Home Forum General La nemesi del Librogame Voi la sentite la crisi?

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Voi la sentite la crisi?

Re: Voi la sentite la crisi?

blubbo ha scritto:

Poi non parliamo dei laureati: il caso più emblematico è quello di uno che conosco: gli avevano proposto di fare il portiere in un condominio. Voi l'avete mai fatto il portiere? Mio padre lo ha fatto a periodi in passato: era l'eldorado del povero: fare 13 non era nulla a confronto: nel 1988 erano circa 2 milioni al mese 12 ore di lavoro di cui solo la metà vere a pulire quando andava bene, ma proprio a dir tanto e il resto a sentir le chiacchiere dei condomini o leggere il giornale; per non parlare del sogno dell'italiano medio: la casa compresa nel pacchetto: casa nel sottoscala, piccola quello che ti pare ma gratis spese escluse. Che poteva rispondere sto tipo? " io sono laureato! no questi lavori non li faccio"  . ok, però non piagnucolare che il meglio che hai trovato è stato il telefonista ad un call center che è proprio un lavoro qualificante per un laureato in.... scienze politiche.

premetto che se uno deve magnare deve essere disposto a fare tutto (io prima di laurearmi ho lavorato alla snai, in pizzeria e come caddie in un golf club, quindi di lavori di merda ne ho fatti), ma ti sembra normale che ad un laureato propongano di fare il portiere di condominio o il telefonista di call center (con tutto il rispetto)? No, perchè se è normale allora io non ci capisco più niente...
Non prendiamoci in giro... l'italiano medio è un coglione fancazzista evasore e incivile, e ok, ma sul tema lavoro-giovani-contratti la colpa è unicamente di (nell'ordine):
a) classe politica che ha legiferato ad cazzum
b) datori di lavoro sanguisughe che si nutrono del lavoro gratuito altrui come dracula col sangue
entrambe le categorie, secondo il mio umilissimo parere, devono morire.

Il mondo si divide in 2 categorie: chi ha la pistola carica e chi scava. Tu scavi.

Ald
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Re: Voi la sentite la crisi?

Ald ha scritto:


Non prendiamoci in giro... l'italiano medio è un coglione fancazzista evasore e incivile, e ok, ma sul tema lavoro-giovani-contratti la colpa è unicamente di (nell'ordine):
a) classe politica che ha legiferato ad cazzum
b) datori di lavoro sanguisughe che si nutrono del lavoro gratuito altrui come dracula col sangue
entrambe le categorie, secondo il mio umilissimo parere, devono morire.

Come già ribadito in precedenza approvo la posizione a) e non la b).
Io faccio parte della classe "sottoposta" intendiamoci...e sono il primo che vorrebbe prendere a calci il proprio datore di lavoro.

Il punto é che se le leggi ti permettono di sfruttare la gente come meglio credi perchè non farlo?
Non ti aspetterai veramente di vedere un signorotto in giacca e cravatta che va avanti a bamba avere pena pen un laureato che guadagna 1000 euro al mese...e che magari gli offre un contratto impiegatizio a tempo indeterminato a 1600 euro per farsi perdonare?
Gesù Cristo é morto più di 2000 anni fa e non se ne sono visti altri.

Inoltre vorrei proprio vedere questi laureati che si lagnano negli stessi panni dei "padroni", avendo a disposizione leggi che gli permettono di guadagnare ciò che vogliono dai succitati reietti.
Io credo proprio che farebbero lo stesso...

In conclusione il comportamento di una persona dipende dalla situazione in cui si trova e l'uomo, purtroppo, é egoista. E' un dato di fatto, con pochissime eccezioni.
La colpa dunque é puramente da attribuire alla classe politica che ha il compito di sorvegliare che queste cose non accadano.

Non sapete quando mi duole dover difendere i datori di lavoro in questo caso. Si potrebbero attaccare con mille motivazioni ma a mio giudizio non con questa.

Icedlake
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Re: Voi la sentite la crisi?

Mi permetto di inserirmi in questa interessante discussione con una piccola provocazione:
E se ci fossero troppi laureati? Mi spiego meglio... Non intendo tanto in senso assoluto, quanto nella distribuzione nei vari settori rispetto a quelle che sono le reali esigenze del mercato...

Francesco
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Re: Voi la sentite la crisi?

