrare nel dettaglio per ovvi motivi di confidenzialità.
Con questo credo sia tutto, grazie per chi sia arrivato a leggere fin qui e ci vediamo nell'edizione 2026 o, magari, in altre iniziative che brulicano sotto il tappeto...