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Qual è il tuo genere di librogame preferito, pensando a un ipotetico titolo inedito di prossima uscita?

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Re: 6° racconto: La Prova della Negromante

Rygar ha scritto:

Adesso voglio giocarci un altro di paio di volte per valutarne l'eventuale flessibilità, ma sono già pronto a esprimere un giudizio.

Odio quando la vita reale si intromette nel mondo di fantasia (tanto per restare in tema).

Allora, come accennavo un racconto "classico" dopo tante sperimentazioni è un vero toccasana. Qui nel forum siamo tutti più o meno nerd anni '70/'80 e abbiamo passato ore col vecchio D&D, quindi le citazioni e strizzatine d'occhio non vengono mai sprecate. L'autore ha deciso di giocare "in casa", scelta rispettabile.
L'atmosfera è classica che più classica non si può, ma non la vedo come una debolezza, perché si percepisce in tutto il racconto un'ironia di fondo: il nostro scrittore misterioso (che forse tanto misterioso non è) sta di proposito riproponendo tutti gli stereotipi del fantasy classico, non certo per mancanza di fantasia.
La meccanica di gioco senza dadi funziona bene e, eccezion fatta per i tre "checkpoint" (usare un determinato incantesimo), viene concessa al lettore una discreta libertà di azione. Le scelte non vengono effettuate mai a caso, ma richiedono sempre un ragionamento logico, obbligando a leggere quindi il manuale all'inizio.
Il problema con questo approccio, però, è che molti paragrafi devono essere utilizzati per descrivere l'esito di varie scelte "sbagliate": ciò va benissimi in libri lunghi ("La Corona dei Re" non a caso ha 800 paragrafi), stona un po' in un corto.
Il tema dell'invasione è senz'altro ben gestito, un po' meno quello della "cattiveria", visto che si tratta di un attributo raccontato e non mostrato. Ok, la nostra eroina sa di essere malvagia e ricorda volentieri cose brutte che ha fatto, ma poi nella narrazione questo non ha alcun peso e il racconto avrebbe senso anche con la maga bianca che sconfigge gli invasori barbari.
Per finire, l'easter egg finale (scoperto grazie a Prodo) mi ha fatto piacere, oltre a spiegare il nome della protagonista: un mezzo punto in più se lo è meritato per questo.

"Se non volete sentir ragioni, sentirete il filo delle nostre spade!"

Rygar
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Re: 6° racconto: La Prova della Negromante

Una volta terminato il corto - al primo colpo! - ne ho riletto diverse parti per testare i vari bivi: qui di seguito il mio giudizio.

CONTRO
1) ...c'ho pensato un po' e sinceramente non ho trovato dei "contro" veramente significativi. Anche quelli che ho letto nelle recensioni precedenti non mi hanno convinto per niente: mi sembra che si "accusi" il corto di non essere qualcosa che semplicemente questo corto NON voleva e NON poteva essere.
Non mi interessa ovviamente "contestare" le critiche che ho letto fino ad ora, diciamo semplicemente che non ne condivido quasi nessuna.
Questo non significa che sia perfetto - non lo è - ma nonostante la mia pignoleria grossi difetti non ne ho trovati.

PRO:
1) Il regolamento è veramente ECCELLENTE e ben si adatta a un "corto" (lo dico anche per chi ha criticato i "soli" 12 incantesimi...metterne 200 per qualche decina di paragrafi non credo avrebbe avuto molto senso!)
2) A livello di struttura il tutto è molto molto ben bilanciato tra libertà d'azione e true path (che ogni tanto ci vuole, perchè un librogame un pochino deve anche far incazzare) e molte delle scelte si possono fare usando la logica, come ben evidenziato da Prodo nella sua recensione
3) Veramente OTTIMO livello di scrittura: sarà che per una volta non ho visto il solito orrendo "sciame" di virgole messe completamente a caso, ma l'ho trovata un paio di spanne sopra la media - e ho trovato strano che in molti abbiano invece bocciato all'unisono questo elemento
4) Non male la "semplicità" di fondo della storia che mi ha vagamente ricordato i gdr per PC "de na vorta" (quelli cartacei non li ho mai giocati), quando non c'era bisogno di n-mila spiegoni o chissà quali intrighi per avere un buon motivo per andare in giro a spaccare teste. Lo si faceva e basta!
Non dico che non possano esistere anche cose ben più complesse, anzi, ma fa piacere ogni tanto vedere un po' di sana "old school".
5) Carino il finale "nascosto": mi ha riportato alla mente il secondo Legend of Grimrock che prevedeva anch'esso un finale nascosto veramente ma veramente difficile da trovare
Forse inizia solo ad essere un po' noioso questo continuo indicare come "nerd" qualsiasi ragazza/donna che giochi al pc/gdr/ecc. - cosa presente in almeno un altro corto.

