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40 anni di Fighting Fantasy in Italia: quale, tra gli storici volumi tradotti da EL, è il tuo preferito?

Recensione

Altre Serie : Negli Eoni Fedele
Edizione Space Orange 42 2020
autore/i Andrea Tupac Mollica
Recensore pristine

Il librogioco al suo meglio

Noi siamo Elia Santacroce e come nostro padre e nostro nonno facciamo parte del COC, i Carabinieri dell’Occulto che proteggono nel silenzio l’italico suolo e la sua operosa gente dalle minacce soprannaturali. Il vaticinio delle spoglie di una santa ci costringe a una missione inaspettata. Nel lontano ‘79 una pattuglia del COC si è inoltrata ed è scomparsa in una terra misteriosa e leggendaria, fuori dallo spazio e dal tempo: il Molise. Ora il Molise sta per riemergere e questa è la nostra unica occasione di recuperare la pattuglia scomparsa. Dovremo recuperare oggetti regionali delle terre natie degli scomparsi per vincolarli al nostro piano di esistenza e dovremo entrare noi stessi in terra molisana. Ma il tempo stringe e ogni tipo di imprevisto e minaccia, soprannaturale e non, è dietro l’angolo: lupi mannari contrabbandieri, vampiri millenari, entità demoniache, abitanti di piani d’esistenza non euclidei, alieni, strani liquori, caciotte giganti rotolanti e per finire il terrificante labirinto della burocrazia. Ma noi siamo un Carabiniere dell’Occulto, e per difendere l’Italia niente può fermarci.

Gli inglesi direbbero “tongue-in-cheek”: qualcosa di non esageratamente comico, ma che non si prende troppo sul serio. Questa ironia allegra ma che resta radicata (non butta tutto in caciara in modo che non valga più alcuna regola) da mantenere tutto credibile -e per questo ancora più divertente- è uno dei tanti punti di forza di Negli Eoni Fedele. Il libro è un ottimo esempio del principio di combinazione, per cui per ottenere qualcosa di nuovo, originale, brillante, si combinano due cose ordinarie o che sembra non potrebbero stare bene insieme. In questo caso, carabinieri (squisitamente italiani) più mondo occulto. E Mollica sfrutta appieno quasi ogni anfratto di questi due elementi per servirci la sua personale e squisita ricetta. Basti pensare che nel libro, durante il nostro salto a Roma, passeremo con disinvoltura dall’affrontare un cubo gelatinoso nelle cucine (un esperimento culinario finito male) ad addentrarci nei meandri della burocrazia. Mentre magari poco prima eravamo in Sardegna a combattere in un duello al cardiopalma o in una battuta di caccia del gatto col topo un vampiro millenario. Che dire?

La scrittura è ironica ma al tempo stesso asciutta, che si legge che è un piacere. In particolare, l’ironia non è calcata, non c’è una strizzata d’occhio continua dell’autore per far vedere quanto è stato ironico, ma è sottotraccia e per questo ancora più apprezzabile.

Il regolamento è un altro ottimo esempio del Venture System, con un uso sapiente, da studiare, del fail forward per aprire nuovi percorsi, che calza a pennello di un Venture con due sole Caratteristiche, che potrebbe in apparenza sembrare limitato. Invece, tra talenti, opzioni e possibilità di fallimenti tattici intenzionali, c’è tutto.

Longevità 7.5: 

Durante una giocata potrebbe capitarci di fallire nel prendere i focus dimensionali in qualche locazione e dunque dover proseguire con meno e verso un finale alternativo. Qualche fallimento apre strade secondarie. Altrimenti il libro è piuttosto breve e si può sviscerare per gran parte anche in una sola giocata, con qualche altra per esplorare proprio il resto.

Difficoltà 8: 

Anche questo libro con il Venture System vira sul facile, come forse è più adatto per il suo tono ironico, ma grazie a un uso sapiente di prove e narrativa non mancherà il senso di sfida. Il fallimento resta un’opzione, sia volontario che involontario.

Giocabilità 8.5: 

La meccanica delle sfide fa sì che il gioco sia fluido e sempre in mano al giocatore. Questo è uno di quei libri che, combinati tutti i fattori, una volta preso si fa fatica a mettere giù.

Chicca: 

Questo è un libro composto da chicche, quindi da dove iniziare? Se proprio devo, segnalo il cameo del generale Poropat, cultista di orrori arcani!

Totale 8: 

Ironia, (una leggera) sfida, ambientazione curata, italianità, meccaniche affinate, divertimento… cos’altro chiedere a un librogioco?