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Serie Pirati
Recensore spadadelsole

Potrà sembrare impossibile agli adolescenti di oggi, cresciuti a Jack Sparrow e a One piece, ma il mondo dei librogame ha dedicato ben poco spazio alle avventure dei pirati. A compensare un po’ la cosa , i brillanti colleghi Servadei e Rodowich, hanno creato, per i LibriNostri, una accatttivante serie, intitolata, appunto, Pirati.

Per quanto limitata ad un solo volume (per ora) , è già possibile effettuare una prima valutazione della collana e darle un giudizio molto positivo per la grande dose di elementi innovativi che introduce.  Ma andiamo con ordine.

Il regolamento è complesso e raffinato, e, come è tipico dei LibriNostri,  si ispira pesantemente ad una serie preesistente, nel nostro caso Grecia Antica. Non abbiamo perciò punti di vita e d’attacco, ma solo i vari livelli dello stato di salute del nostro personaggio, mentre i combattimenti vengono risolti con il lancio di due dadi da sei, da confrontare con il punteggio necessario per colpire o essere colpiti. Anche l’ambientazione, nei Caraibi, è molto realistica e ben descritta, e possiamo considerarla per molti versi ubicati ai poli opposti rispetto ai classici mondi fantasy.

Ma non finisce qui, poiché, a differenza della già citata Grecia Antica ove l’equipaggiamento si limitava alle armi e poco altro,  avremo invece molti oggetti reperibili, ma non molto spazio per portarli, per cui sarà necessario scegliere con cura cosa  tenere.

Inoltre la caratterizzazione del nostro personaggio sarà molto approfondita, dato l’ampio bagaglio di capacità ottenibili.  Mi spiego meglio: Thunderbrath sarà particolarmente competente in uno dei seguenti cinque campi: uso delle armi da fuoco, uso delle armi da taglio, arte marinara, atletica, fascino (cioè  la capacità di fare presa sugli altri, l’essere carismatico quindi).

Ad esse si aggiungono due caratteristiche speciali, si potrebbe dire poteri minori, scelti da una lista di sette. Alcuni saranno acquisibili liberamente, altri solo a patto di possedere una precisa competenza.  Alcuni saranno utilizzabili un numero limitato di volte nell’avventura, altre illimitatamente.

Ma le sfide di questa serie non si fermano qui: il nostro personaggio sarà infatti libero di determinare il proprio destino compiendo scelte eroiche che lo renderanno un pirata buono grazie ai punti d’onore o, al contrario, un pirata egoista e malvagio tramite i punti d’infamia.

A fine volume potremo, consultando un’apposita tabella, scoprire cosa saremo diventati. Non abbiamo quindi true path, ma, al contrario libertà assoluta.  Libertà anche anagrafica  perché, caso unico nel mondo dei libri-gioco, l’orizzonte temporale del primo volume dura sette anni circa e avremo modo di vedere il nostro alter-ego crescere: all'inizio sarà un inesperto tredicenne, mentre a conclusione della nostra prima serie di avventure ci scopriremo "maggiorenni", con ben 21 inverni alle nostre spalle.

Forse ci sarà ancora qualcosa da aggiungere, ma mi sembra abbastanza per capire quanto questa serie sia originale e, soprattutto, innovativa.  L'attesa per i successivi volumi resta pertanto molto alta: una collana partita con il piede giusto, che già da questo primo capitolo è in grado di mostrare tutte le sue potenzialità. Non resta che augurarsi che gli autori abbiano voglia e tempo di continuare con il loro egregio lavoro.