|
La Regina delle Nevi è un librogame a tema fiabesco pubblicato nel 2024 da Tora Edizioni. L’autore dei testi e del regolamento è Davide Toccafondi e le belle illustrazioni, interne e di copertina, sono di Ludovica Liera. Il libro si presenta come un bel brossurato a colori con bandelle, e la storia si sviluppa in 275 paragrafi, più alcune pagine iniziali dedicate a un semplice regolamento e alla scheda. Il tema è ripreso dalla celebre fiaba dello scrittore danese Hans Christian Andersen, pubblicata nel 1844 e riproposto in questi due secoli in tante versioni e riduzioni. La collana è quella degli Adventure Book di Tora, già abbastanza nutrita, e che già conta una seconda uscita dello stesso autore (tutti i titoli sono indipendenti): Peter Pan.
Quando scopri che le leggende sullo Specchio Maledetto sono vere ormai è troppo tardi. Sia tu che il tuo amico Kai siete sotto l’effetto di uno di quei terribili frammenti di vetro. Ma quando Kai viene rapito dalla Regina delle Nevi, decidi di mettere da parte le tue paure e andare a salvarlo. Per fermare il gelo che avanza nel tuo cuore e in quello di Kai, ti attende un lungo viaggio nelle terre del nord, tra nemici potenti, troll, lupi famelici, sirene ed elfi scuri. Mettiti alla prova. Non cedere all’oscurità. E ricorda: Kai ti aspetta e con lui il tuo destino.
Come si legge dalla bandella di copertina, le premesse della storia e le atmosfere non deviano da quelle originali: niente retelling stravaganti, niente versioni cyberpunk o grimdark. La maggior parte delle vicende da affrontare e delle peripezie che la bambina protagonista, Gerda, deve superare sono quelle della storia originale o altre similari, riprese comunque dall’immaginario fiabesco nord-europeo. La scrittura è buona, ben calata nel contesto, adatta anche a ragazzini (ma non a bambini) e nello stile fiabesco che ci si aspetta. Le regole di gioco sono semplici e adeguate alla vicenda ludica da affrontare. Ci sono due contatori di cui tenere nota, Determinazione e Gelo, e un elenco di parole chiave da segnare nella Scheda, per un totale di dodici, che servono a tenere traccia delle scelte fatte e dei percorsi seguiti. Anche i finali sono diversi: differenti conclusioni fallimentari possibili e una certa gradazione di successi, che vanno dalla vittoria totale con redenzione della crudele Regina delle Nevi, antagonista principale della vicenda, a un timido “portare a casa la giocata” che invoglia a riprovare. Non possiamo comunque parlare di una struttura aperta a tanti esiti divergenti, quanto piuttosto di una storia abbastanza lineare nei suoi capitoli principali, scandita da checkpoint che segnano il progredire del viaggio di Gerda verso nord. L’approccio a chi legge è invece un po’ particolare, visto che il libro utilizza nel testo diegetico la prima persona singolare, come se ci si trovasse nella mente della giovane protagonista, che vive in diretta (o meglio, in un presente semplice) tutto quello che le succede. L’effetto però secondo me non veicola perfettamente l’immersività, anche perché poi le opzioni di scelta si rivolgono a un “tu” misto lettore/giocatore che stona con quanto letto nella sezione diegetica. Per esempio (paragrafo 201): “La strada principale è piena di persone. Stanno venendo tutti verso di me, portando delle torce a illuminare il fioco crepuscolo. Se aspetti l’arrivo delle persone, vai al 154. Se cerchi di andartene dalla chiatta, vai al 3.”
Nelle scelte proposte si torna quindi a dare del tu a chi legge, ma anche al personaggio, visto che è Gerda, e non il lettore, ad aspettare o ad andarsene dalla chiatta. L’effetto risulta straniante e sub-ottimale.
Le illustrazioni di Ludovica Liera sono tante, a colori e di ottima fattura, perfettamente in stile con l’argomento trattato.
Va posta infine l’attenzione sul lettore ideale del libro: nonostante il tema, non è una storia per bambini, vista la lunghezza e complessità del testo. Lo consiglio sicuramente per la fascia 10-12 anni.
Due parole infine sul comparto narrativo: Davide Toccafondi è alla sua opera prima, e questo un po’ si percepisce. Il libro è ben scritto ed equilibrato in tutte le sue parti, ma manca forse della padronanza della prosa, delle tecniche di narrazione e dei trucchetti del mestiere propri di una tastiera veterana.
Longevità 7:
Molte scelte aprono a percorsi paralleli intriganti, che viene voglia di esplorare in giocate successive, così come la corsa al “finale ideale” potrebbe richiedere una o due letture in più.
Difficoltà 9:
La difficoltà è ben calibrata, né banale né ostica. Un giocatore esperto non avrà problemi a raggiungere uno dei finali migliori anche al primo tentativo, e il sistema non dovrebbe risultare punitivo neppure per ragazzini alle prime armi.
Giocabilità 8:
Le meccaniche sono semplici, sia apprendono subito e scorrono benissimo. Tenere al minimo gli elementi ludici è perfettamente adeguato alla storia raccontata e al lettore tipo.
Chicca:
Molto interessante la biografia dell’autore, nella bandella di quarta di copertina. Consiglio a tutti di spulciarla prima di iniziare a giocare!
Totale 8:
Un ottimo librogioco per tween (9-13 anni), ben scritto, splendidamente illustrato, di ottima fattura editoriale e con una bella storia dentro, supportata da un sistema semplice e adeguato. Ottimo come regalo e bello da tenere in collezione.
|
|