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Corti 2023 - Fuori concorso

Re: Corti 2023 - Fuori concorso

CAPPUCCETTO ROSSO NEL REGNO DI ANNONOTUIA

Un corto, pieno di enigmi, che rilegge in chiave fantasy la favola di Cappuccetto Rosso.

Mi è piaciuta la rivisitazione della favola, utilizzata per creare una storia di formazione della protagonista. Mi è piaciuta la maggior parte degli enigmi, pur con qualche forzatura qua e là (ad esempio, al paragrafo 61 si poteva aiutare chi legge suggerendo che la soluzione andava applicata più tardi, evitando di bloccarlo lì). Mi è piaciuta l’idea di disseminare il racconto di indizi, indispensabili per poter prendere la scelta corretta in bivi altrimenti senza senso (ma se uno non li ha trovati, continuano a sembrare bivi senza senso: due parole nell’introduzione avrebbero aiutato). Ho apprezzato la capacità dell’autrice di giocare con le parole, a partire dal titolo e dal conteggio di vocali nelle parole (chi ha letto tutto, capirà).

Mi è piaciuto meno il generale senso di confusione che si percepisce durante la lettura, causato soprattutto da una sovrabbondanza di informazioni, dettagli, indizi ed enigmi (paragonati alla lunghezza del corto) e soprattutto dalla non rara incoerenza nel passaggio tra paragrafi. Mi è piaciuto poco che la trama venga di fatto spiegata alla fine, senza farla vivere durante la lettura del corto: molte cose andavano introdotte prima. Mi è piaciuto poco anche il cambio di punto di vista a metà del paragrafo 15 (e poi nel 20), obbligatorio per spiegare, appunto, informazioni fondamentali per capire la trama. Ci sono infine errori grammaticali e logici che, sommati a una certa pesantezza (voluta) della scrittura, rendono la lettura poco scorrevole.

In generale, un corto che ho apprezzato, pur dovendo superare alcuni limiti evidenti. Potrebbe essere una buona idea quella di utilizzare software come MageBook o LibroGameCreator per generare il grafo dei bivi e, da lì, individuare tutte le sequenze possibili di paragrafi per poi andare a controllare la coerenza di quello che è stato scritto. Non è un lavoro semplice, ma – ehi - chi ha detto che scrivere librigame lo sia?
Ho percepito molta creatività, credo serva solo un po’ di esperienza per imbrigliarla in una scrittura più consistente e poter produrre un elaborato finale di alto livello.

giax
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Re: Corti 2023 - Fuori concorso

IL CARTOGRAFO SCOMPARSO

Un corto curato, dall’atmosfera interessante e dai disegni evocativi, carente però nell’interattività.

Mi è piaciuto il tema, una storia alla Indiana Jones, e soprattutto la cura dell’ambientazione. Partendo dall’Olanda e arrivando all’Africa, note come i Blemmi, Mercator, Senapo e l’alleanza tra Etiopia e Portogallo danno alla narrazione una tridimensionalità che assicura l’immersione nella lettura. Ho apprezzato le illustrazioni, molto evocative, e anche la formattazione (la stessa cosa non si può dire però dell’ortografia e dei refusi).

Non mi è piaciuta, però, l’assenza pressoché totale di gioco. In generale, la parte “game” di un librogame può essere suddivisa in bivi, meccaniche ed enigmi. Di bivi qui ce n’è solo uno, importante ma che arriva troppo tardi. Le meccaniche non ci sono. Gli enigmi sono troppo semplici per dare la soddisfazione necessaria nel completarli. Ovviamente anche la parte “libro” è altrettanto importante, e può reggere da sola un librogame, ma deve essere di un certo livello. Qui l’atmosfera c’è, ma a mio parere non è sufficiente: la storia è troppo lineare, non ci sono colpi di scena, sviluppi inattesi, momenti adrenalinici o pathos.