Il mio giudizio nel complesso è molto positivo, lo ritengo il migliore tra i 4 corti che ho valutato.

Sia chiaro, non è che non si potesse "fare di meglio" - si può sempre fare di meglio - ma diciamo che se tutti i corti fossero così ci metterei la firma.

Voto inviato a Babacampione

Still
Arcimaestro
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Re: 6° racconto: La Prova della Negromante

Still ha scritto:


perchè un librogame un pochino deve anche far incazzare

smile2

GGigassi
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Re: 6° racconto: La Prova della Negromante

"La prova del Negromante" è un librogame che si rifà ad alcune meccaniche care a sortilegio (mi pare anche ad un Golden Dragon ambientato ad Atlantide, anche se ora mi sfugge il titolo) in un'ambientazione che è la più classica possibile.
La trama è molto semplice (una negromante che deve sconfiggere tre eroi avversari + chicca finale): un vero e proprio pretesto per il gioco, che consiste nel capire quale l'incantesimo fra quelli a disposizione della protagonista è il più adatto per la situazione.
Sicuramente sulla storia si poteva fare meglio, perché, essendo un pretesto, l'autore aveva molta libertà: sono quindi ingiustificabili le ingenuità come il fatto che il protagonista vada da solo pur essendo il capo di un impero, e non abbia alcun sottoposto o alcuna risorsa al di fuori da oggetti ed incantesimi. Altra pecca il fatto che, a differenza degli incantesimi, che vengono giustamente spiegati prima dell'avventura, il lettore abbia un vuoto assoluto su talismani protettivi e simili in possesso della negromante, oggetti che in alcuni casi appaiono come un fulmine a ciel sereno diventando a tutti gli effetti "Deus ex machina".
Il gioco, che è ciò su cui il corto punta più che in ogni altro aspetto, funziona, ma non sempre è perfetto e ci si ritrova a storcere il naso per le conclusioni di alcune situazioni e inoltre, a mio gusto personale, gli incantesimi fra cui scegliere di volta in volta sono decisamente troppi: sarebbe stato meglio limitarli a un numero inferiore stile sortilegio o comunque organizzarli in modo più accattivamente anzichè elencarli ogni volta.
Le ID, tante e disseminate in gran numero ad ogni paragrafo, sono tutte abbastanza spiritose, il che è un grande punto a favore considerando che diminuiscono la frustrazione dovuta alle ripetute morti.
Lo stile non è male, ma non è neppure bene, nel complesso accettabile.
Il tema è abbastanza centrato, ma anche qui si poteva fare di meglio (la storia dell'invasione è resa in modo farragginoso da morire); come al solito ribadisco che non basta far compiere azioni scorrette per essere cattivi, oltretutto considerando che andiamo ad uccidere gente che non è molto meglio di noi (un ladro che è diventato ricco a furia di rubare e ingannare, un elfo che combatte con un potere demoniaco e un cavaliere che usa la forza per risolvere i problemi). Su due piedi, mi verrebbe da dire che bastava cambiare l'incipit e scrivere "Sei una negromante e sei stata assoldata da un tiranno per eliminare i re confinanti al suo dominio con la magia in cambio di vile denaro e del sacrificio di 40 innocenti" e metà dei problemi erano risolti.
Certo le cose teoricamente cambiano una volta letto il finale, ma non abbastanza da riconsiderare tutto il resto.
La conclusione della vicenda per chi, come me, ha l'occhio di falco del complottista, si intuiva (come si intuiva che quelle X non erano messe a caso, anzi) ma mi ha fatto piacere, molto piacere, perché è scritta in modo leggero e coerente con l'opera, cosa che francamente non mi aspettavo.

