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Dello scrivere narrativa interattiva

Re: Dello scrivere narrativa interattiva

gpet74 ha scritto:

Anche io ho vissuto la scoperta di Baionette e Gamberi fantasy come un epifania.

SI, MA IO CONSIGLIO di non essere troppo integralisti nel seguire quelle regole... i due soggettoni esagerano spesso e dopo tutto, i loro commenti delineano la tipica situazione fantozzi-potemkin... nonostante siano osannati dalla (loro) critica, le opere a cui danno i voti più alti sono anche quelle che non hanno successi editoriali...
insomma ci vuole un pò di corazzata potemkin e di giovannona coscia lunga in tutte le cose...

"Un velo nero ti impedisce di vedere altro. La tua vita termina qui: nel campo di battaglia, con la mitica Blood Sword tra le mani, felice per la sconfitta dei Veri Maghi." Adriano, Blood Sword PBM
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Mornon
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Re: Dello scrivere narrativa interattiva

Mornon ha scritto:

gpet74 ha scritto:

Anche io ho vissuto la scoperta di Baionette e Gamberi fantasy come un epifania.

SI, MA IO CONSIGLIO di non essere troppo integralisti nel seguire quelle regole... i due soggettoni esagerano spesso e dopo tutto, i loro commenti delineano la tipica situazione fantozzi-potemkin... nonostante siano osannati dalla (loro) critica, le opere a cui danno i voti più alti sono anche quelle che non hanno successi editoriali...
insomma ci vuole un pò di corazzata potemkin e di giovannona coscia lunga in tutte le cose...

E la polizia s'incazza dove lo metti?
In questi due blog, dove le troviamo le dritte per scrivere?
Io appoggio l'idea di Mornor di un manuale con i consigli e quella di gpet di copiaincollare le dritte sue e di seven del post citato.
Del libro di Angiolino nessuno sa niente?
Qua abbiamo bisogno di una buona scuola di scrittura!  wink

Il numero di pecorelle scannate dai pastori è di gran lunga superiore al numero di pecorelle mangiate dai lupi. Per cui, se qualcuno si proponesse di essere il vostro pastore per salvarvi dai lupi, pensateci bene

Lamello
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Re: Dello scrivere narrativa interattiva

Lamello ha scritto:

In questi due blog, dove le troviamo le dritte per scrivere?

Nel blog di Gamberetta ci sono alcuni manuali (al momento tre) più vari altri articoli sparsi qua e là. Il Duca Carraronan, invece, è meno organico e sparge via via le sue considerazioni quando commenta libri altrui (in ogni caso ricalca al 99% quanto detto da Gamberetta).

"Se non volete sentir ragioni, sentirete il filo delle nostre spade!"

Rygar
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Re: Dello scrivere narrativa interattiva

Mornon ha scritto:

gpet74 ha scritto:

Anche io ho vissuto la scoperta di Baionette e Gamberi fantasy come un epifania.

SI, MA IO CONSIGLIO di non essere troppo integralisti nel seguire quelle regole... i due soggettoni esagerano spesso e dopo tutto, i loro commenti delineano la tipica situazione fantozzi-potemkin... nonostante siano osannati dalla (loro) critica, le opere a cui danno i voti più alti sono anche quelle che non hanno successi editoriali...
insomma ci vuole un pò di corazzata potemkin e di giovannona coscia lunga in tutte le cose...

eh si... a troppo tirar la corda...
anche a me non fanno impazzire smile

Yanez
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Re: Dello scrivere narrativa interattiva

Lamello ha scritto:

Del libro di Angiolino nessuno sa niente?

Come manuale di buona scrittura di LG? Lascia stare.

EGO
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Re: Dello scrivere narrativa interattiva

Secondo me è un buon libro, anche se non vi sono illustrate chissà quali fini meccaniche di scrittura. Diciamo che è più adatto a introdurre al mondo della narrativa interattiva chi è a digiuno o quasi dell'argomento.
Noi appassionati dovremmo partire qualche passo più avanti, fermo restando che rimane una lettura interessante.