In generale, il corto non ha soddisfatto la mia voglia di leggere un librogame. Se l’autore sarà in grado di trovare un contenuto più elaborato (nella parte game e/o nella parte narrativa) pur mantenendo l’altissimo livello di forma (ambientazione + immagini/formattazione), allora potremo leggere davvero qualcosa di speciale.

giax
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Re: Corti 2023 - Fuori concorso

GGigassi ha scritto:

padronanza di lessico e sintassi è dignitosa ma non al livello delle grandi trovate

Ciao!!
Grazie del riscontro positivo. A livello di lessico e sintassi, non credevo di essere un po' sotto le righe (altri utenti hanno notato errori di sintassi, e anche l'uso errato delle virgole).
Mi potresti indicare un paio di esempi che ti hanno colpito negativamente? Ovviamente, non mi riferisco al modo brutale in cui si passa da un paragrafo all'altro, ma proprio al testo in sé.
Grazie!!!

Martinico
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Re: Corti 2023 - Fuori concorso

giax ha scritto:

sono infine errori grammaticali e logici che, sommati a una certa pesantezza (voluta) della scrittura rendono la lettura poco scorrevole.

Ciao!!
Da appassionata di scrittura, sono molto curiosa di conoscere qualche esempio in cui hai trovato la lettura poco scorrevole.
Quando dici: "pesantezza della scrittura", ti riferisci per caso all'enigma della Torre Batuk? credo che quello sia l'unico pezzo in cui sono volutamente pesante (letterario come dici tu, e che non è piaciuto a nessuno bigsmile).
Ci sarebbe qualche errore grammaticale che mi vorresti segnalare? senza sottolineare i passaggi bruschi tra un paragrafo e l'altro che peccano di logica e me ne rendo conto.
Grazie del tuo aiuto, ci tengo molto.

Martinico
Novizio
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Re: Corti 2023 - Fuori concorso

Purtroppo sarò molto lento a recensire, ma spero di approfondire abbastanza il feedback da dare spunti di riflessione a chi ha scritto i corti.

Partiamo da Cappuccetto rosso nel regno di Annonotuia.

 Spoiler Show Spoiler Hide Spoiler
 

Chiamata all’avventura: Il titolo è la prima cosa che mi intriga e prologo e primo paragrafo confermano la giocosità del titolo, che si preannuncia pieno di enigmi. Apprezzo la scelta della caratteristica come variabile e la storia mi sembra una buona re-implementazione con temi moderni della classica fiaba.
Discorso a parte per la meccanica della parola: mi sono brillati gli occhi per l’ampia libertà di scelta, chissà come verrà usata! Peccato che ci sono poche indicazioni sul tipo di parola da scegliere, nel senso: deve avere a che fare con il mio Onore? Un oggetto? Un sentimento? Avrei preferito qualche indicazione più chiara, per non fare una scelta casuale. Lo stile mi piace ma non mi conquista, ma l’enigma visivo al primo paragrafo mi invoglia tantissimo a continuare.