FinalFabbiX
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Re: 6° racconto: La Prova della Negromante

Sempre in ritardo... ecco i nostri giudizi!

babacampione ha scritto:

La Prova del Negromante è un buon Corto che si inserisce nel classico filone fantasy, cosa che peraltro lo stesso autore non nasconde nell’Introduzione del racconto stesso.
Ne ho apprezzato l’atmosfera e il tentativo di rendere la protagonista una vera cattiva, che prova sentimenti di invidia e odio, con una sfumatura di timore, anch’esso caratteristico di colui/colei che guarda il mondo con occhi velati. A tale riguardo, tale Corto mi ha ricordato per certi versi il film Franklin, uscito qualche anno fa, e, forse, non pienamente apprezzato dalla critica.
L’autore scrive con buona proprietà di linguaggio, ma talvolta si fa prendere dalla foga di raccontare, trascurando la descrizione dei fatti.
E’ un peccato. Noi Organizzatori sapevamo che rendere i pensieri di un “cattivo” è molto più complesso di quelli di un “buono” e la nostra sfida agli autori era proprio in questo.
L’autore misterioso ha provato a farlo, senza però riuscirvi appieno e, forse proprio per la voglia di non rischiare l’esclusione dal Concorso per scarsa aderenza del personaggio principale alla tipologia prescelta, usa delle perifrasi che stonano molto con la narrazione.
L’avventura, per il resto, è divertente e mi sembra un grande true path, cosa che comunque non penalizza la fruibilità dell’opera che, anzi, gode di una longevità, per scoprire tutte le possibili strade che ci conducono al traguardo.?Ciò è facilitato anche dalla struttura non troppo complessa del racconto, che non giudico nè positivamente nè negativamente. L’autore ha scelto così e il racconto scorre via senza problemi.
Il regolamento è un punto forte: semplice, tale da non richiedere quasi di segnarsi nulla.
Davvero piacevole anche il rompicapo con i tanti frammenti di indici lasciati nei vari paragrafi e che conducono al paragrafo nascosto. A tal proposito mi ricorda forse il più grande capolavoro della storia del Concorso dei Corti (La luce del Buio), senza però averne la forza immaginifica e folle di.
In definitiva, assegno un'ampia sufficienza ad un’opera che non mi ha esaltato, ma che ha molti spunti interessanti e che serve come incoraggiamento all’autore per proseguire nella sua passione di scrittore.

Hieronymus ha scritto:

Titolo e introduzione mi han dato subito l'idea di un'opera poco originale ma il fantasy è sempre il fantasy e ho pregustato qualcosa di coinvolgente.
Regolamento ben fatto, si riconosce l'impegno per la creazione degli incantesimi ma per un corto mi sono sembrati eccessivi.
Lo stile narrativo si adatta all'ambientazione, così come le parti descrittive le ho trovate troppe e troppo lunghe, così come i paragrafi, e questo rallenta il ritmo e porta a qualche facile sbadiglio.
Di interessante e originale ho trovato la protagonista (di maghi cattivi ne avevamo piene le scatole, lasciamo spazio alle stronz... alle donne).
La struttura del corto è stata ben studiata, trovo molto equilibrio e anche se le scelte ricadono quasi esclusivamente sull'uso degli incantesimi, abbiamo la sensazione finale di aver usato la testa per arrivare all'epilogo. Epilogo che si raggiunge con difficoltà (io al quarto tentativo) e che lascia sorpresi. I contenuti ironici si discostano dal resto del testo e questo non è per forza un male.
Durante la lettura più che la sensazione di leggere un librogioco ho avuto quella di leggere la sceneggiatura per uno scenario di un gdr classico. C'è stato un effetto nostalgia, che mi ha riportato agli anni '80 e '90, ma questa è un'altra storia...
In conclusione, un corto sufficiente ma che non fa gridare alla novità. Lodo l'impegno che trasuda da ogni paragrafo.

