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Il quinto capitolo della collana Cagliostro è finalmente arrivato e con esso la fine delle avventure di padre Alessandro... Ma ne siamo proprio certi? Come a chiudere un cerchio ricominceremo da dove si era concluso il quarto volume, ma ci imbatteremo, proprio a inizio storia, anche a un chiaro riferimento al primo libro... ma andiamo con ordine. Dopo le scoperte nel quarto episodio, padre Alessandro volerà a Meghiddo, in Terra Santa per esplorare il sito archeologico già studiato sessant’anni prima nella spedizione in cui Padre Rondi era rimasto posseduto. L’esplorazione sarà davvero da incubo, persino per il nostro protagonista, abituato a scenari infernali e per noi che lo abbiamo già seguito in tante avventure. Tornati in superficie e con abbastanza indizi, in mancanza dei quali incapperemo nella conclusione immediata della partita, dovremo dirigerci in Francia, a Brest, per approfondire le nostre conoscenze ed entrare nella pericolosa villa del barone De Reis, discendente del famoso occultista (storico amico di Giovanna d’Arco), così da vivere un finale al cardiopalma, che fa il paio con quello, altrettanto adrenalinico, del primo volume. Non diremo altro e abbiamo optato per un riassunto assai scarno non per cattiveria, ma proprio per non spoilerare e rispettare la particolare trama di questo volume e il suo ostico livello di difficoltà, che sarebbe danneggiato da una recensione che dissemina eccessivi indizi. Andiamo ad analizzare nello specifico le caratteristiche del tomo. In primo luogo non vi sono dadi poiché tutto dipenderà dalle nostre scelte e dalle nostre capacità intellettuali. Sarà infatti necessario avere una gran voglia di esplorare, di capire tutto, di tradurre le lettere dell’alfabeto ebraico secondo i principi della gemmatria così da scoprire il numero dei paragrafi verso cui procedere. Sarà necessario avere curiosità e pazienza per esplorare ogni diramazione, raccogliere indizi e codici e scoprire l’affascinante storia degli zingari e dei tarocchi. Il legame tra tarocchi e occultismo è davvero intenso e questo volume lo sviscererà un bel po'. In pratica non saprei dire se siamo in presenza di un librogame di appena 235 paragrafi o di un libro lineare diviso in paragrafi. Se, comunque, i difficili enigmi si dovessero rivelare insormontabili si potrà andare in fondo al libro a leggere le soluzioni come capitava nel terzo volume, quindi niente paura. Molto apprezzabile la scena iniziale in cui avremo un cameo del famoso e ormai defunto, esorcista padre Amorth che ci darà in prestito una preziosa reliquia: il bastone di Giuseppe. Reliquia che ci proteggerà lungo tutto il tormentato percorso. Certo i libri di Federico sono sempre legati all’occulto e questo, oserei dire, più di tutti e il tema dei tarocchi, che avevamo già incontrato nel terzo volume di Calibro 70, avrà una trattazione davvero approfondita, ma rimane il dispiacere di dover lasciare un personaggio carismatico come Alessandro Balsamo, non meno interessante del commissario Sparanero. Ma forse chissà, un seguito ci sarà? In LGL Magazine di qualche mese fa, intervistato sul tema, l'autore ha lasciato uno spiraglio aperto. Non ci resta che attendere e goderci, nel frattempo, questo ottimo quinto (e ultimo?) capitolo.
Longevità 8:
Il volume è apparentemente breve, ma venirne a capo non sarà cosa semplice né rapida. Gli enigmi abbondano, la difficoltà dei problemi da risolvere non è banale e per raggiungere l'epilogo vincente bisognerà seguire un percorso ben preciso, che tende a punire disattenzione e variazioni sul tema troppo pindariche.
Difficoltà 8:
La complessità è altissima sia per gli enigmi gemmatrici (e non) sia per la necessità di impegnarsi in una accuratissima esplorazione. A coronare il tutto un epilogo davvero ostico, sebbene la sfida sia sempre stimolante e non si scada mai nella frustrazione.
Giocabilità 8:
Gli enigmi gemmatrici, sebbene decisamente tosti, sono geniali, e possono catalizzare interesse e attenzione di ogni lettore appassionato di problemi astrusi. Il resto del gameplay è il solito, molto rodato, della collana, nobilitato dalla penna di Federico, sempre una garanzia, ma in questa occasione particolarmente ispirata.
Chicca:
L'incontro con padre Amorth a inizio avventura vale da solo la lettura del libro!
Totale 9:
Aggiungiamo un punto per l'alto valore istruttivo e come omaggio alla saga, che si conclude nel migliore dei modi grazie a un titolo di prim'ordine. Ma poi, saremo davvero alla fine?
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