Prima soglia:  Scelgo la parola LIBRO e INTELLIGENZA. Risolvo l’enigma, simpatico e mi fa capire il mood del corto. Prima di dormire scrivo il diario, e rimango confuso dal poter andare a trovare mia madre… Credevo di essere partita da sola. Comunque  si rivela la scelta giusta e avanzo. Ma poi, lo shock: vengo abbandonata a tradimento dai miei cari (?) davanti alla foresta… Ma non ero già partita? Sono partiti con me e sono tornati indietro? Sono confuso, ma magari questa è una sorta di prova del fuoco… Mentre rifletto, un rumore tra le foglie. Sarà il lupo, meglio arrampicarsi, ed ecco che entra in gioco la parola! Check su posizioni di consonanti e vocali, sistema astuto e  in questo caso, coerentemente, il LIBRO non aiuta la salita. Cado, e guardo nello zaino, passaggio un po’ brusco… Chi ha mosso le foglie? Comunque non ricordo indizi sulla direzione da prendere, e scelgo ovest, portandomi a un nuovo enigma visivo simpatico. Incontro  un Troll, e apprezzo molto l’idea di affrontarlo in modo non violento, anche se l’enigma mi lascia perplesso, ma rispondo correttamente. Arrivo a Iorinno e trovo lavoro in un locale (inizio a storcere in naso, non era meglio locanda?) e lavoro in cucina. Ed è proprio questo che sancisce la mia crescita! La mia mantella diventa rossa e posso riconoscere l’anima delle persone dalla loro ombra.  Visito la torre della città con un dépliant (la mia sospensione dell’incredulità vacilla ancora di più dopo il locale) e perdo una decina di minuti a tentare di risolvere l’enigma. Non sono sicuro che sia la soluzione giusta, ma mi viene 15, stesso rimando se in questo momento è notte. Notte nel racconto intende? Non mi ricordo nulla su che ore sono, ma avendo appena finito di lavorare immagino che sia sera, quindi continuo al 15, nel quale mi ritrovo a correre nella boscaglia insidiata da un tipo (??? Il proprietario del locale?) e c’è un cambio di telecamere che mi scombussola. Antro (???) mi ha rubato lo specchio, risultato di un complesso piano che lo vedeva come membro del mio villaggio (O.O) e ora mi ha avvicinato a Iorinno… No ok, devo aver letto il paragrafo sbagliato. Ricontrollo le scelte, mi scervello altri dieci minuti sull’enigma, ma niente. Continuo al 15 e la telecamera passa nella mente di Antro. Sono spaesato, continuo a leggere e dopo questa cut-scene torniamo nei panni di Cappuccetto che va dalla nonna. Guardo le opzioni di percorso e vedo una bicicletta (? La sospensione dell’incredulità si rompe del tutto). Comunque ricordo il mandala a spirale che ho disegnato sul diario e scelgo la prima caverna. La storia si ricollega con la fiaba originaria con l’incontro del Lupo travestito da nonna e c’è un check ostico sulla parola scelta, che fallisco, e il lupo mi mangia.
È stata una lettura corposa, con una storia che si è sviluppata, anche se ho notato qualche buco probabilmente dovuto a una progettazione non ottimale. Non mi sento molto invogliato a rileggere, ma mi rimane la curiosità di sapere quale parola mi poteva portare alla vittoria.

Prova centrale: Sono rimasto colpito dalla complessità della struttura. Chi ha scritto il corto ha progettato molti salvagenti per le scelte sbagliate, con vari livelli: errori gravi portano a un secondo enigma che, se sbagliato di nuovo, porta alla ID; se risolto bene ti da una seconda chance al primo enigma, oppure ti fa ripetere la storia. Ho visto molta cura nella parte enigmistica del corto e l’ho apprezzata. Il gimmick dello specchio potrebbe essere considerato borderline visti i limiti del bando, ma non lo ritengo tale perché sono riuscito a risolvere tutto a mente. Tranne quella dannata torre...  Ha la sua dignità anche l’uso delle caratteristiche, ma qui viene fuori la parte a mio avviso più debole del design. La storia c’è ma le variabili hanno ampliato così tanto le ramificazioni da essere forse poco gestibili. Rileggendo il corto scopro che se sei appena uscita dal locale, nel paragrafo prima dice che è mezzogiorno, mentre dopo aver incontrato Antro è notte. Purtroppo per distrazione non ho colto questo dettaglio, facendomi prendere la direzione sbagliata. Da un lato ammetto che è colpa della mia distrazione, ma mi chiedo: una parte così importante della trama può essere gestita da una cosa da ricordarsi dai paragrafi passati?
Insomma, la parte game, nonostante sia curata, temo che appesantisca troppo la struttura.