Aloona ha scritto:

Bene, bene, un altro tentativo di corruzione di giuria, grazie ad una bella cattiva… tranquillo, autore, ho gradito e non ti denuncerò (per stavolta). ;D
Confesso che se, in un primo momento, la femminilità della protagonista mi è apparsa piuttosto ininfluente, nel corso della storia recupera un certo spessore, grazie ad alcune sottigliezze: l'abbondanza di monili magici dal gusto tutto femminile (adorabile il Talismano Felino), le  considerazioni nella sala degli specchi e quelle in presenza del nostro ex amante; apprezzabile l'ironia con cui la nostra eroina si conferma intelligente anche nella scelta dei compagni, se è vero il detto… ma soprattutto è apprezzabile il ruolo, che una volta tanto esula dalla solita spalla o eroina romantica e che finora, ammettiamolo, è stato "osato" fin troppo poco anche nel corso delle varie edizioni dei Corti.
Ma passiamo agli aspetti più tecnici: giocabilità ben equilibrata, grazie a un sistema snello e veloce, corredato da un "libro degli incantesimi" che mette d'accordo sia gli amanti del "diceless" che quelli del classico "D&D" e si rivela perfettamente adatto a un Corto. Un po' di amarezza, sempre, per lo scarso sfruttamento dei "potenti mezzi" di Word, che avrebbero consentito di creare una tabella editabile direttamente nel Corto, risparmiando al lettore di ricopiarsela altrove, al fine di cancellare man mano le magie.
La padronanza di scrittura non manca, anche se lo stile è troppo "spiccio" per i miei gusti e i personaggi decisamente troppo tagliati con l'accetta. L'intento dell'autore non è chiaramente creare del vero "drama" e ritengo voluta la mancanza di complessità psicologica (specialmente in virtù del paragrafo nascosto "rivelatore" di cosa siano realmente), ma si poteva forse andare un pizzico oltre. Non è tuttavia imperdonabile: in fondo non ci è dato conoscere l'età della "paziente giocatrice" e da giovani siamo passati tutti per i classici personaggi standard.
Difficoltà complessiva: fattibile, ma non tanto eccessiva da rendere scontati gli esiti. La scelta degli incantesimi richiede una certa oculatezza e un'accurata lettura dei loro effetti è realmente utile, soprattutto al fine di non sprecare quelli che contro certi nemici potranno rivelarsi addirittura gli unici possibili a salvarci la pelle.
Note dolenti: a parte gli aspetti puramente stilistici già menzionati, l'idea di base è simpatica, ma non particolarmente incisiva. La scoperta del paragrafo segreto consente, appunto, di rivalutare sotto nuova luce lo stile scelto per l'avventura e i suoi protagonisti; ma c'è da considerare anche l'ipotesi che non venga scoperto e, anche quando ciò avvenga, non si grida al miracolo, al massimo alla maggior simpatia.

A head full of dreams

Aloona
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Re: 6° racconto: La Prova della Negromante

Era già venuto fuori anni fa, è stato presente nella mia firma per un certo tempo:

VROZANDACK è un volgare ladro, un vagabondo che nella vita si è fatto strada con le sue doti di borseggiatore e di infingardo

Si è fatto strada con le sua dote di pigro? E perché io, che quanto a pigrizia potrei battere chiunque al mondo, non mi sono fatto strada e sono un misero fallito? Una vera ingiustizia!

Ho vinto È un gioco da ragazzi E In cerca d'avventura al primo tentativo.

Charles Petrie-Smith
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Re: 6° racconto: La Prova della Negromante

Ehy, questa faccenda del vocabolo "infigardo" che non e' quel che sembra(*) s'era gia' affrontata a suo tempo! bigsmile


(*) infigardo: soggetto "infido" e armato di spingarda!

