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Recensione

Fighting Fantasy Scholastic 21: Secrets of Salamonis
Edizione Scholastic Publishing 2022
autore/i Jonathan Green,Steve Jackson
Recensore Yaztromo

In occasione dei 40 anni di Fighting Fantasy (ovvero dell'anniversario di The Warlock of Firetop Mountain, che ha iniziato la serie super-classica), sia Steve Jackson che Ian Livingstone hanno pubblicato un nuovo librogame per l'editore Scholastic. Questa e' la recensione del nuovo librogame di Steve Jackson, che aveva pubblicato il suo ultimo librogame oltre trent'anni fa... ehm... pero' guardando bene, dopo aver girato la copertina, c'e' un piccolo chiarimento su questo punto: l'autore e' Steve Jackson... con Jonathan Green aggiunto sotto, piu' piccolo. OK, voltiamo pagina su questa piccola perplessita' iniziale...

Tu sei un avventuriero novizio e cominci a cercare fortuna proprio a Salamonis, probabilmente la citta' piu' grande e piu' civilizzata del mondo di Titan. A questo proposito, le regole classiche di Fighting Fantasy hanno alcune interessanti varianti. Tanto per cominciare, inizi l'avventura con i punteggi minimi (ABILITA' 6; RESISTENZA 12; FORTUNA 6) e avrai la possibilita' di aumentarli durante l'avventura, di solito usando la meccanica dll'Amonour, che e' un modo per tracciare la tua reputazione di avventuriero, bravo, coraggioso e retto. Ci sara' anche la possibilita' di imparare sei abilita' speciali: alcune possono essere abbastanza comprensibili e attese, ma altre sono decisamente piu' sorprendenti, come un nuovo stile di magia! Ebbene si'! Sotto certi punti di vista, questo stile non e' da meno di quello di Sortilegio... anche se non ci sono le illustrazioni Blanche' per spiegare le varie magie, ma una tabella numerica a fine libro, pero' e' decisamente un sistema ingegnoso e adatto ad essere usato in un librogame. Un'altra variazione gia' vista in precedenza (per esempio in Stormslayer, di Jon Green...) e' il tracciamento dei giorni della settimana: a seconda del giorno, potrebbe succedere qualcosa di particolare e inaspettato.

Visto che ho menzionato le illustrazioni, devo dire che questo volume della Scholastic ha un ottimo livello nelle illustrazioni, sia in copertina che interne (e ci sono anche le illustrazioni con dei numeri di rimando come e' successo anche in altri mitici librigame di Steve Jackson del passato). L'artista Tazio Bettin ha fatto veramente un lavoro di prim'ordine! In passato ho criticato questo aspetto dei Fighting Fantasy editi da Scholastic (e anche quelli dei precedenti editori non scherzavano...) pero' in questo caso non posso che applaudire.

Per quanto riguarda lo stile del librogame, bisogna dire che e' abbastanza distante da quello di Steve Jackson di trenta o quarant'anni fa. Ovviamente la distanza di tempo puo' aver cambiato lo stile di Steve Jackson, e anche la collaborazione con Jon Green ha probabilmente avuto un grande ruolo in questo. Lo Steve Jackson del passato non era mai stato particolarmente brillante dal punto di vista strettamente letterario, mentre Secrets of Salamonis e' scritto molto bene, con grande proprieta' di linguaggio e un ritmo nelle frasi che e' un piacere, un po' come scrive Jon Green. Inoltre, c'e' un gradevolissimo tono, spesso umoristico, di fondo: da gustare con calma, se sapete leggere l'Inglese. Mancano invece gli arzigogoli, i codici e le sfide intellettuali durissime, che erano tipiche di Steve Jackson: forse non sono state ritenute adatte ai lettori di oggi, ma a me sono mancate tantissimo!

L'avventura non e' lineare, ma con dei paragrafi nei quali si ritorna piu' volte e una serie di sotto-avventure, che si possono in genere affrontare nell'ordine preferito, fino a raggiungere il finale piu' soddisfacente. Si tratta infatti della storia di un giovane avventuriero che arriva a Salamonis senza addestramento, soldi e senza equipaggiamento e pian piano, affrontando un'avventura dopo l'altra, raggranella qualche spicciolo, si addestra, compra delle armi migliori, e affronta sfide via via piu' impegnative (che ovviamente hanno delle ricompense sempre maggiori, fino ai massimi livelli). L'aspetto della gestione delle risorse diventa importante, e non c'e' un vero e proprio true path cose che non erano mai state fondamentali nella tecnica compositiva di Steve Jackson.