Ald ha scritto:

premetto che se uno deve magnare deve essere disposto a fare tutto (io prima di laurearmi ho lavorato alla snai, in pizzeria e come caddie in un golf club, quindi di lavori di merda ne ho fatti), ma ti sembra normale che ad un laureato propongano di fare il portiere di condominio o il telefonista di call center (con tutto il rispetto)? No, perchè se è normale allora io non ci capisco più niente...
Non prendiamoci in giro... l'italiano medio è un coglione fancazzista evasore e incivile, e ok, ma sul tema lavoro-giovani-contratti la colpa è unicamente di (nell'ordine):
a) classe politica che ha legiferato ad cazzum
b) datori di lavoro sanguisughe che si nutrono del lavoro gratuito altrui come dracula col sangue
entrambe le categorie, secondo il mio umilissimo parere, devono morire.

hai perfettamente ragione ma tieni presente che mentre la laurea prima era un qualcosa che ti faceva avere una vita migliore adesso è una richiesta obbligatoria ma non necessaria realmente al lavoro che si svolge.
quando dico che bisogna adattarsi voglio dire che se sei alle strette e devi portà la pagnotta a casa ... la risposta la sai. se uno si può permettere di rifiutare un lavoro però rompe la minchia tutto il giorno che non trova il lavoro dei suoi sogni proprio a chi si adatta a fare tutto.... beh... io li inchioderei al muro....

blubbo
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Re: Voi la sentite la crisi?

Francesco ha scritto:

Mi permetto di inserirmi in questa interessante discussione con una piccola provocazione:
E se ci fossero troppi laureati? Mi spiego meglio... Non intendo tanto in senso assoluto, quanto nella distribuzione nei vari settori rispetto a quelle che sono le reali esigenze del mercato...

i laureati ci sono e sono anche pochi, tanti abbandonano. la verità è che c'è stagnazione in certi settori. se bene  o male un ingegnere lavora e anche bene, i laureati in lettere se la pigliano allegramente in saccoccia e così tanti altri.

blubbo
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Re: Voi la sentite la crisi?

blubbo ha scritto:

tieni presente che mentre la laurea prima era un qualcosa che ti faceva avere una vita migliore adesso è una richiesta obbligatoria ma non necessaria realmente al lavoro che si svolge.

E' esattamente ciò che era il diploma vent'anni fa.
La laurea ai tempi valeva qualcosa ed il diploma, avendolo quasi tutti, non contava nulla.
Oggi il diploma manco lo guardano (giustamente, dato che molte scuole superiori non ti insegnano pressoché nulla attinente al mondo del lavoro...in molti casi vale molto di più il tirocinio) e la laurea te la considerano così come l'hanno considerata ai 50 che hanno fatto richiesta di lavoro prima di te.
In alcuni casi poi i problemi sono altri, come richiamato da lonewolf. Se hai una laurea un pò più particolare delle solite scienze politiche o economia devi trovare lavoro all'estero perchè lo stato (e siamo sempre al discorso di prima) non investe in determinati ambiti. Sob!

Icedlake
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Re: Voi la sentite la crisi?

si, in primis è l' investimento in certi settori.
Parliamoci seriamente, se siamo un paese che porta via i pezzi del colosseo come souvenir e abbiamo dei ministri che dichiarano " con la divina commedia non si mangia" non credo vi siano molte prospettive...
Concordo con bubblo che se uno deve portare la pagnotta a casa si adatta a qualunque cosa, ma avendo la possibilità di potersi mantenere per un po',uno con un titolo di studio deve provarci a trovare qualcosa di meglio. Sia in italia o all' estero.
La cosa curiosa è che se venissero tagliati gli stipendi dei ministri del 20 % e inseriti nelle casse dello stato, hanno calcolato che si avrebbero ottimi benefici...

lonewolf79
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Re: Voi la sentite la crisi?

Io sono ingegnere, in teoria anche ben avviato... pero' devo dire che quel posto da portiere a mezza giornata, casa e giornale incluso mi tenterebbe....
Se poi nello stabile ci fosse pure la classica giovane vedova inconsolabile non-poi-cosi'-tanto-inconsolabile... affare fatto!  smile

Seven_Legion
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Re: Voi la sentite la crisi?

