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Nel mezzo del cammin della mia vita mi procurai d’Orsini, autore esperto, un libro dalla trama imbizzarrita
che mi chiedeva sol d’esser aperto. La storia non si legge come suole dal primo passo all’altro di concerto,
le pagine qui fan le capriole, che l’una leggi dopo e l’altra prìa. Alberto ci racconta del buon Dante
che uscito dall’Inferno in leggiadrìa deve rientrar seppure calcitrante poiché il fratello presa avea la via
inversa, del percorso più inquietante. Credendo di lanciarsi al salvataggio Francesco l’Alighiero più aitante
del Sommo, più venerando e saggio, ignora il buon Francesco che a quell’ora teneva già un inferno di vantaggio.
Dei demoni Dite è tetra dimora e tuo sarà il destin, caro lettore, di manovrar l’un, l’altro e il primo ancora.
Saprai salvarli entrambi, o uno muore? Gli intoppi sono molti, non li svelo, però sfuggir dovrai al Mentitore
che brama di passarti al contropelo e solo se dei due congiunti l’arti al meglio adoprerai col giusto zelo
e se t’impegnerai senza distrarti, Agnolo Michel verrà con gioia la benedizion divina a consegnarti
Ma nell’Inferno certo non v’è noia e tra i gironi s’ama con ardore colei che fu d’Egitto grande regina (nota dell’editor)
M’inchino io a te, ferrato autore, se fossero più trame così belle io ne sarei ardito acclamatore.
È tuo il narrar che a bivi eccelle, e con dolor concludo e chiudo il libro che vado a collocar fra le altre stelle
Longevità 8:
Una storia resistente ai secoli, senza dubbio. Il leit motiv del libro è rappresentato dal fatto che potremo affrontare ogni “sfida” in tre modi diversi, e ciascun demone è più malleabile ad una sola condotta. Se cogliamo i particolari della narrazione non sarà difficile, ragionando, trovare di volta in volta la soluzione più semplice. Tuttavia, come nei migliori librigame, sbagliando si impara. Il punto di forza della longevità è però il fatto che talvolta saremo chiamati a giudicar le anime prave, potendo secondo nostro volere, intercedere per il loro perdono o, al contrario, confermare il supplizio al quale sono sottoposte. L’esito del nostro giudizio è riportato in fondo al libro, e ciò potrà favorirci o penalizzarci di riflesso. Provate, ad esempio, a perdonare Giuda…
Difficoltà 7:
Alberto non è troppo punitivo, ci fornisce la giusta quantità di metodi per portare fuori la pellaccia. Gli indovinelli e prove di ingegno - molte - sono ben spiegate e la soluzione è ogni volta a portata di mano. Certamente, non bisogna distrarsi (e che fai, ti vuoi distrarre anche quando sei all’Inferno? Ci sarà un motivo se si chiama così), poiché talvolta i riferimenti per cavarsela in una situazione sono apparsi nei paragrafi o nei gironi precedenti.
Giocabilità 7:
Pochi punteggi da registrare, il libro si lascia più leggere che giocare, ma le parti di divertimento non mancano. C’è pure qualche combattimento, di quelli che si sviluppano su più paragrafi, e vanno affrontati di cervello prima ancora che di bicipite.
Chicca:
La spaghettata infinita di Trimalcione, uno dei momenti più soddisfacenti e atroci allo stesso tempo. E alla fine si scopre che era tutto un enorme enigma.
Totale 8:
Grande librogame, anche fisicamente, unico nel suo genere per avermi fatto trovare interessante la Commedia dantesca. Per il linguaggio usato, col dosaggio appropriato di parlata d’epoca, coi riferimenti ai passi più famosi dell’Inferno originale, è stato capace di trasportarmi di là dell’Acheronte e farmi ritornare a casa col sorriso sulle labbra.
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