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Recensione

Piccoli Brividi 4: Il cavaliere malefico
Edizione Mondadori 1998
autore/i R. L. Stine
Recensore Yaztromo

Il Cavaliere Malefico è il quarto e, purtroppo, ultimo volume della sotto collana Piccoli Brividi a bivi.Â È anche sicuramente il migliore dei quattro. Il protagonista e' il solito ragazzino/a americano/a che vive in una normale famiglia americana degli anni novanta, in una normale casa americana degli anni novanta, però ha uno zio inglese, che è uno studioso di storia medievale ed è negli Stati Uniti per un ciclo di conferenze.

Tra una settimana verrà a fare una conferenza anche al museo medievale della città dove vivi e i suoi due figli (che sono dunque i tuoi due cugini inglesi) passeranno questa settimana con voi. Tua cugina ha quindici anni ed è una vanesia altezzosa, mentre tuo cugino, più giovane, ha la tua stessa età: è un po' lagnoso, ma tutto sommato simpatico.

Hanno portato con loro dall'Inghilterra due grandi casse di legno contenenti due armature medievali che tuo zio usera' durante la sua lezione / conferenza al museo medievale locale.

Tuo cugino ti avverte che una cassa contiene l'armatura di un vostro comune antenato cavaliere, Sir Edward Saxton, e l'altra è la cosiddetta armatura del cavaliere urlante, detta anche l'armatura maledetta. Si dice che la maledizione sia stata lanciata nel quindicesimo secolo da una strega arrabbiata perché Sir Edward Saxton le aveva ucciso il suo drago preferito (!?) e la maledizione potrà essere sciolta solo da un discendente di sangue Saxton, oppure, al tempo prestabilito, il cavaliere urlante si ridesterà dal suo sonno e distruggerà ogni bene sulla terra.

Le 136 pagine / sezioni che seguiranno (con 22 finali, diversi negativi, ma anche positivi con svariati livelli di soddisfazione) sono un'unica storia a sfondo onirico che a volte si biforca, ma poi gli intrecci si possono anche riunire e, talvolta, possono anche richiudersi in un circolo ben congegnato, un po' come nella serie Time Machine.

L'avventura onirica non sarà al livello di un capolavoro come Alice nel Paese delle Meraviglie, ma è ben pensata e scritta, con la consueta attenzione alle caratterizzazioni dei personaggi e cura nelle descrizioni. L'autore qui aggiunge parecchi artifici (se non proprio fuochi artificiali) alla struttura classica SLTA che caratterizza l'intera serie: oltre ai summenzionati circoli viziosi, ci sono riferimenti ad altri volumi della serie Piccoli Brividi (collana classica) che possono aiutare nelle scelte, c'è un labirinto su carta da completare a matita al primo colpo, ci sono monete da lanciare per fare testa o croce e ci sono paradossi spazio-temporali da indovinare. Nell'ambito dei limiti di spazio, di fascia d'età di riferimento dei lettori e di schema compositivo (come gli SLTA, ma con 136 pagine anziché 105...) questa avventura si sbizzarrisce molto con soluzioni tecniche inconsuete ben abbinate ai contenuti narrativi.

Alla fine, proprio come in Alice nel Paese delle Meraviglie, se tutto andrà bene o molto bene, l'avventura onirica si rivelerà solo all'apparenza un sogno, con i nostri cugini che faranno finta di niente, ma un piccolo dettaglio ci rivelerà che invece la vicenda che abbiamo vissuto era vera!

Longevità 8: 

In questo Piccoli Brividi l'autore ha deciso di non seguire lo stilema delle linee narrative che si biforcano più e più volte, accorciando di conseguenza ogni singola linea narrativa, ma ha preferito l'intreccio, con una singola linea narrativa dove le biforcazioni, se tutto va bene, ritornano dopo un po' nell'alveo dell'avventura principale (ci sono anche dei loop che seguono certi paradossi temporali...) e questa scelta stilistica rende l'avventura piuttosto lunga, considerando il limitato numero di pagine, regalandole una buona longevità. Credo anche che un lettore possa essere colto dal desiderio, anche a distanza di tempo, di riprendere in mano il volume e rileggerselo con immutato gusto.

Difficoltà 6.5: 

Considerando che il target è quello dei preadolescenti, temo che sia un pochino difficile. La Mondadori ha fatto bene a pubblicare questo volume come il quarto (e purtroppo ultimo) della collana, immaginando forse che il lettore che lo prenderà in mano sia gia' abbastanza esperto dopo la lettura dei primi tre volumi.

Giocabilità 7.5: 

Lo stilema classico SLTA è in generale molto buono come giocabilità e le "variazioni sul tema" introdotte dall'autore sicuramente non la penalizzano.

Chicca: 

Sono incerto tra il menzionato loop stile Time Machine, che ci permette di tornare indietro nel tempo e magari rimediare a qualche scelta sbagliata che abbiamo fatto in precedenza e il riferimento al Piccoli Brividi (collana classica) La Pendola del Destino per consigliare il miglior modo di approcciare un orologio a cucù dall'aspetto sospetto.

Totale 7.5: 

Un memorabile finale per questa serie che probabilmente non verrà mai continuata con altre traduzioni in Italiano, anche se ne sono stati trasposti solo 4 su 50. Il lettore di riferimento è un ragazzino americano degli anni novanta, con le tipiche situazioni della sua vita e quei tempi, ma quelle situazioni e quei luoghi comuni sono ormai scomparsi, sostituiti da altre situazioni e altri luoghi comuni molto diversi e i nuovi adolescenti non si immedesimerebbero allo stesso modo. Inoltre, anche la serie Piccoli Brividi, dopo un periodo di grandissima auge negli anni novanta e primi duemila, sia negli Stati Uniti che nel resto del mondo, con vendite di ampiezza siderale, oramai è un fenomeno principalmente del passato. Un ottimo lavoro, comunque.