Un nuovo genere di avventura interattiva
Magazzini Salani non solo non lascia il mondo dei libri-gioco, ma raddoppia, affiancando al rinnovato progetto dedicato al mondo Fighting Fantasy una nuova collana dalle caratteristiche un po’ particolari.
La serie si chiama Escape Book e in origine è stata pubblicata in Spagna, dove conta già tre titoli rilasciati più uno “Junior”, pensato per un pubblico di preadolescenti. Si tratta di una serie di libri che riprendono il concetto tanto apprezzato in questo momento di escape room: una stanza cioè in apparenza chiusa che propone un enigma.
Gli interessati devono risolverlo per sbloccare una via di uscita e accedere all’ambiente successivo, che riproporrà le stesse dinamiche di “sfida”, generalmente in ordine di difficoltà crescente. Solo affrontando e superando la catena di problemi in sequenza si può arrivare a fuggire dalla, o dalle, escape room.
Questo concetto abbastanza semplice è stato trasposto senza particolari varianti nel primo libro della collana, Il Segreto del Club, dello scrittore spagnolo Ivan Tapia. Il lettore vestirà i panni, molto eleganti per l’occasione, della giornalista Candela Fuertes, giovane donna non ancora trentenne molto determinata e volitiva. Fin dai suoi anni universitari la nostra ha deciso che nel suo futuro lavoro avrebbe dovuto aiutare le persone in difficoltà e le classi disagiate. Per questo motivo si è dedicata anima e corpo al mondo della carta stampata. E per lo stesso motivo la sua attività giornalistica verte su degli obiettivi precisi: svelare complotti, denunciare macchinazioni, ma soprattutto combattere poteri forti e salvaguardare la gente comune da ingiustizie e soperchierie.
La sua strada ha finito per incrociarsi con quella del club Wanstein e di Avechi Anatas, una sorta di eminenza grigia che tramite speculazioni finanziarie e strapotere economico si muove con il proposito di arricchirsi sempre di più sulle spalle della popolazione.
Candela ha scoperto che una delle prossime mosse del club avrà come obiettivo la distruzione dell’economia europea e dell’euro: raccogliendo dati, informazioni ed elementi si accorge dell’esistenza di Dedalo, un sofisticato sistema di sicurezza labirintico ubicato sotto la villa di Anatas. Approfittando di un ricevimento molto importante, per cui riesce a ottenere un invito, decide di penetrare nella magione del mefistofelico miliardario e violare il suo caveau, sicura che lì potrà rinvenire elementi decisivi per incastrare l’organizzazione, costringere i suoi componenti in prigione e salvare la Spagna, e tutto il vecchio continente, dal tracollo cui sono destinati.
Questo il preambolo, di cui il lettore viene a conoscenza per intero nelle primissime pagine del romanzo. L’avventura inizia con Candela che si è già introdotta in Dedalo e si trova faccia a faccia con il primo enigma. Il giocatore in poche pagine si calerà con semplicità nella struttura del volume, che non può essere considerato, è bene sottolinearlo, un librogame nel senso canonico del termine. La costruzione dell’opera infatti non è a bivi: non esistono scelte multiple, non ci sono rimandi a vari paragrafi, non vi è traccia di percorsi alternativi o di registro di gioco, dadi, schede di avventura.
Niente a che vedere insomma con i grandi classici del genere e nemmeno con l’altra proposta di Magazzini Salani nel settore interattivo, la già citata (e attualmente in produzione) trasposizione italiana di Fighting Fantasy. Semplicemente una storia lineare, con un inizio, degli eventi e una conclusione. Con una particolarità fondamentale: ogni 5 o 6 pagine dovremo affrontare una prova, una sfida o un vero e proprio enigma. I problemi proposti sono di vario genere e "costringono" l’appassionato a sfruttare la sua intelligenza per essere superati. La struttura di fondo è sempre la stessa: in una o due pagine vengono riportati dei disegni o degli schemi che nascondono un segreto.