Prodo
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Yanez
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Re: Dello scrivere narrativa interattiva

Mornon ha scritto:

gpet74 ha scritto:

Anche io ho vissuto la scoperta di Baionette e Gamberi fantasy come un epifania.

SI, MA IO CONSIGLIO di non essere troppo integralisti nel seguire quelle regole... i due soggettoni esagerano spesso e dopo tutto, i loro commenti delineano la tipica situazione fantozzi-potemkin... nonostante siano osannati dalla (loro) critica, le opere a cui danno i voti più alti sono anche quelle che non hanno successi editoriali...
insomma ci vuole un pò di corazzata potemkin e di giovannona coscia lunga in tutte le cose...

il bello è che gamberetta è la prima a dare questo consiglio!

mi trovate anche su http://temalibero.forumfree.it/
le foto dei miei doppioni su flickr

SkarnTasKai
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Re: Dello scrivere narrativa interattiva

Copioincollo (e sfrondo) alcune interessanti riflessioni di Seven_Legion a suo tempo postate su un altro thread:

[...]mi sono accorto di una sgradevole tendenza che ho e che probabilmente viene spontanea a molti apprendisti scrittori.
E' la tendenza a raddoppiare inutilmente i concetti (tipicamente: gli aggettivi) nella speranza di rendere piu' cariche di "significati" le proprie frasi. Potremmo chiamarlo il problema della "doppietta", se gia' non e' stato inquadrato in modo specifico dai soliti corsi di buona scrittura.

Preciso che la doppietta non e' un errore ma una ridondanza che finisce, diciamo, per rendere un cattivo servizio alla scrittura, appesantendola.

Ho notato che accade piu' spesso quando una scena e' particolarmente "sentita", quando la scrivi convinto che sia una scena cruciale, molto bella o divertente del tuo racconto.
E' probabile infatti che, quando una scena "ti appassiona", hai in testa molti dettagli e vorresti trasferirne piu' possibile nella stessa riga.

Faccio un esempio: [...] ecco apparire il fenomeno della "doppietta"... rileggendo a distanza di tempo e' tutto un proliferare di "con voce seria e decisa..."  "divento' agitato e furente..." etc... etc...
[...]
Diciamo che, a guardar bene, spesso la doppietta e' fatta da un aggettivo chiave e da uno "parassita".
Quello chiave rappresenta cio' che realmente volevamo dire, quello parassita e' una nostra aggiunta nell'ansia di rimarcare e rendere piu' "gustosa" la situazione che ci preme di raccontare al lettore.
In altri casi il parassita va ad aggiungere un dettaglio in piu', reale... ma secondario rispetto a quello chiave.
Ora, il dilemma e': tenere anche i dettagli secondari per amore di completezza oppure perderli per amore di sintesi?

La mia teoria e' che puntare solo ai dettagli chiave e aumentare la scorrevolezza del testo aumenti l'efficacia del risultato. Una scena buffa o emozionante arrivera' al lettore piu' direttamente.

[Riguardo ad un passaggio del cap.1 di Mizar III in cui uno dei coprotagonisti viene descritto con un espressione "confusa e mortificata"]
A parte il fatto che uno non puo' avere due stati d'animo allo stesso tempo (pure fossero simili) ma e' chiaro che se uno e' mortificato e' sottointeso che vive un momento di confusione.
Leva il "parassita" e avrai la frase perfetta:


Che ne dici della mia teoria?  La mandiamo a Gamberetta? smile

Qui sotto invece le mie dotte speculazioni:

[...]L'abitudine del doppio aggettivo colpisce tutti gli scrittori inesperti. Da quando mi sono reso conto di quanto sia brutto leggere un testo infarcito di inutili "doppiette", come le chiami tu, me ne sono messo a caccia, sterminandone un numero enorme.
E' stato un amico di famiglia, una persona la cui intelligenza stimo moltissimo, che un giorno, parlando tra il serio e il faceto a proposito dei racconti e romanzi di mia sorella, (che per inciso reputo essere una scrittrice molto più brava di me) mi fece notare quanto siano artefatti e lontani dalla realtà i doppi aggettivi. Se ci si prefigge di scrivere dialoghi e descrizioni attinenti al reale, o che comunque trasmettano al lettore un impressione di "vero", allora bisogna domandarsi quante volte nella vita reale si usano le doppiette. Quanto spesso si sentono in un dialogo? e quante volte si usano in una descrizione? la risposta era: Mai!
La tentazione, come dici tu, è forte. Spesso insopprimibile nelle prime stesure. L'importante è correggere, correggere e ancora correggere. Oddio, anche avere dei bravi betatester non fa mica schifo, nè? Quest'ultima non è una battuta visto che spesso capita di innamorarsi a tal punto della propria opera da non vederne più i difetti.

Per non passare le prossime righe a sottolineare quanto tu abbia ragione, ma cercando di dare qualche spunto nuovo a questa discussione, vorrei segnalare un punto, l'unico forse, del tuo discorso con cui non sono d'accordo. Quando dici: uno non puo' avere due stati d'animo allo stesso tempo (pure fossero simili) secondo me affermi una cosa non vera o comunque parzialmente falsa. Soprattutto se si parla di stati d'animo elementari una persona può averne, eccome, più di uno contemporaneamente. L'importante, a mio avviso, è di non confondere il lettore con una sfilza di aggettivi che, altro che doppietta, lo porterebbero a non capire più nulla. Inoltre la tendenza consolidata della doppietta è di rinforzare un aggettivo con un altro simile o comunque intercambiabile (Era stupito e confuso), ma il discorso cambia un po' quando si vuole descrivere la coesistenza di due sentimenti differenti.
Quindi se dico che sul volto di Tizio il timore si mescolava alla cupidigia ecco che ho appena sparato una doppietta (appena appena mascherata e imbellettata) che, sempre secondo me, ha senso di esistere e di essere mantenuta. Immagina che Tizio stia rubando denaro dalle tasche di una guardia addormentata. I due sentimenti descritti sono contemporanei, coesistenti e indissolubilmente legati l'uno all'altro dalla situazione contingente.

Con questo non voglio ora difendere le doppiette, che, lo ripeto, vanno sterminate con ferocia ogni volta si scovino. Dico che questa regola, come per tutte le regole di sintassi e non, va presa cum grano salis.
[...]

La parte in neretto nella mia risposta l'ho evidenziata perchè risponde alle osservazioni di Mornon. Tutte le regole devono essere prese in modo non assoluto, si può decidere se applicarle o non applicarle. per farlo però è necessario conoscerle e riconoscerne la correttezza. Penso che bravi scrittori, un Umberto Eco, ma anche scendendo molto più giù è più di "lato" nella piramide degli scrittori mondiali, un King o un Gaiman possono permettersi di ignorare o addirittura stravolgere le regole della buona scrittura come ci vengono efficacemente spiegate da Gamberetta e Baionette. Degli scrittori esordienti con poca esperienza quali noi siamo invece dovrebbero cercare di attenersi il più possibile a tali regole e uscire dai binari da esse imposti soklo dopo attentissime riflessioni.

gpet74
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Re: Dello scrivere narrativa interattiva

gpet74 ha scritto:

per farlo però è necessario conoscerle e riconoscerne la correttezza.

su questo siamo d'accordo... però non farei differenza tra "grandi autori" ed esordienti...
i primi si sentono liberi di scrivere più "a czz di cane" solo per che ormai la gente non va più a comprare i loro libri perchè sono belli,ma solo perchè sono "l'ultimo libro di stephen king".
purchè si sappia scrivere bene, si abbia qualcosa da scrivere, si conoscano le regole e si sappia decidere quando e come ignorarle, un esordiente e un affermatissimo scrittore di mestiere sono uguali,per me...

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Mornon
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