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/1/18/Henry_ford_1919.jpg
Circa un secolo fa questo signore ed altri (anglosassoni e "liberali", non russi e "comunisti") capirono che l'economia girava meglio se i dipendenti venivano pagati. La produzione di massa implica un consumo di massa, altrimenti tutti 'sti beni e servizi chi li deve comprare ? L'economia dei paesi ricchi, come l'Italia (nostro malgrado siamo ancora la settima economia mondiale) si regge soprattutto sulla domanda interna, che nel caso del nostro paese è stimata essere circa l'80% del PIL. Non siamo mica la Cina. Se "legiferando a cazzo" permetti ai datori di lavoro di sottopagare o non pagare affatto i dipendenti, tempo 10-20 anni e tutta l'economia del Paese va in malora. Non so voi, ma io penso a quando sono state fatte le ultime riforme della legge sul lavoro e mi trovo con i conti.

Sull'inflazione di lauree pure bisognerebbe riflettere. Ok che l'università è importante e non ha senso tagliare i fondi. Ma è anche chiaro che c'è bisogno di una riforma: l'attuale modello universitario non è più adeguato ai tempi. Ha senso far laureare tutti quanti ? L'inflazione del valore di tutti i titoli di studio, sia diploma che laurea, è la naturale conseguenza. E' buono produrre più laureati di quanti il mercato del lavoro ne richiede ? "Mamma stato" spende molto per formare laureati, prima, e per assumerne molti nel settore pubblico, poi... poteva questa cuccagna durare all'infinito ?

Cerchi di strappare la mannaia di mano al vecchio pazzo, ma il tuo gesto lo fa infuriare ancora di più: maledice Re Ulnar, i Ramas e i cittadini di Holmgard, accusando tutti di essere agenti dei Signori delle Tenebre. [...]

Vecchio Pazzo: Combattività 11 Resistenza 10

BenKenobi
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Re: Voi la sentite la crisi?

La soluzione sarebbe semplice: diritto di studio a tutti, ma selezione interna. Non dare la laurea a porci e cani, come AVVIENE. Perché quando SPESSO leggo o sento sfondoni di gente che si dichiara laureata e non sa manco parlare italiano o scrive in facebook a suon di k e punti esclamativi, mi viene da riflettere... e no, non penso che magari parla così, ma è un genio nella sua materia, parlo di decerebrati che non si sa come l'abbiano avuto il titolo.

Non so... anche io sono d'accordo in parte con Lone e in parte con Blubbo (anche perché se lo contraddico non mi passa la ricetta del rotolo alla marmellata) e sto vivendo in prima persona lo scorno. Ok, i lavori "artistici" non sono mai stati sicuri o stabili, né è detto che si abbia fortuna, ma non è che ci si senta molto soddisfatti di sé stessi ad avere un buon cervello ed una discreta cultura, tanto talento e doversi accontentare di fare lavori di merda. Ho esperienza di cosa significhi mancanza di controllo: nel MIO lavoro prendevo una miseria, soprattutto per quello che dovevo fare, ma va ANCHE bene quando c'è in mezzo la gavetta... peccato che abbia visto gente non pagata per mesi, usata per fare dodici lavori in uno, controlli ZERO, richieste impossibili, pretese assurde (come quelle di portare il PROPRIO computer per lavorare e senza essere in libero professionista)... fino a che non mandi a fanculo i sogni e preferisci qualcosa di merda pagato ogni mese. La morte dell'anima. Va bene fino a un certo punto, per riprenderti, ma poi? E anche così, ormai il contratto che doveva garantire elasticità e convenienza oraria ANCHE a quei lavoratori che cercavano soluzioni comode per gli studi o part-time sono diventati la norma, sai che un mese hai lavoro e un mese non lo sai.
Ciò crea uno stallo in molti casi, che è quello tipico di chi non è stato abituato a simili mentalità: da un lato pensi "allora tanto vale buttarsi con quello che mi piace", dall'altro continui a cercare il lavoro "fisso" senza rassegnarti che tutto è diventato un rischio.
Immagino cosa significhi per uno che ha studiato anni per fare il suo lavoro o almeno qualcosa che somigli.
Per quanto, non è che aver lavorato anni sul campo cercando di ottenere qualcosa sia meno triste.
E non è nemmeno colpa della mancanza di bravura, nel mio caso, perché in quei lavori cui mi riferisco ho sempre ricevuto riconoscimenti verbali e complimenti a non finire, il che mi fa sentire ancor più presa in giro, quindi...

A head full of dreams

Aloona
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