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Non è facile parlare di un volume della collana Realtà e Fantasia, dato che su di essi si è ormai scritto e detto di tutto, o anche più di tutto, tuttavia ho deciso di entrare in questa pericolosa giungla e provare a stendere una recensione del primo titolo. Per capire qualcosa, ritengo necessario ricordare come la serie sia nata con il particolare scopo di realizzare una sorta di Dimensione Avventura pensato per un pubblico femminile, ove ciò che conta non è trovare tesori e uccidere i nemici a fil di spada, ma coltivare i rapporti umani, vivere avventure realistiche, tra realtà e fantasia appunto, e romanticismo affrontando storie contenenti anche un po’ di investigazione. L’idea di base non è malvagia, ma tra la teoria e la pratica ce ne corre, ed è proprio questo il tallone d’Achille della serie: le buone intenzioni non bastano se non le si eseguono bene. Nel primo volume, ambientato in una Londra anni '80, interpreteremo una giovane e brillante giornalista radiofonica il cui lavoro è: “Andare in giro con un microfono e parlare con un sacco di gente” (già salta fuori prepotentemente la profondità di pensiero che contraddistingue l'opera), che cura un seguitissimo programma notturno di musica per giovani in perenne concorrenza con programmi musicali per anziani. Nonostante la musica trova il tempo per occuparsi di un importante caso di corruzione nell’assegnazione degli alloggi popolari. Caliamoci a questo punto nella parte. Per prima cosa dovremo affrontare l’argomento, sole in una riunione contro un branco di uomini ipermaschilisti e decidere se farci valere e chiedere di andare noi ad intervistare l’assessore o se chinare la testa da brave ragazze remissive e lasciare cadere l’argomento perché corruzione non c’è. Se riusciremo ad andare non sarà facilissimo convincere l’assessore a dire la verità, ma non sarà nemmeno impossibile, basterà fare le mosse giuste Già da qui si comincia ad intuire il modo in cui la serie è stata strutturata: ciò che conta sono le scelte fatte al buio e non ci sono caratteristiche speciali su cui basarsi. Si decide appunto alla cieca, o al massimo lanciando i dadi, calati in un regolamento che sembra strizzare l’occhio ai vecchi Scegli la tua Avventura. Il guaio è che, altro gravissimo difetto della serie e soprattutto del primo volume, si finisce spesso a notare che le decisioni siano ininfluenti, perché ci si trova allo stesso punto comunque o, al contrario, in alcuni casi siano troppo decisive perché possono cambiare tutto in maniera ben più intensa di quanto non si sarebbe potuto pensare optando per una scelta apparentemente banale. Terminata la pericolosa intervista, ci dedicheremo alla compilazione dell’urgente articolo… o meglio ci dedicheremmo in teoria, dato che saremo implicate nel caso clou del libro, che ci impedirà di stendere il pezzo: un caso di payola (corruzione, nel libro dicono sempre così) volta a favorire l’ingresso presso il grande pubblico di una boy band rockettara impresentabile: i Bandits. Incontreremo due ragazzi affascinanti: il biondo produttore Simon Lewis e il nero D J Andy. Ovviamente tutti loro ci corteggeranno, così come tutti maschi che incontreremo lungo il cammino (spero solo che la ragazza non sia quella bruttona disegnata in copertina) neanche fossimo l’unica donna nel giro di cinquanta Kilometri. Noi tra gioco, desiderio di saperne di più su chi possa essere il colpevole e carpire oscuri segreti delle vite dei nostri corteggiatori, dovremo decidere con chi uscire, di chi fidarci, con chi iniziare una storia d’amore o solo d’affetto Scopriremo, in ogni caso, il grande segreto della vita: caffè a volontà e tutti i problemi spariranno Tutti infatti ci inviteranno a prendere l’amara bevanda (che sia un afrodisiaco?) e tutti i rapporti interpersonali saranno rafforzati da quella magica pozione. Sarà davvero impossibile tenere il conto di quante volte ne andremo a bere o saremo anche solo invitate. Il tutto incrociando le dita per scegliere la persona giusta con cui uscire e sperando che gli altri non si irritino per il nostro rifiuto… una trama davvero elaborata! Grande sarà l’emozione nell'andare al primo concerto dei Bandits, con l’idilliaco finale in cui tireranno, esaltati dall’insuccesso totale, le chitarre sul pubblico e, se, anziché farci aiutare dall’uomo che è con noi, ci recheremo sole ad un ingresso laterale, faremo una delle più romantiche instant death del mondo dei libro game: chitarrata sulla testa, schiacciamento nella ressa, svenimento e rinvenimento il giorno dopo. Ma non basta: nuovo mal di testa corroborato da una sana nausea, nuovo svenimento e rinvenimento dopo settimane: abbiamo avuto una commovente commozione celebrale e la nostra avventura è finita. Se invece la nostra storia non è finita continueremo ad indagare e tutti sembreranno dirci