Altre due avventure ambientate nel mondo di T&T, un vecchio gioco di ruolo fantasy pieno di pericoli, trabocchetti e creature da affrontare, il tutto accompagnato da una vena humor che non guasta. Le storie sono abbastanza brevi ma con una incredibile quantità di scelte e, se si decide di intraprendere la carriera del mago, con un sacco di situazioni dove si può sfruttare la magia.
Ne “Il castello d’Yvoire” (S. Etvanki), nel tentativo di raggiungere il duca Gastar d’Alcene , l’eroe è stato catturato e richiuso in una delle celle del maniero che da il titolo all'opera. Da qui dovrà cerare di fuggire, magari seducendo la schiava che gli porta da mangiare oppure scavando un tunnel, ricalcando le gesta del Conte di Montecristo. Superati i trabocchetti del castello bisognerà cercare un mezzo per allontanarsi dal villaggio e raggiungere il duca.
Divertente l’idea di potersi travestire, magari da guardia o da abitante del borgo, e di come questo possa influenzare, in maniera completamente casuale, la reazione di chi si incontra, che sarà determinata da un lancio di dadi.
Le prove da affrontare sono davvero varie e divertenti e la forza bruta va accompagnata all’astuzia. Avventura gradevole, assolutamente alla portata di tutti, per un personaggio umanoide di livello basso.
Ne “Oltre la Porta D’Argento” (J. e S. Marciniak) il nano Marcelanius, dopo aver scoperto che un suo specchio è in verità una porta magica per un sotterraneo, ha deciso di lucrarci sopra concedendo a temerari avventurieri di cimentarsi nelle prove che il dungeon collegato al prezioso mobile cela al suo interno.
Alla fine dell’avventura ci sarà anche da pagare il 10% del valore dei preziosi trovati a Marcelanius come da regolamento dell’Associazione Proprietari dei Sotterranei (!).
L’eroe si trova ad entrare in stanze piene di creature insidiose e tesori nascosti. Le death end sono parecchie quindi non è difficile morire e dover ricominciare da capo magari con un personaggio più forte. Attenzione perché non tutti coloro che incontreremom si riveleranno essere quelli che sembrano: un po' di intuito aiuterà in più di un'occasione a evitare pericoli e premature dipartite.
Longevità 5:
La prima avventura è semplice e potrà essere completata rapidamente; in “Oltre la porta d’argento” è facile incappare in una istant death e in situazioni apparentemente favorevoli che si ritorceranno contro il lettore, costringendolo a ricominciare più volte il percorso. Questo tipo di approccio potrebbe risultare ostico per più di qualcuno, e potrebbe condurre a precoci abbandoni.
Difficoltà 7:
I trabocchetti sono ingegnosi e gli incontri non vanno risolti semplicemente con la spada, in alcuni casi paga il dialogo, in altri l'intuito e la circospezione.
Giocabilità 8:
Le due avventure sono molto veloci da completare (a meno di non incappare nelle istant death) e offrono un sacco di alternative e di situazioni divertenti e ben descritte. Il comparto regolamentare più elaborato della media, e l'ottima caratterizzazione di ambientazioni e personaggi, consentono una letture estremamente godibile.
Chicca:
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Totale 7:
L’ambientazione coinvolgente, l'ottima verve narrativa degli autori e la grande varietà di situazioni e incontri rendono questo volume assolutamente piacevole, ottimo per passare un pomeriggio spensierato.
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