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Recensione

Gore Zone 2: Nel Nome di Dagon
Edizione Librogame's Land 2021
autore/i Federico Bason
Recensore spadadelsole

Dopo tanto tempo arriva il secondo (e conclusivo?) volume della serie Gore Zone. Come indicato alla fine del primo volume dovremo recarci in un luogo sul mare, per estirpare il male. Sarà l’inizio di un lungo viaggio nell’incubo, tra creature mostruose, ambienti surreali e  una satira sociale al vetriolo.

Tanti personaggi famosi saranno messi alla berlina… ovviamente con i nomi cambiati, come vedevamo nei fumetti Disney della nostra infanzia, ove per magia, per esempio, Pippo Baudo diventava Pippo Miaudo. Il nostro vero scopo, comunque, sarà incontrare il misterioso Jinn e, dopo di lui, la terribile entità demoniaca che vuole conquistare il mondo.

Dati i tantissimi personaggi e situazioni non è il caso di spoilerare troppo ma, semplicemente, di lodare lo spirito analitico dell’autore e la profonda e saggia critica mossa alla nostra società. Il linguaggio e le situazioni saranno urtanti agli occhi di molti, anche perché non sempre condivisibili dal punto di vista della religione, per non parlare di quello della buona educazione e del politicamente corretto.

Originale è anche lo schema della storia che, come a parodiare gli Scegli la Tua Avventura, offre ben quattro finali, uno ottimo, uno buono, uno perdente e uno intermedio in cui, semplicemente, troveremo qualcosa di meglio che proseguire la missione.

Indubbiamente merita di essere lodato il grande cambiamento della storia, passato dal primo volume, un beat them all horror che molto si ispirava al videogioco arcade Splatter House, a un livello decisamente più maturo e ampio. Anche il sistema di gioco è assai cambiato. Apparentemente è incredibilmente semplice, ma, giocando, ci renderemo conto di quanta profondità e complessità in realtà nasconda.

Avremo infatti cinquecento punti d’energia spirituale e, quando scenderà a zero, moriremo. Ma avremo dalla nostra cinque resurrezioni, per cui potremmo sentirci invincibili. Peccato che i punteggi di vita saliranno e scenderanno come sulle montagne russe e potremmo anche perdere alcune resurrezioni... Ma anche guadagnarne.

Per cui occhi aperti e attenzione a recuperare l’energia appena possibile. Inoltre avremo il budello del mago, una sorta di sacco magico contenente dieci armi da usare secondo il bisogno. Il poter scegliere l’arma giusta al momento giusto renderà le cose più interessanti. Le illustrazioni sono ottime e rendono bene il tipo di scenari da incubo in cui ci muoveremo.

In conclusione,  un ottimo libro nostro, che mostra una volta di più quanto i librogame possano essere adulti e profondi. Come voto finale sono un po' indeciso tra uno alto per la storia e la satira, l’abilità di descrivere un mondo che ricorda quello della collana EL Oltre l'Incubo; d'altro canto però il linguaggio non sempre religiosamente corretto mi indurrebbe a rivedere al ribasso il giudizio. Complessivamente comunque il libro è molto valido, purché il lettore sia consapevole di cosa sta per affrontare.

Longevità 7.5: 

La storia è lunga e piena di possibilità; sono inoltre presenti ben quattro differenti finali. La difficoltà non è proibitiva, anche grazie alle cinque resurrezioni. Se volete finirlo senza mai "continuare" però ci sarà da sudare, perché i punti si assottigleranno a rapidità impressionante...

Difficoltà 7: 

Non alta in sé ma i nostri punti saranno prosciugati senza pietà, dato che avremo combattimenti e difficoltà a   valanga. Per fortuna ci sono le resurrezioni.

Giocabilità 8: 

Regolamento semplice, ma coinvolgente, stile di scrittura ancora più  valido rispetto al primo volume, anche se un po' troppo fuori dalle righe. L'immedesimazione è alta e amplia le possibilità interattive, contribuendo a rendere ancor più divertente l'avventura.

Chicca: 

Il Graceland hotel, divertentissimo e semplicemente perfetto, anche se, e qui non posso evitare di spoilerare, entrarci conduce a un finale non vincente.

Totale 7.5: 

Un valido volume, anche se non per tutti. Se siete particolarmente disturbati dal linguaggio scurrile o politicamente scorretto è meglio che vi dedichiate ad altri titoli, in caso contrario Nel Nome di Dagon potrebbe rivelarsi un'autentica perla nascosta.