Re: CONCORSO I Corti di Librogame's Land - 3a Edizione
Lamello ha scritto:E' davvero una bella iniziativa, solo che 40 paragrafi sono davvero pochi! C'è un luogo dover poter leggere i racconti delle edizioni precedenti?
qui puoi scaricare i corti del primo concorso
https://www.librogame.net/index.php/com … 2009-2010/
per quelli dell'anno passato non so credo che si possano scaricare singolarmente dai topic relativi
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ilsaggio79
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Re: CONCORSO I Corti di Librogame's Land - 3a Edizione
Ho giocato a quello di kingfede sviscerandolo tutto. Ho anche dato un'occhiata agli altri. Quello di regolamentocacca mi ha fatto ammazzare letteralmente dalle risate! Doveva avere voti più alti!
Jegriva, vorrei fare degli appunti al tuo racconto. Innanzitutto io avrei messo la traduzione letterale del nome beowulf (lupo ape) dando l'eventuale spiegazione che potrebbe voler dire orso. Ma questa è solo una mia pignoleria. Più che altro la descrizione fisica di Beowulf: egli non era affatto gracile, anzi era a dir poco enorme e dotato di una forza eccezionale. E i suoi compagni lo prendevano in giro per questo. Inoltre, il combattimento nella reggia fra Beowulf e Grendel l'eroe decide di farlo a mani nude proprio in virtù della sua forza prodigiosa, e infatti riesce a strappargli un braccio a mani nude. Poi, visto che hai mandato il personaggio nella tana di Grendel, potevi fargli fare lo scontro finale con la madre? Immagino che sia stata una scelta la tua, anche seguendo una certa "retorica" che permea tutto il tuo racconto.
Lo so, sono un rompiballe, ma non è cattiveria la mia!
Ho il difetto di amare la letteratura nordica!
Il numero di pecorelle scannate dai pastori è di gran lunga superiore al numero di pecorelle mangiate dai lupi. Per cui, se qualcuno si proponesse di essere il vostro pastore per salvarvi dai lupi, pensateci bene
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Re: CONCORSO I Corti di Librogame's Land - 3a Edizione
lupo ape
Vabbé, non era mica un saggio di Old English
Ti immagini l'intro?
"Mi chiamo Lupo Ape, i miei genitori mi dicono che potrebbe significare "orso"
Scherzi a parte, dato che si tratta di un racconto a scopo d'intrattenimento, è naturale inserire l'interpretazione al di sopra dell'accuratezza. Se uno vuole il racconto originale, si legge il racconto originale...
"Le traduzioni sono come le donne: se sono affascinanti, non sono fedeli; se sono fedeli, non sono affascinanti"
ad esempio, la storia del combattimento contro Grendel: nell'epica avveniva non solo a mani nude, ma proprio senza vestiti o armature, la qual cosa ha sempre sfidato qualsiasi senso razionale.
Nella sfida contro il Drago, c'è una scena di immane arroganza del personaggio quando persino si scusa ai suoi uomini di usare un'arma per attaccare il drago... ma
1.dato che il combattimento con il Drago non è mai stato previsto nel racconto
2.dato che alla fine era solo una piccola gag
3.dato che il combattere nudo rimane un momento molto alienante (possiamo definirlo "squick") in un racconto realistico
ho deciso non solo di farlo combattere armato e vestito, ma anche di lampshadare il racconto originale, quando una guardia gli suggerisce di combattere nudo e Beowulf gli risponde "è la cosa più stupida che abbia mai sentito".
Invece, l'interpretazione di un'infanzia difficile, la traggo da due elementi.
Testualmente, dell'infanzia di Beowulf, quello che sappiamo di certo sono solo frammenti: in 2428-2433 scopriamo che a sette anni è stato affidato al landlord, per la faccenda "giuridica" di suo padre. Il signore lo trattò bene, al pari dei suoi figli. Questo è il primo elemento.
A tavola al Heoroth e anche nel discorso d'addio ai suoi uomini (2450-2500, mi pare), Beowulf non fa altro che vantarsi non tanto di ESSERE figo e forte, ma di ESSERLO DIVENTATO. Si vanta delle proprie imprese, dei propri successi materiali... non di essere "bello", "alto", o "forte", ma di aver "ucciso", di aver "massacrato", di aver "vinto". Questo è il secondo elemento.
Ora, la psicanalisi insegna che, se una persona ha "un pallino", questo ha spesso radici profonde nell'età infantile: questa fissazione di Beowulf per ciò che è diventato, mi dice che questo povero ragazzino che a sette anni ha visto suo padre esiliato e dovette andare a vivere in mezzo a sconosciuti in un'ambiente diverso è stato schernito e battuto.
Spesso e volentieri, nelle vite dei grandi atleti o dei grandi inventori o dei grandis cienziati, troviamo sempre una deficienza, un handicap o anche solo una debolezza che li ha motivati a lvaorare, ad allenarsi o a studiare per compensare questa minorazione.