Mentore: Concordo con i passaggi bruschi individuati anche dagli altri utenti, ma leggo che l’autrice ha già colto le sbavature quindi non mi dilungo. Gli enigmi di per sé non li ho trovati troppo complessi, ma sono d’accordo sul fatto che creano uno sbilanciamento nella struttura: molti paragrafi, e righe, sono dedicati alla loro soluzione e ai salvagenti in caso di risposta errata, “mangiando” molto spazio. Per quanto riguarda la scrittura quello che mi sento di segnalare sono le discrepanze. Forse è un gusto mio, forse sono troppo legato al fantasy classico, forse non ho capito il genere del corto, ma vedere cose come depliant, molestatori e biciclette (citazione a Costantini???) mi ha fatto storcere il naso, soprattutto dopo un’introduzione dove si parla di sciamane e druide. Ho letto tutte le discussioni ma ancora non ho capito l’enigma della torre: I mattoni neri sono 11, il numero nell’ombra specchiato è 15, sommati sono 26… Che è il paragrafo finale… ma l’enigma dice di usarlo subito, non alla fine… Cosa non ho capito? Help me! Comunque vedo che sono l’unico che ha avuto problemi con la questione notte/giorno, quindi vado a prendere le mie pasticchette e vado a letto.

Elisir: Il consiglio che sento di dare all’autrice è di semplificare. Come ha ben detto GGigassi, all’inizio tutti abbiamo un po’ la voglia di inserire tante meccaniche, enigmi, check. Sono divertenti ma attenzione a non sacrificare la lettura. La storia c’è ed è strutturata, perché non dargli più aria togliendo magari un paio di enigmi o diramazioni per arricchire qualche paragrafo? Un esempio che mi salta all’occhio vedendo il grafo è la parte finale  (dal 54 in avanti): ben quattro scelte di cui solo una giusta, mentre le altre portano ad enigmi che portano ad altri enigmi o alla ID. Magari si poteva togliere una diramazione (l’eremita?) e usare quello spazio per sistemare qualche problema altrove oppure arricchire dei paragrafi importanti.

Via del ritorno: Nel complesso ho apprezzato tantissimo la voglia e l’energia dell’autrice: dal suo corto traspare la passione per il medium e lo studio dello stesso. Enigmi, caratteristiche, salvagenti: l’inventiva non manca e anche la gestione. Ma la parte gioco va bilanciata con la storia, che deve ricevere lo stesso spazio, se non di più.

Il tutto secondo la mia opinione soggettiva.

Periodonikes
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Re: Corti 2023 - Fuori concorso

Cappuccetto rosso nel regno di Annonotuia

Ho apprezzato molto l'idea di una reinterpretazione della fiaba classica, il concetto di trovare l'Onore non è innovativa ma comunque non mi è dispiaciuta e nel contesto era ben giustificata. Anche gli enigmi a specchio li ho trovati super interessanti e ben gestiti, con una difficoltà ben calibrata (a mio avviso, sono la chicca di questo corto). È invece un peccato che la storia fosse a tratti confusionaria. È stata già ribadita la presenza di alcuni salti davvero troppo bruschi tra paragrafi, quindi non mi ci soffermo. Quello che più mi è dispiaciuto è stato più che altro lo spiegone finale, che accenna argomenti che mai e poi mai io lettore avrei potuto intuire o immaginare nel corso della storia, e l'utilizzo della parola di 5 lettere (interessantissima come meccanica, ma piuttosto sprecata), che alla fine diventa vincolante a un'unica soluzione: se sbagli all'inizio è finita. Le basi comunque ci sono, è una storia grezza ma con grandissimo potenziale. Quel che manca è solo un po' di esperienza, a cui non si può certo incolpare l'autrice. D'altronde nessuno nasce imparato. Confido che il prossimo anno tu voglia offrirci un'altra storia facendo tesoro dei consigli, perché ho la netta sensazione che ci sorprenderai!



