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La citta' di Atlantide e' un bel prodotto editoriale fin dalla resa estetica: coloratissimo dalla prima all'ultima pagina, stampato su carta patinata, ha un peso piacevole da tenere in mano e un buon profumo di stampa. Invoglia proprio a manipolarlo e a leggiocarlo: Fabbri Editori hanno fatto veramente un bel lavoro! Tra l'altro si tratta di uno dei pochissimi librigame editi da Fabbri Editori, ma sia come materiale che come aspetti materiali si vede che lo hanno curato proprio bene.
La particolarita' di questo librogame:ÂÂ fa riferimento ad una serie di cartoni animati (Huntik) e la narrazione non si colloca all'inizio della storia di Huntik, ma rappresenta un episodio intermedio, cosa che mi ha un po' sorpreso. E' come se ad un certo punto il cartone animato prendesse una pausa e dicesse: "il prossimo episodio ve lo gusterete come un librogame." Ma nel librogame non si arriva alla fine dell'epopea, si fa solo un passo avanti, ma non quello finale.
Uno dei (molti) aspetti positivi di questo librogame e' che non c'e' bisogno di conoscere il cartone animato di Huntik per gustarselo: tra l'introduzione e svariati passaggi durante l'avventura c'e' modo di imparare molto (senza spiegoni) e poi, alla fine c'e' anche un glossario ben fatto (qui pero' gli spiegoni ci sono eccome). Il mondo di Huntik e' il nostro mondo, ma ci sono alcuna persone particolarmente dotate di poteri magici (i Cercatori) che, con l'aiuto degli Amuleti, possono evocare dei Titani, esseri magici molto potenti e tutti diversi l'uno dall'altro. Il problema e' che i Cercatori sono divisi in due fazioni: il protagonista / lettore e' ovviamente un giovane Cercatore che sta con "i buoni", ovvero con la Fondazione Huntik, mentre "i cattivi" fanno parte di una organizzazione chiamata "Organizzazione", che e' guidata dal "Professore". Queste due realtà apparentemente competono (con mezzi e finalità diversi) per recuperare il maggior numero possibile di Amuleti (e quindi per controllare un numero maggiore di Titani). Il protagonista lettore si chiama Lok Lambert ed e' figlio di un Cercatore bravissimo, ma che e' scomparso mentre era sulle tracce della mitica Atlantide, dove si dice sia nascosto il potentissimo Amuleto della Volontà. Los ha gia' vissuto svariate avventure (come detto) e ha con sé alcuni Amuleti con i quali può evocare dei Titani. Assieme a lui ci sono il suo maestro e due altri giovani Cercatori della Fondazione Huntik, tutti con i loro Amuleti e i loro Titani, che verranno di volta in volta evocati quando necessario.
Ogni personaggio (incluso Lok) e ogni Titano ha un certo punteggio iniziale di Difesa e, nei combattimenti a turni, verra' colpito se chi e' nel turno di attacco supera quel punteggio lanciando due dadi a sei facce. Se si colpisce, per calcolare i danni causati si usa ancora il dado (per esempio, Lok causa un dado da sei più un punto di danno) e i danni si sottraggono alla Vitalità dell'avversario, cercando di ridurla a zero o meno per poterlo sopraffare. Tutto sommato, si tratta di un regolamento piuttosto classico e robusto.
L'avventura e' generalmente lineare e divisa in sezioni, come nelle serie Sindbad il Marinaio EL e Mizar III di Librogame's Land. I paragrafi sono pieni di descrizioni e di continui dialoghi tra i quattro componenti della squadra, visto che il protagonista designato e' Lok Lambert, ma i suoi tre compagni sono co-protagonisti a pieno titolo. Per questo motivo, in media, i paragrafi sono più' lunghi rispetto allaa maggioranza dei librigame classici che hanno parti narrative piuttosto corte se non striminzite. I frequenti pensieri dei protagonisti che ripercorrono continuamente la loro storia, il loro carattere, i loro sentimenti, i dialoghi e le descrizioni ben curate degli ambienti, dei personaggi e dei loro avversari, creano una bella tensione che sostiene molto bene la storia, che in realtà e' piuttosto lineare e, guardando alla pura meccanica di gioco, più semplice di quello che sembra. Questo rende più esaltante concludere ll'avventura con successo!
Longevità 7:
L'avventura e' lineare, copre una percentuale di paragrafi piuttosto alta e lascia pochi interrogativi alla fine della storia, per cui non molti leggiocatori ricominceranno immediatamente l'avventura, ma la bellezza del prodotto editoriale fa venire molta voglia di riprenderlo in mano a distanza di tempo.
Difficoltà 6:
L'avventura e' più semplice di quello che sembra, si può morire praticamente solo perdendo i combattimenti (che non sono impossibili) e non ci penalizza eccessivamente nemmeno se facciamo errori. Eppure, si ha la sensazione di vivere una vicenda mozzafiato dall'inizio alla fine, grazie alla bravura dell'autore nel creare la suspence
Giocabilità 8:
I combattimenti più affollati creano una certa confusione: se un Titano viene sconfitto, un altro prendera' il suo posto, mantenendo la scena sempre caotica, tra attaccanti e difensori che si alternano in turni. A parte questo, l'avventura e' stata pianificata molto bene, per garantire una giocabilita' buona.
Chicca:
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Totale 7:
Pur non conoscendo Huntik in precedenza, mi sono gustato con gran piacere questo librogioco. Mi sembra strano che non ci sia ancora un seguito (nutrito). Decisamente un'esperienza positiva!
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