Seven_Legion
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Re: 6° racconto: La Prova della Negromante

Seven_Legion ha scritto:

Ehy, questa faccenda del vocabolo "infigardo" che non e' quel che sembra(*) s'era gia' affrontata a suo tempo! bigsmile


(*) infigardo: soggetto "infido" e armato di spingarda!

Repetita iuvant.

"Se non volete sentir ragioni, sentirete il filo delle nostre spade!"

Rygar
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Re: 6° racconto: La Prova della Negromante

Il Corto nasce come una sorta di omaggio scherzoso a una campagna di D&D Classico (il BECMI, per capirci) a cui gioco circa due volte all’anno quando viene a trovarci un amico che fa il Matematico in Francia. Tutti i personaggi a parte la protagonista sono proprio i nostri personaggi, di cui ho ripreso alcuni tic: io ad esempio sono Forester, un forester (appunto) tratto dal Gazetteer di Alphatia e Thyatis. Alcuni dei personaggi sono rimasti esclusi dal Corto e alcuni miei amici mi hanno presentato le loro rimostranze in tal senso, ma lo spazio era quello che era.

Lue e Chram sono una cittadina e un mondo di campagna che avevo ideato rispettivamente per i giochi di ruolo Tunnel & Troll e Advanced D&D Seconda Edizione. Le Sette Terre Verdi non so da dove mi siano venute. Etlidam è il nome di un personaggio non-giocante (una matrona drow) di una campagna che portavo avanti con un amico.

In origine il Corto avrebbe dovuto intitolarsi “Kibu, vostra signora”, in omaggio al Philip K. Dick di “Ubik, mio Signore”, ma non mi suonava bene e il nome mi sembrava ridicolo. Considerando che proprio con l’inizio di questo concorso dei Corti si sarebbe iscritto un utente di nome Ubik, sarebbe stato invece un bel colpo di serendipità!

Bistrinya è la trasposizione fantasy della frazione in cui abito, così come Holy Cross lo è della frazione in cui ha abitato un mio amico. Sukyskin è invece l’avamposto delle terre selvagge dove si svolge buona parte dell’avventura B10 “L’Oscuro Terrore della Notte” che è quella che stiamo giocando da alcuni anni. Non preoccupatevi per eventuali questioni legali relative all’utilizzo del nome: quello corretto, e comunque sicuramente non registrato, è Sukiskyn con la I e la Y invertite rispetto alla grafia che ho usato io. Gli episodi riportati sono basati su situazioni avvenute nella campagna.
Ho usato i giocatori come playtester, specificando (vedi sotto) che questo è il tipo di librogame che mi piace di meno e che avrei capito se non avessero voluto sviscerarlo fino in fondo.

Credo che tutti quelli che hanno letto le NOTE all’inizio abbiano capito che il riferimento a eventuali elementi strani nei paragrafi andava inteso come invito a cercare informazioni segrete, che in questo caso conducevano al paragrafo segreto 18. In qualsiasi ordine si siano svolte le missioni il risultato dell’operazione che ne sarebbe risultata (3x3x2 o 3x2x3 o 2x3x3) era lo stesso.
Nel dettaglio i paragrafi in cui si trovavano questi indizi nascosti erano 2 – 8 o 9 – 55 – 68 (percorso di Vrozandack), 11 o 12 – 29 o 34 o 37 – 53 – 62 (percorso di Leon) e 4 – 54 – 65 – 76 (percorso di Boris).
Sì, non molto raffinato come giochetto, ma almeno era molto semplice. Inizialmente pensavo di non mettere tutte quelle x ma inserire ossessivamente nel testo dei paragrafi la parola “moltiplicare” sarebbe stato ancora meno raffinato! (oltre il fatto che si sarebbe mangiato un po’ di spazio).
Non ricordo chi aveva notato che le X sarebbero proprio 18 come il numero del paragrafo segreto! È un puro caso, giuro.