Il cartografo scomparso

L'aspetto grafico salta subito all'occhio, ben curato sotto ogni aspetto e trasmette una perfetta esperienza da punta e clicca. Il "difetto", se così vogliamo chiamarlo, è proprio dovuta alla sua natura, poiché si esplorano i paragrafi senza concedere una grande interattività. Ma ho usato le virgolette perché non me la sento di considerarla una penalità. In fin dei conti, racconti escape-book come questo rappresentano uno stile come un altro... E finché il lettore può scegliere cosa fare, a prescindere di quanto limitate o guidate siano le scelte, non è affatto un male. Anzi, sono sicuro che incontrerebbe i favori di una buona fetta di pubblico, accattivato anche dai disegni ad hoc. Dopotutto, può risultare anche soddisfacente riuscire a risolvere i vari enigmi sparsi per poi giungere al finale, che a quel punto offre una interessante diramazione. L'unica cosa che riconosco è che così facendo un lettore non rigiocherebbe mai l'intero racconto per scoprire i finali rimasti, ma si limiterebbe a consultarli facendo riferimento all'ultimo bivio della storia e nulla più.



Il concorsista

Pur non avendo colto tutte le citazioni ai primi concorso, ho comunque riso molto leggendo questo corto. Ogni tanto queste storie fanno bene, strappano una risata e danno modo di ironizzare sul concorso che tanto amiamo... E che dopo tutte queste edizioni, offre davvero tanto materiale! Il difetto principale è ovviamente che non è un racconto adatto a tutti, ma solo a chi conosce abbastanza bene il forum e il concorso. Quindi posso comprendere le ragioni che lo hanno portato all'esclusione. In ogni caso, l'autore si becca tutta la mia stima!



Il nostro prossimo viaggio

Ecco, su questo corto ci sarebbe molto da parlare ma già ci sono dei post nel forum che analizzano la questione. Quel che posso dire è che speravo effettivamente, vista la moda dell'argomento, che qualcuno prendesse l'iniziativa di realizzare un corto simile. Giusto per condividere la mia opinione a riguardo, posso dire che secondo me le intelligenze artificiali possono al massimo offrire un supporto, ma dubito fortemente che saranno mai in grado di sostituire totalmente la mente e la creatività di uno scrittore, tanto più se si parla di librigame, che per funzionare necessitano di determinate competenze (impossibili da "insegnare" a una macchina).

powerbob
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Re: Corti 2023 - Fuori concorso

Martinico ha scritto:

qualche esempio in cui hai trovato la lettura poco scorrevole.

Ci sarebbe qualche errore grammaticale che mi vorresti segnalare?

Al di là di alcune virgole sbagliate, in particolare tra soggetto e verbo, ti faccio qualche esempio più interessante.
Nell'introduzione scrivi "La pubertà è arrivata, e ancora, sembri una debole lupacchiotta spaurita, abituata a vivere all’ombra dei tuoi cari." La costruzione con "e ancora, " è ricercata, e una scrittura ricercata ha il pregio di farsi notare ma il difetto di poter risultare meno leggera. Non è un problema di per sé, ma associata alla ripetizione della frase successiva ("Se l’Onore non è ancora all’orizzonte,") ecco che si perde scorrevolezza nella lettura.
Anche la vicinanza di avverbi in -mente ottengono lo stesso effetto (par 1: dolcemente-facilmente). Molti dicono sia un errore il loro utilizzo, per me non sempre, ma se sono così vicini di sicuro si perde scorrevolezza nella lettura, ancora una volta.
Ultimo esempio: al par 15 scrivi "Ombre di sagge querce secolari ti fagocitano, facendoti riapparire molte miglia più in là, e permettendoti di guadagnare terreno." L'associazione di due aggettivi (sagge e secolari) di solito appesantisce il testo, così come la ripetizione di "-ti" (ti fagocitano, facendoti, permettendoti). Ancora una volta, non è un errore di per sé, ma mettendo entrambe le cose nella stessa frase, la lettura scorre meno.
Poi, come tutte le recensioni da queste parti, sono semplicemente impressioni personali, non sono un professore e non credo di poter insegnare niente a nessuno  wink

giax
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Re: Corti 2023 - Fuori concorso

Periodonikes ha scritto:

Comunque vedo che sono l’unico che ha avuto problemi con la questione notte/giorno, quindi vado a prendere le mie pasticchette e vado a letto

