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Recensione

Misteri d'Oriente 6: Nel Paese dei Dragoni
Edizione Librogame's Land 2019
autore/i Federico Bianchini
Recensore spadadelsole

Premessa: la recensione si basa solo ed esclusivamente sulla versione riveduta, espansa e corretta del volume.


Federico Bianchini ci ha abituati alle grandi sfide ma, forse, questa è un po' troppo ambiziosa, persino per lui. Ovvero riportare in vita uno dei personaggi più affascinanti e ambigui del mondo dei librogame in una saga di ben tre episodi che ne condurrà a compimento le avventure.

Mi riferisco, naturalmente, al leggendario Prete Gianni, eroe della saga di Misteri d’Oriente. Come specificato nei volumi scritti dai francesi di Hachette la Cina sarebbe stata l’ultima tappa del nostro eroe ed effettivamente tutto si svolgerà nel paese del dragone.

Il primo volume inizia dove la serie regolare si era interrotta, con il nostro che lascia l’India per proseguire verso la Cina. Dovrà scegliere se unirsi ad una carovana o se preferire la via del mare. Non ci vuole molto a capire la scelta migliore, anche se più avanti le strade finiranno per incrociarsi e faremo comunque amicizia con un giovane maestro di arti marziali cinesi, in viaggio con il suo giovane allievo.

Un amico che, in un modo o in un altro, ci farà compagnia per tutta la trilogia. Ma elemento ancora più decisivo sarà l’amore, poiché finalmente il Prete Gianni si innamorerà sul serio, ricambiato! Tra lotte contro animali feroci, con membri di altre scuole di arti marziali, un viaggio all’inferno e il ritrovamento di una spada sacra avremo da sudare moltissimo per ritrovare il consueto saggio che ci darà finalmente un indizio indispensabile per il nostro viaggio.

Come si evince dal breve riassunto, il volume si caratterizza per una quantità enorme di combattimenti, superiore a quella affrontata in qualsiasi capitolo della serie regolare. Ciò intensifica uno dei difetti fondamentali del sistema di gioco, ovvero la necessità di possedere un numero di punti di abilità altissimo.

Già un personaggio con un livello di attacco alto avrà da sudare parecchio. Certo, l’autore cerca di aiutarci dando la possibilità di comprare, già nei primi paragrafi, una spada affilata che aggiunge 1 al danno e, a metà avventura, una spada sacra che aggiunge 1 all’abilità, ma anche così non sarà facile.

L’idea, poi, di farci apprendere le arti marziali cinesi si rivelerà interessante, anche se in questo volume non avrà conseguenze apprezzabili, nei successivi vedremo come le cose cambieranno. La longevità, purtroppo, come si sarà capito, è bassa, poiché praticamente tutti i paragrafi disponibili saranno usati per la vicenda principale e non ci sarà gran motivo di una seconda lettura, data la brevità di una delle due vie iniziali. Ma dopo questi difettucci, passiamo agli elementi positivi. La serie, come sarà confermato dai volumi successivi, ha perso definitivamente quell’umorismo degli autori francesi per virare verso un registro più serio.

Ormai i personaggi saranno solo buoni o solo cattivi, mentre il nostro eroe mantiene la sua ambiguità, almeno entro certi limiti. In primis per il fatto che, pur avendo scoperto l’amore, continuerà da solo la sua ricerca, poiché ritrovare Shangri-la sarà più importante della sua stessa vita. Anche l’influenza dei misteri d’oriente aumenterà la sua ambiguità, dato che ora imparerà a tirare di scherma anche secondo lo stile cinese, fondato su tutto il corpo invece che solo sulle braccia.

Sarà inoltre adottato da una famiglia cinese e avrà pure un nome orientale! Eppure manterrà una sua identità occidentale, come si evince anche dal tono stesso dell’avventura, chiaramente ispirata a Lupo solitario: scelta iniziale del percorso, arti da apprendere, nemici da abbattere, un obiettivo a fine libro da raggiungere e altri elementi su questa falsariga.

Siamo in presenza di un libro in linea con i primi cinque e allo stesso tempo differente, ma che proprio per questo suo dualismo vince la sfida di riportare in vita un grande eroe del mondo dei librogame senza scivolare nel manierismo per cui… complimenti all'autore per l'ottimo lavoro!

Longevità 5: 

Il punto debole del volume, non ci sono molte varianti sul tema e solo la parte iniziale offre vere alternative. In linea di massima si può affermare che una lettura potrebbe anche bastare.

Difficoltà 7: 

Una valanga di combattimenti difficili che per un personaggio con meno di sedici punti di abilità potrebbero diventare insormontabili. Per fortuna che l'autore ha disseminato il libro di armi bonus che risollevano la situazione.

Giocabilità 10: 

Alta, stellare,  ci sentiremo sempre nel vivo dell’azione come non mai nella saga Apprendere le arti cinesi aumenterà la godibilità dell'esperienza, anche contando che lo stile narrativo è ottimo e ci aiuta a immedesimarci nel personaggio e nelle sue avventure.

Chicca: 

La meditazione del saggio sull’amore e il vero significato di Shangri-la, elementi profondi e filosofici che colpiscono e rendono la lettura ancora più adulta e appassionante.

Totale 7.5: 

Un ottimo primo volume che nella versione expanded raggiunge il suo acme. C'è qualche difetto che verrà affinato nei due seguiti, i veri capolavori della trilogia conclusiva targata Bianchini.