Come anticipato, questo tipo di librogame “true path” è quello che mi piace di meno: è solo una sfida dell’autore e la parte letteraria passa in secondo piano. Da bambino c’ero rimasto malissimo la prima volta che avevo giocato a La Rocca Infernale e non potevo andare avanti perché non avevo trovato l’informazione giusta… Perlomeno, non mi piace per niente quando lo gioco: idearne uno e immaginare quanto gli altri ne sarebbero rimasti frustrati è stato abbastanza divertente! Anche se vecchie volpi come voi non hanno avuto assolutamente problemi a finirlo, spesso al primo o secondo colpo.

“mestruo di sacerdotessa drow”: questo è un rimando a un’altra campagna di Greyhawk che portavo avanti con un amico, la sua nipotina e una compagna di classe della nipote: all’epoca della scrittura del Corto era ambientata nell’Underdark e i personaggi erano drow.
I drow, se qualcuno non li conoscesse, sono elfi scuri cattivissimi. Vivono in una società matriarcale paranoica in continua lotta fra di loro per il potere. Il ruolo di sacerdotesse è riservato alle femmine, e le sacerdotesse drow costituiscono la crema della cattiveria di questa razza. Il mio amico interpretava una drow maga che per una concomitanza di motivi (si è trovato a partire con 0 monete d’oro, ha come familiare un pipistrello che si illudeva di poter utilizzare come mantello, voleva fare lo spiritoso) se ne va in giro nuda per grotte e caverne. Questo ha portato le ragazze a fare delle battutacce: “Ma quando ti viene il ciclo lasci una scia di sangue ed è facile seguirci!”, “Quando hai il ciclo senza protezioni attirerai con l’odore mostri erranti!”.
Il che tra l’altro ci ha portato a disquisire sulla possibilità o meno che le drow, e le elfe in generale, abbiano il ciclo mestruale: da tutta ‘sta storia l’origine della battuta in bocca a Boris, che rimanda comunque a una simile nel fumetto Udo di Acquascura di Giuseppe Ferrandino.

GGigassi
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Re: 6° racconto: La Prova della Negromante

Mi sento in profondo imbarazzo per due ragioni:

1) Per me questo è il miglior corto dell'intero concorso, miei compresi, nessuna questione. E' l'unico che mi abbia divertito SUL SERIO mentre lo giocavo, l'unico a essere davvero un corto e non qualcosa di più massiccio ridotto a forza per venir incontro ai limiti del concorso. Oddio, probabilmente anche uno dei miei mi avrebbe divertito dall'altra parte della barricata ma facciamo finta di nulla. Sapere che per l'autore è stato un prodotto così così, uno dei tanti corti da lui buttati fuori in questa edizione mi fa pensare a cosa sarebbe potuto venir fuori se GGigassi si fosse concentrato solo su questo, magari riducendo ancora di più il (poco) true path esistente e sviluppando maggiormente il concetto di invasione. Non gli ho dato il massimo possibile solo per via dei vari refusi e qui andiamo al secondo motivo di imbarazzo.

2) Questo racconto è talmente pieno di storture verbali che ho pensato alla prima lettura fosse stato scritto da una persona che non parla italiano come prima lingua  smile2 Non è scritto COSI' male, chiariamoci, ma la presenza del Pirata tra gli autori in gara mi ha fatto subito pensare a lui. So che il Pirata vive in Francia ma non ho la minima idea non conoscendolo se sia francofono o italiano d'origine: fatto sta che ho ritenuto giusto nel dubbio non penalizzare troppo il corto, nel timore di far pesare all'autore un difetto a lui poco imputabile. Tutto bellissimo, se non fosse che così facendo mi sono ritenuto libero di massacrare tutti gli altri racconti per il loro stile di scrittura - primo su tutti Fermate Monna Lisa!, ossia il vero racconto scritto dal Pirata  lol

Questo dimostra che quanto detto da Anima da Lupo nel topic principale è sacrosanto: ho commesso un grave errore a cercar di "personalizzare" i voti sulla base del possibile autore, errore che ho commesso più volte ma che per fortuna non porterà danni per quanto attiene alla vittoria finale. Non avrei comunque dovuto farlo e mi scuso con tutti gli autori coinvolti.

Zakimos
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