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Storie horror di grande tradizione con protagonisti noti al grande pubblico, affidate alla penna di uno dei più brillanti scrittori in assoluto di libri gioco, quel James Herbert Brennan spesso capace di far innamorare col suo stile brillante ed ironico. Con queste premesse, sulla carta la serie Horror Classic avrebbe dovuto essere una delle colonne portanti della collana dei librogame, ed in effetti tale pronostico viene per la gran parte rispettato, anche se della serie sono usciti (sia nella nativa Inghilterra che in Italia) soltanto due volumi, dedicati al Conte Dracula ed a Frankenstein.
Naturalmente l'ambientazione si rifà in gran parte alle storie originali dei due personaggi, ideati rispettivamente da Bram Stoker e da Mary Wollstonecraft Shelley. La vicenda di Dracula è ambientata dunque nella tenebrosa Transilvania, dove sorge il castello del temibile vampiro. Il secondo volume dedicato a Frankenstein porta invece il lettore tra i ghiacci antartici in cui si è nascosto il mostro partorito dalla mente del barone che gli dà il nome. Naturalmente Brennan ci mette del suo per "minare" un po' la sicurezza del lettore, inserendo nei suddetti scenari elementi che ci entrano poco o nulla e creano un paradossale effetto comico: i librogame di Re Artù nella biblioteca di Dracula e la lampada di Aladino al Polo Nord sono solo due esempi della straordinaria follia inventiva dell'autore.
Una prerogativa molto interessante di questa coppia di lg è quella di ospitare nello stesso volume due storie parallele da poter giocare in separate avventure, impersonando o appunto il mostro protagonista, oppure il suo mortale nemico. Per evitare la proliferazione dei paragrafi "Herbie" (nomignolo di Brennan, n.d.r.) ha pensato bene di separare le parti di azione, ovviamente differenti a seconda del ruolo che si sceglie, dalle descrizioni dei luoghi, queste invece comuni. Ne è nata la distinzione rispettivamente tra "act", paragrafi di azione, che si leggono come negli altri libri gioco, e "loc", paragrafi di luogo, concentrati a inizio libro (tranne quelli "segreti" o "sconosciuti"), che vanno consultati di volta in volta per capire dove ci si trova ed acquisire informazioni. I luoghi sono numerati, e ad ogni act è abbinato un loc. Si tratta di una trovata ingegnosa, che però spezzetta un po' la lettura, soprattutto all'inizio quando bisogna esplorare i luoghi; la cosa migliora un po' nel corso dell'avventura, quando si torna in luoghi già visitati e si può saltare il passaggio alla sezione apposita.
Per il resto il sistema di gioco è un po' disorientante. Protagonista e antagonista, quali che siano, hanno caratteristiche simili, le consuete velocità, coraggio, forza, abilità e psico. Ognuno tuttavia ha abilità particolari, legate alla capacità psico, e in aggiunta altre caratteristiche singolari. La gestione dell'inventario è abbastanza vaga, lasciando molto all'interpretazione del lettore: insomma manca quella minuziosa attenzione agli oggetti e alle loro proprietà tipica ad esempio di Dever. Il sistema di combattimento infine è un po' intricato, con il lancio dei dadi che riveste comprensibilmente una grande importanza ed i caratteristici bonus e malus da sottrarre ed aggiungere.
Al momento della valutazione, purtroppo risulta impossibile attribuire il... massimo dei voti a questa serie, che pure presenta tante caratteristiche positive oltre ad avere lo stile impareggiabile di Brennan come fiore all'occhiello. Il limite principale di Horror Classic è quello di essere probabilmente una serie troppo "ingessata", da giocare con il bilancino, il che inevitabilmente toglie appeal ed emotività alle suggestive atmosfere orchestrate dall'autore, che andrebbero invece gustate con un gameplay scorrevole e poco manovriero. Il secondo volume risulta complessivamente più "maturo" e godibile del primo, il che fa presupporre che Brennan avesse tuttavia affinato la capacità d'utilizzo della sua stessa creatura e che probabilmente avrebbe raggiunto nuovamente l'eccellenza continuando a sfornare successivi capitoli. Purtroppo la serie si è fermata ai due iniziali, che a conti fatti la posizionano certamente tra le serie migliori, ma non tra quelle di altissimo livello.
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