Per me, nell'intento di dare al personaggio una profondità umana relazionabile al lettore, questo era l'unico sentiero da battere.
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Re: CONCORSO I Corti di Librogame's Land - 3a Edizione
Lamello ha scritto:Questo te lo concedo, ma potevi inventare un modo carino per trascrivere la kenning (in modo meno letterale, magari più epico, ma cmq fedele) e spiegarne il significato. Ma questo ha poca importanza. E' tutto il resto che ti ho detto che stona.
Era un post in lavorazione, ora ho risposto a tutto in maniera (spero) esaustiva.
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Jegriva
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Re: CONCORSO I Corti di Librogame's Land - 3a Edizione
Ci dono stato, ma di questo tipo di discussioni non ne ho trovate. E' vero che il thread è lungo e possono essermi sfuggite, ma ho proprio cercato con cura
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Re: CONCORSO I Corti di Librogame's Land - 3a Edizione
Jegriva ha scritto:lupo ape
ad esempio, la storia del combattimento contro Grendel: nell'epica avveniva non solo a mani nude, ma proprio senza vestiti o armature, la qual cosa ha sempre sfidato qualsiasi senso razionale.
Nella sfida contro il Drago, c'è una scena di immane arroganza del personaggio quando persino si scusa ai suoi uomini di usare un'arma per attaccare il drago... ma
1.dato che il combattimento con il Drago non è mai stato previsto nel racconto
2.dato che alla fine era solo una piccola gag
3.dato che il combattere nudo rimane un momento molto alienante (possiamo definirlo "squick") in un racconto realistico
ho deciso non solo di farlo combattere armato e vestito, ma anche di lampshadare il racconto originale, quando una guardia gli suggerisce di combattere nudo e Beowulf gli risponde "è la cosa più stupida che abbia mai sentito".
Invece, l'interpretazione di un'infanzia difficile, la traggo da due elementi.
Testualmente, dell'infanzia di Beowulf, quello che sappiamo di certo sono solo frammenti: in 2428-2433 scopriamo che a sette anni è stato affidato al landlord, per la faccenda "giuridica" di suo padre. Il signore lo trattò bene, al pari dei suoi figli. Questo è il primo elemento.
A tavola al Heoroth e anche nel discorso d'addio ai suoi uomini (2450-2500, mi pare), Beowulf non fa altro che vantarsi non tanto di ESSERE figo e forte, ma di ESSERLO DIVENTATO. Si vanta delle proprie imprese, dei propri successi materiali... non di essere "bello", "alto", o "forte", ma di aver "ucciso", di aver "massacrato", di aver "vinto". Questo è il secondo elemento.
Ora, la psicanalisi insegna che, se una persona ha "un pallino", questo ha spesso radici profonde nell'età infantile: questa fissazione di Beowulf per ciò che è diventato, mi dice che questo povero ragazzino che a sette anni ha visto suo padre esiliato e dovette andare a vivere in mezzo a sconosciuti in un'ambiente diverso è stato schernito e battuto.
Spesso e volentieri, nelle vite dei grandi atleti o dei grandi inventori o dei grandis cienziati, troviamo sempre una deficienza, un handicap o anche solo una debolezza che li ha motivati a lvaorare, ad allenarsi o a studiare per compensare questa minorazione.
Per me, nell'intento di dare al personaggio una profondità umana relazionabile al lettore, questo era l'unico sentiero da battere.
Si vede che c'è un lavoro voluto dietro a quegli elementi che ti ho "criticato" (che brutto termine!). Il fatto è che l'interpretazione psicologica di un passato difficile di Beowulf è giusta, ma è il senso che è sbagliato (purtroppo non ho con me il libro, è a Catania dalla mia fidanzata e non posso controllare e citarti i passi). Cmq in tutti i commenti esistenti si parla di un Beowulf preso in giro per le sue eccessive doti fisiche. Anche questo è un elemento che si trova in molti "eroi" di tutti i tempi e di tutti i campi. Il famoso "genio" incompreso.
Io non ti ho detto di inserire la lotta col drago, ma con la madre di Grendel, e a mio avviso ci stava tutta e leniva il finale amaro che hai scelto di scrivere. Per quanto riguarda il combattimento nudo, proprio perché da folli, poteva essere una scelta premiata in punti Onore (che ovviamente non ci sono nel tuo racconto, ma vista la spacconeria anche da te citata di Beowulf poteva essere un elemento inseribile e determinante).
Ovviamente prendi tutto quello che ti dico come un niente. Sono solo mie personali opinioni. Il tuo racconto è "giusto" così com'è perché è una tua libera scelta. Io sono un rompiballe pignolo antipatico per queste cose, lo so (e l'immagine che hai linkato mi descrive non poco), anche se ci sto lavorando e sono migliorato molto
Cmq è facile stare dalla mia parte e criticare il lavoro e lo sforzo di un altro
Visto che ci sono, ti dico anche questa: hai esagerato con i toni epici, per i miei gusti
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