Starà a noi esaminarli con attenzione, a volte tenendo anche conto di alcune cose che Candela ci ha detto durante il capitolo precedente (o addirittura in parti del libro precedenti), e cercare di capire quale sia la chiave per oltrepassarli. Se non si riesce a farlo si rimane bloccati e non si può proseguire con la lettura della storia. Se invece saremo sufficientemente bravi da sciogliere la sfida logica il nostro premio consisterà in un codice numerico che ci condurrà direttamente al capitolo successivo.
Come detto a inizio recensione non esistono strade alternative: il libro va letto tutto, dall’inizio alla fine, e la soluzione possibile degli enigmi è sempre univoca. L’unica opzione consiste nel superare la prova e andare avanti: altrimenti si rimane bloccati e si è obbligati a gettare la spugna, senza avere la possibilità di finire l’avventura.
Il livello di difficoltà generale è piuttosto ben implementato. Gli indovinelli e i cimenti non sono mai banali, ma mediamente la loro complessità, soprattutto considerando che il libro è interessante per tutti coloro che sono appassionati di enigmistica e amano intrattenersi con giochi di intelligenza, è accettabile.
Tendono, come è normale che sia, a diventare sempre più intricati con il prosieguo della vicenda (sebbene esistano delle eccezioni a questo assunto e dipenda anche dalla propria propensione personale), ma non arrivano quasi mai a essere incomprensibili, molto ardui da superare o addirittura illogici. Il volume poi è strutturato in modo da garantire al lettore un ampio livello di scalabilità.
Alla fine del piccolo tomo infatti esiste una sezione in cui ogni singolo enigma viene sviscerato a fondo: vengono offerti cinque indizi, in ordine crescente di aiuto. Se neanche questi dovessero bastare si può addirittura leggere la soluzione del quesito e usarla per proseguire con la lettura.
Il sistema degli aiuti funziona piuttosto bene ed è anche adeguatamente strutturato. Il primo, o i primi due, infatti, non serviranno moltissimo se non si è inquadrato già autonomamente il senso del problema. Il terzo sarà già più decisivo, mentre raramente sarà necessario andare oltre il quarto senza avere già in mente una chiara idea di come superare l’enigma.
Questa impostazione consente a ogni utente di tarare la complessità dell’avventura sulle sue esigenze. Non ci saranno mai momenti di blocco totale e frustrazione, e se il vostro obiettivo sarà quello di guidare Candela fino alla “vittoria” finale senza troppe complicazioni potrete riuscirci agevolmente (così come sarà possibile, al contrario, trasformare l’opera in una sfida molto più ostica e duratura, evitando di consultare del tutto la sezione dei suggerimenti).
Va da sé che se non vi piacciono i problemi logici e siete alla ricerca di qualcosa di molto appagante dal punto di vista narrativo Il Segreto del Club non fa al caso vostro. La storia infatti non è particolarmente sviluppata e, pur risultando interessante a livello di intreccio, se ci lasciamo catturare dal desiderio di svelare l’intrigo economico su cui sta indagando la Fuertes, non si può certo affermare che lo stile di Ivan Tapia si avvincente o particolarmente elaborato.
Il suo approccio è molto basico, l’autore si rivolge spesso a Candela come se fosse un’interlocutrice fisicamente presente e la fa parlare con sé stessa, o con un immaginario Anatas, allo scopo di rendere i passaggi narrativi semplici e facilmente comprensibili. C’è un impiego dei tempi verbali piuttosto creativo e si passa sovente dal passato al presente nella stessa frase senza preoccuparsi troppo della consecutio temporum.
Insomma non stiamo parlando di un contesto letterario per palati fini e tutto sommato è anche pacifico che sia così. La serie Escape Book è stata pensata con l’intento di rappresentare un compendio di sfide in grado di soddisfare il patito di giochi, enigmistica, indovinelli, agoni logici. Acquistare uno dei suoi volumi con l’intento di vivere un’articolata ed esaltante esperienza di lettura e narrazione è di base un errore.