Verso l'inizio dell'avventura, il protagonista e' parecchio sprovveduto e il lettore rischia di trovarsi presto in confusione, perche' ci sono un po' di "errori" nei rimandi e si rischia di ritrovarsi in certi circoli viziosi che ti permettono, per esempio, di guadagnare infinite monete, oppure di incontrare due volte la stessa persona o situazione con il testo che la descrive come se fosse la prima volta. Bastava chiarire che in quei frangenti non si poteva fare due volte la stessa scelta!

All'inizio la vita e' dura, e bisogna adattarsi a tutto pur di raggranellare qualche monetina. Poi, una volta che ci si iscrive alla Gilda degli Avventurieri (pagando la quota d'iscrizione), le cose cominciano a cambiare, sempre che si riesca ad evitare di incontrare troppo spesso l'Odioso Pinchpenny, che riscuote tasse esose ogni volta che ci incrocia... Ci si puo' addestrare e migliorare i propri punteggi, che all'inizio sono ai minimi, si possono acquistare utili oggetti e armi e l'avventura diventa fattibile e scorrevole, se non facile. Avrebbe avuto senso avere espressamente la possibilita' di addestrarsi ancora tra un'avventura e l'altra, ma questa possibilita' non e' chiaramente disponibile. Bisogna inoltre dire che la gestione dei giorni della settimana in teoria e' una bella idea ma in pratica e' stata usata un po' male: a volte in un giorno si fa una brevissima avventura di un combattimento, altre volte si condensa l'apprendimento di nozioni che richiederebbero ragionevolmente settimane o mesi per essere incamerate.

In questa avventura non c'e' la mappa di Salamonis all'inizio del libro (e ci sarebbe stata benissimo, visto che e' quasi un'avventura a mappa, con il protagonista che ritorna piu' e piu' volte in certi luoghi, tipo la Gilda degli Avventurieri!), per cui non si puo' verificare bene, ma non sono sicuro che i luoghi menzionati corrispondano perfettamente alla precedente avventura (sempre senza mappa stampata all'inizio del libro) The Gates of Death, di Charlie Higson, che passa anche per Salamonis.

In pratica, l'avventura, come struttura, tecnica compositiva e come tipo di sfida, e' molto lontana da certi canoni classici di Steve Jackson, ma, a parte qualche piccolo problemino tecnico facilmente sistemabile, come segnalato, e' la perfetta avventura per far innamorare della letteratura a bivi un ragazzino di oggi, conducendolo per mano attraverso un numero di sotto-avventure che si possono affrontare nell'ordine che si preferisce. Come bonus c'e' anche il fatto che e' scritta proprio bene. Per chi invece e' un "vecchio" ammiratore di Steve Jackson, ci sono una serie di citazioni e di easter eggs che fanno sciogliere il cuore, ma la struttura e lo stile sono ben lontani da quelli dei suoi grandi classici. Comunque cercate le citazioni e non sorpendentevi se sentirete spuntare la lacrimuccia...

Longevità 8: 

La struttura di questo librogame e le diverse Abilita' Speciali che si possono imparare aiutano ad avere una buona longevita'.

Difficoltà 7: 

Che ci crediate o meno, questa avventura e' in generale fattibile e, nel particolare contesto dei librigame scritti da Steve Jackson che sono quasi sempre stati per solutori piu' che abili, e' fin troppo facile.

Giocabilità 6.5: 

C'è quell'aspetto del passare dei giorni che non e' stato gestito perfettamente, ma in generale le cose funzionano (se ci si dimentica delle concatenazioni scricchiolanti ad inizio avventura, che stonano un po' in un momento frustrante della narrazione, quando non si vede la luce in fondo al tunnel della poverta' e non si sa come fare per raggranellare abbastanza monete per pagarsi l'iscrizione alla Gilda degli Avventurieri).

Chicca: 

Il Leprecano, che in qualche modo ha la stessa valenza del cane Bendico' nel Gattopardo di Tomasi di Lampedusa. Paragone impegnativo, ma...
Subito dopo vengono i vari easter eggs, nonché i sogni, sempre collegati al Leprecano.

Totale 6.5: 

Questa e' una questione particolarmente difficile... Se vogliamo dire che nessun librogame con errori nei rimandi puo' sperare nella sufficienza, allora bisogna dare 5,5. Se invece facciamo finta di niente per quanto riguarda i detti "errori" di concatenazione verso inizio avventura, allora si va gia' sul 7,5. Se poi si vogliono "limare" nella nostra fantasia certi scricchiolii (tipo il fatto che stando al testo non si potrebbe addestrarsi piu' dopo aver partecipato alla prima sotto-avventura), e ci si scorda dei classici di Jackson con cui questo libro ha poco a che fare, allora si potrebbe facilmente toccare l'8,5.
Pero' forse in questo modo ci troviamo a perdonare a Steve Jackson cose che ad altri autori non avremmo perdonato.... mi auguro che venga presto data alle stampe una versione riveduta e corretta di questa avventura molto valida, ma con qualche piccolo scricchiolio.