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Avvocato, medico, giornalista, magari attaccante della Nazionale oppure asceta in fuga verso un monastero tibetano. Miss Italia, ricca manager, o magari semplice segretaria o ancora impiegata. Sposato, o avventuriero a vita. Sola, oppure con figli e nipoti. Nel 1988, ben 12 anni prima che la EA Games facesse uscire il primo capitolo del videogame di successo planetario The Sims, era sufficiente un piccolo librogame per racchiudere tutte queste vite, e centinaia di altre, in appena 400 paragrafi.
Questo Carriere è una gemma tanto gustosa quanto rara, in vendita poche volte e a prezzi siderali sul mercato online, alla pari del suo fratello maggiore “Il presidente del Consiglio sei tu”, della stessa coppia di autori sconosciuti: i mai più disvelati G&L, che dovevano avere davvero buoni motivi a mantenere l’anonimato, tanta è la conoscenza profonda che mostrano delle dinamiche buone e (soprattutto) cattive della società italiana, dell’imprenditoria, della politica, della finanza, mostrandosi perfettamente eruditi su deviazioni e perversioni di un sistema che, giusto trent’anni dopo, a pensarci bene è cambiato mica tanto.
“Siete un ragazzo o una ragazza come tanti, che si avvia a compiere 14 anni e che ha davanti a sé un’esistenza intera...”. Questa è la presentazione dell’avventura, e in effetti il “gioco” è tutto qui. Vivere una vita, ma auspicabilmente tante vite, partendo dall’adolescenza fino all’età pensionabile all’epoca di 60 anni (bei tempi...), arrivandoci possibilmente in salute e appagati in vari campi, dopo aver compiuto ogni genere possibile di scelte. Si parla di “milioni” di partite diverse possibili sulla carta, sempre nell’introduzione, e non sembra proprio una sparata: una sola giocata dà subito l’idea della miriade di opzioni che si hanno a disposizione.
Una tale varietà rende, come ovvio, impossibile parlare di “trama” vera e propria. In generale, protagonisti di volta in volta potranno costruirsi i propri percorsi decidendo di studiare o di vivere di espedienti. Potranno tentare la carriera accademica o lanciarsi sul lavoro. Deviare dal percorso oppure no. Aggiungere o meno le incombenze familiari a tutto questo. Disamorarsi della propria occupazione e implementare passioni secondarie o addirittura rivoluzionare completamente la propria vita.
Al termine del percorso, però, quali che siano state le direzioni seguite, dovranno guardarsi indietro e tracciare un bilancio, per stabilire se le proprie “Carriere” siano state soddisfacenti o meno.
Per far questo viene incontro il sistema di gioco, del tutto simile a quello del “Presidente sei tu” e astutamente congegnato. Ci sono cinque caratteristiche fisse, le “Doti”, da scegliere per il proprio personaggio, per definire chi è e con quali mezzi e qualità intende affrontare i giorni che verranno. Dall’intelligenza all’astuzia, dalla resistenza alla spregiudicatezza, dal buon senso alla salute, e così via. Ogni tanto il testo ne chiederà il possesso e, nelle situazioni più difficili, potrebbe essere necessario averne perfino due specifiche per superare un ostacolo particolare.
Accanto alle cinque prerogative ci sono altre quattro variabili, le “Caratteristiche”, una delle quali, inesorabile, va da sola avanti man mano che si gioca: l’età. Salgono pure, ma anche scendono, gli altri parametri di riferimento: denaro, felicità, successo. Come? Grazie proprio alle scelte, felici o meno, di cui si parlava prima, senza dimenticare la sorte mala o buona che, proprio come nella vita vera, spesso e volentieri ci mette del suo.
Al termine del gioco, incrociando denaro e successo con la felicità si verrà definiti con una parola inequivocabile che sarà il verdetto di tutta una vita: buontempone, oca giuliva, benestante, borghesuccio, arpia, gaudente e chi più ne ha più ne metta. Non c’è modo di “vincere”, se non puntare al massimo possibile, e starà al lettore decidere se è soddisfatto o se vuol riprovare.
E il gioco funziona. Una volta presa la mano con il meccanismo, e non ci vuole molto, ci si appassionerà cercando di vedere, di volta in volta, cambiando l’ordine degli addendi, che fine farà il risultato.
Nel giocare i due percorsi che sono separati, maschile e femminile, fa sorridere vedere come il testo in alcune parti accusi il peso degli anni: la donna ha molte più chance di accontentarsi di un posto (che peraltro oggi sarebbe d’oro e conteso da entrambi i generi) di segretaria o impiegata, campando sulle spalle di un marito danaroso e occupandosi, piuttosto, di marmocchi.
In verità la donna può fare pure carriera, mica no, anche di gran corsa grazie alla bellezza e all’astuzia, più difficilmente, invece, grazie allo studio e comunque non le viene offerto tutto il ventaglio di possibilità garantito con lauree in Economia, Legge, Ingegneria, Medicina e perfino Lettere che invece doveva avere un rampante yuppy nato tra gli anni Cinquanta e Sessanta.
Le dinamiche di gioco sono molto funzionali, unica pecca quando, a causa della complessità del motore, le storie arrivano un po’ “corte” e il lettore viene definito “all’ultima spiaggia” della sua carriera anche se ha 24 anni, o magari diventa nonno appena passati i 40. Ma sono episodi veniali, una caratteristica principale che rende l’esperienza di gioco e di lettura molto godibile è proprio il funzionamento armonico della parte game con quella libro.
Un volume divertente per giocare con la vita, ma a conti fatti anche per far riflettere su quanto si è fatto e che cosa si vorrà fare della propria.
Longevità 9:
Prima di cominciare a “conoscere” gli snodi principali del libro e accorgersi di quando i percorsi diversissimi si riunificano e raggruppano, è necessario giocare decine di partite e anche dopo verrà voglia di farne un’altra.
Difficoltà 6:
Non è difficile “finire” il libro, non è difficile neanche farlo con buoni punteggi nelle tre variabili, ma non sono esclusi scivoloni, capitomboli e perfino instant death.
Giocabilità 8:
Il sistema garantisce un funzionamento plastico quasi perfetto, componente che, peraltro, di conseguenza va a influire positivamente sulla longevità.
Chicca:
Al vertice della carriera, con moglie, figli, ville e chi più ne ha più ne metta, si può finire vittime del fisco che accerta l’inaccertato e stanga senza pietà. La donna può uscirne più facilmente, l’uomo si gioca tutto a un check di Doti che, se gira male, può portare a un gesto clamoroso: il suicidio pubblico dandosi fuoco con la benzina. Una morte atroce e straordinariamente attuale nel secondo decennio degli anni Duemila, prevista in modo incredibile da autori che sembrano senza tempo.
Totale 8.5:
Un librogame maiuscolo che meriterebbe una diffusione maggiore, e che darebbe il meglio di sé in formato elettronico sotto forma di App con aggiustamenti automatici dei punteggi: si tratterebbe di un successone annunciato.
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