Un po’ meno comprensibili invece i problemini che ho riscontrato nel risolvere alcuni rompicapi. In un paio di occasioni l’impaginazione “stretta” del volume impedisce di leggere i caratteri necessari per superare la prova. Nell’enigma del labirinto di numeri è stata pubblicata, per una svista, la soluzione al problema direttamente nella sezione dedicata all’avventura e non alla fine, in quella dei suggerimenti. Esiste poi una prova che, a causa di un difetto di traduzione, risulta irrisolvibile senza consultare la pagina degli aiuti (si tratta dell’enigma del telefono).
Difetti non proprio di nessun peso, soprattutto per i risolutori duri e puri che vogliono portare a termine l’esperienza di lettura senza ricorrere ad alcun supporto. Tuttavia va anche considerato che un esperimento simile è al suo esordio assoluto nella nostra penisola. È piuttosto comprensibile che la prima tiratura del volume iniziale possa incorrere in qualche pecca di gioventù, così come è altrettanto pacifico aspettarsi un netto miglioramento in questo senso nelle prossime uscite.
In conclusione Il Segreto del Club costituisce una proposta interessante e potrà rivelarsi un’opera piuttosto divertente, da prendere seriamente in considerazione per tutti coloro che amano misurarsi con problemi logici e alla sola idea di affrontarne un buon numero in serie si sentono elettrizzati. A questi poi potranno unirsi tutti gli appassionati di escape room e giochi intellettuali simili.
Se siete alla ricerca di un librogame classico, di una bella storia a bivi, o anche, più semplicemente, di un’avvincente esperienza narrativa (interattiva) allora non è questo il titolo giusto per voi. Se avete però capito con che prodotto avete a che fare e decidete di procurarvelo avrete di che divertirvi per qualche ora e rimarrete quasi certamente soddisfatti dell’acquisto.
Longevità 6.5:
Dipende molto da che tipo di solutore siate e da quanto vi lasciate acchiappare dagli enigmi presenti. Il livello di difficoltà secondo me è ben tarato, e se non si ricorre troppo spesso alla pagina degli aiuti non sarà una questione di pochi minuti terminare il volume. Va sottolineato che la storia di per sé è piuttosto semplice e non offre alcun tipo di variante: quindi, una volta completato, il piccolo tomo finisce tra gli scaffali della libreria e difficilmente verrà ripreso in mano in tempi brevi. Qualcuno infine potrebbe arrendersi prima di arrivare a leggere l’epilogo, considerando la natura molto particolare dell’opera.
Difficoltà 7.5:
L’autore ha scelto una serie di enigmi piuttosto variegati e non ripetitivi. Ha saputo anche disporli con una certa sapienza, sia alternandone la tipologia, sia proponendoli in ordine di complessità crescente. La trovata della sezione suggerimenti poi è decisiva: consente di decidere autonomamente quale livello di sfida impostare ed evitare di scivolare in situazioni di blocco e frustrazione, che sarebbero state letali per un lavoro simile.
Giocabilità 7:
Le sfide sono divertenti, la possibilità di determinarne la difficoltà e tararla sulle proprie esigenze aiuta a lasciarsi coinvolgere e ad aumentare il sollazzo. Si tratta però, per la maggior parte, di problemi di logica, equiparabili in qualche modo a quelli tipici di un giornale enigmistico. Se una struttura simile vi fa venire l’orticaria è probabile che il libro non riesca a destare in voi alcun interesse. Il sistema “escape room”, che fa da base alla storia, aiuta comunque ulteriormente a immedesimarsi nei panni di Candela e accresce la godibilità dell’avventura.
Chicca:
Compare a più riprese nel testo un accenno a George Soros, considerato come una delle cause di tutti i mali finanziari del pianeta e presentato come una sorta di demonio economico. Mi ha abbastanza divertito leggere queste reiterate invettive contro il magnate ungherese e mi sono chiesto ripetutamente perché l’autore, con tanti squali della finanza che esistono al mondo, ce l’abbia in modo così specifico con lui.
Totale 7:
Fondamentale, come in pochi altri casi, capire con che prodotto si ha a che fare. Se dopo aver letto questo articolo decidete che Il Segreto del Club fa per voi compratelo con serenità. Se invece siete alla ricerca di un librogame canonico, la stessa Magazzini Salani ha in catalogo alcuni titoli più adatti a questo tipo di esigenza.
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