che la colpa è del nero Andy... probabilmente proprio perché è nero! Ma noi siamo vere donne, indagheremo e scopriremo che ha dei debiti di gioco con una bisca gestita ovviamente… dagli italiani Mario e Luigi Minelli (meno male che non ci ricevono in tuta da idraulici). Appariremo come la ragazza che si getta nell’antro del mostro, invece ci tratteranno con estrema cortesia, anche se un difficilissimo lancio di dadi non dovesse avere buon fine. Scopriremo poi che lo sconvolto Andy non è più sconvolto perché ha pagato tutti i debiti... ma la situazione precipiterà lo stesso perché qualcuno ha trasmesso alla nostra “Radio South” una delle canzoni dei Bandits e ciò è una cosa imperdonabile: la stazione dovrà subito chiudere e sarà necessario scoprire il colpevole. Toccherà a noi risolvere il caos (e il caso). Se non avremo capito chi sia il corruttore, state tranquilli, basterà sparare a caso su una delle quattro opzioni che ci verranno offerte, con il 25% di possibilità di successo. Ci saranno naturalmente vari finali a seconda di ciò che sceglieremo. Nel migliore tra tutti il nostro ragazzo, accusato ingiustamente e da noi scagionato, ci dirà, mentre prenderemo l’ascensore, che ormai siamo una stella nascente del giornalismo ma noi risponderemo che abbiamo molta strada da fare: ma bisognava arrivare all’ultimo paragrafo per trovare la prima battuta sensata del libro? Che dire di questo sfolgorante primo volume? Lo stile di scrittura è pessimo, la traduzione non è il massimo, ma contiene la perla della “Payola” per dire semplicemente tangente (ma che parolaccia...). Il sistema di gioco, come detto sopra, è deprimente e sembra la parodia dei ben più raffinati e impegnativi SLTA.La politica delle scelte secche è mal gestita, perché spesso sono ininfluenti o, alcune rare volte, fin troppo decisive. Il che è triste, perché l’idea di puntare sui sentimenti e sui rapporti personali è buona Il senso della storia è deprimente, dato che è zeppo di luoghi comuni, di moine che neanche una ragazzina adolescente nei luccicosi anni '80 avrebbe gradito. O forse il sottoscritto non ha capito nulla, perché questo è un volume scritto non pensando a un librogame normale, ma allo scopo di sfornare un capolavoro trash o, meglio ancora, un’opera prettamente umoristica e scanzonata e, l'obiettvo era questo, è stato centrato in pieno. Per certi versi si anticipano addirittura dinamiche presenti successivamenti in film romantico-trash di successo, come quelli che vedono protagonista la simpatica Bridget Jones. In ogni caso non mi riesce di sconsigliarne la lettura perché fa ridere, perché credo che tutti i librogame siano degni di esser letti almeno una volta e perché non ho subito le devastanti conseguenze psicologiche causatemi dal secondo volume della collana Sherlock Holmes, Lo Smeraldo del Fiume Nero, che mi deluso così tanto che, per anni, non ho potuto leggere altri titoli della serie. Pensando ad altre opere come questa non posso perciò considerarlo come il peggior librogame mai scritto. Per non parlare del fatto che forse Intrigo in FM, come tutta la serie, sia stato crudelmente bistrattato dalle scelte discutibili della E. Elle, rea di averlo accoppiatao, in sede di scelta cromatica, con il colore rosa (mentre l’originale è blu) adornato con ulteriori, orribili stellette. Inoltre l’ordine della serie è stato gravemente alterato, perché quello che da noi è il primo, era in realtà il quarto dei sei volumi, mentre Trance (in Italia il secondo) era addirittura il sesto: proprio non capisco perché iniziare con il peggiore in assoluto, dato che anche gli altri non pubblicati erano sicuramente più gradevoli. In conclusione forse non si salva nemmeno il titolo: meglio Intrigo in Fm o l'originale Danger on the Air (pericolo in onde radio?) Chissà ...
Longevità 4:
Da provare solo una volta, e forse è anche troppo... Non molto difficile comunque da portare a termine anche in sede di prima lettura.
Difficoltà 4:
Eccessivamente bassa: già il libro di per sé non invoglia, se poi si finisce senza problemi la prima volta che si gioca... Di certo non la più proibitiva delle sfide.
Giocabilità 4:
Verve narrativa pari a 0, situazioni mal congegnate, al limite del ridicolo, e come se non bastasse scarsissime possibilità interattive. E' più un libro che un libro-gioco, e leggerlo vi annoierà ben presto...
Chicca:
Domanda della sera: ma se avessero iniziato Holmes con il secondo volume, non è che anche quella serie sarebbe stata affondata sul nascere?
Totale 4:
Va definito: come librogame 4. Come libro trash 10, esempio unico nel vasto mondo dei libri-gioco di una così indefessa ricerca del particolare pecoreccio. Come libro umoristico 8, fa davvero ridere se lo si prende dal lato giusto. Hanno trovato il modo perfetto, in ogni caso, per stroncare una serie sul nascere.
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