No, anche io avevo avuto problemi a riguardo

powerbob ha scritto:

l'utilizzo della parola di 5 lettere (interessantissima come meccanica, ma piuttosto sprecata), che alla fine diventa vincolante a un'unica soluzione: se sbagli all'inizio è finita

Fossi in te, leggerei il paragrafo 23! Tutto sarà più chiaro!

giax
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Re: Corti 2023 - Fuori concorso

Periodonikes ha scritto:

Re: Corti 2023 - Fuori concorso
Purtroppo sarò molto lento a recensire, ma spero di approfondire abbastanza il feedback da dare spunti di riflessione a chi ha scritto i corti.

Partiamo da Cappuccetto rosso nel regno di Annonotuia.


 Spoiler  

Hai sviscerato il mio corto come si deve, e ti rispondo alle domande!!
Innanzitutto, il disegno del lupo nascondeva il numero 12 e non 15. Quindi la soluzione stava nel numero 23.
Lascio a te la magia di scoprire il resto.
In secondo luogo i tuoi consigli sono veramente utili, e sei il primo che nota quel dettaglio giorno/notte che può portare in confusione. Sono pienamente d'accordo con te. Essendo uno snodo importante della vicenda e forse è fondamentale, non avrei dovuto affidare questo bivio alla sola parola "mezzogiorno", perché, per logica, dopo una giornata di lavoro è effettivamente sera!
Grazie per il consiglio di semplificare: è proprio quello che farò l'anno prossimo (anzi fin da adesso!).

Martinico
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Re: Corti 2023 - Fuori concorso

giax ha scritto:


Periodonikes ha scritto:


Comunque vedo che sono l’unico che ha avuto problemi con la questione notte/giorno, quindi vado a prendere le mie pasticchette e vado a letto

No, anche io avevo avuto problemi a riguardo

Ah, meno male! Dico al dottore di ridurmi i medicinali allora!

Martinico ha scritto:

Innanzitutto, il disegno del lupo nascondeva il numero 12 e non 15. Quindi la soluzione stava nel numero 23.
Lascio a te la magia di scoprire il resto.

yikes2  Ah ok, mi sono imbrogliato con il ribaltamento. Ora che ho capito il trucco, vorrei porre un'altra questione: risolvere l'enigma della torre (oserei dire il più difficile del corto) è condizione necessaria per arrivare all'unico finale positivo. Questa sorta di True Path è una caratteristica che può piacere come no (personalmente non apprezzo, ma de gustibus) quello che però mi perplime è perché nascondere questa sorta di keyword nel meccanismo di scelta di parola iniziale?
Io non ho risolto l'enigma, e ho passato giorni interi a giocare a Wordle nel tentativo di scovare quale parole mi permettesse di vincere. Sapere che l'unica parola è sbloccabile solo con la risoluzione di un enigma e non con un'oculata scelta iniziale proprio per i limiti imposti dalle regole mi fa sentire un po' imbrogliato.
Mi spiego meglio: se la parola giusta fosse stata otuia (in quanto da regolamento non è specificato che la parola deve essere di senso compiuto), essendo un indizio ricavabile dal titolo e dall'uso dello specchio (posto che mi rendo conto che non si poteva per il limite che non deve iniziare per O), lo avrei accettato di più. Perché era una scelta fattibile ma che chiedeva un minimo di attenzione, e probabilmente un giocatore un po' accorto l'avrebbe trovata già alla seconda run.

Martinico ha scritto:

In secondo luogo i tuoi consigli sono veramente utili, e sei il primo che nota quel dettaglio giorno/notte che può portare in confusione. Sono pienamente d'accordo con te. Essendo uno snodo importante della vicenda e forse è fondamentale, non avrei dovuto affidare questo bivio alla sola parola "mezzogiorno", perché, per logica, dopo una giornata di lavoro è effettivamente sera!

Ti ringrazio, sono contento di sapere che il feedback è stato utile!

Periodonikes
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