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Recensione

Soulkey 1: Lo Specchio di Eblis
Edizione Librogame's Land 2010
autore/i Federico Righi
Recensore spadadelsole

Il regno di Sirdania è in decadenza da anni: le potenti gilde, un tempo orgoglio e sicurezza della nazione, non riescono più a mantenere la tranquillità e anche il potere centrale risulta molto indebolito. Schiere di briganti invadono i confini portando caos e distruzione.

Il perfido Mano Nera, poi, da piccolo delinquente quale era, è diventato, in pochi anni, il comandante di una numerosa e pericolosissima banda e ha inferto alle gilde un colpo mortale, colpendo i cinque capi di ciascuna corporazione con una terribile maledizione.

A questo punto entriamo in ballo noi, nei panni di un giovane accolito, il migliore agli occhi del nostro gran maestro: dovremo raggiungere in pochi giorni il rifugio segreto del bandito, guidati da una visione magica .  Non ci sarebbe potuto essere un incipit più coreografico di questo, che ci riporta per certi versi alle introduzioni tipiche di alcune famose serie fantasy, a cominciare da Sortilegio di Steve Jackson. 

Durante la nostra prima tappa saremo chiamati ad attraversare  i boschi per raggiungere un villaggio che sorge nei pressi del covo del nostro avversario, e ottenere l’aiuto del sindaco. Potremo decidere se compiere una breve, ma utile, side quest per affrontare una banda di briganti locali. Una volta raggiunta la meta saremo accolti  a braccia aperte dal sindaco in persona che si rivelerà ottimo alleato, a differenza dei suoi compaesani.

L'apparente calma è destinata a esaurirsi presto: in poche ore ci troveremo ad affrontare diverse insidie. 

La mattina successiva al nostro arrivo,  la giovane figlia del primo cittadino, bella e piena di vita, ci farà da giuda fino al covo del nemico, nascosto con la magia dietro ad uno sperone di roccia: la situazione è destinata presto a precipitare perché durante il sopralluogo il nemico ci sorprenderà e ci farà prigionieri. Mano Nera in realtà non esiste più, reso schiavo dal potere di un magico e maligno artefatto, la chiave delle anime, che vuole servirsi di noi e di Loreena per ottenere la piena libertà e il massimo potere. Dovremo perciò raggiungere il bandito e la nostra amica, ormai soggiogata, attraversando le rovine di un’antica città devastata secoli prima dal potere della pietra e, dopo molte difficili esplorazioni, affrontare l nostro nemico nel complicatissimo combattimento finale.

Il primo volume della collana Soulkey conferma le ottime impressioni che si hanno in sede di introduzione, rivelandosi il capitolo introduttivo di una seri ricca e variegata, in cui molti elementi delle collane pià classiche, che hanno fatto grande il marchio Librogame, si incontrano e si fondono. Nessuna gilda è effettivamente migliore dell’altra, e sceglierne una non modificherà in modo sostanziale l'evoluzione del nostro percorso, che è davvero lineare, forse troppo.

Bisogna provare tutte le gilde per capire a fondo quanto sia divertente creare il proprio personaggio attraverso i livelli e le differenti capacità acquisibili; personalmente ho scelto il paladino e il mago e li ho trovati entrambi molto stimolanti da interpretare.  Lo stile di scrittura, poi, è davvero eccellente ed evocativo, in perfetta sintonia con grandi autori del genere, come Jackson e Morris, senza mai scadere in rimandi troppo marcati, al limite del plagio.

La difficoltà è alta, non tanto per le non molto presenti morti istantanee (che in questa occasione risultano decisamente poche), ma per la forte tendenza a perdere punti di resistenza e, ancor più, per la necessità di avere alti punteggi nelle caratteristiche principali, allo scopo di riuscire ad avere qualche speranza di concludere positivamente la nostra avventura. L’ideale consiste nell' ottenere punteggi almeno medio-alti  quando si determinano i parametri mana e abilità: come sempre avere tanti punti di resistenza migliorerà, anche in modo sostanziale, la nostra situazione.  E’ davvero bello, infine, vedere le saghe di Sortilegio e Bloodsword riunite sotto un nuovo e univoco punto di vista.
Un perfetto capitolo introduttivo di una collana molto coinvolgente, che lascia sperare ottimamente per il futuro

Longevità 8: 

Di base abbastanza limitata, soprattutto per la struttura lineare del volume che si presta a poche riletture. Cambia tutto però se consideriamo il fatto che il volume è rigiocabile 5 volte, una per ogni gilda esistente: è infatti molto divertente testare a fondo le caratteristiche, e scovare pregi e difetti, di ciascuna delle classi selezionabili.

Difficoltà 8: 

Lo Specchio di Eblis tende decisamente verso la complessità: è facile morire in battaglia o a causa di scelte errate, pur non abbondando le istante death. Rileggerlo per completarlo però è d'obbligo, soprattutto se non vi è mai riuscito prima.

Giocabilità 8.5: 

Regolamente ben strutturato, ottime ambientazioni, sistema di gioco variegato ed elaborato pur non diventando troppo complesso e di difficile gestione. La splendida verve narrativa dell'autore: si tratta di un valore aggiunto, che contribuisce ad alzare il voto relativo a questo parametro.

Chicca: 

Il personaggio di Lorena, davvero ben realizzato : una perfetta erede della Tanith di oberoniana memoria, pur non possedendo poteri magici di alcun tipo.

Totale 8: 

Un ottimo volume, degno avvio di una collana dalle enormi potenzialità, a oggi ancora non completamente espresse a causa dei due soli lavori pubblicati.